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BANCHE: NON E’ FINITA, NON E’ AFFATTO FINITA!

Scritto il alle 08:57 da icebergfinanza

Update on the bank crisis - CUInsight

Probabilmente al Tesoro e alla Fed hanno tanti nipotini da mantenere attraverso il trading, diversamente non si spiegherebbe in una seria istituzione quello che è accaduto negli ultimi due giorni, ma non solo, quello che spesso accade…

Ma certo, la nonnina ha una certa età, non sa quello che dice, non vorrai mica che faccia trading come alcuni suoi ex colleghi?

Per carità, capita di parlare di cose che non dovresti parlare in qualche saletta privata dove ti pagano o di fare investimenti o speculazioncine azzardate, ma prima di parlare sarebbe meglio collegare il cervello.

Il giorno prima, mercoledì la Yellen ha spaventato investitori e risparmiatori, escludendo una garanzia per tutti i depositi e conti correnti in America.

Crollano le banche, crolla la borsa, forse qualcuno fa una telefonata e suggerisce alla Yellen, una piccola riflessione.

Detto, fatto, il giorno dopo in una testimonianza alla Camera dei Rappresentati del Congresso Usa, si rimangi a tutto e loda gli strumenti utilizzati per garantire i depositi.

Non solo, suggerisce che sono pronti a intraprendere ulteriori azioni se giustificate.

Bene hanno messo una toppa, ma il problema è che in tanti si stanno accorgendo che Powell e la Yellen, sono inadatti per affrontare questa crisi che in molti ritengono già finita.

Secondo la FDIC, le banche statunitensi detengono circa 10,5 trilioni di dollari in depositi non assicurati.

Le banche detengono ingenti perdite non realizzate nei loro portafogli di titoli, in gran parte titoli del Tesoro/agenzie acquistati a bassi rendimenti dopo la crisi finanziaria del 2008.

Non solo le banche, pensate ai fondi pensione e alle assicurazioni. In Svezia un fondo pensione ci ha rimesso 2 miliardi con la Silicon Valley Bank.

Ma davvero pensate che sia finita qui?

Le banche regionali si stanno dissanguando, ieri Charles Schwab, una delle 10 amaggiori banche americane, in preda al panico ha dichiarato che loro potrebbero resistere anche se tutti i loro depositi sparissero in un istante.

Se non è disperazione questa, come la chiamate?

Per il resto, i bond restano tonici, soprattutto i nostri btp che hanno recuperato ben sei figure,  l’oro è sempre vicino a quota 2000 pronto a raggiungere il nostro obiettivo.

Il dollaro è sempre in fase di rimbalzo tecnico ben lontano dalla prima soglia di rischio e gas e petrolio hanno fatto la fine che abbiamo preannunciato.

Con il continuao aumento dei tassi, le banche devono aumentare i tassi sui depositi per rimanere competitive, ma non possono farlo se non a scapito della reddittività.

Per carità, le stanno autando le banche centrali, i mutui a tasso variabile continuano a salire, massacrando famiglie e imprese.

Ne Powell, ne Yellen per quanto suggeriscano possono garantire oltre 17 trilioni di dollari di depositi, non è realistico.

Ieri è uscito il dato sulle vendite di nuove abitazioni!

Subito si è alzata una manina.

Ma non vedi Mazzalai che il mercato immobiliare si sta riprendendo, che i dati sono positivi.

Semplice, basta pagare bene i media per amplificare attraverso i titoli di prima pagina.

Il rialzo dell’1,1 % e nascondere che è dovuto essenzialmente ad una pesantissima revione al ribasso del dato del mese precedente, revisione negativa che ha superato addirittura il 5 % passando da 670K a 633K.

Cosa esiste di meglio che amplificare l’aumento da 633 a 640, quando prima avevi suggerito 670. Il gioco delle tre carte continua.

Ricordatevi, in una recessione, le revisioni negative sono all’ordine del giorno!

In questi mesi le revisioni sono state enormi, tutte negative, alcuni dati positivi usciti, con le revisioni sono diventati negativi.

Vi abbiamo già parlato del tasso di cancellazione.

 

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Spesso e volentieri in fasi come queste, se ci sono contratti di vendita per case di nuova costruzioni, molte di queste non vengono completate, altre non vengono nemmeno iniziate.

E questi dati non tengono conto delle cancellazioni. Forse solo le revisioni, ma in un Paese come l’America, è difficile avere dati puntuali, direi impossibile.

La cattiva notizia per le banche è che i prezzi sono scesi mediamente da 498.000 dollari a 438.000 di circa il 12 %, sai che spasso per le garanzie che hanno in pancia e siamo solo all’inizio.

Il giochino delle tre carte, potrebbe continuare all’infinito.

Ieri annunci di altre migliaia di licenziamenti, non solo tech, ma anche retail e banche.

Ma come per miracolo, i sussidi di disoccupazione restano stabili, è come se una manina pietosa, mentre c’è una recessione e ora anche una crisi bancaria, volesse nascondere tutto.

E ora un rapido accenno ad un argomento che tratteremo in esclusiva con il nostro Machiavelli, per tutti coloro che liberamente hanno sostenuto o vorranno sostenere il nostro lavoro.

Sento dire che il settore immobiliare commerciale non è un problema.

Noi pensiamo invece che lo sia, e bello grosso.

Solo lo Stato può salvarlo e salvare le banche.

L’amministratore delegato di JPMorgan Asset Management la pensa come noi.

Ha avvertito che gli immobili commerciali costituiscono una delle aree critiche di rischio nei mercati globali dopo l’aggressiva stretta monetaria della banca centrale statunitense.

“Quando la Federal Reserve frena, qualcosa va oltre il parabrezza”

“L’abbiamo visto in un enorme riprezzamento del reddito fisso, nelle [strategie di investimento basate sulla responsabilità dei fondi pensione del Regno Unito]”, ha aggiunto.

Il fallimento dell’istituto di credito californiano Silicon Valley Bank all’inizio di questo mese e l’acquisizione di emergenza del Credit Suisse nel fine settimana, evidenziano anche lo stress dell’aumento dei tassi di interesse, ha affermato.

Tutti questi episodi hanno lasciato gli investitori e i responsabili politici a chiedersi “qual è il prossimo impatto”, ha affermato Gatch. “Gli immobili commerciali sono un’area di preoccupazione. Abbiamo tassi di interesse più elevati per i promotori immobiliari, in che modo ciò influisce sul mercato immobiliare e sugli istituti di credito in quello spazio?

Noi ve lo racconteremo in esclusiva nel fine settimana, condividendo insieme il modellino che nel 2008 ci ha permesso di identificare ben 9 delle prime 10 banche americane, fallite, nazionalizzate, incorporate, durante la crisi subprime!

I valori delle proprietà commerciali hanno iniziato a diminuire negli ultimi mesi, poiché l’aumento dei costi di prestito ha colpito la capacità degli investitori di effettuare transazioni.

Gli investitori stanno tenendo d’occhio i fondi immobiliari come il Blackstone Real Estate Income Trust della società di private equity Blackstone.

Breit, che è diventato un barometro della salute del mercato immobiliare commerciale, è uno degli esempi di più alto profilo di diversi fondi immobiliari costretti a limitare i prelievi poiché l’aumento dei tassi di interesse spinge gli investitori a dirigersi verso l’uscita.

Con oltre la metà dei 5,6 trilioni di dollari di prestiti commerciali in essere nei bilanci delle banche, i prestiti bancari rimangono la principale fonte di finanziamento per il settore. Questo è particolarmente vero per le piccole banche che catturano la parte del leone dei prestiti”.

Ma tu pensa, le banche regionali hanno in pancia, tra settore commerciale e residenziale oltre il 70 % dei prestiti ipotecari, i prezzi stanno scendendo, i depositi evaporando, davvero non succederà nulla?

Ci vediamo domenica, con “Machiavelli e i banchieri.” da non perdere, per tutti coloro che hanno sostenuto o vorranno liberamente sostenere il nostro lavoro.

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I manoscritti da inizio anno sono stati una bussola perfetta dopo un periodo di crisi, ma come sempre la verità è figlia del tempo.

Ribadisco per l’ennesima volta che se ci sono problemi di ricezione, firewall, spam, comunicazione tra i diversi provider dovuti a invii multipli,  basta inviare una mail e il nostro STAFF che provvederà a risolvere il problema.

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A questo indirizzo il nostro PUNTOSELLA aggiornerà nei commenti la sua personale rubrica mensile…

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9 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 24 Marzo 2023 at 11:31

Considerando ciò che stà accadendo in questi giorni (e in queste ultime ore),
credo che Putin e Xi Jing Ping (se ancora si trova a Mosca) stiano brindando a Champagne…

darkerside
Scritto il 24 Marzo 2023 at 13:19

L’affermazione di Charles Schwab e’ “telefonata” cioe’ prevedibile e di effetto ma in ben altre circostanze e sicuramente non in ambito bancario. Certo tutti potrebbero scappare all’istante tanto il suo migliore correntista sarebbe la fed. L’istante dopo la sua banca si chiamerebbe fed e quindi estinta.

rido81
Scritto il 24 Marzo 2023 at 15:24

Ho sempre seguito con interesse il blog del Capitano, ma ultimamente non mi trovo più molto d’accordo con le analisi esposte. Mi spiego, e senza alcuna presunzione: tutti gli scenari descritti nei vari articoli presuppongono una visione “sana” dell’economia, delle dinamiche finanziarie e monetarie e soprattutto “della conduzione del mondo” da parte delle elite globali. Fino a 2/3 anni fa le teorie esposte qui le avrei sottoscritte ad occhi chiusi.
Oggi però mi trovo a pensare che questa apparente incapacità delle banche centrali, faccia invece parte di un disegno ben progettato per affossare l’economia globale (o almeno quella occidentale), distruggere il dollaro e con lui tutte le altre valute (cosa possibile ancora per una breve finestra di tempo, prima che Russia Cina e co. si emancipino del tutto dall’influenza monetaria americana).
Intelligenza artificiale e robotica non rappresentano un lontano futuro, ma un molto reale presente in grado di spazzare via 9 decimi del lavoro oggi necessario, per questo è necessario creare un “pretesto” per indurre la maggior parte delle aziende a tagliare posti di lavori o a fallire (le piccole/medie imprese).. diversamente il passaggio alla robotica/AI non sarebbe mai accettato dalla popolazione. C’è bisogno di una profonda crisi globale per “rinascere” a nuova vita. È la famosa distruzione creativa tanto cara alle nostre elite.

puntosella
Scritto il 25 Marzo 2023 at 20:22

“diversamente non si spiegherebbe in una seria istituzione quello che è accaduto negli ultimi due giorni, ma non solo, quello che spesso accade…”

No, mio caro amico Andrea, non c’è nulla di serio in quella istituzione, che nasce marcia alla sua nascita.
La FED nasce il 23 dicembre del 1913, alle ore 18.02, dopo un parto contrastato he ha visto scontrarsi banchieri ed industriali.

La prima riunione segreta fu tenuta nel 1910 con la partecipazione degli industriali più potenti degli Stati Uniti, dopo la grossa crisi bancaria del 1907. 

Tra i favorevoli vi erano le più grasse famiglie dei banchieri J.P. Morgan, dei Warburg, dei Rothschild, dei Rockefeller, mentre tra i contrari vi erano i più grossi industriale di quegli anni, J.J. Astor lV, Benjamin Guggenheim e Isidor Straustutti , i tre i magnati dell’epoca che morirono nel naufragio del Titanic del 1912 che erano contrari alla costituzione di una Banca centrale degli stati uniti d’america poiché gestita a lor parere, di fatto dai banchieri  e poiché ritenevano che loro come industriali producevano ricchezza con il lavoro dei loro operai, mentre i banchieri “producevano valore” e che quindi l’industria era destinata vita natural durante a presentarsi sempre e comunque con il cappello in mano al cospetto dei banchieri che di fatto vedevano nell’istituzione della FED la soluzione ai loro misfatti.

Volete sapere chi era il proprietario della società mercantile, la International Mercantile Marine Company, proprietaria del TITANIC, che all’ultimo minuto rinunciò al viaggio inaugurale del TITANIC, era JP Morgan.

… il nostro Giulio Andreotti avrebbe apostrofato questo avvenimento con la sua solita fra : a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina…..

Morti i più strenui oppositori della FED che erano a bordo del TITANIC nel viaggio del 14 Aprile 1912, l’anno successivo si realizzava il sogno dei GRASSI banchieri mondiali , istituzione che quasi tutti pensano sia PUBBLICA, nel senso che le decisioni che vengono prese sono nell’interesse collettivo , ma ci si sbaglia alla grande, sono solo e soltanto nell’interesse privato, vale a dire degli azionisti che li hanno nominati attraverso i politici che sono al loro soldo. Mi dispiace disilludere chi ancora da adulto crede a babbo natale, ma la realtà è questa che ci si sta avviando alla velocità della luce verso un nuovo medio evo dove gli stati satelliti sono considerati come come feudi e i loro abitanti come schiavi che a comando realizzano i prodotti che lor signori hanno deciso nelle segrete stanze, tipo Bilderberg et similia…. e noi che andiamo al guinzaglio in cabina per esprimere il nostro voto per qualcuno che è stato scelto da loro a fare “il fattore” del feudo. 

aorlansky60
Scritto il 26 Marzo 2023 at 07:50

Bisogna riconoscere che Puntosella non è solo bravo con i modelli matematici, ma è uno che conosce bene anche la Storia… avendo letto diverse pubblicazioni sul Titanic, sapevo che Astor e Guggenheim erano a bordo della nave in quella che fu la sua prima e ultima crociera, non sapevo invece del ‘conflitto’ di alto vertice che li coinvolse contro i magnati bancari USA del tempo, quando ci fu da stabilire o meno la nascita e la costituzione di un organo come la Fed…

aorlansky60
Scritto il 27 Marzo 2023 at 08:31

Puntosella ha scritto (riferito alla Fed Statunitense) :

Istituzione che quasi tutti pensano sia PUBBLICA, nel senso che le decisioni che vengono prese sono nell’interesse collettivo , ma ci si sbaglia alla grande, sono solo e soltanto nell’interesse privato, vale a dire degli azionisti che li hanno nominati attraverso i politici che sono al loro soldo.

Se questa condizione critica vale per la Fed, vale altrettanto [e forse maggiormente] per un organo simile come la BCE (con un distinguo fondamentale: la Fed è la banca centrale di un unico Stato sovrano quali gli USA, mentre la BCE è ‘la banca di raccolta’ (NON la ‘BANCA CENTRALE’ si noti bene) di 27 Stati sovrani, ognuno dei quali annovera la propria Banca Centrale depauperata però di poteri, da quando appunto è stato conferito potere alla BCE);

infatti, sul sito ufficiale UE ‘ecb.europa.eu’ (così almeno la fonte è al di là di ogni sospetto) è possibile leggere questo :


La BCE appartiene alle banche centrali di tutti i paesi dell’UE. In un certo senso possono essere considerate come azioniste. Ogni banca centrale detiene una quota del capitale della BCE. In pratica, ha versato un certo importo per consentirci di perseguire l’obiettivo di mantenere stabili i prezzi in tutta l’area dell’euro.

La BCE appartiene esclusivamente alle banche centrali; non abbiamo proprietari del settore privato. Questo significa tra l’altro che non è influenzata da interessi finanziari privati che possano limitare la sua indipendenza.

Si presti attenzione al secondo capitolo di cui sopra,
perchè nella realtà c’è qualcosa che non coincide con quanto descrive;
la domanda ora è questa: per rimanere nel nostro Paese, com’è costituita Banca d’Italia?

ecco la risposta, anch’essa da fonte ufficiale (la stessa Banca d’Italia) :

Sul sito uff.le di Banca d’Italia è possibile visualizzare l’elenco completo (aggiornato a Febbraio 2023) degli AZIONISTI della nostra ‘banca centrale’ italiana (una volta magari anche ‘pubblica’, al momento attuale non propriamente) dove è possibile leggere tra i partecipanti nomi quali :

UniCredit S.p.A. 15.000
Intesa Sanpaolo S.p.A. 14.736
BPER Banca S.p.A. 9.765
ICCREA Banca S.p.A. 9.367
Generali Italia S.p.A. 9.000
Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. 9.000
Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 8.500
Crédit Agricole S.p.A. 8.438
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 7.500
Fondazione CARIPLO 6.000
UnipolSai Assicurazioni S.p.A. 6.000
BFF Bank Spa 5000
Banco BPM S.p.A. 4500
Banca IFIS S.p.A. 2.000
Banca Popolare di Puglia e Basilicata 2000
Banca di Verona e Vicenza Credito Cooperativo 1200
Cassa Raiffeisen Brunico S.c. 1200
Cassa Centrale Raiffeisen d.Alto Adige SpA 1000
Fondazione Cassa di Risparmio Bologna 788
Fondazione MPS 600
Banca Sella Spa 200
Allianz Spa 200

e molti altri ancora, per un totale di 173 ‘azionisti’
prevalentemente BANCARI e ASSICURATIVI, incluse FONDAZIONI,
di origine e natura PRIVATA; il documento in formato ‘pdf’ è anche facilmente scaricabile…
(la cifra a destra che accompagna il titolare corrisponde alle quote di azioni detenute)

Alla faccia che ‘le banche centrali’ europee, come la nostra Banca d’Italia, non sono partecipate da capitali PRIVATI… ‘loro’ sono bravi a raccontare favole e ancora più bravi nel farcelo credere…

rido81
Scritto il 27 Marzo 2023 at 11:26

Proprio così aorlansky60..
Sulla questione Titanic aggiungo solo, ad avvalorare la tesi del falso naufragio, che Morgan doveva essere anche lui a bordo nel viaggio inaugurale, ma casualmente proprio all’ultimo non si imbarcò, facendo anzi sbarcare una preziosa collezione d’arte che era già nella sua cabina..
Un po’ come Silverstein, che pur essendo uno stacanovista, casualmente non andò nel suo ufficio all’ultimo piano delle Torri Gemelle l’11 settembre 2001 a causa di una visita dermatologica.. Sti fortunelli..

darkerside
Scritto il 27 Marzo 2023 at 14:11

J.P. Morgan forse non ha voluto passare una settimana con chi gli era contro e magari si detestavano. Oppure da buon venditore a ceduto il privilegio. Carico ,scarico della roba? Era il propietario e anche, in termini generali, un padreterno.
Silverstein? Stara’ ancora ringraziando la moglie, se ne aveva, per la capa tanta che gli ha fatto affinche’ facesse la visita. E cosi’ via. Nessun complotto.

aorlansky60
Scritto il 28 Marzo 2023 at 08:00

Però a questo punto, mettere in discussione la ‘casualità’ dell’evento che causò la perdita non solo del Titanic ma anche di molte vite umane che vi erano imbarcati, mi sembra esagerato…
Le cause del disastro furono ampiamente chiarite nel corso tempo, si trattò di negligenza e di ‘megalomania’ umana (nel credere ‘inaffondabile’ un bastimento navale) nel volere a tutti i costi mantenere elevata la velocità di crociera, quando era nota la presenza [non di uno, ma di centinaia di iceberg] lungo la rotta che il Titanic doveva compiere per arrivare a NYC…
molti piroscafi commerciali che procedevano nella stessa zona del Titanic quella notte usarono la prudenza di fermare le macchine e di restare fermi durante l’oscurità, cosi che un urto a velocità ‘zero’ contro un iceberg non avrebbe prodotto alcun danno (non esistevano ‘radar’ all’epoca e nessuno strumento di geolocalizzazione, ci si doveva ancora affidare ‘alla vista’)…
si potrebbe allora mettere in discussione il ‘perchè’ sul ponte di comando del Titanic non venne presa una decisione simile… in realtà il comandante Smith aveva tutte le intenzioni di farlo (se non altro di ridurre fortemente la velocità della nave durante la notte fatidica, dopo che i suoi telegrafisti avevano ricevuto segnali di allarme da altre navi in transito nella stessa zona, circa la presenza di numerosi ‘corpi’ galleggianti di grosse dimensioni) ma gli venne imposto di NON farlo, dall’armatore della società che era in possesso del Titanic, anch’egli presente nella crociera inaugurale del Titanic… inutile dire che egli fu anche uno dei superstiti… ciò che scrivo è stato testimoniato da altri superstiti della sciagura, tra i quali anche membri dell’equipaggio.

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