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BCE BOJ FED… SEMPRE LA SOLITA STORIA!

Scritto il alle 08:20 da icebergfinanza

Global central banks in 2021 | Article | ING Think

Non male davvero l’avvio delle trimestrali, con la mano di dio, Goldman Sachs che ottiene utili inferiori alle attese con con divario che non si vedeva da almeno dieci anni.

Questa intervista era dei giorni scorsi, ieri Goldman Sachs ha annunciato un calo del fatturato del 16 % e un crollo degli utili del 66%. E pensare che il consenso era stato basso per dare una mano ai mercati.

La cosa interessante è che l’accantonamento per crediti su crediti, è quasi moltilicato per 7. passando a 2,72 miliardi dai 357 milioni dello scorso anno, addirittura triplicati i no performig loan…

Qualcuno si attende una recessione?

Non cambia la musica a Morgan Stanley per chi sa leggere i dati, ricavi e utili in calo del 40%, ma in questo caso un aiutino è arrivato dalle revisioni al ribasso delle aspettative, talmente mortificanti da far registrare euforia per i risultati meglio delle attese di mia nonna.

Ma a noi poco importa, ciò che conta è il futuro con accantonamenti record per perdite su crediti. Figurarsi poi se perdiamo tempo ad osservare cosa fanno i mercati e dove vanno, quello è un compito riservato all’econofisica.

Le cose interessanti uscite ieri, arrivano quasi tutte dalle banche centrali a partire dalla BCE e oggi con la BOJ.

TOKYO, 18 gennaio (Reuters) – Mercoledì la Banca del Giappone ha mantenuto tassi di interesse estremamente bassi, incluso un limite di rendimento obbligazionario che stava lottando per difendere, sfidando le aspettative del mercato che avrebbe eliminato gradualmente il suo massiccio programma di stimolo sulla scia della crescente pressione inflazionistica .

La decisione a sorpresa ha fatto sbandare lo yen rispetto ad altre valute e i rendimenti obbligazionari sono crollati dal massimo da decenni, poiché gli investitori hanno annullato le scommesse che avevano fatto anticipando che la banca centrale avrebbe rivisto la sua politica di controllo del rendimento.

Kuroda ha appena detto che la politica monetaria giapponese è sostenibile e che non si aspetta che i tassi a 10 anni restino sopra lo 0.50% per molto tempo.

Ma davvero qualcuno pensava che con l’enorme debito giapponese in circolazione, la banca centrale lasciasse liberi i tassi?

Suvvia, siamo seri, basta con le barzellette.

Non solo Giappone, ma pure in Europa circolano voci di un cambio di marcia sulla tabella di rialzo dei tassi…

Ieri nel pomeriggio hanno festeggiato anche i nostri titoli di Stato.

Ora io capisco che ogni giorno c’è qualche volpone che scrive che non ci sarà recessione, che l’atterraggio sarà morbido e via dicendo, che la guerra la vincerà l’Ucraina che sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno, ma alcuni dati sono davvero da panico…

Ok, si tratta dell’indice manifatturiero di New York, il terzo distretto d’America, certo New York conta come il due di picche, ma scommettere sul fatto che non ci sarà una recessione mentre siamo nel bel mezzo di una recessione, lo può fare solo un povero idiota…

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Oggi sarà una bella botta per i prezzi alla produzione che usciranno in America, visti in caduta libera.

Domani poi, le attese per le vendite al dettaglio i consumi a dicembre sono addirittura negativi di un -0.8% dopo il -0,6% di novembre con sconti a gogo ovunque e ovviamente non siamo in recessione.

Festeggeranno tutti come al solito, i dati contano poco o nulla.

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2 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 18 Gennaio 2023 at 10:13

Qualcuno si attende una recessione?”

Le mie [poche] fonti di info economiche (insieme alla tua, Capitano), poche perchè quelle OBIETTIVAMENTE attendibili, dicono tutte che gli USA sono in preda ad un DEBITO, PUBBLICO e PRIVATO, MOSTRUOSO come non vedevano dal 1945…
Il DEBT PUBBL USA ha superato i 30mila miliardi di $… prima dell insorgere della crisi “subprimes” era a 10mila miliardi…
il risparmio provato dei cittadini nord americani della “middle class” è ai minimi storici, avendo essi dovuto intaccare i pochi risparmi liquidi per far fronte all’inflazione, in compenso i DEBITI delle CARTE di CREDITO sono fuori controllo, ad un livello ELEVATISSIMO (francamente ho letto ultimamente una stima alla quale fatico a credere, 1000miliardi di $…)

e in mezzo a tutto questo “caos” la Fed è intenta a “frenare l’inflazione” alzando i tassi…

Però tutti i principali attori (a partire dalla Fed, scendendo per le 5 sorelle bancarie fino ad analisti economici) sono tutti concordi nel dire che “si il momento è particolarmente difficile però tutto è sotto controllo”… beata certezza…

Chiaro che non hanno che un arma per evitare crash catastrofici : “print baby print”,
stampa stampa e ancora stampa di dollari…

yamamoto
Scritto il 19 Gennaio 2023 at 14:51

Guarda caso quasi tutti i capi delle banche centrali sono avvocati.
Di economia ne capiscono zero, ma sono bravi con orpelli e a pararsi il fondoschiena.
E infatti ne vedi qualcuno dietro le sbarre?

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