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LA FORZA DEL DOLLARO!
All’inizio dell’anno in OUTLOOK 2022 abbiamo suggerito che questo sarebbe stato l’anno del dollaro e così è stato, la forza travolgente della moneta americana sta mettendo in difficoltà l’intero sistema finanziario.
Oggi la BCE ha dato un altro piccolo colpo di grazia all’euro, il cambio è passato in un attimo da 1,06 a quasi 1,05, l’euro le sta provando tutte per superare il livello psicologico di 1,06.
Il recente calo dei prezzi delle materie prime ha svolto un ruolo chiave poiché sembra aver attenuato i timori di un ulteriore aumento del livello di inflazione, il quale a sua volta ha portato gli investitori a ridimensionare le proprie aspettative per un inasprimento della politica monetaria della Federal Reserve
“La gente ha iniziato a rendersi conto che quando il dollaro sale, è in grosso problema per tutti ” ha suggerito recentemente il sempre puntuale, Jeff Snider di Alhambra Investments
“Un dollaro forte ti dice davvero che c’è qualcosa che non va nel sistema finanziario globale, nell’economia globale e nel sistema monetario globale”
Il valore del dollaro è un sintomo e, quando sale, ti dice che c’è una stretta nel sistema monetario globale, i mercati sono avversi al rischio e una recessione è in arrivo.
A inizio anno in pochi credevano al crollo che avevamo prospettato, come abbiamo suggerito nelle ultime settimane non è ancora di finita.
La fiducia dei consumatori statunitensi è scivolata al livello più basso degli ultimi 16 mesi poiché l’ inflazione e l’aumento dei tassi di interesse hanno reso gli americani pessimisti come mai in quasi un decennio.
Il Conference Board ha dichiarato martedì che il suo indice di fiducia dei consumatori è sceso a 98,7 a giugno da 103,2 di maggio, il secondo calo mensile consecutivo e il livello più basso da febbraio 2021.
L’indice delle aspettative del gruppo di ricerca aziendale, basato sulle prospettive semestrali dei consumatori per le condizioni di reddito, imprese e mercato del lavoro, è crollato a giugno a 66,4 — il livello più basso dal 2013 — da 73,7 di maggio. Di recente è stato un punto debole costantemente nel sondaggio.
Se sommiamo anche il sondaggio elaborato dall’Università del Michigan capiamo perfettamente per quale motivo, i consumi in realtà sono manipolati.
Mancava solo il sondaggio regionale della Fed di Richmond per chiudere il sipario sulla recessione che verrà, da – 9 a – 19, ben oltre le più oscure previsioni.
Se poi ci aggiungiamo che i prezzi delle case e degli affitti sono ai massimi storici, auguri America.
Case Shille 20 City Composite in aumento dell'1,77% su base mensile, ma record del 21,23% su base annua.
Crisi subprime, quale crisi subprime?
Thanks to @zerohedge pic.twitter.com/ZEsv0U87KF— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) June 28, 2022
E loro cosa fanno, minacciamo aumenti di tasso a ogni riunione, preferiscono una recessione, ormai non fanno nulla per nasconderlo.
Ci sono stati 14 cicli di rialzo dei tassi della Fed nell’esperienza del dopoguerra, ha sottolineato recentemente David Rosenberg.
“Undici hanno portato l’economia in recessione. Ti pongo la domanda, è solo una coincidenza? O è davvero uno schema? La Fed ha messo le sue impronte digitali su ogni espansione, su ogni mercato rialzista, su ogni recessione e su ogni mercato ribassista, la Fed ha messo la sua impronta digitale. “
Chris Hussey di Goldman suggerisce che potremmo assistere a grandi tagli agli utili. al punto tale che se non vi saranno tagli nei ricavi attesi nei prossimi mesi, la sola compressione dei margini potrebbe ridurre l’EPS previsto per il 2023 mediamente da +10% a 0%.
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) June 28, 2022
G7: sì a un tetto al prezzo del petrolio russo, esplorare anche quello sul gas https://t.co/eAuZeBq3h4 pic.twitter.com/nAb27526Io
— IlSole24ORE (@sole24ore) June 28, 2022
Per quanto riguarda Draghi, forse a ottobre, ci sarà una discussione su come imporre un prezzo massimo al mercato.
Il petrolio ha reagito con una pernacchia al presunto accordo sul tetto al prezzo del petrolio russo, salendo di oltre il 7% in solo 2 giorni.
Nel frattempo la vispa Cristina, tranquillizza mezza Europa, loro si che sanno quello che fanno…
DEJAVU…
ECB to drain cash in offset to new yield-capping scheme, sources say https://t.co/dorPukesiQ— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) June 28, 2022
Lo scudo anti-spread non è in contrasto con il rialzo dei tassi, al contrario ne è una precondizione. Lo ha sottolineato la presidente della Bce, Christine Lagarde, nell’intervento di Sintra. “Il mantenimento della trasmissione della politica monetaria in tutta l’Eurozona consentirà di aumentare i tassi nella misura necessaria”, ha detto Lagarde. “In questo senso non c’è alcuna opposizione tra il lancio di un nuovo strumento e l’adozione dell’orientamento necessario per stabilizzare l’inflazione al nostro obiettivo. Anzi, l’uno favorisce l’altra”.
Lo scudo sarà efficace e proporzionato
Per Lagarde il nuovo strumento anti-spread dovrà essere “efficace, ma allo stesso tempo proporzionato e con sufficienti garanzie per preservare lo slancio degli Stati membri verso una sana politica di bilancio”. Il nuovo scudo non dovrebbe essere più collegato a un piano di risanamento del Mes, ma alle condizioni meno severe del Next Generation Eu o della Commissione Ue. Lagarde ha rilevato che in passato avuto senso collegare strumenti come tassi di interesse e acquisti di titoli, ma “ora che l’alta inflazione è la sfida principale ci sono argomenti nel tornare a separare gli strumenti di policy”. Intanto la Bce avvierà la flessibilità dei reinvestimenti del Pepp dal primo luglio, ha comunicato la presidente. (Milano Finanza)
I mercati europei non l’hanno presa proprio bene, se non reagiscono in fretta la caduta è dietro l’angolo.
Forse proveranno a tenere in piedi la baracca sino alla fine del mese, utilizzeranno il primo giorno di luglio per sparare le loro ultime cartuccie, poi si salvi chi può, sarà un luglio infuocato, bollente, rovente!
E’ uscito il nostro Machiavelli e la sua ”Tempesta estiva”
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