RECESSIONE YIELD CURVE …CRASH!
Non credo serva ripetere quanot è avvenuto ieri in Turchia, gli accordi raggiunti per un cessate il fuoco, la speranza è che si tratti di qualcosa di più di un escamotage, ma le prime indicazioni suggeriscono che, in realtà, nessuno crede a un accordo.
#UkraineRussiaWar In Turchia si è aperto qualche spiraglio per un possibile accordo tra Ucraina e Russia. Il punto di Virginia Della Pietra #Gr1 pic.twitter.com/ySWyGy7bFV
— Rai Radio1 (@Radio1Rai) March 29, 2022
La realtà è che …
L’esercito ucraino: l’annuncio del ritiro delle truppe russe è fuorviante
«Ci sono indicazioni che le forze russe si stiano riorganizzando per concentrare i loro sforzi sull’Ucraina orientale», «allo stesso tempo il cosiddetto `ritiro delle truppe´ è molto probabilmente una rotazione di singole unità e mira a fuorviare la leadership militare ucraina», creando l’idea sbagliata che i russi abbiano deciso di non cercare di accerchiare Kiev. Così lo stato maggiore ucraino a proposito dell’annunciata riduzione dell’attività militare da parte di Mosca. ( Corriere della Sera )
… ma soprattutto inglesi e americani, come suggerito più volte hanno tutto l’interesse che la guerra continui, Putin compreso.
Casa Bianca: nessuno si faccia ingannare dall’annuncio del ritiro delle truppe russe
«Nessuno dovrebbe farsi ingannare» dal ritiro dei soldati russi. Lo ha detto la Casa Bianca, commentando le notizie che arrivano dall’Ucraina. Secondo lo staff della Difesa ucraina non ci sarebbe un ritiro, come annunciato da Mosca, ma un «mero avvicendamento di unità» dalle zone attorno a Kiev e Chernikiv.( Corriere della Sera )
Infatti il petrolio che era sceso sotto i 100 dollari al barile è subito rimbalzato tornando a 105.
(Luigi Ippolito) «Ci sono due ragioni per pensare che la fine è in vista e una ragione per pensare di no», dice lo storico britannico Niall Ferguson al Corriere. «Le ragioni per il primo scenario sono che i russi chiaramente hanno un problema: la misera performance delle loro forze e le pesanti perdite subite, cui si aggiungono problemi logistici difficili da risolvere. Dunque l’annuncio che si focalizzano sul Donbass non è stata una sorpresa. La seconda ragione è che Zelensky continua a segnalare la volontà di trovare un accordo basato sulla neutralità dell’Ucraina».
E invece dove sta il problema? «Il problema sono gli Stati Uniti: perché l’Amministrazione Biden si è imbarcata in una strategia che punta a prolungare a la guerra, nella convinzione che questo porterà a un cambio di regime in Russia. La cosiddetta gaffe di Biden non era affatto una gaffe». ( Corriere della Sera )
La cosa interessante come vedremo è che ieri sul mercato non si parlava altro che di inversione della curva dei tassi.
La più clamorosa è stata quella tra i titoli a e 10 anni, un macigno nell’acqua!
L’immagine qui sopra è solo un assaggio del prossimo manoscritto intitolato, ”Pace e Guerra” ogni volta che i rendimenti a anni hanno toccato la secolare trendline discendente, si è verificata una crisi o recessione… la double dip recessione degli anni ’70, la bolla tech, quella subprime e la spettacolare caduta dei rendimenti nel 2018.
Infatti i rendimenti a lungo termine sono crollati, passando da oltre 2,60 al 2,46 odierno.
Nelle ultime 9 volte su 10 che questo è accaduto, l’inversione ha segnalato una recessione.
Fin qui nulla di nuovo, peccato che siano tutti terribilmente a leva!
Siamo passati dall’ottimismo dei nuovi ruggenti anni venti alla paura per una recessione o peggio una stagflazione.
Rolling 60d correlation between S&P 500 Energy sector and 10y Treasury yield has dipped into negative territory pic.twitter.com/alQGTi1OeI
— Liz Ann Sonders (@LizAnnSonders) March 29, 2022
Non solo, come suggerisce Liz, mentre l’indice energetico è salito di quasi il 40 % la divergenza con i titoli a 10 anni è diventata negativa e l’indice più ampio è sceso del 6% e l’indice S&P 500 Information Technology è sceso del 10%. Gli analisti affermano che la divergenza ha storicamente preceduto le recessioni.
Prima che qualche scienziato provi a raccontare qualche leggenda metropolitana, in molti sono testimoni che nei precedenti manoscritti avevo suggerito di stare tranquilli con l’esposizione alle azioni, un ultimo rimbalzo era all’orizzonte.
Ora i mercati sono tornati ai livelli prima dell’inizio della guerra ma non hanno ancora recuperato il crollo di inizio anno, ovvero quello che con la guerra non aveva alcuna correlazione.
Mi fermo qui, ora la parola al mercato!
Nel frattempo il banchiere ha qualche problemuccio, infatti ieri è salito da babbo Mattarella per lamentarsi di coloro che non vogliono tenere fede agli impegni, più armi, meno sussidi alle imprese e alle famiglie.
Per quanto riguarda la questione TWITTER è inutile che mi continuate a chiedere quanto tornerà disponibile, nessuna risposta, i social sono una loro creatura e la usano come meglio credono, imponendo le loro regole a senso unico e applicandole per chi non si adegua ma interpretandole per i loro amici, giornalisti o portatori del pensiero unico.
Ripeto, io non mi piegherò in alcuna maniera alle imposizioni, le loro minacce! Nel frattempo, questo è il nuovo CANALE TELEGRAM
La prossima settimana uscirà il nuovo manoscritto, dal titolo ”Guerra e pace”.
A questo indirizzo il nostro PUNTOSELLA aggiornerà nei commenti la sua personale rubrica mensile…
I manoscritti da inizio anno sono più che sufficienti per comprendere come coglierla, l’ultima grande occasione, la più colossale della storia, perché oggi sono tutti sul lato sbagliato di una barca che sta di nuovo per affondare.
Ricordo a tutti coloro che avessero bisogno, che ICEBERGFINANZA è anche consulenza a 360 gradi, in mezzo a questa tempesta perfetta.
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SEMPLICEMENTE GRAZIE!
“inglesi e americani hanno tutto l’interesse che la guerra continui, Putin compreso.”
La produzione di ARMI [di vario genere, dalle leggere alle più pesanti] genera una torta di profitti pari a 1900 miliardi di $ all’anno secondo l’ultimo rapporto SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute) e nel mondo i maggiori ESPORTATORI di ARMI sono USA, CINA e RUSSIA in ordine di profitto, seguiti da UK FR e DE.
Se non ci fossero ‘guerre nel mondo’ (anche a livello di semplici conflitti ‘locali’) le armi ammuffirebbero negli arsenali perche non ci sarebbe un logico RICAMBIO, di conseguenza quella TORTA di DOLLARI citata prima sarebbe ad alto rischio. Ecco perche quei 6 Stati sovrani che ho citato hanno tutto l’interesse per alimentare conflitti bellici nel mondo (e lo hanno fatto, soprattutto gli USA, nel corso degli ultimi 60 anni); il fatto poi che ‘parlino’ anche di PACE testimonia della loro ENORME IPOCRISIA, ma del resto già 50anni fà il regista del film “Finchè c’è guerra c’è speranza” (con Alberto Sordi attore protagonista) aveva illustrato appieno questa aberrante ambiguità nella quale sguazzano quegli Stati… PAPA Francesco ha voglia di affermare “basta armi, basta guerre nel mondo” ma finchè non verrà risolto QUEL PROBLEMA a monte, nemmeno lui potrà farci niente.
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“Nelle ultime 9 volte su 10 che questo è accaduto, l’inversione [tra titoli trentennali e decennali] ha segnalato una recessione [in arrivo]. Fin qui nulla di nuovo, peccato che siano tutti terribilmente a leva!”
Circa questo ‘dettaglio’, i primi a saperlo sono le Banche Centrali (FED in testa) ecco perchè hanno continuato negli ultimi anni con il “QE” “a go-go”, anche quando questo non sembrava più necessario all’Economia REALE : non era quest’ultima da dover essere sostenuta, ma l’intera impalcatura FINANZIARIA che doveva essere SALVATA. A maggior ragione nel presente ancora oggi.