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STAGFLAZIONE: LEGGENDE METROPOLITANE!
Di stagflazione, oltre alla fine del mondo, se ne è parlato ogni giorno dopo la Brexit, come testimonia la vignetta qui sopra, ma ormai sono pochi quelli che studiano la storia, chiunque oggi fa analisi, più o meno come il calcio, tutti allenatori.
La verità è figlia del tempo e in due settimane, la realtà ha distrutto due miti recenti che il mercato aveva sposato, l’occupazione non riparte e senza stimoli le vendite al dettaglio spariscono come neve al sole!
Per ben due volte abbiamo avuto ragione, senza fretta aspettiamo il sigillo della deflazione da debiti, mentre qualche ingenuo ignorante parla di stagflazione, senza sapere di cosa si parla, senza avere davvero studiato o vissuto gli anni settanta.
US RETAIL SALES… FLOP! Noi lo abbiamo previsto questa mattina sul blog, l'analisi seria e indipendente paga sempre! https://t.co/CwOa3nE6PH pic.twitter.com/us8swjfvqe
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) May 14, 2021
Nelle ultime due settimane, la strage di analisti ed economisti, di previsioni e analisi è stata ragguardevole, sia per i dati relativi all’occupazione o sui consumi, un abisso rispetto alla realtà.
E’ chiarissimo, senza stimoli l’economia americana è nella stessa fase di recessione, stagnazione in cui era prima dell’arrivo della pandemia.
Escluse le vendite di automobili e benzina le vendite sono addirittura risultate negative dello 0.8% alla faccia delle riaperture e della fine dei lockdown. Peggio ancora l’insieme di consumi, che alimentano direttamente la crescita del Pil americano sono crollati di oltre 1,5 punti.
Alla fine il mercato ha fatto l’esatto contrario di quello che la realtà suggerisce, come sempre, perché il mercato nel breve non esiste più è solo un oscuro teatrino proprietà di alcuni Mangiafuoco.
Nonostante tutto l’economia americana è la migliore in assoluto a livello mondiale, il dollaro dovrebbe rafforzarsi soprattutto alla luce dei dati dell’inflazione che ogni giorno evidenziano gli isterici della stagflazione e invece no, ma non c’è fretta.
Visto che i lettori di Icebergfinanza amano i ricorsi storici, sarebbe quasi da augurarsi l’evento della stagflazione per quanto riguarda il dollaro, visto che qualche buontempone suggerisce un crollo anche in stagflazione.
Ovviamente noi che l’abbiamo vissuta da vicino, sappiamo che la stagflazione degli anni 70 e 80 non ha nulla a che vedere con questa ridicola inflazione.
Spuntano come funghi oggi i sostenitori della stagflazione, come quelli dell’inflazione e addirittura dell’iperinflazione lungo tutti i 14 anni di vita del nostro blog, spariti come neve al sole, distrutti dal trend di fondo secolare, ovvero la deflazione da debiti.
Anche Bryce Coward, sul suo blog, Knowledge Leaders Capital suggerisce che le scommesse stanno per essere cancellate, la Fed attraverso i suoi governatori la scorsa settimana ha ribadito anche a fronte degli ultimi dati che l’inflazione è transitoria, ogni giorno spuntava un governatore per suggerire che il mercato stava sopravvalutando gli ultimi dati.
Come abbiamo visto molti indizi suggeriscono la transitorietà di questa illusione!
Il mercato ha anticipato in maniera sensibile eventuali aumenti di tasso della Fed, ma nulla, nei i rendimenti ne l’eurodollaro, ne tantomeno i dati sull’inflazione ha fatto molto per aumentare le aspettative dei mercati.
Nel caso dei Fed Fund, il mercato è entrato nella settimana scontando aumenti di 40 punti base nel 2023 e terminando con un aumento di 44 punti base. Nel caso del mercato dell’eurodollaro, è entrato nella settimana scontando 92 pb di rialzi dei tassi e ha anche chiuso a pochi punti base da quel livello.
Data l’entità degli overshoot di CPI e PPI, ci saremmo aspettati che il mercato obbligazionario iniziasse ad aspettarsi un tasso molto più rapido di stretta della Fed, ma ciò non è avvenuto nella misura in cui ci saremmo aspettati.
Tutto questo ci dice che il mercato … forse … solo forse … sta iniziando a credere alla Fed quando dice che continuerà gli acquisti di asset per “un po ‘di tempo” e che il rialzo del tasso dei Fed Funds non inizierà fino alla fine del 2023.
Nel frattempo, bad news, good news, un mercato che sale sempre a dispetto dei dati è un mercato ormai vicino al suo epilogo, lo dice la storia, ma non c’è fretta, la montagna sta partorendo un topolino e appena mette la testa fuori, una gatta sorniona, la deflazione da debiti non farà sconti.
Ricordo a tutti coloro che avessero bisogno, che ICEBERGFINANZA è anche consulenza a 360 gradi, in mezzo a questa tempesta perfetta.
Cliccando sul link qui sotto e mandando una mail a icebergfinanza@gmail.com è possibile avere una consulenza strategica sui possibili sviluppi macroeconomici e finanziari dei prossimi mesi, oltre a ricevere i nostri manoscritti. Buona giornata Andrea