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YELLEN: NESSUNO VUOLE UN DOLLARO DEBOLE!
Mentre l’America riposa onorando il Martin Luter King Day, due parole sugli ultimi dati arrivati venerdì sulle vendite e consumi e l’inflazione alla produzione, visto che ormai i dati non li guarda più nessuno…
Al di la di qualche leggenda metropolitana che prevede meraviglie per i prossimi mesi, grazie alla presunta elemosina di Biden, davvero interessanti i dati che ci mostrano nel mese principe di tutta l’economia, un vero e proprio crollo delle vendite on line vicino al 6 %…
Certo potrebbe essere che gli americani hanno finito i soldi e che aspettano i nuovi assegni di Biden, ma non sarei troppo sicuro dell’efficacia di questo piano.
Come abbiamo già scritto per alcune misure servono almeno 10 voti dei repubblicani, non bastano 50 voti più la vice presidente.
Nessuna traccia di inflazione anche nei prezzi alla produzione, in attesa che qualche ingenuo provi ad aumentare i prezzi i mezzo ad una depressione, trasferire la speculazione sulle materie prime al consumatore.
Qui il secondo settore manifatturiero d’America, dopo quello di Chicago, la festa è finita e non si tratta solo di COVID.
Nel frattempo Powell, e questa è una grossa novità, si oppone all’aumento dei tassi o al taglio degli acquisti di obbligazioni, nessuna possibilità, mentre nelle prossime settimane assisteremo ad una sorpresa per quanto riguarda i rendimenti.
Il dollaro ha recuperato oltre 2 punti e mezzo nelle ultime due settimane e è vicino ad un livello cruciale.
In settimana la solita riunione della BCE, mentre nonna Yellen ci dice che nessuno vuole un dollaro debole…
Nessuno vuole un dollaro debole, semplicemente perchè il dollaro non può svalutarsi!
The value of the dollar should be determined by markets, Janet Yellen is prepared to say at her confirmation hearing Tuesday to be Treasury secretary https://t.co/9fSMJXWdra via @WSJ
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 18, 2021
Infatti è difficile spiegare a chi non studia che le dinamiche del dollaro non dipendono dal deficit usa o dai rendimenti, dipendono dal commercio globale, ma inutile, sono cose complicate per comprenderle sino in fondo, quando l’unico lavoro è quello di seguire il gregge.
Nel frattempo in Italia, continua un insolito a livello stagionale, mercato delle vacche, un ectoplasma travestito da governo, che con la scusa della pandemia, chiede quotidianamente il diritto di imporre politiche fallimentari è alla ricerca disperata di qualche prostituta politica.
Nel frattempo in dati macroeconomici nel nostro Paese, sono semplicemente terrificanti, ultimo quello di oggi sull’inflazione o forse è meglio chiamarlo con il suo nome, deflazione.
Assume ormai livelli di stupidità assoluta, l'idea che una depressione economica mondiale possa produrre inflazione in mezzo ad una deflazione da debiti epocale!
Calano i prezzi al consumo (-0,2%) nel 2020, terza volta nella storia @sole24ore https://t.co/ZzNc7Of7tW
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 18, 2021
Certo gli ignoranti, continueranno a chiamarla inflazione negativa, disinflazione e via dicendo, ma ormai solo gli ignoranti e gli ipocriti, hanno il coraggio di sognare l’inflazione in mezzo ad una depressione economica, un terrificante deflazione da debiti.
Ricordo a tutti coloro che avessero bisogno, che ICEBERGFINANZA è anche consulenza a 360 gradi, in mezzo a questa tempesta perfetta.
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In effetti e meglio guardare quanto accade fuori, da noi la buffonata con copione ha superato il melodramma epico anche se condito di litigate vere per il futuro e i rposizionamenti personali e dei famigli.