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PROFONDO ROSSO!
Alla fine anche il dato taroccato dell’ultimo baluardo dell’economia americana si quello che vale oltre il 70 % della crescita economica, il settore dei servizi che fornisce circa il 75 % dell’occupazione è uscito dalla fantasia e ha avuto il coraggio di affrontare la realtà…
On Thursday, the financial world hoped to exhale after the Non-Manufacturing @ISM® Report On Business® was unveiled, but sentiment was clear the moment the NMI® data hit the wire. The #ISMROB Roundup on Inside Supply Management®'s blog has more. https://t.co/QM0iUHWRbN #economy pic.twitter.com/EJYJotVKrd
— Institute for Supply Management (@ism) October 3, 2019
I dati si commentano da soli, ma suggerirei di dare un’occhiata qui sotto alla dinamica dell’occupazione di entrambi glli indici ISM, soprattutto quello dei servizi, non un buon viatico per il dato odierno in uscita nel pomeriggio alle ore 14.30.
Non sappiamo se sarà un dato per la prima volta sotto zero, sappiamo solo che non sarà un buon dato a meno che qualcuno non abbia bisogno di un dato positivo per forza, ricordatevi che i numeri saranno alterati temporaneamente dalle assunzioni per il censimento nazionale.
La Germania come ben sappiamo non fa eccezione!
Ora che i mercati stanno scontando al 90 % un nuovo taglio dei tassi a fine ottobre e che i rendimenti sono tornati vicini ai minimi annuali, facendo risalire di botto i prezzi dei tbond americani, facendo salire anche la marea dei mercati i quli ovviamente avevano bisogno di tornare per il momento, sottolineo per il momento alle cattive notizie che diventano buone notizie, ora il mercato per salvarsi da un nuovo ottobre rosso ha assolutamente bisogno di un accordo tra gli Stati Uniti e la Cina e l’Europa sui dazi, diversamente sarà profondo rosso.
The yield on the 10-year Treasury slipped as concerns about the service sector and U.S. economy grew https://t.co/3cVRPavhgL
— WSJ Markets (@WSJmarkets) October 3, 2019
Anche i rendimenti del decennale australiano sono collassati al minimo annuale molto più velocemente di quelli americani…
In Germania non c’è più nulla che valga la pena di fare, NULLA, tutto negativo sino a 30 anni…
2-Year: -0.793% 3-Year: -0.845% 5-Year: -0.803% 7-Year: -0.764% 10–Year: -0.593% 30-Year: -0.089%
A ottobre non si scherza, è sempre caccia a Ottobre Rosso!
Non lo so se questa volta sarà diverso, so solo che non cambierà nulla, la strada è segnata, c’è solo bisogno di tempo, nell’ipotesi peggiore possono sempre chiudere i mercati. Ora serve prudenza per gli amici di Icebergfinanza, un segnale chiaro inequivocabile sul medio termine è arrivato, sul breve l’unico rischio è la notizia di un falso accordo, di un accordo camuffato per tenere in piedi i consumi per natale.
This is huge.
30-year yield vs. core CPI at its lowest level since 1980s!
10-year real yield?
Same.Plunging as they did in mid & late 70s!
LT yields near record lows.
Inflation at a decade high.
Central banks easing massively.Risk parity at risk?
All bullish for gold. pic.twitter.com/FMhpZXg01J— Otavio (Tavi) Costa (@TaviCosta) September 19, 2019
Torno a ripetere che una guerra commerciale è sempre una pessima idea, lo scrivo da 10 anni, lo suggerisce la storia, ma anche dire fesserie come ieri Di Maio, che si è vantato sul fatto che l’Italia è stata la meno colpita è ignoranza.
La black list in qualche misura mette in subbuglio diversi comparti economici d'Europa, ma, almeno in parte, rassicura l'Italia #DAZI https://t.co/uNlJHmNnRJ
— RaiNews (@RaiNews) October 3, 2019
E’ vero che la guerra ai vini francesi di Trump, favorirà il nostro Paese ma è altrettanto vero che questo problema è stato creato da francesi e tedeschi, come molti dei problemi che interessano questa Europa, sono stati loro i primi a sforare i trattati di Maastricht, sono loro che creano problemi oggi, Markel e Macron, l’embargo alla Russia ci è costato miliardi di euro e ora non resta che sperare in un accordo… che permetta a Trump di vendere il suo “parmesan” in Italia e qualche fesso lo comprerà.
Grazie ancora per il Vostro importante sostegno al nostro viaggio!