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CIAO CIAO EURO!

Scritto il alle 08:49 da icebergfinanza

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Eccoci di nuovo qui, in questi due giorni non c’era nulla di interessante da raccontare dopo quello che vi ha raccontato nel fine settimana il nostro Machiavelli, la questione Huawei era più che altro un canarino nella miniera, il dollaro e i tesorucci sono sempre tonici, lo spread è ridisceso dopo aver raggiunto il nostro obiettivo, mentre al Governo si prepara la resa dei conti in attesa del responso delle urne.

C’è però una notizia che ai più è passata inosservata, una notizia davvero interessante che ci è stata segnalata da un nostro affezionato compagno di viaggio, noi abbiamo vedette ovunque…

“Steve Moore, un grande economista pro-crescita e una persona davvero eccellente, ha deciso di ritirarsi dal processo della Fed”, ha twittato il presidente. “Steve ha vinto la battaglia di idee tra cui i tagli alle tasse e la deregolamentazione che hanno prodotto prosperità non inflazionistica per tutti gli americani. Ho chiesto a Steve di lavorare con me per la futura crescita economica nel nostro Paese “.

Steve Moore doveva entrare nel board della Federal Reserve, ma ha avuto un problemino.

“L’unica cosa meno divertente di alcuni degli scherzi insipidi, offensivi e sessisti di Mr. Moore è stata l’idea che il Presidente Trump lo avrebbe preso in considerazione per un posto nella Federal Reserve”, ha affermato il senatore Charles Schumer, DN.Y. in alto Senato democratico, ha dichiarato in una nota. “Ora il presidente Trump deve nominare due candidati seri che rafforzeranno la nostra economia”.

E chi saranno questi candidati seri?

Il presidente Trump sembra puntare a un alleato politico affidabile che spingerà la Fed a tagliare i tassi di interesse a breve termine.

Ora aprite bene le orecchie…

Alcuni esperti dicono che David Beckworth, un ricercatore del Mercatus Center della George Mason University, potrebbe adattarsi a ciò che Trump sta cercando – un economista di centro-destra che ha spinto per bassi tassi per la maggior parte degli ultimi dieci anni.

Beckworth si è rifiutato di commentare.

David Beckworth viene mostrato durante un'intervista televisiva.

David Beckworth sostiene che la politica monetaria è stata “troppo restrittiva … per la parte migliore di un decennio. La Fed non ha centrato l’obiettivo di inflazione del 2%, la sua misura preferita, la media dal 2009 è un miserabile 1,5 % E la spesa nominale, che era cresciuta di circa il 5,6 per cento dal 1987 al 2007, è salita in media solo del 3,6 per cento all’anno nell’ultimo decennio.

Ma il bello arriva ora…

Qui sotto il pensiero principale di Beckworth..

Sebbene esistano prove di una relazione tra l’accumulazione del debito e le misure di austerità e la crescita economica durante la crisi, la stessa evidenza, a ben guardare, indica la politica monetaria comune dei paesi dell’Eurozona come il vero colpevole dietro i confini della zona di declino dell’attività economica. In particolare, sembra che il restringimento della politica monetaria della Banca centrale europea nel 2008 e di nuovo nel 2010-2011 non solo abbia provocato due recessioni, ma abbia anche innescato la crisi del debito sovrano e abbia dato ragione ai programmi di austerità.

 

Si consideri, ad esempio, come la BCE abbia impiegato molto più tempo della Banca d’Inghilterra e della Federal Reserve per acquistare attività e quindi espandere l’offerta di moneta attraverso il Quantitative Easing.

In un mercato libero, gli shock economici portano a una maggiore domanda di asset sicuri come il dollaro o i nostri tesorucci e le bance centrali SOVRANE, ovvero dove esiste SOVRANITA’ MONETARIA, alimentano questa tendenza. Ci sono voluti anni da parte della BCE per seguirne l’esempio, il buon Draghi si è svegliato solo nel 2013/2014, ma lo sappiamo non è colpa sua, il suo compito è solo quello di aiutare gli azionisti ovvero le banche e in questo, tanto di cappello.

LA POLITICA MONETARIA ORIGINI DELLA CRISI

Il punto di vista alternativo, secondo cui la crisi è stata causata da una stretta politica monetaria nel 2008 e nel 2010-2011, fornisce una spiegazione semplice ma esaustiva delle cause e della gravità della crisi:

  • Nonostante la contrazione dell’economia all’inizio del 2008, la BCE ha mantenuto il tasso di interesse ancorato al 4 per cento, per poi portarlo al 4,25 per cento a luglio di quell’anno. Questo shock ha scatenato la prima crisi.
  • Dopo aver mantenuto i tassi bassi per due anni, alla fine del 2010, la BCE ha iniziato a segnalare che avrebbe alzato il tasso di interesse della sua politica per arginare l’inflazione in crescita. La BCE ha alzato i tassi in aprile e luglio 2011. L’Eurozona si stava ancora riprendendo dalla prima recessione e questo secondo shock ha intensificato la crisi nel 2011.

Inutile dire che a differenza di un semplice blogger di provincia, nessuno all’interno delle banche centrali conosce il significato di una deflazione da debiti e per un decennio hanno urlato all’inflazione in ogni istante.

IMPLICAZIONI POLITICHE PER L’EUROZONE

La stretta politica monetaria spiega la crisi dell’Eurozona iniziata nel 2008 e ripetuta nel 2010-2011. In genere, le banche centrali riducono i tassi di interesse durante un rallentamento economico, quindi perché la BCE lo ha alzato durante questi periodi? In entrambi i casi, la BCE è stata erroneamente preoccupata per l’aumento dell’inflazione complessiva (cioè l’inflazione che include i prezzi volatili di materie prime come l’energia). Un’impennata temporanea dei prezzi delle materie prime ha causato un aumento dell’inflazione generale sia nel 2008 che nel 2010-2011, sebbene l’inflazione di fondo sia rimasta stabile.

L’enorme errore della BCE è stato quello di rispondere a questi cambiamenti dell’inflazione come se fossero sintomi di uno shock della domanda quando erano in realtà di uno shock di offerta. Tale confusione sull’inflazione è un problema comune per le banche centrali che puntano sull’inflazione.

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  • Ad esempio, la Federal Reserve statunitense ha interpretato erroneamente la riduzione dell’inflazione nel 2002-2004 come un sintomo di una domanda debole piuttosto che di una rapida crescita della produttività. Di conseguenza, ha mantenuto bassi i tassi di interesse anche se gli Stati Uniti erano nel bel mezzo di un boom immobiliare.
  • Allo stesso modo, nel settembre 2008, mentre l’economia stava implodendo, la Federal Reserve ha inizialmente deciso di non abbassare i tassi di interesse a causa di una preoccupazione per l’inflazione. Questa inflazione, tuttavia, era il risultato di un temporaneo aumento dei prezzi delle materie prime piuttosto che dell’eccesso di domanda.

Mi fermo qui e vado direttamente alla conclusione…

CONCLUSIONE

Il targeting NGDP non risolverà tutti i profondi problemi strutturali che affliggono l’Eurozona, ma fornirebbe una politica monetaria che non spinge ulteriormente l’unione valutaria in una recessione. Favorirebbe anche una ripresa più equilibrata tra i paesi membri. L’Eurozona ha un forte bisogno di un tale regime di politica monetaria.

Cosa impossibile, visto le idee che circolano all’interno della BCE e soprattutto di chi comanda in Europa e viene lasciato libero di fare i propri comodi, ovvero la Germania.

Nel fine settimana vedremo se per l’ennesima volta milioni di europei, voteranno per il roaming libero o per una nuova Europa libera della catene di un’unione monetaria fallimentare e destinata allo scioglimento. Solo un ignorante, può pensare che la volontà politica di qualche burocrate possa prevalere sulla prosperità dei popoli e sulle lezioni che la storia ci lascia.

Il mio pensiero è molto semplice, lo scrissi qualche anno fa…

ITALIA PIU’ POVERA CON QUESTO EURO.

A Voi la parola, nel segreto dell’urna!

MACHIAVELLI!

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11 commenti Commenta
tuscany
Scritto il 22 Maggio 2019 at 12:02

Eh…le urne…
Mi pare che San Salvini sia sotto il fuoco incrociato. Da una parte i soliti noti e dall’altra i nuovi traditori di professione.
Incrocio le dita??

charliebrown
Scritto il 22 Maggio 2019 at 14:37

In effetti il voto di domenica può essere fondamentale.
Purtroppo mi pare di cogliere pessimismo nelle parole di alcuni intellettuali pur non allineati con gli slogan “più europa” dai quali siamo stati inondati in questi anni. A leggerli sembra che le cose non cambieranno neanche questa volta.
Io tocco ferro, spero che la gente si sia svegliata e che non succeda come in Francia quando Macron schiacciò Marine Le Pen a suon di voti. Speriamo che il vento della democrazia, cioè il potere del popolo che i sovranisti come me invocano, questa volta soffi in nostro favore. Ma se così non fosse, la colpa sarebbe anche nostra che non sappiamo propagandare efficacemente idee giuste, per non dire dei compromessi ai quali si è in rassegnato in Italia il principale partito sovranista.
Comunque domenica l’occasione per cambiare aria in Europa c’è, l’occasione per liberarci dei personaggi che in questi anni hanno trasformato la loro mediocrità in diritto a decidere in ogni campo della vita di popoli di cui conoscono a mala pena le statistiche.

madmax
Scritto il 22 Maggio 2019 at 15:18

Che dire in BiondoBanana e’ in pieno pompaggio elettorale con ormai tutto il mondo sotto sanzioni!
Sicuramente verra’ rieletto spero solo che mantenga il sentiment sul dollaro (visto che ne ho in portafoglio da anni).
Pero’ fermo sul fatto che con la Cina non hanno ancora capito che loro hanno speso dal 2000 ad oggi 5.8 trillioni di dollari in guerre (non ditemi per noi perche’ io avrei preferito Saddam, Gheddafi & C al loro posto e meno terrorismo) mentre in Cina nel frattempo hanno costruito 28.000 km di linee ferroviarie ad alta velocita’ ecco la differenza non da poco.
Per quello che riguarda la poverta’ il problema e’ il Kapitalismo (anche se non lo accettate) per cui se cambiamo moneta mi spiegate se i dati del 2018 in cui il 20% più ricco tra gli italiani possedeva circa il 72% dell’intera ricchezza nazionale torneranno indietro con una distribuzione piu’ equa? Non credo proprio! E’ il Kapitalismo da cambiare che affama tutti e rende ricchi pochi CON QUALSIASI MONETA!

embi
Scritto il 22 Maggio 2019 at 18:07

Concordo con madmax. Se mi date più Europa cioè più Shengen, piu libera circolazione delle persone, piu erasmus e meno confini posso anche concedervi di tornare a una moneta nazionale, anche ai soldi del monopoli se volete. A proposito di sovranisti e San Salvini, quelli che lo percolano sono i normali cittadini deve abituarsi alla realtà, che è il piu amato dal 36% degli italiani ma sta sul cazzo al restante 64%

madmax:
Che dire in BiondoBanana e’ in pieno pompaggio elettorale con ormai tutto il mondo sotto sanzioni!
Sicuramente verra’ rieletto spero solo che mantenga il sentiment sul dollaro (visto che ne ho in portafoglio da anni).
Pero’ fermo sul fatto che con la Cina non hanno ancora capito che loro hanno speso dal 2000 ad oggi 5.8 trillioni di dollari in guerre (non ditemi per noi perche’ io avrei preferito Saddam, Gheddafi & C al loro posto e meno terrorismo) mentre in Cina nel frattempo hanno costruito 28.000 km di linee ferroviarie ad alta velocita’ ecco la differenza non da poco.
Per quello che riguarda la poverta’ il problema e’ il Kapitalismo (anche se non lo accettate) per cui se cambiamo moneta mi spiegate se i dati del 2018 in cui il 20% più ricco tra gli italiani possedeva circa il 72% dell’intera ricchezza nazionale torneranno indietro con una distribuzione piu’ equa? Non credo proprio! E’ il Kapitalismo da cambiare che affama tutti e rende ricchi pochi CON QUALSIASI MONETA!

idleproc
Scritto il 23 Maggio 2019 at 12:08

charliebrown@finanza,

Hanno già perso, hanno dato fondo a tutte le risorse della propaganda, bruciando anche le riserve e usato maldestramente gli ennesimi ‘coup’ preconfigurati da tempo, sono i rapporti di forza sociali che contano e la loro dinamica all’interno di una crisi sistemica, contano i mutati livelli di consapevolezza collettiva di fronte alla realtà e l’identificazione corretta degli obbiettivi e non i tank di cartone messi di volta in volta per nasconderli.
Le “elezioni”, tra l’altro, formalmente e sostanzialmente illeggittime, hanno un valore ma marginale nel processo, contano altri aspetti, sui quali bisogna avere anche pazienza..

Nel merito, non ho mai pensato che al vertice della BCE e interconnessioni siano stupidi, almeno non così stupidi.
Hanno fatto una “politica economica” che, come – tutte – le – politiche – economiche sono di parte sia sul piano sociale che geopolitico.
La quasi scomparsa nel dire di – politica – economica è funzionale al darne una visione tecnica, neutrale, super partes, inevitabile e inappellabile.
Finanziarizzazione dell’economia, svendite del patrimonio pubblico, demolizione delle filiere produttive pubbliche e private nazionali globalizzandole alla speculazione finanziaria, repressione sociale sui redditi ed esproprio verso l’alto del capitale micro delle persone e di quello medio delle imprese, sono state una conseguenza voluta di politiche economiche monetarie e sul credito
e l’origine operativa e giustificativa delle “riforme” anche a livello istituzionale.
Neoliberismo in basso che procede contemporaneo alla disgregazione sociale fatta di progetto anche col traffico di esseri umani guadagnandoci sopra a più livelli e oligarchia oligopolistico-finanziaria in alto, spacciata per libera concorrenza e libertà.
A me piacciono numeri, formule e modelli, presumo che ai livelli di BCE e FED, abbiano i numeri veri e non quelli teleguidati per dare un’apparenza di verità alle menate sugli sforamenti dello 0.0001, sul “debito”.
Moneta e credito come nel complesso finanza e – politiche – economiche sono armi da guerra sia sociale che geopolitica.

Per chi ha fretta, bisogna vedere long e come dicono i Cinesi, “è una lunga marcia” e come diceva Mao (del quale non sono un estimatore), “bisogna conoscere la realtà nella quale si opera”, un altro diceva “la realtà ha la testa più dura delle idee” e mi permetto di aggiungere che sulla disintegrazione sociale il futro non è il nuovo ma l’abisso e la barbarie.
Il “biondo” è sottovalutato oltre ad essere ormai molto “depotenziato” ed è scomodo sul progetto di “riforma” sistemica globale che avevano in mente in un sistema che non è riformabile se non all’indietro.

L’automazione è ovviamente deflattiva e contraddicendo la menata sulla scarsa prodduttività, mai, storicamente, si è assistito ad un aumento così vertiginoso della produttività del lavoro umano ma in “europa” e associati locali, partendo dalle “rappresentanze” del lavoro finanziarizzate, si deve vincere la “concorrenza” nel “libero” (oligopolisico neocoloniale) “mercato” globale che “libera” i popoli e li mette in “rete”.

Specie i lavoratori:

https://duckduckgo.com/?q=Chinese+factory+dorms+have+anti-suicide+nets&t=h_&iar=images&atb=v169-5k_&iax=images&ia=images

La foxconn non è propriamente “cinese” ma una multinazionale globale.

Onestamente chi oggi criminalizza la persona Salvini e le persone dello M5S che hanno voluto provare a dare un misero redditto di cittadinanza invece di dare palate di grana ai soliti noti mi da il voltastomaco.

phitio
Scritto il 23 Maggio 2019 at 12:30

embi@finanzaonline,

La statistica non e’ onesta. Il 36% lo ama, il 26% lo odia, il resto e’ indifferente a lui. un 38% che guarda alle proprie tasche e decide di conseguenza. Se Salvini fa bene per la maggior parte di loro, vedrai che la sua statistica salira’ di quel bel po’ piu’ di quella avversa: e’ cosi’ che funziona.
Trump a mio parere verra’ rieletto. Non e’ una cosa comune vedere un tipo, per quanto nudo e crudo come lui, fare esattamente durante la presidenza quello che aveva promesso di fare in campagna elettorale: questo elemento sara’ decisivo, a prescindere dal successo delle sue azioni e dai risultati ottenuti

stanziale
Scritto il 23 Maggio 2019 at 13:16

madmax,

Fermo il discorso con i dati della Cina su cui concordo, sul capitalismo sei (come sempre) in contraddizione con te stesso!
…….”Per quello che riguarda la poverta’ il problema e’ il Kapitalismo (anche se non lo accettate) per cui se cambiamo moneta mi spiegate se i dati del 2018 in cui il 20% più ricco tra gli italiani possedeva circa il 72% dell’intera ricchezza nazionale torneranno indietro con una distribuzione piu’ equa? Non credo proprio! E’ il Kapitalismo da cambiare che affama tutti e rende ricchi pochi CON QUALSIASI MONETA! ”

No, il problema e’ proprio questo mostro chiamato euro! Il capitalismo non va del tutto abbattuto, ma semplicemente reso piu’ umano! E come lo si fa? Tornando al modello Stato che emette moneta sovrana (e quindi PUO’ stampare ad esempio le 500 lire mercurio (motivo per cui furono eliminati dalla scena Moro e Leone)…sarebbe un buon inizio. Poi, se si guarda alle multinazionali con roba assolutamente fuori controllo che comandano gli stati, le banche centrali, i media, e’ ovvio che vanno limitati, se e’ questo che intendevi….e mi riferisco allo strapotere di Amazon, di google, di alcune aziende farmaceutiche solo alcuni ma non esaustivi esempi….si, andrebbe messo un limite alle possibilita’ di detenzione , possesso di quote azionarie, di arricchimento personale e per gruppo familiare…questo ristretto gruppo di oligarchi mondiali controlla tutto…quindi se per capitalista intendi questo ok(MA NON MI PARE PROPRIO CHE CHI COMANDA A BRUXELLES VOGLIA CIO’ QUINDI TU -di fatto, ma non te ne rendi conto-STAI PARTEGGIANDO PER LORO, PER GLI AFFAMATORI di bruxelles), invece il capitalismo piccolo e medio e’ assolutamente positivo perche’ fa da volano per l’economia e quindi la crescita di tutti. MA, le aziende strategiche devono essere in mano allo stato. Per via dell’euro che tanto sostieni abbiamo perso (solamente) tutto (la germania e la francia se ne sono guardati bene). non c’e’ quasi piu’ nulla di italiano grazie all’euro, neanche aziende che esistevano prima dell’unita’ d’italia. Pazienza, che volete che sia, nei prossimi 150 anni se lavoriamo sodo ed in direzione giusta rimediamo ai danni fatti dalla moneta unica e da quanto e’ avvenuto negli ultimi 30 anni, purche’ si abbiano le idee chiare. Non mi pare proprio il tuo caso.

madmax
Scritto il 24 Maggio 2019 at 07:16

stanziale@finanza,

Cito: No, il problema e’ proprio questo mostro chiamato euro! Il capitalismo non va del tutto abbattuto, ma semplicemente reso piu’ umano! E come lo si fa? Tornando al modello Stato che emette moneta sovrana !!!

Stanziale, non sto difendendo nulla, io penso con la mia testa, se per cambiare la poverta’ serve la moneta sovrana allora negli US il problema poverta’ non dovrebbe esistere vero???
Prendi lo Stato della California: e’ lo stato piu’ progressista e liberal degli US, con i suoi 2.700 miliardi di dollari di Pil la California batte nettamente l’Italia, che ne totalizza solo 1.935 pur avendo un terzo di abitanti in più! Ma non solo il Pil californiano è aumentato del 78 per cento negli ultimi vent’anni, mentre il tasso di disoccupazione sta al 4,1 per cento: dal 2011, il numero degli occupati cresce costantemente, a gonfie vele va la Silicon Valley, Hollywood, il turismo, insomma moneta sovrana e un paradiso economico, ma abbiano cancellato la poverta’ come ha fatto il Governo Italiano (lo hanno detto).
No secondo le statistiche la California e’ il primo stato per poverta’ negli US, ul 19 per cento della popolazione, pari a 7,4 milioni sono poveri, con un’esplosione di senzatetto che si arrangiano a vivere in macchina o in tende rifugio, serve a qualcosa la tua moneta sovrana?
Nonostante gli ottimi risultati economici la California per disuguaglianze e’ pari al Guatemala e chi e’ povero e’ anche chi ha un lavoro!
Per cui ripeto la mia convinzione, non pensare di salvare tutti dalla poverta’ con la moneta sovrana, il sistema (Europa Compresa) e’ fatto su una matrice capitalistica in cui qualcuno guadagna sulla pelle degli altri e sull’Euro siete come quelli che guardano il dito e non la luna che viene indicata!
Un abbraccio!

stanziale
Scritto il 24 Maggio 2019 at 20:25

madmax,

Ripeto, buon madmax: attacchi il sistema capitalistico americano cosi’ com’e’, non senza ragioni. Ma, la tua critica non si estende mai all’area euro, dove il capitalismo e’ forse peggiore, perche’ tra l’altro l’ordoliberismo tedesco e’ una minaccia per tutto il mondo (forse anche per i tedeschi stessi)…

madmax
Scritto il 26 Maggio 2019 at 11:42

stanziale@finanza,

Caro Stanziale,
Non e’ nessun problema a criticare l’Europa, ma devi capire che l’Europa non e’ il problema il problema e’ l’ideologia. Tu come tanti altri su questo blog vi siete appassionati al fatto che tolta l’Europa di mezzo ritorni il paese del Bengodi! Credimi resta tutto uguale, il quando l’ideologia dominante ancora oggi senza Europa resta il Kapitalismo! Possimo criticare l’Euro (pure toglierlo) ma il debito lo abbiamo datto negli anni 80 con tassi di interesse del 13%-17% annui.
Di minchiate se ne leggono tante, ma tu la sai la differenza tra Kapitalismo e Ordoliberismo? Io tra i due preferisco il secondo in cui lo Stato deve garantire un livello minimo di protezione sociale facendosi garante del fatto che ogni cittadino possa avere un pari trattamento, tra l’altro un amante dell’Ordoliberismo era Konrad Adenauer che non mi pare un estremista.
Stanziale non critico l’Europa perche’ di cose posotovw ne ha pensate: COME OBBLIGARE I PAGAMENTI a 30gg e l’Italia ben si guarda da praticare tale direttiva perche’ il paese e’ ormai marcio, senza speranza ormai incamminato verso l’eutanasia.
Sono certo che non ti ho convinto, ma non pensare che senza Euro ed Europa l’Italia passi ad essere il paese del Bengodi!!!

idleproc
Scritto il 2 Giugno 2019 at 14:53

madmax,

Se ti può far stare “sereno” il Kapitalismo come lo chiami tu come modalità storica di produzione sociale è “end of life”, il processo è irreversibile e non “riformabile”.
Possono fare quello che vogliono ma è così e a livello globale.
Anche se provano a zombizzarsi e a controllare le dinamiche sociali a mezzo pseudo AI e la repressione, falliranno.
Società miste e altri modelli di transizione sono faccende per Rivoluzionari come lo sono le strategie, le tattiche, il proporre obbiettivi che il sistema in quanto tale non possa reggere, il calcolo della tempistica e la valutazione corretta dello sviluppo delle condizioni oggettive e di quelle soggettive…
A occhio sei un riformista visto che l’ordoliberismo è parte integrante del “Kapitalismo” in questa e in precedenti fasi storiche e la questione “europea” è del tutto marginale se non per la tattica.
Devi aver pazienza… se in via d’ipotesi ottimistica dovessero reggere questa crisi sistemica, non allargando ulteriormente le crepe strutturali dell’intero sistema anche con la repressione sociale, qualche altra guerra, l’ulterioriore finanziarizzazione ogolipolistica e riparta un altro ciclo di lungo periodo che gli permetta di divorarsi l’intera Africa e quello che manca ancora, dovrebbe passare un tre quarti di secolo.

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