in caricamento ...
BREXIT E LA VIA DELLA SETA.
Della commedia Brexit ormai sappiamo tutto, ne riparliamo a breve, l’altra commedia + quella dio un’ Europa che sulla via della seta non smette mai di manifestare la sua infinita ipocrisia…
Europa? Unita solo sui veti No all'accordo tra Italia e Cina https://t.co/mADPGwiMrP pic.twitter.com/MvOt0oDY7L
— Affaritaliani.it (@Affaritaliani) March 12, 2019
Ora non appena gira la notizia che l’Italia farà qualche accordo commerciale con la CIna, subito a Bruxelles, la Germania, fa uscire un report per mettere sotto accusa il nostro Paese mentre altri 13 Paesi hanno già firmato e il nostro è l’ultimo nell’export verso il Paese cinese…
Dieci azioni in 18 pagine per difendersi dall’espansione economica cinese. E’ questa la struttura del rapporto diffuso oggi a Strasburgo dalla Commissione europea sulle relazioni tra Ue e Cina. Ora il testo è all’attenzione del Consiglio europeo e dell’Europarlamento: ‘dieci comandamenti’ che arrivano oggi, quando ormai ben 13 paesi europei hanno già firmato accordi commerciali con la Cina. L’Italia lo farà la prossima settimana, primo paese del G7 a siglare un “Memorandum of Understanding” con Pechino e per questo ‘condannata’ a portarne il ‘marchio di infamia’, pietra dello scandalo a livello europeo perché ha deciso di piazzarsi sulla ‘via della seta’. Ma gli ultimi dati ufficiali italiani dicono che l’Italia è l’ultima tra i principali paesi europei che esportano in Cina: dopo Germania, Gran Bretagna, Francia.
In gran parte, il rapporto europeo si basa sulla denuncia del fatto che l’economia cinese è statalista e questo produce una concorrenza impari con gli altri mercati, il cosiddetto ‘dumping’. L’Ue pensa di correggere emanando delle direttive specifiche entro la fine del 2019.
In particolare la Commissione sottolinea che “la Cina preserva il suo mercato interno” aprendolo solo in maniera “selettiva” per difendere i suoi “campioni” nazionali e elargendo “sussidi di Stato ad aziende pubbliche e private”. Ecco un altro passaggio del rapporto:
Via della seta, il richiamo ipocrita sulla Cina da parte della Ue https://t.co/IV16eHptie
— L'HuffPost (@HuffPostItalia) March 12, 2019
🧶🇨🇳🇮🇹🇺🇸
L’Italia è diventata un tassello rilevante nella competizione tra Stati Uniti e Cina in Europa https://t.co/XbRZeiG9wR
via @giorgiocus dal #nuovoLimes#ViaDellaSeta pic.twitter.com/KphRFRvUQ1
— Limesonline (@limesonline) March 12, 2019
Prima si va a votare e prima ci leviamo dai piedi questa immensa macchina intrisa di ipocrisia che è l’Europa, penso sia ormai chiaro a tutti cosda significi guerra commerciale, non solo tra Europa, USA e Cina, ma soprattutto la sporca guerra messa in atto dalla Germania, con il suo surplus commerciale.
A proposito della infinita illusione che stanno vivendo i mercati sulla Cina, sembra che un accordo non sia affatto vicino…
Deal or no deal, U.S.-China trade talks may end in weeks: Lighthizer https://t.co/hysjtTpnEs pic.twitter.com/NU47xWePhG
— Reuters (@Reuters) March 12, 2019
Robert Lighthizer says the U.S. wants to keep a tariff threat in China talks https://t.co/Pg9tFDCmjx
— Bloomberg Economics (@economics) March 12, 2019
La minaccia tariffaria resta, come una pistola puntata verso la Cina, non si discute senza dazi, come risposta alla fiducia che chiede la Cina, i dazi restano fino a prova contraria.
Washington, 13 mar 04:14 – (Agenzia Nova) – Il rappresentante del Commercio Usa, Robert Lighthizer, ha dichiarato ieri che gli Stati Uniti non si priveranno dello strumento di pressione costituito dai dazi nell’ambito delle relazioni commerciali dalla Cina, anche a costo di vanificare i negoziati in corso da mesi tra le due maggiori economie globali. Durante una audizione al Senato federale Usa, nella giornata di ieri, Lighthizer ha dichiarato che Usa e Cina hanno “conseguito progressi reali” grazie ai colloqui delle scorse settimane, ma che gli Usa devono “mantenere il diritto e la capacità di aumentare i dazi, laddove si verifichino violazioni di un eventuale accordo, a prescindere da quanto possa accadere alle tariffe attualmente in vigore”. Pechino, ha spiegato il funzionario, chiede la revoca delle tariffe imposte dagli Usa a 250 miliardi di dollari di importazioni cinesi lo scorso anno.
Prima di passare alla Brexit, un rapido accenno sulla notizia che insieme al voto negativo ha fatto volare i nostri tesorucci, che come abbiamo visto nell’ultimo manoscritto di Machiavelli hanno preso definitivamente il volo anche in rapporto al cambio.
US February headline CPI (green) increased +1.5% Y/Y, below the +1.6% consensus forecast. Yawn. Hard to push long-rates up much with inflation flat-lined. pic.twitter.com/n4JP4ta88G
— Ken Fisher (@KennethLFisher) March 12, 2019
US Core CPI (ex food/energy) moves down to 2.1%. It has been below its rolling historical median (currently 2.7%) since December 1991. pic.twitter.com/qkgmxrpglX
— Charlie Bilello (@charliebilello) March 12, 2019
La sintesi è che di inflazione in mezzo ad una immensa deflazione da debiti, nessuna traccia, l’ultima grande opportunità per afferrare il treno appena partito era ad ottobre, d’ora in poi un viaggio spettacolare all’orizzonte.
Ma veniamo all’ennesima sconfitta della May, all’ennesima puntata della saga in salsa inglese, il voto di ieri ha definitivamente affossato politicamente la May, dopo il rinvio della scadenza mi attendo un ritorno alle urne il prossimo mese…
Brexit, dopo seconda bocciatura accordo si vota su "no-deal" #gb https://t.co/EZX6bhGQDr pic.twitter.com/76EBW3kmaE
— Tgcom24 (@MediasetTgcom24) March 13, 2019
Sul no-deal il voto è già segnato, non si discute a meno che gli inglesi non riescano ancora a stupire il mondo, il voto di ieri era già segnato dalle dichiarazioni in mattinata…
149 voti in meno, ben lontani dai soli 50 che si augurava la May, un altro fallimento politico, torna in gioco il “Malthouse Compromise”, stasera nessuna sorpresa, poi il voto sull’estensione, ma l’Europa credo non andrà oltre le elezioni europee, non può permetterselo.
Una cosa è certa a meno di clamorose sorprese questa sera, il no-deal avverrà comunque, se non oggi, domani, comunque prima delle elezioni europee, state sintonizzati ci attende una primavera davvero interessante.
https://www.wallstreetitalia.com/news/usa-ordini-beni-durevoli-in-salita-sorprendono-le-attese/
Caso mai ce ne fosse stato bisogno?:
https://www.wallstreetitalia.com/news/usa-prezzi-alla-produzione/
Le borse oggi sembrano non preoccuparsi di una possibile hard brexit.
Capitano, questo parla di inflazione e restrizioni di politica monetaria, ma come sta? Veramente il re è così stupido o c’e dietrologia?
https://www.wallstreetitalia.com/gundlach-mercato-orso-mmt/
Non che abbia le capacita’ di Andrea e Bagnai, ma non so’ perche’ le cose le intuisco. Tanti anni fa cominciai a fare i commenti contro i tedeschi , le banche (ex) italiane e tutto si e’ svolto esattamente come temevo. Scrissi anche che a forza di dar retta a loro, piano piano torniamo ad abitare nelle caverne. Posso solo ripeterlo.
Devi essere connesso per inviare un commento.
GENERATORE DI ALTRE OCCASIONI, o qualcosa non va?, penso la prima
https://www.wallstreetitalia.com