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SAVONA E L’EURO: IL CIGNO NERO!
La cosa affascinante è che dopo neanche un paio di mesi, c’è ancora in circolazione qualcuno che pensa che questo Governo stia scherzando, l’ingenuità politica e mediatica è a livelli tali, che stanno palesemente dimostrano tutta l’incompetenza e l’inadeguatezza del precedente governo.
Ieri uno dei più feroci critici ed oppositori del nostro Paese ha paventato come nostra unica possibilità l’uscita dall’euro…
Le quattro possibilità per l’Italia secondo Sinn: 1) = Grecia, svalutazione interna e quindi inflazione più bassa che in Germania ; 2) inflazione più alta in Germania; 3) Transferunion; 4) Italexit. https://t.co/1blG5WxZuA
— Vladimiro Giacché (@Comunardo) July 10, 2018
Peccato che gli scenari proposti dall’economista tedesco Sinn siano irrealizzabili tranne l’ultimo. A loro, ai tedeschi piace solo il primo, lo scenario Grecia, con la svalutazione interna e la deflazione salariale. Di inflazione più alta in Germania neanche a parlarne, la Transferunion è pura utopia non resta che Italexit.
A loro, piace vedere distruggi economicamente gli altri Paese in maniera da poterli saccheggiare attraverso le privatizzazioni…
Fa davvero tenerezza osservare l’ennesima intervista a Stiglitz che risponde con ovvietà a domande altrettanto ovvio e piene di pregiudizi…
Stiglitz: "Per l'Italia la soluzione migliore è restare nell'euro, ma la moneta unica va riformata con meccanismi di solidarietà. Altrimenti non resterà che uscirne, ma questo avrà un costo". Intervista integrale sul @sole24orehttps://t.co/jAGTVA0dSx
— Morya Longo (@MoryaLongo) July 7, 2018
“Se non si arriva a un minimo di condivisione dei rischi, l’Unione monetaria non può sopravvivere. La Germania deve capirlo”
Possibilità pari a ZERO assoluto!
Comunque ci sarebbe anche un’ulteriore opzione, una sorta di via di mezzo. Quale?
Potrebbe essere la Germania ad uscire dall’euro. Oppure potrebbe essere sempre la Germania a fare qualcosa per riequilibrare l’Europa. Per esempio dovrebbe alzare i salari dei lavoratori tedeschi e incrementare la spesa.
Possibilità, pari a ZERO all’infinito, mettetevi il cuore in pace questi hanno lucrato per anni sull’Europa, prima hanno saccheggiato la Germania dell’Est, poi hanno proseguito con la Grecia, questi il saccheggio ce l’hanno nel sangue, nel loro DNA, solo che questa volta lo hanno fatto alla luce del sole, attraverso dinamiche economico/finanziarie.
La Germania ha lucrato centinaia di miliardi di euro sulle sorti di questa unione monetaria e ha tutto l’interesse che la crisi prosegua per continuare sui problemi dei Paesi come il nostro, noi abbiamo tutto l’interesse a provare un’alternativa, sono anni che vi spieghiamo il perché.
Ma proseguiamo perché ieri è stata per davvero la giornata delle oscenità!
Sono all'assemblea dell'ABI ad ascoltare l'interessante relazione del bravo presidente Patuelli, vi lascio la gioia di commentare questa pagina della sua relazione così bella, così convincente, così densa di pura poesia. A voi i commenti. Ci tengo. pic.twitter.com/DVxVHlaoXN
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) July 10, 2018
La sintesi delle barzellette raccontate ieri dal presidente dell’ ABI, Patuelli, ve la faccio io:
A) E’ dovuto addirittura andare a richiamare il programma del Governo della Repubblica Federale Tedesca, per dire che un’Europa forte è unita è la migliore garanzia per pace, prosperità e libertà, o sono fessi sino al midollo o credono ancora che in Germania …
B) Il peso maggiore della crisi lo hanno sopportato le banche!
C) Più Europa o l’Italia rischia di essere inghiottita dai gorghi del nazionalismo mediterraneo come quello che ha interessato i paesi sudamericani.
Per ultima ha tirato fuori la barzelletta dell’iperinflazione, il 40% dell’inflazione Argentina paragonandolo al 18% degli anni ottanta con la liretta.
Noi come sempre abbiamo risposto con i dati e la realtà, facendo notare come negli anni ottanta l’inflazione era un problema per tutti, soprattutto era una dinamica legata ai prezzi del petrolio e non alle fesserie raccontate da Patuelli…
A seguire le indicazioni di Patuelli, gli italiani rischiano di fare la fine di migliaia di risparmiatori che hanno visto distruggere miliardi di euro dalla truffa dei bond subordinati elargiti a piene mane con la gentile collaborazione della Consob e di Bankitalia che tanto per non sbagliarci dormivano.
Banche, allarme del presidente ABI Patuelli: Italia scelga Unione europea o farà fine dell’Argentina Relazione annuale del presidente dei banchieri: “La scelta strategica deve essere di partecipare maggiormente all’Unione Europea impegnando di piu’ l’Italia nelle responsabilita’ comuni, anche con un portafoglio economico nella prossima Commissione Europea. Altrimenti l’economia italiana potrebbe finire nei gorghi di un nazionalismo mediterraneo molto simile a quelli sudamericani”
Banche, Patuelli: 'Italia scelga Europa o rischio Argentina'. Visco: 'Oggi siamo più vulnerabili' https://t.co/HhLh1MXBpG
— Tg La7 (@TgLa7) July 10, 2018
Come sempre coloro che non sono stati in grado di vigilare sull’operato dei loro azionisti, le banche non perdono l’occasione di minacciare o di mettere in guardia il Governo di turno, non è affascinante pensateci, come direbbe il buon Taleb, a coloro che hanno guidato uno scuolabus e l’hanno sfasciato non dovrebbe essere più permesso di guidare!
La minaccia di #Visco #ABI https://t.co/RXck1ZteqD
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) July 10, 2018
Visco dice una fesseria, non è vero che siamo più vulnerabili di dieci anni fa, come dieci anni fa non eravamo affatto vulnerabili ma questa è una vecchia storia che il lettore di Icebergfinanza conosce a meraviglia.
Se mi permettete come scrive Alberto Bagnai inoltre c’è una grossa imperfezioni nelle parole di Patuelli ieri, le banche di credito cooperativo non hanno fatto fronte con le loro risorse solo ai loro problemi, ma hanno dovuto mettere oltre mezzo miliardo di risorse sottratte ai territori anche per tenere in piedi banche criminali gestite da criminali come Verdini…
Mi permetto di ricordare che le BCC hanno fatto fronte anche ai problemi altrui: https://t.co/e73vrXLgOw. Pro veritate, sine ira et studio, ecc. pic.twitter.com/oee90uyqD1
— Alberto Bagnai (@AlbertoBagnai) July 10, 2018
Quindi se hanno fatto fronte da sole ai loro problemi dove era tutta questa fretta per fare una riforma superficiale che mina costituzionalmente la più grande risorsa di credito del Paese?
Ma di questo parleremo nei dettagli a tempo debito, senza veli, ogni cosa a suo tempo sotto il cielo.
Ma veniamo al cigno nero, ovvero alle parole di Paolo Savona ieri in audizione
E ora tutto con il nasino all'insù ad osservare lo spread! 😉Savona: «Dobbiamo essere pronti a tutto, anche all’uscita dall’euro» https://t.co/UxhkuMPpCt
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) July 10, 2018
Ripeto per l’ennesima volta a benefico degli ingenui e dei fessi che quotidianamente si leggono le boutade degli appellisti con il rolex e che si nutrono della faziosità dei media nazionali, noi non usciremo dall’euro, perché dall’euro non è possibile uscire a meno di una traumatica uscita unilaterale, ma l’euro tra qualche anno non esisterà più perché lo suggerisce la storia, se non ci credete leggetevi questo.
Exits from Currency Unions Andrew K. Rose –
Non una sola unione monetaria è sopravvissuta alla storia, e non tiratemi fuori la favoletta del dollaro, perché allora non avete ancora capito le dinamiche della storia della nascita degli Stati Uniti.
«Una delle mie case, Banca d’Italia — dice Savona — mi ha insegnato a essere pronti non ad affrontare la normalità ma il cigno nero, lo choc straordinario». La teoria del cigno nero è quella secondo cui un evento inaspettato viene compreso e razionalizzato solo a posteriori, quando è più difficile correre ai ripari. L’uscita dall’euro, dunque, non è un obiettivo da perseguire. Ma un’eventualità alla quale prepararsi comunque. Anche perché «se si vuole che l’euro sopravviva» sono necessarie politiche di crescita e «noi abbiamo bisogno di crescere del 4% l’anno, non dell’1%, servono politiche aggressive».
Chiaro il concetto senza crescita ZERO possibilità!
In ogni caso Savona ha ben chiaro cosa dovrebbe cambiare per la Bce: «Se non le vengono affidati compiti pieni sul cambio, ogni azione esterna all’eurozona si riflette sull’euro senza che l’Ue abbia gli strumenti per condurre un’azione diretta di contrasto. L’assenza di pieni poteri della Bce sul cambio causa una situazione in cui la crescita dell’economia dell’eurozona risulta influenzata, se non determinata, da scelte o vicende che accadono fuori Europa».
“Mi dicono: ‘tu vuoi uscire dall’euro?’ Badate che noi potremmo ritrovarci nella situazione in cui sono altri a decidere. Per questo dobbiamo essere pronti a ogni evento”
Per quale motivo la BCE non può fare come fanno tutte le altre banche centrali dei Paesi sviluppati, la Fed, la Boj, la BOE, la … BUNDESBANK, che sostengono i rispettivi governi e Paesi. La risposta ve la do io, la Germania non vuole, non vuole cambiare lo statuto della BCE che non permette di sostenere un Paese in difficoltà.
Italian Bank Stocks Tumble As Savona Warns Of Euro Break-Up https://t.co/DGFzHlpCaO
— zerohedge (@zerohedge) July 10, 2018
Come dice Claudio…
Per Borghi, “la cosa migliore se si volesse mantenere l’Eurozona così com’è sarebbe la garanzia totale della banca centrale che dice ‘non tollero che ci sia uno spread che significa rischio di fallimento di uno Stato che non dovrebbe esserci’. Uno Stato sovrano non dovrebbe rischiare di non avere accesso ai mercati per il debito”.
Una banca centrale che dovrebbe fare il suo lavoro come fanno Fed Boj e Boe! https://t.co/TBIQISGdgL
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) July 10, 2018
Ma non c’è fretta, più i burocrati europei tirano la corda e più la fine dell’euro si avvicina, matematica, la politica non può fare nulla contro la matematica.
Concludiamo infine con qualche notizia dal mondo reale!
Innanzitutto una mossa che potrebbe incendiare ancora di più la guerra commerciale tra la Germania e Trump, una mossa da manuale ma che non mancherà di accelerare la fine della Germania…
#BMW AG inked a deal on Tuesday with Great Wall Motor Co to produce electric MINI-branded cars in China.
— China Daily (@ChinaDaily) July 10, 2018
La casa automobilistica BMW ha dichiarato che costruirà più SUV popolari all’estero per compensare i maggiori costi di spedizione delle auto in Cina a causa delle tariffe recentemente varate.
La BMW ha anche detto che aumenterà il prezzo dei veicoli costruiti nella Carolina del Sud venduti in Cina per compensare la nuova tassa di importazione del 40% sulle auto degli Stati Uniti, rappresaglia per le tariffe più alte sui beni cinesi imposte dal presidente Donald Trump.
BMW costruisce modelli di SUV nella contea di Spartanburg, dove impiega 10.000 persone. Questi veicoli vengono esportati in 140 paesi, rendendo BMW il più grande esportatore di auto degli Stati Uniti. La maggior parte delle auto prodotte nell’Upstate vengono spedite oltreoceano attraverso il Columbus Street Terminal del Porto di Charleston.
Nel frattempo nella notte arriva un’altra bomba dagli Stati Uniti…
Trade war:
-Trump government lists $200 billion in Chinese goods that may face tariffs
-Products range from TVs and caviar to badger hair
-China "shocked'' at U.S. actions, says it will be forced to retaliatehttps://t.co/k1LYPSBBFR pic.twitter.com/0p218bfyaH— Bloomberg (@business) July 11, 2018
Trump tassa prodotti per 200 miliardi
… stilando una lista merci (per un valore totale di 200 miliardi) sulle quali potranno essere imposte tariffe del 10%. Una mossa che non ha mancato di creare qualche remora, spingendo il presidente a rivedere provvisoriamente la sua decisione e a posticipare il tutto da qui a due mesi, data ultima dell’iter di verifica richiesto con tanto di udienze, fissate entrambe nel mese di agosto (20 e 23). Una momentanea tregua della guerra dei dazi fra Cina e Usa, iniziata quando da Washington, venerdì scorso, era stato dato l’ok al 25% di dazi sull’import di beni tecnologici made in China, 818 in tutto per 34 miliardi di dollari.
Lo stop di Pfizer
La risposta di Pechino era arrivata solo pochi minuti dopo, avviando la stessa tassazione su 545 prodotti di marca statuintense. L’operazione da 34 miliardi, a ogni modo, costituiva solo la prima tranche di un percorso ben più ampio che, di lì a breve, avrebbe previsto ulteriori dazi che avrebbero consentito di raggiungere la cifra di 50 miliardi, minacciando ulteriori provvedimenti per 500 miliardi. L’iter, però, almeno per ora sarà arrestato: “Ho appena parlato con il Ceo di Pfizer @SecAzar – ha scritto Trump su Twitter -. Pfizer fa marcia indietro sugli aumenti, di modo che i pazienti americani non debbano pagare di più. Plaudo a Pfizer per la sua decisione e spero che altre aziende facciano lo stesso”. Nei giorni scorsi, tra la casa farmaceutica e il presidente vi era stato da ridire sulla questione del rialzo dei prezzi.
La guerra è appena iniziata e conoscendo Ross e Navarro, non c’è alcuna possibilità che si concluda in breve termine, la pronta risposta della Cina dimostra che l’escalation è dietro l’angolo, solo qualche ingenuo gestore non ha ancora capito che non ci sarà più alcun aumento di tassi o che i mercati azionari hanno concluso la loro lunga corsa.
Se mi permettete come scrive Alberto Bagnai inoltre c’è una grossa imperfezioni nelle parole di Patuelli ieri, le banche di credito cooperativo non hanno fatto fronte con le loro risorse solo ai loro problemi, ma hanno dovuto mettere oltre mezzo miliardo di risorse sotratte ai territori anche per tenere in piedi banche criminali gestite da criminali come Verdini…
…e oltre quello segnalato sopra, ci siamo (e si sono) già dimenticati i fonti ATLANTE 1 e 2, nei quali ABI e BankItalia hanno di fatto “costretto” tutte le banche ITA, anche le più piccole a livello territoriale come le “popolari”, a versare una quota in relazione al proprio bilancio, cosa che si è abbattuta a cascata su tutti i correntisti : avrete di certo notato (lo dico a tutti che leggono qui, che avranno un c/c) quello “strano” aumento delle commissioni trimestrali reclamate dal vs istituto, dal 2016 in avanti…
Min. Savona : “«se si vuole che l’euro sopravviva» sono necessarie politiche di crescita e «noi abbiamo bisogno di crescere del 4% l’anno, non dell’1%, servono politiche aggressive».”
Andrea Mazzalai : “Chiaro il concetto senza crescita ZERO possibilità!”
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In questi tempi così pazzoidi e infarciti di menzogne raccontate ad arte,
è bello notare che esistono ancora, anche se purtroppo poche rispetto a quello che dovrebbe essere per consentire un vero miglioramento, persone SERIE e preparate [nella materia che seguono] come quelle che ho quotato più su;
io ricordo un autentico genio, vero maestro di stupidità che ha raccontato per anni agli italiani il mantra che “quest’anno il debito pubblico diminuirà anche senza crescita” (cit. per fortuna “ex” Min.d.Economia padoan, lo ha ripetuto ininterrottamente dal 2015 al 2017… quando io lessi queste sue affermazioni mi si rizzarono i peli del corpo, e non oso immaginare quali effetti abbia provocato su personalità di profilo più elevato del mio, quali possono essere Bagnai o lo stesso Min. Savona…)
come taccio di un altro genio anche più acuto e perspicace del precedente, di cui non voglio nemmeno fare il nome, quando affermò nel Gennaio 2016 che “MPS è risanata, ora investirci è un affare“(sic)…
Rendersi conto, in qualità di cittadini italiani, di essere stati governati negli ultimi 6 anni da una equipe di veri maestri ognuno nel proprio campo, spiega il perchè l’Italia si ritrova nelle condizioni attuali.
Non dovrebbero correre alcun rischio, dovrebbero essere messi direttamente in galera al sicuro!
Caro capitano, vorrei chiederti: come si manifesta la deflazione salariale sulla busta paga di dipendenti di una piccola azienda artigianale? Perchè capisco la grande azienda che taglia e taglieggia il dipendente, ma nella piccola aziendina, si va dal commercialista e quello che esce dalla busta si paga, punto. Grazie di tutto.
La politica non può nulla contro la matematica, verità assoluta, ma i massoni non vogliono sottostare a questo. Visco è un noto massone, Patuelli è in odore di massoneria, di conseguenza tra fratelli italioti ed europeisti bisogna proseguire sempre secondo gli ordini,
a costo di perdere quel poco di dignità che hanno (se mai l’hanno avuta), costo di apparire incapaci, come in realtà sono. Esempio palese di come la meritocrazia non c’entri nulla con le cariche assunte.
E gente simile dove vorrebbero andare? Ah, Ah, ..lo dico anch’io, troppo ridicoli.
La verità è figlia del tempo e questa è un grande realtà. Vedremo quel che succederà. Sono passati 2 anni dal mitico referendum inglese e l’unica Brexit ottenuta dagli inglesi è quella dai mondiali ad opera dei Croati. Quella vera oramai pare naufragata miserevolmente….
Il bipolare che sta oltre oceano, al netto delle sparate e della probabile recessione prossima ventura, difficilmente verrà rieletto.
Quanto al nostro governo aldilà della moda del momento, i migranti, per ora non ha ancora affrontato nessuna questione di carattere economico, che poi è il nocciolo della questione. Sarà in grado di reggere al tiro incrociato opposizione, media, Europa, Spread……? Nutro dei seri dubbi in proposito. Ma d’altro canto non resta che osservare e godersi lo spettacolo…
“c’è ancora in circolazione qualcuno che pensa che questo Governo stia scherzando…..”
Sugli aspetti economici, valuteremo sui fatti, che per ora non ci sono. Della Flat Tax non parla più nessuno, sulla Fornero ci sono solo ipotesi ma nessun inizio di discussione. Lo stesso decreto “dignità” per ora è una serie di chiacchiere senza un testo pubblico su cui discutere.
Poi ci sicuramente ci sono cose su cui il governo (e gli amministratori locali dello stesso colore politico) non scherzano affatto e si sono già portati avanti con il lavoro.
Mazzalai, dato che ti seguo da anni e ho capito come la pensi, adesso la faccio io una previsione con una timeline precisa; credo che a nel giro di un anno farai una svolta a 180 gradi nel tuo appoggio al governo. Appena ti renderai conto che i Bagnai, i Savona e tutte quelle persone competenti che hanno giustamente criticato la truffa dell’euro, verranno buttati via non appena saranno considerati superflui dalla manica di fascistelli che comanda davvero.
Come dici tu … “la verità è figlia del tempo”.
Scommessa persa in partenza … non c’è più nulla da scherzare!
Direi che nelle piccole aziende ci sta pensando il Jobs act a rendere effimero il futuro e la serenità finanziaria degli italiani. Questa è deflazione salariale…
In molti mi hanno scritto negli ultimi giorni ci sono problemi di collegamento con il blog in quanto appare la scritta “file not found”
Si può ovviare al problema facendo il refresh del
Sito anche più volte sino a quando non compare la pagina. Ho già avvertito l’editore ma sino ad ora non ho avuto alcuna risposta. Attendiamo! Grazie Andrea
Comunque vada a finire, a chi ci ha venduti intascandosi la mediazione, finirà da male a peggio se continuano ma ovviamente operano sulla stessa strada pensando di continuare più e meglio di prima. Sono tutti agitati.
L’unico problema politico è evitare che chi è stato ingannato scientificamente da decenni, tutti gli altri che ci hanno rimesso, si faccia male.
Altrimenti basterebbe aspettare.
Non ci possono fare niente, sono processi di lungo periodo che hanno estremizzato e tentato di gestire pro domo panza propria come da tradizione consolidata .
MI stacco dal topico e vorrei chiedere al capitano e agli altri piu esperti: si parlava tempo addietro di Amazon come azienda simbolo del prossimo crash e intanto solo nell’ultimo anno ha raddoppiato le sue quotazioni. Previsioni? O non è vero piu niente?
@ alexandersupertramp
Sono passati 2 anni dal mitico referendum inglese e l’unica Brexit ottenuta dagli inglesi è quella dai mondiali ad opera dei Croati.
tutto questo tergiversare da parte dei british nella faccenda BREXIT a me personalmente fa pensare (la tesi è avvalorata da quanto dichiarato due giorni fà da Trump nei confronti dell’UE [ritenuta “nemica commerciale” degli USA], compresi i “consigli” che egli ha dato alla May in merito) che i vertici governativi/economico/finanziari dell’UK stiano meditando una very VERY HARD brexit (negando alla UE, alla fine, ogni conto da pagare che l’UE le avrebbe richiesto) e conoscendo come sono fatti i British quando si tratta di difendere i propri interessi (very very “bastard sons”, al pari solo dei francesi, e in questo campo tra loro due è una gara dura) e conoscendo quanto siano FORTI i legami di reciproco interesse tra UK e USA (a scelta nell’ordine) per me questa opzione ha più di una ragione d’essere.
Paolo Savona ieri
«L’Italia da tempo vive al di sotto delle proprie risorse, come testimonia un avanzo di parte corrente della bilancia estera», ha ribadito sottolineando che «tale avanzo non può essere attivato, cioè non possiamo spendere, per l’incontro tra i vincoli di bilancio e di debito dei Trattati europei». Secondo il ministro, l’avanzo sull’estero è del 2,7% del Pil (circa 50 miliardi), «esattamente ciò che manca alla domanda interna» e che consentirebbe di intervenire sui temi della disoccupazione e del rischio-povertà in larghi strati della cittadinanza.
ora vediamo:
Y= PIL
C=consumi privati
S= Risparmi privati
I=investimenti privati
X=Export merci
M=import merci
G=Spesa Pubblica
T=tassazione
lato offerta Y=C+S
lato domanda Y=C+I+(X-M)+(G-T)
quindi C+S=C+I+(X-M)+(G-T)
semplificando S-I=(X-M)+(G-T)
Questa è una identità di contabilità nazionale.
il significato economico è questo: In un paese dove i risparmi sono maggiori degli investimenti privati , si deve avere o un avanzo della bilancia commerciale o un deficit pubblico (lo stato fa gli investimenti che i privati non fanno) o un mix dei due.
Se, a parità di S-I, (X-M) Sale, allora necessariamente (G-T) deve scendere e viceversa. Il che è esattamente il contrario di quanto proferito dal prof Savona.
Dove sbaglio ?
Immagino che hai letto il commento del
Bocconiano Daveri un povero ingenuo, che non ha ancora capito la provocazione nei confronti della Germania che, con un avanzo commerciale frutto di dumping sociale e violazionie delle regole , tiene depressi gli investimenti ricomprando addirittura il proprio debito pubblico.
Per la verità non so chi sia il bocconiano Daveri, con un collega ci siamo messi a discutere a mensa ed abbiamo scritto due passaggi sul tovagliolo di carta… che qui ho riportato.
Vuoi commentarli senza polemica?
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“B) Il peso maggiore della crisi lo hanno sopportato le banche!”
Non mi risulta che alcun banchiere in ITA, negli ultimi anni causa la crisi economica, si sia suicidato [ad eccezione del caso di D.Rossi in MPS ma questo è un caso anomalo in quanto 1mo non era “banchiere”, 2ndo “è stato” suicidato]
al contrario di molti imprenditori privati e lavoratori dipendenti che hanno deciso di farla finita (il numero è piuttosto elevato, senza contare tutti quelli messi in grande difficoltà perchè licenziati o costretti a cassa integrazione e qui la lista è ancora più numerosa).
Questi al vertice -Patuelli come Visco come molti altri di pari profilo- a volte corrono perfino il rischio di essere offensivi (oltre che comici, ma questo rientra nel “cliche” del loro personaggio di mediocre levatura) in quanto non si rendono nemmeno conto di quello che dicono. Farebbero bene a mettere più attenzione.