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I MISSILI DI KIM E LA CURVA DI PHILLIPS!

Scritto il alle 10:07 da icebergfinanza

Quello che è assolutamente certo è che a febbraio la Yellen tornerà a fare la nonna, dopo le recenti dichiarazioni a Jackon Hole non ha una sola possibilità su un milione di essere per la seconda volta a capo della Federal Reserve.

Yellen a Trump: “Non sconvolgere la regolamentazione finanziaria”

La numero uno della Fed, forse al suo ultimo Jackson Hole data la scadenza del mandato a inizio 2018 (spetterà a Donald Trump decidere se confermarla al suo posto oppure no) parla di un sistema finanziario “sostanzialmente” più sicuro, affermando che qualsiasi cambio alle regole stabilite nel periodo post- crisi finanziaria dovrebbe essere “modesto”. Un commento che sembra direttamente rivolto al Presidente Usa e alle sue intenzioni di allentare le norme sulla finanza per andare incontro alle richieste di Wall Street.

Di sicuro nella finanza oggi come ieri c’è poco o nulla, tantomeno in un sistema come questo alimentato da un oceano di liquidità, provate a chiedere a quelli di BlackRock che si svegliano solo ora per dirvi che…

BlackRock Finds $5 Trillion Industry Is Now Riskier Than in ’08 

Insurers got burned badly in the 2008 financial crisis. So almost a decade later, BlackRock Inc. scoured the industry’s $5 trillion in U.S. investments to figure out how they would fare if markets crash so hard again.

The answer: Worse.

The world’s largest money manager mined regulatory filings of more than 500 insurance companies and modeled their portfolios in a similar downturn. Their stockpiles — underpinning obligations to policyholders across the nation — would drop by 11 percent on average, according to its calculations. That’s significantly steeper, BlackRock estimates, than the group’s “mark-to-market” losses during the depths of the crisis.

Hei Janet, ma non era tutto più sicuro?

Non sentiremo la mancanza di nonna Yellen e della sua anacronistica curva di Phillips, mi hai deluso Janet, non hai capito nulla di questa crisi, la curva di Phillips è un totale fallimento in mezzo ad una deflazione da debiti.

No dai ditemi che non è vero, ditemi che non è solo questione di orgoglio, che non ci trascineranno all’inferno solo perché non vogliono ammettere che stanno sbagliando!

FOMC FED: LE CURVE DI NONNA YELLEN

La Fed punta tutto sulla curva di Phillips peccato che in un simile contesto la curva di Phillips lasci il tempo che trova, soprattutto per chi continua a guidare con lo specchietto retrovisore dell’occupazione, un indicatore ritardato del ciclo, come abbiamo visto nei giorni scorsi.

La curva di Phillips, parte integrante dei modelli neokeynesiani, stabiliva un nesso tra il livello dell’occupazione e l’inflazione salariale. Se la disoccupazione scende al di sotto di un certo livello, i salari cominciano a salire più vigorosamente e alimentano un rincaro dei costi di produzione. Che si traduce in un innalzamento dell’indice dei prezzi e del costo della vita. Da questa relazione, nata come constatazione empirica, negli anni Settanta si ricavarono conseguenze politiche importanti.(…)  c’è chi pensa proprio che la curva di Phillips descriva un mondo che non esiste piùAlcune formulazioni della “stagnazione secolare” (Larry Summers) vanno proprio in quella direzioneLa curva di Phillips era empiricamente vera in una società occidentale dove i sindacati erano forti, e in situazioni di piena occupazione (o quasi) riuscivano a negoziare robusti aumenti salariali. Oggi in America i sindacati organizzano appena un decimo della forza lavoro. I giovani, nei settori che li assumono, tendono ad essere dei free-lance: atomizzati, non organizzati fra loro. Senza parlare della concorrenza indiretta coi salari cinesi o indiani, messicani o vietnamiti

Yellen e la curva di Phillips

L’intero gruppo dirigenziale della Fed viene smentito da questo ennesimo studio della stessa Fed di Philadelphia…

Phillips Curve Doesn’t Work.

Fa veramente impressione osservare che un blogger qualunque di provincia come il sottoscritto lo ha compreso almeno otto anni fa, eppure loro insistono anche di fronte all’evidenza, non si arrendono mai.

Per il resto sarà affascinante osservare se l’uomo di Goldman Sachs e Wall Street Cohn, designato da molti come prossimo presidente della Fed riuscirà a mettere piede nel FOMC dopo aver rimproverato il suo capo…

Trump confronts unprecedented public rebuke by Gary Cohn after…

Noi vi abbiamo già raccontato negli ultimi manoscritti di Machiavelli su chi puntiamo come nuove presidente della Fed, se non ve lo ricordate rileggetevi cosa abbiamo scritto molte sorprese all’orizzonte per il 2018!

Nel frattempo i finlandesi, che come i tedeschi e in genere i popoli nordici sono ancora imbottiti di titoli strutturati subprime made in USA e GETTA, hanno una crisi fobica e vendono a man bassa titoli di Stato americani come se l’America fosse solo Trump…

“Gli Stati Uniti non hanno un presidente”. E il fondo finlandese …

Il Varma mutual pension insurance, il piú ricco fondo del paese nordico con asset per oltre 45 miliardi di euro, ha appena annunciato di disinvestire in corsa da titoli degli Stati Uniti. “Se teniamo presenti i tradizionali valori morali e politici, sembra che non ci sia un vero presidente né una presidenza in carica”

I motivi di fondo dell´addio ai titoli targati america, ha spiegato il numero uno del fondo, Risto Murto, alla Bloomberg, sono chiari e brutali : “A volte, se teniamo presenti i tradizionali valori morali e politici, sembra che non ci sia un vero presidente né una presidenza in carica nella prima potenza economica mondiale”.

(…)“Ricordiamo la lezione della crisi del 2008”, dicono i manager del superfondo finlandese, “se c´è un problema negli Usa diventa problema di tutti”. Allora meglio disinvestire per limitare i danni. “E per adesso l´economia americana tira ancora bene, ma a medio termine le prospettive e prognosi non sono poi così incoraggianti, tra un twitter presidenziale sulla Corea del Nord e un´altro su argomenti diversi”

Ma davvero chi gestisce un simile fondo ha la memoria corta, lo sa che se in America dovessero ridurre nuovamente i tassi sino a portarli in negativo  e implementare il QE4, i prezzi dei titoli USA volerebbero via come un missile di KIM. O si certo anche il dollaro si svaluterebbe, ma su questo sapete come la penso, la recente crisi del 2008 insegna diversamente…

Intanto…

Quanti polli dovranno morire prima che qualcuno decida di tosare una volpe, credetemi i missili di uno psicopatico che gioca alla guerra non sono nulla in confronto a quelli che la finanza quotidianamente lancia sull’economia reale. Ma si sa, loro sono bravi, non se ne accorge nessuno.

Kim Jong-un assiste al lancio del missile

3 commenti Commenta
malario
Scritto il 30 Agosto 2017 at 15:36

ma cosa dici Andrea, va tutto benissimo!
gli USA fanno +3% di PIL… 😉

https://www.milanofinanza.it/news/trump-centra-gia-l-obiettivo-pil-usa-3-201708301500547232

dorf001
Scritto il 30 Agosto 2017 at 17:04

intanto in italia hanno in mente i vaccini..

la famosa curva di lorenzin…..

sd
Scritto il 31 Agosto 2017 at 01:15

Vorrei ricordare che la Corea del Nord e gli USA sono in guerra dal lontano 1953 (mai firmato un trattato di pace) e che probabilmente, anzi sicuramente, dietro al minuscolo RPDC ci sono dei “pezzi grossi” che fanno paura agli USA.

E se volete un opinione personale……temo che i capi della RPDC non siano così scemi come quelli dell’Iraq o della Libia che hanno fatto la fine dei topi.

Gli USA non hanno ALLEATI ma solo INTERESSI.

Un saluto

SD

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