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RIALZO DEI TASSI: “RELATIVAMENTE PRESTO”!
Mettetevi comodi e prendere i popcorn, ieri in America hanno reso note le minute della riunione del FOMC, dal quasi certo aumento dei tassi per il mese di marzo si è passati al relativamente presto di ieri…
La Fed segnala un rialzo dei tassi “relativamente presto”
Forse un rialzo dei tassi nella riunione di marzo non ci sarà ma di sicuro verrà preso in considerazione. E’ questo il messaggio che emerge dai verbali pubblicati oggi dalla Federal Reserve e relativi al meeting del 31 gennaio e primo febbraio scorsi. Allora molti membri del braccio di politica monetaria dell’istituto centrale americano dissero che potrebbe essere “appropriato” aumentare di nuovo il costo del denaro “relativamente presto”.
(…) tra i membri del Federal Open Market Committee c’è chi ha messo persino in guardia: i tagli alle tasse e gli stimoli fiscali promessi dall’inquilino della Casa Bianca, promessa alla base di un poderoso rally che ha spinto l’azionario americano a livelli record, “potrebbero non materializzarsi”. Se così fosse, sarebbe un bel colpo per quegli investitori che hanno deciso di scommettere tutto in anticipazione di qualcosa che ancora non è stato nemmeno presentato.
L’inflazione però resta al di sotto del target di crescita annuale del 2%, cosa che per altri governatori della Fed dovrebbe portare a una maggiore cautela.(…) Stando ai future sui Fed Funds, usati per scommettere sulle mosse della Fed, le probabilità di un rialzo dei tassi a marzo restano infatti basse, intorno al 22%.
Ve lo traduco io, rialzo dei tassi “abbstanza presto” se l’economia non peggiora!
Ieri in Italia e in Europa tutti agitati per l’aumento dell’inflazione.
Ovviamente se le provano tutte per stimolare la fantasia della gente,nessuno vi dirà che al netto delle componenti volatili ovvero energia e alimentari l’inflazione è scesa!
Su base mensile i prezzi sono scesi dello 0,8% rispetto al più 0,5 % di dicembre.
Questa è la vera inflazione da tenere d’occhio, ovvero quella che tengono d’occhio la Fed e la Bce
Il resto solo chiacchiere da bar!
C’è addirittura chi allude al «club» della deflazione che perde soci
Ricordate la deflazione? Qualche mese fa era lo spettro di banche centrali, governi e anche degli investitori, ora è scomparsa dai radar: «scacciata» appunto dalle politiche delle banche centrali, dal rincaro del barile di petrolio e, perché no, anche da una crescita economica che ha ripreso vigore a livello globale. Ormai sono rimasti appena 14 i Paesi al mondo che a fine 2016 vedevano diminuire l’indice tendenziale dei prezzi al consumo: erano più del doppio a inizio anno e addirittura il triplo 12 mesi prima. Tra di essi nessuna economia avanzata, se si eccettua quella Svizzera strangolata dal super-franco, che è stata l’ultima ad abbandonare il club poco ambito della deflazione, ma che figura ancora nella lista per questioni di centesimi.
Aspettate che si palesi il prossimo Minsky Moment, che arrivi la prossima recessione globale, che scoppi la bolla e poi vedrete che il club della deflazione non saprà più dove mettere nuovamente gli iscritti.
A proposito! In molti mi chiedono come mai sopra i cieli italiani non vola nessuna araba fenice. Tranquilli aspettate che sistemino i polli di Unicredit e poi avremo anche noi il nostro momento di gloria! 😉
Consiglio di fare un piccolo giochino all’incontrario utilizzando questo indicatore dell’Economist…
http://infographics.economist.com/2015/globalhpi_20150415/
Usate solo i prezzi delle abitazioni dei paesi core Francia Italia e Germania e fate le Vostre considerazioni a partire dall’avvento dell’euro o doppia circolazione senza dimenticare che …
a) In Germania la proprietà della prima casa è sempre stata un optional per questioni economico/culturali
b) In Italia il carnefice Monti dal 2012 ha dato una mazzata al mercato immobiliare
c) nel 2008 c’è stata la Grande recessione globale con scoppio di bolle immobiliari ovunque ma non in Germania in Francia o Italia
Un immobile non si svaluta o si rivaluta solo perchè si entra o si esce da un’unione monetaria, altri sono i fattori che incidono sulla dinamica dei prezzi.
Chi crede che cambiando moneta il valore della sua casa scende non sa quello che dice per il contesto sarebbe globale ovvero scenderebbe il valore di tutte le case. Per chi invece parla di mutui consiglio di studiarsi bene l’articolo del nostro codice civile che parla di LEX MONETAE
Immagino già folle urlanti di dotti medici e sapienti che vi diranno sai bellezza “Se il mutuo è in euro rimane in valuta forte, quindi i tuoi debiti aumentano“
peccato che …
Art. 1277.
Debito di somma di danaro.
I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale.
Se la somma dovuta era determinata in una moneta che non ha più corso legale al tempo del pagamento, questo deve farsi in moneta legale ragguagliata per valore alla prima.
Art. 1278.
Debito di somma di monete non aventi corso legale.
Se la somma dovuta è determinata in una moneta non avente corso legale nello Stato, il debitore ha facoltà di pagare in moneta legale, al corso del cambio nel giorno della scadenza e nel luogo stabilito per il pagamento.
Ovviamente arriverà l’uomo nero e vi porterà via la casa dimezzandola… 😉
inflazione ahhhhh ieri a bussolengo ho visto un cartello stradale arance a 0,39 al k
dove prendo il pane è calato da 3,30 a 2,95 perfino la pasta balilla costa meno che lo scorso anno, la gente diserta perfino i mercati rionali e si riversa in massa ai mercatini dell’usato con pantaloni a 1-2 euro perfino ichi chiede l’obolo è passato da 1 euro a 50 centesimi,viva la ripresa. ma quella della poverta’ e miseria dilagante
sto’ sempre aspettando che il pannocchia yenkee faccia arrabbiare i cinesi s cosi da piazzare i vendita 100 miliardi di dollari dalla sera alla mattina
hei BANO. ma sei di verona? io ci lavoro a bussolengo. fatti sentire ehhh
href=”#comment-65082″>bano@finanzaonline</
Capitano, ciò che Lei scrive è sacrosanto, ha pure riportato gli articoli del nostro Codice Civile. Mi sorge però un dubbio, che scaturisce dalla lettura dell’analisi sui possibili effetti della ridenominazione valutaria nell’aria euro, che Lei ha linkato qualche giorno fa “Durand,Villemot – Balance sheets after the EMU”
In particolare, da pag 8: “The importance of the governing jurisdiction is illustrated by the Greek 2012
restructuring: the new discounted bonds offered to foreign investors were emitted
under English law (while retired bonds were under Greek law), so that investors would
have a stronger legal case for asking repayment in euros even after a hypothetical Grexit
and the introduction of a new drachma.”
Il punto è il seguente: a seguito di un eventuale commissariamento da parte della Troika / fondo ESM, al quale i nostri Padoan & Co. pare stiano lavorando incessantemente, potrebbero tali mutui rimanere esigibili in EUR, come già imposto dai creditori alla Grecia? O potrebbe essere proprio questo il prossimo obiettivo della feccia burocratica UE, prima dell’inevitabile fine dell’euro?
Sia chiaro, io rimango ottimista!! Che l’elezione di Marine in Francia possa porre fine a questo incubo!!
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L’unica cosa importante sono le lezioni in Europa del 15 Marzo poi quelle di Aprile,le schermaglie sui tassi in questo contesto attuale non contano un granchè.Quindi senza girarci attorno se un btp trentennale2046 rende il 3,20 e costa 99,20 un Tbond 2043 rende il 3,10 e costa 101,5 la scelta pare indicata.Poi arriva settembre 2017 elezioni Germania nel 2018 elezioni Italia con probabile vittoria del gruppo pentastellato.Una domanda al Boss grande esperto del settore un appartamento da 230/240 mila Euro se noi usciamo dall’Euro in teoria dovrebbe valere 460/470 milioni, non è che storna del 50% cioè 240 milioni.Buon lavoro