Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti in agosto si sono attestate in ribasso, per la prima volta da marzo, segno che gli americani restano cauti sui consumi, cosa che potrebbe pesare sulla crescita del Paese nell’intero anno. Il dato, reso noto dal dipartimento del Commercio americano, è sceso dello 0,3% a 456,32 miliardi di dollari, dopo l’aumento dello 0,1% di luglio (rivisto al rialzo dal dato invariato della prima stima).
(…) A pesare sul dato sono state le vendite di auto e quelle presso le stazioni di benzina, queste ultime in calo dello 0,8% in agosto e del 9,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Escludendo le vendite di veicoli il dato generale è sceso dello 0,1%, in linea con le stime, mentre escludendo sia le auto sia la benzina il dato è calato dello 0,1%. Le spese per consumi rappresentano un’ampia parte, circa il 70%, del prodotto interno lordo degli Stati Uniti, che è a sua volta un termometro dell’andamento dell’economia del Paese. ( America24 )
Fin qui nulla di nuovo, dovrebbe essere chiaro a tutti che quando finirà la droga subprime della vendita di automobiline, alimentata da credito al consumo e leasing a gogo, si spegnerà la luce per il pil americano.
Il pil dell’ultimo trimestre è stato sostenuto esclusivamente dai consumi, dalle vendite al dettaglio. Se date un’occhiata qui sotto vi accorgerete che in attesa di settembre luglio e agosto toglieranno ossigeno al terzo trimestre.
In molti hanno enfatizzato questa tendenza, noi invece sapevamo che non era sostenibile e che i dati ufficiali sono lontani mille miglia dalla realtà.
Ad esempio secondo i dati di Bank of America la divergenza con i dati ufficiali stava diventando importante …
… e infatti dopo gli ultimi due dati anche i dati ufficiali hanno invertito la tendenza, oooops…
Le ultime notizie prima dell’esplosione che ha scosso New York nel fine settimana chissà come mai avviene sempre tutto a borse chiuse…è che é esplosa pure l’inflazione e infatti il dollaro è volato temporaneamente via e i rendimenti dei Treasuries sono saliti…
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 16 set – L’inflazione americana sopra le attese (0,2% mensile ad agosto a fronte di un consensus di 0,1%) non scuote i listini azionari europei e mostra invece qualche effetto per il momento sui mercati americani: i futures di Wall Street hanno allargato il segno negativo a -0,3%, l’euro/dollaro e’ sceso temporaneamente anche sotto 1,12 da 1,1249 e il barile di petrolio e’ calato leggermente a 43,16 dollari(-1,7%).
“Il dato sull’inflazione – spiega Vincenzo Longo di Ig – e’ l’unico tra quelli recenti ad andare nella direzione di un rialzo dei tassi di interesse americani gia’ a settembre, ma arriva a pochissimi giorni dal meeting della Federal Reserve quindi difficilmente sara’ decisivo per spostare l’orientamento attuale ma probabilmente alzera’ lo scontro interno al board della banca centrale americana”.
Come scrive Mike questa é la realtà…
Real World Happiness
Food at home -1.9%
Energy -9.2%
Gasoline -17.3%
Fuel Oil -12.8%
Electricity -.07%
Used cars -4.0%
Il resto tutta fantasia ma non troppo ovvero la certezza di una mini staginflazione, recessione e
Unreal World Happiness
Food Away From Home +2.8%
Medical Care Commodities +4.5%
Shelter +3.4%
Transportation Services +3.1%
Medical Care Services +5.1%
Solo un pazzo che dichiara venti aumenti di tasso negli ultimi due anni e ne esegue solo uno può pensare che l’esplosione dei prezzi degli affitti e del settore medico siano un segnale di forza. Per l’economia americana alzando nuovamente i tassi.
Giusto per anticipare le illusioni su un rialzo dei tassi mercoledì condivido l’attuale situazione dell’indicatore preferito della Fed ben lontano dal l’obiettivo del 2% confermando che non vi sarà alcun aumento dei tassi mercoledì 21 settembre e che in realtà i mercati americani aiutati da nonna Yellen con l’ennesimo nulla di fatto, si involeranno verso nuovi massimi.
Noi nel frattempo ne abbiamo approfittato per riprendere la rotta di medio e lungo termine.
Solo dei pazzi che vivono fuori dalla realtà possono pensare all’esplosione dell’inflazione in mezzo ad una colossale debt deflation credere che la ricchezza di un pugno di persone possa far decollare il nulla
Bell’articolo Capitano, come sempre un pò di ossigeno in un mondo pieno di diesel ecologici ….
Per quanto riguarda gli asini, sempre che vogliamo chiamare queste carogne in maniera così gentile, direi che è veramente probabile che fra un pochino ne voleranno molti, l’unico nostro dilemma è …. uscire con l’ombrello e … che ombrello !!!
Purtroppo questi continueranno a produrre anche quando saranno in quota 🙂 !!!!