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AMERICA: GDP CRASH!
Puntuale come un’orologio svizzero è arrivata l’ennesima sorpresa negativa per l’economia americana.
Quello che fa sorridere è che nel secondo trimestre dello scorso anno mentre il Pil cresceva ben 1,3 punti delle fantasie istituzionali, la FED continuava a professare ottimismo e si preparava ad aumentare i tassi, frenata solo dalla crisi cinese e dal crollo dei paesi emergenti.
2015 Q2: -1.3 %
2015 Q3: invariato
2015 Q4: -0.5 %
2016 Q1: -0,3%
2016 Q2: -1,4% rispetto alle aspettative
Noi siamo stati tra i pochissimi a comprendere ancora nel febbraio del 2015 questa dinamica, una dinamica che preannuncia la fine del ciclo economico, con continue revisioni al ribasso delle aspettative e dei dati in prima lettura.
Ormai è rimasto solo lo stoico consumatore americano a tenere in piedi il Pil USA, visto che gli investimenti delle imprese e anche quelli residenziali sono crollati.
A mettere il freno al dato sono stati come detto gli investimenti aziendali: quelli fissi non residenziali, metro di misura del settore, sono scesi del 2,2%, segnando il terzo calo trimestrale consecutivo. Anche le scorte sono diminuite, sottraendo 1,16 punti percentuali al Pil. Questo ha limato l’apporto positivo delle spese per consumi, che generano due terzi dell’output e che sono balzate del 4,2%, il trimestre migliore dalla fine del 2014 (le spese per beni sono cresciute del 6,8%, quelle per servizi del 3%).
Il trade ha inciso in modo positivo per 0,23 punti percentuali: le esportazioni sono salite dell’1,4%, mentre le importazioni sono calate di misura. Va ricordato che un deficit commerciale inferiore incide in modo positivo sul Pil.
Gli investimenti fissi residenziali, che includono la costruzione di case e lavori di ristrutturazione, sono calati del 6,1%, invertendo la tendenza rispetto ai periodi precedenti (la componente ha contibuito in modo positivo al Pil in modo costante dal 2014 in poi). Le spese federali sono calate dello 0,9%, sulla scia del ribasso nel comparto della difesa.
Francamente diventa anacronistico ogni volta osservare gli organi di informazione che pendono dalle labbra di questi inutili banchieri centrali che fanno previsioni sistematicamente smentite dalla realtà.
Se non avessi in mente una diversa mappa ciclica e la consapevolezza che faranno di tutto per tenere in piedi la baracca americana, verrebbe quasi voglia di seguire le giuste indicazioni di Jeffrey Gundlach …
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“le perdite al contribuente italiano, la banca libera ed a poco prezzo, al controllo straniero con idonei aucap ad hoc. ” Si intende: le perdite al contribuente italiano con soldi veri dato che l’italia non ha piu’ la banca centrale. Gli aucap di pertinenza straniera, con apposita carta straccia prodotta alla bisogna. Ovvio.
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Giornata borsistica di oggi lunedi 01.08.16, si impone un aggiornamento alla mia di venerdi; naturalmente vale il principio del tenente Colombo, che sapeva in anticipo chi era il colpevole, doveva solo cercare le prove. Quindi, la vittima e’ sempre il popolo italiano; il colpevole la finanza globale e gli stati egemoni germania francia; il complice il pd, ma naturalmente anche gli altri che non fanno dovuta opposizione (cioe’ , una fortissima opposizione). Quello che emerge oggi, secondo me che cambia, e’ lo svolgimento rispetto a quanto avevo pensato. Dunque, la cessione degli npl del mps avviene al 33% del loro valore di libro, e cio’ fara’ da benchmark (dicono), siamo a valori nettamente superiori alle banchette escusse alcuni mesi fa. All’apparenza e’ un buon risultato, almeno credevo perche’ non si farebbe piena macelleria sociale con i debitori, ma…..intanto, la cosa secondo me e’ fittizia: se prenderanno ancor meno del 33% nel recupero, la cosa si sapra’ tra anni, e chi s’e’ visto s’e’ visto. Le perdite verranno messe in capo in ogni caso ai contribuenti italiani. Ovviamente. Il mercato, cioe’ il gatto, ha infatti oggi graziato il topo mps. Ovvio, lo stato si accollera’ le perdite degli nps e la banca verra’ offerta per l’aucap, quindi data ripulita agli stranieri per un miglior controllo dell’economia italiana; non sottovaluto neanche che finalmentissimamente sono riusciti a fare fuori del tutto la locale fondazione: un risultato fortemente voluto e cercato dal bildelberg. Risolto il problema mps, un minuto dopo si passa a unicredit, giu’ perdite a raffica in borsa, necessita’(dicono loro ) di un ingente aucap. Quindi domani o domall’altro avranno anche lo scalpo di unicredit, probabilmente per lei e/o le altre banche una dietro l’altra, si applica lo schema mps: le perdite al contribuente italiano, la banca libera ed a poco prezzo, al controllo straniero con idonei aucap ad hoc. Anche qui uscita , praticamente, di cio’ che rimaneva delle fondazioni italiane. FANTASTICO. ma, dice Renzi, non intendo far gravare il contribuente italiano. Stanno svendendo tutto, ma NON fanno gravare il contribuente(!?!)…non e’ meraviglioso il nostro pdc? …Delle banche straniere: NULLA , vanno avanti cosi’, poi magari se c’e’ bisogno c’e’ sempre il contribuente italiano. ..italia arci super extra colonia: ma l’importante e’ il sorriso piddiota della Boschi con Bill Clinton, si quello di sinistra (eeeeeh, come no….).