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BREXIT…LEGGENDE METROPOLITANE CERCANSI!
Ne abbiamo parlato insieme negli ultimi due manoscritti di Machiavelli, la leggenda metropolitana che vuole il Brexit dietro l’angolo è l’inutile esercizio mediatico di “… definire il significato di un’idea, scoprendo quali abitudini o conseguenze essa produca”
Leggendo dall’enciclopedia Treccani…
Come dice il celebre saggio di Peirce How to make our ideas clear (1878), il problema è esattamente l’opposto, e cioè di rendere chiare le nostre idee, e questo non può avvenire mediante l’intuizione e l’introspezione. Si tratta invece di definire il significato di un’idea, scoprendo quali abitudini o conseguenze essa produca. Emergono così due aspetti essenziali del metodo pragmatistico: da un lato la ‘pubblicità’ della verità e dei suoi criteri, nel senso che si tratta d’individuare nessi razionali verificabili intersoggettivamente; dall’altro l’importanza determinante della dimensione temporale o più esattamente del futuro, in quanto il significato di un’idea non può mai essere ritrovato nella sua conformità a un fatto antecedente (anche i cosiddetti ‘dati’ dell’esperienza e le idee ‘semplici’ di cui parlava l’empirismo tradizionale sono il risultato di operazioni di ricerca), ma soltanto nelle conseguenze a cui può dar luogo la sua adozione.
Da due mesi suggeriamo di lasciar perdere queste leggende metropolitane, anche se gli inglesi fossero a favore dell’uscita dall’Europa, perchè ricordiamolo dall’euro sono già fuori, dicevo anche se i si fossero la maggioranza un referendum si può sempre manipolare a fin di bene.
Recentemente la sintesi delle conseguenze a cui può dar luogo la sua adozione l’ha mostrata al mondo intero il premier inglese Cameron, che probabilmente ha subito un cortocircuito ai poli del cervello…
«Possiamo essere sicuri che la pace e la stabilità del nostro continente siano garantite senza alcun dubbio? Vale la pena di correre questo rischio?», s’è chiesto Cameron parlando della Brexit, ovvero dell’ipotesi di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea con il referendum del 23 giugno. Il premier britannico spinge per rimanere dentro l’Ue e per farlo usa adesso ogni strumento. Compreso quello che nessuno aveva usato fino ad oggi: lo spettro della guerra in Europa.
Il premier britannico David Cameron avverte sulle eventuali conseguenze di un’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. In una lettera al “Daily Mirror”, Cameron spiega come la Brexit potrebbe mettere a rischio i cittadini con minori risorse finanziarie, per via dell’aumento dei prezzi e dei rischi per i posti di lavoro che ne deriverebbero.
Dunque è l’uscita da questo ectoplasma di monete e capitali che può provocare una guerra, nessuno che dica la verità, ovvero quello che sostenne l’economista Feldstein in tempi non certo sospetti riportato dal giornale tedesco Die Zeit …
ZEIT: Sig. Feldstein, 15 anni fa lei scriveva che l’Euro avrebbe potuto casuare una guerra in Europa. Lei vede nelle controversie fra Germania e Grecia una conferma a questa sua ipotesi?MF: Io non ho previsto nessuna guerraZEIT: Citiamo “Una guerra in Europa sarebbe ripugnante, ma non impossibile”MF: Le mie osservazioni erano rivolte a Helmut Kohl e ad altri. Argomentavano infatti, che solo l’introduzione di una moneta unica avrebbe impedito il rischio di una futura guerra. Ho sottolineato che per decenni gli USA avevano avuto una valuta comune, nonostante questo si era arrivati ad una guerra civile. La mia tesi era che la moneta unica non avrebbe prevenuto nessuna guerra ma avrebbe inasprito i conflitti fra gli stati.
Ma torniamo a noi e al famigerato Brexit una farsa che ci accompagnerà per almeno un altro mesetto. Come ha detto giustamente due giorni fa un nostro caro lettore…
Chissa come mai (…) nessuno parla mai della fossa delle Marianne di debiti che é l’Inghilterra o del fatto che sono stracotti e strafalliti.Anzi stiamo tutti qua in trepidante attesa del loro referendum, il che é lo specchio della debolezza Europea: al solo annuncio del referendum andavano immediatamente sbattuti fuori, espulsi con tasse e balzelli immediati per persone, merci e capitali in ingresso nella EU.Invece continuiamo a tenerci il verme morto dentro alla mela.
Per anni vi abbiamo raccontato dei debiti e della carta straccia inglese, di questo Paese fallito che sta in piedi solo grazie alla finanza e alle stampanti della Banca d’Inghilterra, come direbbe il nostro Machiavelli, loro hanno sovranità monetaria, la stessa sovranità che noi abbiamo gettato nelle fognature..
Ma veniamo alle ultime notizie o meglio secondo l’ultimo sondaggio dalla ORB per il quotidiano The Telegraph, il supporto dei cittadini britannici per rimanere nell’Unione Europea supererebbe di 15 punti percentuali quello per la “Brexit”.
Campaign to keep Britain in the EU takes 15-point lead
Io conoscendo gli inglesi, francamente credo il contrario, ovvero che chi vuole lasciare l’Europa è in vantaggio di quindici punti ma come detto più volte, loro hanno già deciso che non si farà, a qualunque costo!
Ora non resta che attendere senza dimenticare che dietro l’angolo ci attende l’Araba Fenice e, questa è la novità dell’ultima ora, non importa quanto profonde saranno le ceneri.
….e senza sovranita’ monetaria, se ne va via tutta la ricchezza accumulata in 150 anni….prima i beni dello Stato, poi le industrie, ora e’ la volta dei privati…mentre quella faccia di culo di renzi va in tv a prendere in giro sulle pensioni future parlando di una diminuzione del 1-3%, la realta’ in preparazione e’ quella che -pari pari- aveva anticipato il modesto ma intuitivo Stanziale : Barbagallo della uil http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-05-18/pensioni-poletti-la-flessibilita-penalizzazioni-non-uguali-tutti-120633.shtml?uuid=ADShTXK parla di una mensilita’ perduta per un anno di anticipo. Quindi credo sia abbastanza giusto il conto che avevo fatto, -20% per 3 anni, lo renderanno stabile, le aziende a 64 anni licenzieranno ed il dipendente le becca in c….dopo 40-45 anni di lavoro. Ammesso e non concesso di arrivarci vivo a quell’eta’. Praticamente lo Stato italiano funziona che piu’ hai di contributi e meno prendi di pensione….se hai lavorato 15-20 anni e sei andato in pensione a 35-40 anni di eta’ prendi 2000 euro, se hai lavorato 40-45 anni, hai versato 500000-600000 euro vai in pensione a 64 con 1500 euro(anche meno, forse). Una figata piddiota, direi.
AH capitano ancora con sta storia della fenice e delle ceneri?
Diciamo che inizio a non capire se ci sei o ci fai.
Se è chiaro che controllano i prezzi, di tutto il crollo o il rialzo lo faranno quando gli tira il culo ossia quando decideranno in che modo tirararu su qualche soldo.
Se dici che controllano il referendum inghese e magari lo truccano e io sono convinto che hanno truccato le votazioni italiane del 2013 perchè abberluscone tutti quei voti come li avrebbe presi, che parliamo a fare??
La vita era nà merda prima e rimane nà merda oggi, migliaia di anni per scoprire che nulla è cambiato anzi è la medesima storia ma rielaborata e modificata.
Ma freghiamocene de sto cazzo de mercato che è ora.
beh,con 20 anni 2000 euro saranno dirigenti..io volevo andare in pensione con 20 anni, nel 92 mi avevano calcolato unmilionesettantamila lire, ma non ce la feci perchè cambiò la legge, e misero una riduzione in base all’età e si ridimensionò a 740.000 lire, al che ritirai le dimissioni, dopo poco la tolsero del tutto e alla fine mi è toccata la fornero. con 41 anni e 7 mesi.. facendo l’ipotesi fossi riuscita ad andare in pensione con 1.070.000, lascia pur la rivalutazione di 23 anni, ma erano circa 500 euro, avrei dovuto avere un’attività di lavoro autonomo per campare.forse fino alla fine dei miei giorni. è certo che quelli che andarono allora con 40 anni di lavoro hanno avuto una pensione percentualmente maggiore rispetto allo stipendio di quella che ho avuto io con 41 e 7 mesi essendo calcolata sull’ultimo stipendio e non sulla media degli ultimi 10 anni come ora. oltre che non ho visto un centesimo della mia liquidazione, visto che sti rapinatori liquidano la prima rata dopo due anni.
stanziale@finanza,
inoltre a mio parere sta storia della flessibilità è tutta una presa per i fondelli. nessuno uscirà volontariamente se ha un lavoro, aspetterà i requisiti Fornero dei 42 o 43 o la vecchiaia. .ritengo vogliano trovare una soluzione per permettere alle imprese di licenziare i lavoratori anziani, però decurtando loro la pensione
perplessa@finanza,
La bufale inglese!
A mio avviso la questione brexit e’ una bufala, una delle tante degli inglesi per non far parlare dei lore reali problemi.
Gli UK viaggiano con un deficit strutturale del -5% del GDP dal 1998. Hanno una sovranita’ monetaria ma nonostante questo non riescono a ripartire.
Il loro debito pubblico e’ camuffato per due motovo: il primo hanno escluso gli aiuti dati al settore finanziario (sono temporanei insistono) che valgono qualcosa come 800 miliardi di euro e porterebbero il rapporto debito pil al 135% poi hanno escluso dal bilancio tutte le iniziative o progetti fatti in PPP (pubblic private partnership).
Per escluderle dal bilancio un PPP occorre che sia i costi di costruzione che la domanda di servizi sia a carico del privato, ma non essendo questo veri tali PPP andrebbero ricalcolati nel bilancio come debiti per cui il rapporto debito/pil andrebbe oltre il 200% !!!!!
Poi sai che botta per il
Esattissimo, Perplessa. Vogliono licenziare la gente prima (le imprese) e decurtargli la pensione(lo stato). Piu’ gli anni passano, ed uno accula eta’ e contributi, meno prendera’ di pensione, questo da 30 anni. Davanti casa mia c’e’ un tizio, uno scapolone ex ferroviere, avra’ circa 5 anni piu’ di me ed e’ in pensione dal 1990 circa, con 20 anni di contributi, insomma e’ andato in pensione a 40 anni piu’ o meno. Se la gode alla grande , va sempre a cuba, frequenta i night , lo vediamo qualche volta a giro con certi pezzi di m….quarantenni truccate e minigonnate…insomma, campera’ 20 anni piu’ di me che lavoro come un disperato!
ma perchè non si pretende di rendere pubbliche le pensioni NETTE di tutti? Visto che è lo stato, cioè noi, che le paga, non vedo perchè il cittadino non possa saperlo. Ma so già che è impossibile, c’è la privacy, che chissà perchè vale solo per chi sa di avere la coda di paglia, visto che chi prende poco, non ha problemi a denunciarlo, anche in tv. (anche se spesso quest’ultimi non si chiedono neppure se se la sono guadagnata). Sembra che oggi il problema sia che troppe persone oggi vivono troppo a lungo, e non lo dico ironicamente. Nessuno, o quasi, vuole affrontare questa tematica, ma sarebbe interessante da affrontare: quanto dovrebbe durare la vita umana perchè sia equilibrata nel sistema?
Privacy, privacy 🙂
Che dire se hai una pensione da 10.000 ti appelli alla privacy, se ne hai una da 500 ti appelli a San Gennaro!
Se poi te la tagliano e prendi 10.000 era un diritto acquisito e fai ricorso. Se te la tagliano e prendi 500 euro fai un altro buco alla cintura. Non capisco come mai i diritti sono sempre asimmetrici.
A proposito i giudici della Corte Costituzionale, si sono poi adeguati legalizzando il taglio dei loro stipendi al di sotto del Presidente della Repubblica o no????
laforzamotrice@finanza: ma perchè non si pretende di rendere pubbliche le pensioni NETTE di tutti?
Cosa otterresti?
Per esempio, già adesso in paese si sa chi è andato in prepensionamento a 40 anni perchè ha lavorato alla posta o in comune; e quindi?
Sembra che oggi il problema sia che troppe persone oggi vivono troppo a lungo, e non lo dico ironicamente. Nessuno, o quasi, vuole affrontare questa tematica, ma sarebbe interessante da affrontare: quanto dovrebbe durare la vita umana perchè sia equilibrata nel sistema?
Hai toccato un argomento molto importante e la tua domanda è stralecita.
Io non ho una risposta, però:
– c’è uno studio pubblicato anche qui che mostra la sostenibilità del debito implicito dei vari paesi, ossia il debito totale comprensivo delle pensioni future, da cui risulta che l’Italia è al primo posto (essendo passato al sistema contributivo e avendo messo sulle spalle degli Italiani la propria pensione futura)
– di conseguenza quando si fa notare l’alto risparmio privato degli Italiani come “garanzia” per il debito pubblico e quando si parla di tassare le rendite finanziarie bisogna considerare che i pilastri previdenziali aggiuntivi sono in questi risparmi, e come tali vanno trattati; in altri termini, tassare i risparmi significa tassare le pensioni future minando la sostenibilità del sistema previdenziale
– secondo me la vita media tenderà a diminuire in Italia perchè l’aumento che c’è stato è dovuto a vari motivi che credo non si ripeteranno, poi magari mi spiego meglio; ho letto di alcuni commenti qui (credo di Stanziale) che tendono a smentire alcune statistiche sulla vita media e penso che la questione meriti un approfondimento
anche il mio ex marito era un ferroviere, che era andato in pensione l’ho imparato davanti al giudice il giorno del divorzio. la data è quella che dici tu, anche perchè dopo l’han tolta. ai ferrovieri diedero 7 anni di contributi gratis in occasione della privatizzazione. quindi lui riuscì ad andare in pensione, pur avendo iniziato a lavorare dopo di me grazie a quella elargizione, e poi suppongo con 25 anni di lavoro virtuali. certo che questi soggetti hanno dovuto integrare con del lavoro autonomo, bianco o nero, se con quelli della sola pensione non mangi.comunque non me la piglio di sicuro con loro, quello che mi da fastidio è il guadagno delle imprese che hanno privatizzato , e anche altre giù private, che si sono liberate dei lavoratori con i soldi dell’inps o dei contribuenti, e questo elemento dai media non è messo in rilevanza, parlano solo dei privilegi di questi soggetti, fino al punti di ipotizzare di segare la pensione. ora che sono abbondantemente over 60/70 ,ma le aziende? sempre tutto a gratis?questo è un paese di pirla e di beccaccioni
stanziale@finanza,
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E’ tutta una commedia shakespeariana per concedere ancora piu’ vantaggi alla Gran Bretagna in materia di paradiso fiscale e auiti “at death father” (diremmo noi abbabbomorto…) giustificandoli agli occhi degli altri europei con lo “spauracchio” di una tragedia immane (crisi, guerra, morte, distruzione, attacchi di cavallette…) in caso di abbandono da parte degli inglesi. Mentre sarebbe uno svantaggio esclusivamente per multinazionali e corporations che perderebbero uno dei (tanti) paradisi fiscali all’interno dell’europa (senza il bisogno di andare in scomode isolette sperdute nell’oceano).
Loro non usciranno (e non uscirebbero) mai, in compenso oltre alla sovranita’ monetaria avranno altre sovvenzioni e concessioni fiscali.
Perche’ non lo facciamo anche noi questo giochetto??
Mi sa che prenderebbero la palla al balzo e ci chiuderebbero le porte in faccia, assieme a tutti gli immigrati clandestini.