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ECONOMIA TENERA COME FORMAGGIO …PHILADELPHIA!
Prima di leggere insieme un nuovo capitolo della Rapina del secolo, diamo un rapido sguardo all’ultimo report relativo al distretto manifatturiero di Philadelphia, il secondo in rodine di importanza in America, soprattutto dopo l’entusiasmo suscitato dal recente rimbalzo del gatto morto…
USA: ad aprile l’Indice della FED di Philadelphia a -1,6 puntiFTA Online News Nel pomeriggio la Federal Reserve di Philadelphia ha reso noto che il proprio Indice, che monitora l’andamento dell’attivita’ manifatturiera dell’area di Philadelphia, si e’ attestato nel mese di aprile a -1,6 punti da +12,4 punti di marzo risultando nettamente inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un valore dell’indice pari a +8,9 punti.
Basterebbe solo il grafico qui sotto per far comprendere come si fa presto a gridare gatto se non ce l’avete nel sacco…
Scherzi a parte nuovi ordini azzerati, scesi a meno 6,3, spedizioni collassate a 10,8 dopo il rimbalzo fantasioso a 22,1 , occupazione crolllata e scorte in continua contrazione.
Il resto è pura fantasia e ci penserà il nostro amico Machiavelli la prossima settimana a svelare la … verità effettuale.
Tenetevi forte il momento tanto atteso si sta avvicinando!
Domanda a voi esperti e se fosse questo un probabile quadro che vedremo in futuro ?
PENSIERI tratti da sito MLibero
TASSI NEGATIVI (REALI) E INFLAZIONE CHE BELLEZZA
valutate questa ipotesi molto realistica..
Gli stati uniti avevano gia un a disceta inflazione che fino a un febbraio era stata tenuta BASSA grazie alla grande discesa delle materie prime, in particolare il petrolio.
Gli stati Uniti hanno una bassa disoccupazione e i salari sono in possibile inizio di surriscaldamento.
In queste ultime settimane il petrolio ha rivisto i 44 dollari e potrebbe salire fino a 50 dollari. Ma non solo altre materie prime sono salite e la PRESSIONE INFLAZIONISTICA in america è molto forte
E’ quindi altamente probabile un forte rialzo dell’inflazione americana nei prossimi mesi a cui fara’ seguito anche la piena occupazione.
Quindi supponiamo il seguente scenario: INFLAZIONE AL 3,5%, CHE PORTA A UN AUMENTO DEL PIL AL +2,5% CON TASSI DI INTERESSE CHE SALVONO ALL’1,25%
Quindi….pensateci bene: TASSI REALI PESANTEMENTE NEGATIVI , INFLAZIONE ALTA (DA PETROLIO) LO STESSO PETROLIO CHE AVEVA PORTATO ALLA DEFLAZIONE, PIL IN SALITA (in parte grazie al recupero del settore energia, in parte per il fenomeno stesso dell’inflazione.
insomma…la deflazione da petrolio ha portato a un miglioramento dei profitti in quanto ha permesso un risparmio sui costi di materie prime in presenza di un non rialzo dei salari e prezzi di vendita stabili. inoltre il basso costo energetico ha creato maggiore risparmio e maggiori consumi.
Adesso siamo in un sistema piu’ forte, quindi l’inflazione portera’ a bruciare i debiti (tassi reali negativi) i tassi tenderanno a rialzarsi e il dollaro a rafforzarsi…
Questo scenario e’ ancora positivo per il mercato azionario americano almeno in questa fase fino a quando la FED non alzera’ i tassi.
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Nel grafico a Barre quel 12.4 è un po sospetto……