REFERENDUM 17 APRILE: HA VINTO ARISTOTELE!

Scritto il alle 00:17 da icebergfinanza

Nulla da dire, il referendum è stato vinto dal nostro Aristotele.

Per il resto solo una semplice considerazione!

Chissà come mai nella Regione dove si estrae il 70 % del petrolio italiano, la Basilicata,  i cittadini sono andati a votare raggiungendo il quorum.

Sarà perchè hanno tutti paura di perdere il posto di lavoro ?

Nella Sicilia dove il Mise chiede i danni ai petrolieri ma rinnova e proroga le concessioni per ” buona gestione” e in Calabria, se ne stanno tutti in spiaggia, forse aspettando il ponte di Messina promesso oltre ai soliti 80 euro.

La regione dove si è votato di meno è l’Alto Adige, non è che per caso stiano nascondendo qualche giacimento di petrolio e non vogliono farcelo sapere?

Scherzi a parte, fossero anche solo 14 milioni gli italiani che hanno votato si è un buon numero comunque, soprattutto se si pensa che ci sono referendum anche senza quorum.

Se guardi agli scandali usciti dietro le quinte del petrolio made in Italy, ti rendi conto che gli italiani ormai ci sono abituati o forse chissà fa parte del vivere quotidiano incassare qualche euro per far finta di non vedere.

Complimenti a nonno Napolitano…il nonno che adorano 37 milioni di italiani, missione compiuta caro Giorgio…

Nella notte attendiamo la vittoria a Wall Street, ops scusate intendevo dire a New York, della Clinton, la buona sammaritana, paladina della povera gente, che incassa milioni di euro per fare due chiacchiere al bar di Goldman e che prima o poi inviterà nuovamente Mister Deregulation all’appuntamento con la storia.

Buon visione, non è un film horror è la realtà!

24 commenti Commenta
daniek87
Scritto il 18 Aprile 2016 at 00:23

Davvero la repubblica delle banane…Solo Erdogan peggio dei nostri politici, la serietà non conoscono che esista!
È un paese senza speranza, e fanno di tutto perche si diffonda l’ignoranza! Così da poter dirigere tutto come vogliono…

damilan93
Scritto il 18 Aprile 2016 at 02:12

buonasera a tutti so che siete indignati per questo referendum e avete ragionissima, probabilmente fino a quando non li trivellano in casa a molti italiani non gliene importerà nulla, ma io vorrei fare una domanda su un altro tema. Mettiamo per esempio che deutsche bank debba subire da un giorno all ‘ altro il bail in. I soldi messi dagli azionisti vengono trattenuti per pagare i debiti, lo stesso vale per i soldi dati in cambio di obbligazioni giusto? quanti sarebbero questi soldi in confronto al debito che dovrebbe pagare? i correntisti sarebbero SICURAMENTE coinvolti nel ripagare i danni? e nel caso fossero coinvolti c’è un criterio secondo il quale vengono colpiti ( ad esempio chi ha un milione di euro viene colpito prima o dopo a uno che ne ha duecentomila)? e un ultima cosa tutti i cds su deusche bank sarebbero da ripagare? (in teoria no non fallirebbe ma si salverebbe da sola giusto)? scusate l intrusione e spero che qualcuno mi risponda grazie in anticipo

mirrortrading
Scritto il 18 Aprile 2016 at 02:25

Io no sono andato a votare perche non riconosco piu il governo italiano.
E non votero mai piu questo schifo.. votare vuol dire riconoscere l.italia come é.
Siamo in tanti in veneto e ci stiamo organizzando per una autodeterminazione governativa. Bye bye Italy

veleno50
Scritto il 18 Aprile 2016 at 08:35

Bene criticare chi non va a votare,però accusare di Apatia e tolleranza a persone energiche ed intransigenti ce ne vuole.Qualcuno senza polemica può spiegare bene il motivo perchè si doveva votare si o no. Se è per il pericolo inquinamento l’accusa non regge perchè i colpevoli sono le stesse regioni , vorrei capire perchè ho sbagliato a non votare senza polemica please.

laforzamotrice
Scritto il 18 Aprile 2016 at 08:39

Carocapitano, io non ho votato al referendum, eti voglio spiegare il perchè. Sono stufo di referendum, ma non solo perchè tanto poi fanno quello che vogliono lo stesso, ma anche perchè trovo assurdo che si coinvolga il popolo in questioni TECNICHE, che non è in grado di giudicare oggettivamente. I referendum hanno un senso su questioni etiche, divorzio, aborto, immigrazione, adozioni dei gay e simili, ma su questioni tecniche non li accetto. Ci sono personaggi BEN PAGATI per prendere certe decisioni, e spetta a loro, SOLO A LORO la responsabilità di certe scelte. Invece di sprecare milioni in referendum inutili, limitiamoci a far pagare a carissimo prezzo, economicamente e penalmente, gli errori a tutti questi signori che guadagnano, e ripeto molto bene, invece che gettare la responsabilità su milioni di persone che non hanno le conoscenze per poter dare un parere, per giudicare su questioni squisitamente tecniche che richiederebbero mesi di studio approfondito. Questa non è democrazia, questo è scaricabarile, io li PAGO per assumersi le responsabilità, e se proprio bisogna fare un referendum, ne propongo uno io: Siete voi d’accordo che chi ha grandi responsabilità e relativi onori, venga punito altrettanto pesantemente se si dimostra un’incompetente? E volete punire altrettanto pesantemente coloro che l’hanno messo in quella posizione? (per pesantemente intendo rovina economica, gogna in piazza e a lavorare in miniera.

mirrortrading
Scritto il 18 Aprile 2016 at 08:55

Giustissimo la forza motrice. Discorso da appendere.
Basta leggere il commento sopra di veleno per confermare quello che hai scritto.

Purtroppo il capitano sta diventando un po troppo commerciale.. troppi piccoli post e poco approfonditi.

francia r
Scritto il 18 Aprile 2016 at 09:38

Occhio Marinai …. finisce che poi PAGATE senza che chi vi fotte i soldini si debba preoccupare di nulla.
Il fottuto referendum su cui tanto avete pensato e pontificato, insieme a tanti magari piu’ preoccupati o eruditi, serviva proprio a dar voce a chi non c’e’ l’ha, specie quando la democrazia va a puttane come nel nostro caso ed il governo, per non parlare dei tecnici, seguono gli interessi che pagano che non sono mai i nostri.
Quindi avete giustamente PAGATO l’ennesimo servizio che vi offriva lo stato, senza parteciparci e capirne lo scopo.
Finche’ dura e’ un bel lusso, poi sara’ un rimpianto.

aorlansky60
Scritto il 18 Aprile 2016 at 10:14

d’accordissimo con l’ultimo intervento di Francia r

…posto ciò che ho appena scritto in un altro thread riferito al referendum :

al di là di come è andata (male, per quelli come me che sono andati a votare)

il particolare più nefasto che emerge da questo referedum è l’invito – non di uno qualunque – ,

ma di uno (matteo renzi, ndr) che riveste una delle massime cariche istituzionali dello Stato (pres. d. Consiglio dei ministri),

di “non andare a votare e non presentarsi alle urne” per il referendum indetto;

la presa di posizione è molto grave, al di là degli interessi che costui intende proteggere dall’alto della posizione ricoperta attualmente, mascherandoli con la possibile perdita, negativa per l’economia del paese, di 11mila posti di lavoro (a suo dire),

perchè la rinuncia al voto politico come DIRITTO ACQUISITO, riconosciuto dalla DEMOCRAZIA,
rappresenta l’anticamera del totalitarismo,

ed un popolo apatico come sembra essere quello italiano dovrebbe guardare a questa eventualità come un sinistro presagio.

Non è che io critichi l’astensione come voleva renzi, ma il fatto di disertare le urne (azione gravissima).

Uno deve comunque presentarsi alle urne, quando chiamato a farlo,
poi votare ciò che desidera, anche l’astensione se vuole, che è riconosciuta come forma di espressione politica,
ma l’importante lo ripeto è presentarsi a votare per esercitare un diritto, anche solo per dare l’idea di esserci, compatti e in tanti. Altrimenti il rischio che si corre è quello di dare in pasto il paese, oltre quanto lo sia già ormai, ai soliti poteri dominanti che dirigono le fila sempre ben occultati.

aorlansky60
Scritto il 18 Aprile 2016 at 10:47

@ La Forza motrice

trovo assurdo che si coinvolga il popolo in questioni TECNICHE, che non è in grado di giudicare oggettivamente.

un popolo idiota come quello italiano [capace di farsi rappresentare solo da loschi e furbi rappresentanti]

se invece di dedicare la maggior parte del proprio tempo libero in “kazzate & puttanate”

(scusate i termini, ma questo “i loschi e i furbi”(*) ai vertici lo sanno bene, infatti sanno bene come educare il popolo italiano a suon di trasmissioni televisive IDIOTE opportunamente predisposte per preparare una nazione all’apatia e al disinteresse totale verso certi temi)

lo dedicasse invece verso argomenti ed interessi più utili che hanno come sorte IL FUTURO DI UN INTERO PAESE E DI UN INTERA POPOLAZIONE, presente e futura,

oh si allora che ce l’avrebbero, e in tanti, la competenza tecnica necessaria per rispondere adeguatamente su temi simili proposti come quello delle “trivelle”, come su qualsiasi altro tema di critica rilevanza!

Ci sono personaggi BEN PAGATI per prendere certe decisioni, e spetta a loro, SOLO A LORO la responsabilità di certe scelte.

eh eh eh, questo loro(*) lo sanno bene [come dicevo prima] : meno si conoscono i dettagli di un particolare tema, e meno questi rientrano in ambito di interesse pubblico, più sono meglio governabili da coloro(*) che si sentono di avere le giuste competenze per farlo… se i personaggi “ben pagati” ai quali ti riferisci, avessero una competenza tecnica adeguata, ma non solo, anche un pensiero e una comportamento etico al di sopra di ogni sospetto, la cosa sarebbe anche fattibile… purtroppo io non vedo più giganti di etica da tempo, in Italia (caso mai l’esatto contrario) proprio per questo occorrerebbe una maggiore presenza di vigilanza da parte della parte minoritaria del paese -la gente- nei suoi stessi interessi.

Ma forse tutto questo che stò dicendo è una crociata contro i mulini a vento…
dai agli italiani una pizza e un sabato sera televisivo con la defilippi piuttosto che con la carlucci, e loro si sentono realizzati. Da una base del genere, non si può pretendere di arrivare lontano, e alla fine hai ragione tu Forza Motrice.

Longobardo
Scritto il 18 Aprile 2016 at 11:55

veleno50@finanza,
“vorrei capire perchè ho sbagliato a non votare senza polemica please.”

Perchè te lo hanno ordinato i superiori e tu pedissequamente hai obbedito.

marzemino
Scritto il 18 Aprile 2016 at 12:17

IO NON VOTO
Il senso comune dice: il voto è un diritto/dovere del cittadino. Se non vai a votare non cambierà mai niente e poi ti lamenti…l’astensione è ciò che vuole il sistema.
Io dico: prima di esaminare i tecnicismi del referendum, di votare quel partito o quell’altro, mi domando come funziona il diritto di voto in questo paese.
Dalla costituzione della repubblica italiana (il senso comune afferma che sia la costituzione più bella del mondo)
art. 75 comma 2 : non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. (e..per quale motivo al mondo non è possibile esprimersi in merito all’euro o all’unione europea???)
art. 67 : ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. (cosa significa? io voto un programma, un partito e poi il deputato o senatore di turno può fare quello che gli pare???)
Il mio metro di valutazione non è sicuramente il senso comune, ma l’esperienza empirica fornita dalla storia. Referendum puntualmente disattesi, governi di centro-sinistra-destra, ognuno che si occupa solo dei propri affari o quelli dei suoi amici.
Il TRUCCO è costituzionalmente garantito, il votare o non votare in un sistema del genere perde semplicemente di significato.

charliebrown
Scritto il 18 Aprile 2016 at 12:22

mir­ror­tra­ding@fi­nan­za,
Allora illuminaci tu, non vivere di luce riflessa, caro mirror!

A parte il gioco di parole sugli specchi, il post di ieri di Mazzalai integrato dall’intervento di John Ludd mi ha convinto a votare sì, nonostante anche io come Stanziale non sia fanatico di green peace.

Come già ho scritto ieri, questo referendum non era questione di vita o di morte e mi pare che come tale l’esito non debba né deprimere né rallegrare troppo nessuno. Ben altri sono i problemi che affliggono il nostro Paese, non le trivelle lasciate o rimosse.

Chipuòdirlo
Scritto il 18 Aprile 2016 at 13:14

veleno50@finanza,

Il referendum era sul termine della concessione di estrazione.
Prima era di 20 anni
Ora è fino ad esaurimento.

Cosa vuol dire?
1. prima di tutto, ciò che viene estratto non è Italiano (nel senso che non è una risorsa pubblica) ma è una risorsa privata che ci verrà venduta al prezzo di mercato, magari da società straniere, l’unico vantaggio per il cittadino italiano sarebbero le royalty, ma…
2. chi estrarre potrà estrarre per un tempo indeterminato, quindi potrà estrarre sempre al di sotto della franchigia oltre la quale deve pagare le royalty. Se fosse per un periodo determinato sarebbe una sua decisione: pagare meno royalty ma vendere meno la risorsa, o vendere più risrose ma pagare più royalty. Ora potrà estrarre tutto senza pagare royalty, quindi niente soldi agli italiani;
3. al termin della concessione deve smantellare l’impianto: prima dopo 20 anni (quindi ad una data certa) ora solo ad esaurimento (che non si sa quando), quindi basterà lasciare un po’ di roba (ammesso di non rimetterne dentro) per dire che non è esaurito e lasciare l’impianto a smantellarsi da solo con evidenti rischi ecologici.
4. le 3/4 concessioni ad oggi scadute che hanno continuato ad estrarre non risultano quindi perseguibili, mentre prima, avendo superato il termine della concessione erano perseguibili.

Ora chiedo: i vantaggi del NO o dell’astensione?

laforzamotrice
Scritto il 18 Aprile 2016 at 13:28

Chipuòdirlo,

La questione non è se votare si o no al referendum, ma se ha senso fare dei referendum su argomenti cosi tecnici. Il discorso è semplice, quanti italiani s’interessano a questi argomenti? il 5/10 %? E allora che senso ha fare un referendum? se non per dare al Renzi la possibilità di vantare una vittoria che non esiste se non nelle sue sbruffonate.
marzemino@finanzaonline,
Confermi ciò che stò dicendo, i padri fondatori, semplicemente sanno che la massa NON E’ IN GRADO DI DARE PARERI SU CERTI ARGOMENTI, e che vi piaccia o no, avevano perfettamente ragione. http://www.laforzamotrice.it/?p=3666

Chipuòdirlo
Scritto il 18 Aprile 2016 at 13:35

marzemino@finanzaonline,

Gli articoli che citi sono successivi a quelli ‘fondamentali’ cioè i primi 12, di cui tutti gli altri sono una estensione o un completamento.
Riguardo la parte dei trattati internazionali, si parte dal presupposto che tali trattati siano costituzionali quindi venga consentito, “in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” (art 11). Quindi dato questo, fare un referendum contro un trattato internazionale, significherebbe violare questo punto principio rischiando di non assicurare la pace tra le Nazioni.

Più che chiedersi se i trattati su Euro e UE possano essere soggetti a referendum, mi chiederei se siano costituzionali, in quanto: (1) non è stata garantita la parità con gli altri stati (anzi il fatto di non essere pari è stato usato come motivo per il trattato), (2) non promuove la pace tra le nazioni (ne è la prova la nascità di movimenti xenofobi (e germanofobi) in molti stati europei); (3) vie è cessione, non limitazione, di sovranità (si è ceduto il controllo delle politiche monetarie ad un organo terzo sovranazionale non democratico, BCE), presto lo sarà la difesa (con l’esercito europeo non soggetto al controllo dello Stato) e i confini nazionali (obbligo di accoglienza degli immigrati).

Chipuòdirlo
Scritto il 18 Aprile 2016 at 13:44

laforzamotrice@finanza,

Io ho risposto alla domanda:
“vorrei capire perchè ho sbagliato a non votare senza polemica please”

La massa non è in grado di governare e infatti la nostra democrazia (ormai più teorica che sostanziale) è rappresentativa. Ma in quanto tale non sempre garante della volontà del popolo (che per la costituzione è e rimane sovrano) quindi è previsto lo strumento referendiario, in questo modo la massa è in grado di informarsi su un determinato argomento senza dover sapere tutto di tutto e poter esprimere la propria volontà. Il problema non è il referendum, ma il fatto che solo 5-10% (come ipotizzi tu) abbia le informazioni corrette per poter decidere come previsto da Costituzione, in quanto lo stato dovrebbe “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3).

marzemino
Scritto il 18 Aprile 2016 at 18:01

Chi­può­dir­lo,

Mi confermi l’inutilità farsesca del voto…

silvio66
Scritto il 18 Aprile 2016 at 19:44

Ciao Andrea,
Per una volta non sono d’accordo. Tanto decadenti non siamo se in 14 milioni ci siamo recati alle urne pur non sapendo bene il perché ma solo per dare addosso al governo. Non con la piazza ma con il voto. Questo mi piace. Un corpo compatto di oltre 12 milioni di voti hanno sfiduciato il governo. La faccia di renzi la dice tutta. Restiamo ottimisti.
Buona serata

laforzamotrice
Scritto il 18 Aprile 2016 at 20:23

Chipuòdirlo,

Cerchiamo di essere pratici, oggi la società è estremamente complessa, e è impossibile per chiunque essere accuratamente informato sulle migliaia di questioni che ci riguardano ogni giorno. Se poi aggiungiamo che per lo stato è difficile convincere gli italiani a impegnarsi su qualsiasi cosa che non sia il calcio, la topa e l’uccello, figurarsi convincerli ad interessarsi su economia, sociologia ecc.ecc. Il livello di ignoranza che c’è in giro è semplicemente impressionante, e se non accettate il fatto che a milioni d’italiani non interessa niente che non sia a pochi metri da se… non so che farci.

aorlansky60
Scritto il 19 Aprile 2016 at 09:10

per lo Stato è difficile convincere gli italiani a impegnarsi su qualsiasi cosa che non sia il calcio, la topa e l’uccello…

…ma non ti sembra che sia proprio ciò che auspica lo Stato (per meglio dire : i VERTICI GOVERNATIVI di esso) ???

cioè mantenere un intera popolazione a livello di sottocultura, dandogli per l’appunto in pasto “il calcio, la topa e l’uccello” (ed altre amenità del genere che in italia non mancano di certo)

al fine di riuscire a gestire in proprio, senza troppi clamori, attraverso i soliti gruppi di potere stabiliti e consolidati da decenni in italia, settori importanti dell’economia e qualsiasi risvolto ruoti intorno ad essi ???

Un opinione pubblica apatica e opportunamente disinformata [su temi significativi] fa di certo comodo ad ogni sistema di potere.

Chipuòdirlo
Scritto il 19 Aprile 2016 at 15:00

laforzamotrice@finanza,

Infatti si delega un parlamento. Ma quando un cittadino normale ma ‘esperto’ di un certo tema fa emergere un problema in una legge può raccogliere delle firme e chiedere un referendum. A quel punto si informa il popolo in modo adeguato in modo che possa prendere una decisione consapevole.

I media hanno cominciato a parlare del referendum 3 gg prima e il discorso era legato a ‘il tizio ha detto che bisogna astenersi’, ‘ il tal altro no’. Facendo pochissime trasmissioni di approfondimento.

Evidentemente lei si ritiene dalla parte (piccola) degli italiani intelligenti, colti e sapienti che si sente in diritto di dare dei deficienti al resto della popolazione. In quella parte che ha capito talmente tanto del referendum che si è astenuto non per il contenuto, ma perchè inutile, perchè tanto gli italiani sono deficienti, perchè tanto ci fregano lo stesso. Sono migliroi quelli che si sono astenuti perchè l’ha detto Renzi o Napolitano, perchè gredevano di fare la cosa giusta. Quelli come voi sono dei vigliacchi, non si prendono la responsabilità di una decision. Io voto non solo perchè è l’unico (per quanto poco efficace) modo che ho per dire la mia e per poter far valere un diritto che nel passato è costato sangue. Io voto per poter dire che quel partito in cui ho creduto mi ha tradito. Chi non vota è per non avere questa responsabilità davanti agli altri e ai propri figli: ‘vedi caro quello ruba, ma io non l’ho votato’ molto semplice. Molto più difficile dire: ‘vedi caro, quello l’ho votato ma ho sbagliato, credevo in lui, ma mi ha tradito, pensavo avesse ragione ma non avevo capito nulla’.
Dovreste vergognarvi di essere così compiaciuti per non aver votato perchè tanto non cambia nulla, perchè gli italiani sono dei deficienti, perchè pensano solo al calcio e alla topa. Se voi siete tra i pochi intelligenti avreste dovuto votare, perchè la vostra intelligenza non è solo un dono per voi, ma avete la responsabilità di morale di usarla per il bene anche degli altri.

E adasso avanti con gli insulti.

perplessa
Scritto il 19 Aprile 2016 at 21:48

Be, quando avevo 18 anni pensavo che la colpa dell’ignoranza fosse del soggetto che si fa manipolare, a maggior ragione lo penso ora dopo molti decenni, visto i master dei quali si vantano le giovani generazioni. che ci sia un problema genetico?
da­nie­k87@fi­nan­za,

perplessa
Scritto il 19 Aprile 2016 at 21:50

un problema decennale..i voti che citi non sono mai in maggioranza…e bisogna soccombere agli altri milioni di cittadini…
sil­vio66@fi­nan­za,

perplessa
Scritto il 19 Aprile 2016 at 21:51

anche questo è un mito

la­for­za­mo­tri­ce@fi­nan­za: la topa e l’uc­cel­lo

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