in caricamento ...
CINA DEBT NEWS GOOD NEWS!
Fantastico, quando parlano loro, quelli del Fondo monetario internazionale, uno incomincia a toccarsi, come quando parla il ministro Padoan.
Un track record fenomenale in questi anni non ne hanno indovinata una!
Mentre si prepara con ogni probabilità a tagliare le stime di crescita dell’economia globale agli Spring Meetings del mese prossimo, il Fondo monetario internazionale potrebbe rivedere “un pochino” al rialzo quelle riguardanti la Cina. Lo ha detto Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, che attualmente prevede a Pechino un Pil in aumento del 6,3% nel 2016 ossia sotto il +6,5-7% indicato ufficialmente dal premier cinese Li Keqiang.(…) Il riferimento è alle riforme che teoricamente consentiranno alla Cina di dipendere meno dalle esportazioni e dagli investimenti e più sulla domanda interna.(America24)
China markets shrug off PBoC debt warning – FT.com
China bank governor warns over corporate debt – FT.com
China’s Central Bank Chief Sounds Warning Over Rising Debt
Chissà perchè il governatore della Banca centrale cinese è così preoccupato del debito delle imprese cinesi e la fiducia delle stesse imprese non sia ai massimi livelli …
China’s Latest Problem: Half A Trillion Dollars In Unpaid Bills
Ormai non è un segreto che la Cina ha un grave problema del debito.
Anche se cercare di ottenere una lettura precisa su di esso è quasi impossibile (…) , i vari rapporti che girano tra il 250% e il 300% del PIL possono essere risaliti sino a più del 340% entro la fine del 2015.
Il rapporto relativo al debito privato aziendale è stato di circa il 125% nel 2014 e probabilmente ora è salito sopra il 150%
Come abbiamo raccontato più volte nel blog e recentemente negli ultimi due Machiavelli il livello di indebitamento delle imprese cinesi è tale che continuerà a provocare un deflusso di capitali e la propensione delle imprese cinesi a chiudere prima possibile una buona parte degli oltre 1000 miliardi di debito complessivo assunto in questi ultimi anni, la maggior parte in dollari.
Secondo Macquarie, più della metà del debito assunto dalle imprese che lavorano nel settore delle materie prime era in sofferenza nel 2014!
Nulla di nuovo ovviamente, siamo in una deflazione da debiti e la Cina è solo l’ultima arrivata e ha davanti una lunga traversata nel deserto!
Quello che fa impressione è il livello di sofferenze in circolazione soprattutto dalle nostre parti.
Guardando ai primi posti e osservando gli Stati coinvolti, Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo e Italia, non resta che ringraziare le banche tedesche, inglesi e francesi per aver scatenato questa nuova autentica tempesta perfetta del debito, con il credito facile concesso in questi anni e per quanto riguarda l’Italia come vedremo a breve non resta che ringraziare i criminali ideologi dell’austerità espansiva, che hanno imposto regole anacronistiche in mezzo ad una depressione economica.
Ora dovrebbe essere chiaro a tutti che questa è essenzialmente una crisi di debito privato più che pubblico.
Non ho idea di come la storia farà giustizia di questi crimini economico/finanziari ma è facile prevedere come suggerisce la storia che non finirà affatto bene, visto che l’unica opzione al lavoro della deflazione da debiti sembra essere quella di assistere a default e ristrutturazioni del debito di massa.
I tassi negativi imposti da alcune banche centrali nel mondo come la Bce, la Bank of Japan e la Riksbank svedese hanno aiutato a dare sostegno alla crescita dell’economia globale. Ne è convinta Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale.In un’intervista rilasciata a Bloomberg alla conclusione del suo viaggio in Vietnam, Lagarde ha detto: “Se non avessimo avuto questi tassi negativi, ci troveremmo in una situazion decisamente peggiore con un’inflazione probabilmente più bassa e con una crescita probabilmente più contenuta”. Secondo il numero uno dell’istituto di Washington, “l’implementazione di questi tassi negativi è stata positiva se si considerano le circostanze attuali”. Ora non resta che vedere se i tassi negativi “iniziano un processo che sostiene il credito nell’economia, cambiando le abitudini delle persone e la strategia delle banche. Potrebbero essere positivi per l’economia, magari non per sempre, ma per un certo periodo di tempo”, ha dichiarato. ( America24)
I tassi negativi saranno la tomba dell’economia mondiale nei prossimi anni, succede sempre cosi quando la mano invisibile dei mercati viene sostituita da quella delle banche centrali.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti di cuore soprattutto per i bellisisimi rimandi pieni di entusiasmo ricevuti al termine della lettura degli ultimi manoscritti di Machiavelli!
Soprattutto come dice il mio amico Philip, pagina 15 dell’ultimo Machiavelli è fondamentale in una deflazione da debiti.
Grazie davvero a tutti e barra a dritta e avanti tutta con la consapevolezza!
Un abbraccio Andrea