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FED YELLEN: IL GIOCO DELLE TRE CARTE!
Lo so, ormai lo sapete a memoria ma tanti nuovi Amici in questi giorni ci hanno raggiunto ed è giusto che lo sappiano anche loro.
Vi ricordate Anna, si Anna Schwartz insieme a Milton Friedman la regina del monetarismo in due distinte interviste una al
Telegraph e una al WSJournal, arzilla nonnina con i suoi teneri 92 anni, venerata all’interno della Federal Reserve e tuttora consulente della National Bureau of Economic Research di New York, una donna senza peli sulla lingua, che accusa la Banca Centrale Americana di essere essa stessa la principale responsabile della bolla del credito.
” Non vi sarebbe stato alcun fenomeno subprime se la Fed avesse vigilato, è il momento di dire le cose come stanno, ammettere i propri errori e voltare pagina(…) ma soprattutto…
“Liquidity doesn’t do anything in this situation. It cannot deal with the underlying fear that lots of firms are going bankrupt…”
Beata saggezza cara nonnina, si la liquidità non serve a nulla in questa situazione, a nulla! Per comprendere quello che sta accadendo come sottolineo da tempo, bisogna prima fare lo sforzo di comprendere la natura dell’attuale “disturbo” del mercato.
Tutto ciò che accade, non è dovuto alla mancanza di liquidità, ma alla mancanza di fiducia del mercato sulla capacità dei debitori di onorare i propri debiti, i bilanci delle imprese finanziarie non sono credibili. Come dice Anna, tenendo in piedi aziende fallite, non si fa altro che prolungare la crisi, l’agonia dell’economia.
Come amava ricordare con la sua sottile ironia, il grande J.K.Galbraith, …laperniciosa inutilità della politica monetaria e i rischi che derivano dal fare affidamento su di essa sono oggi una realtà.
Dell ‘inutilità delle banche centrali, della loro incapacità abbiamo già parlato ma anche Milton Friedman non scherzava in questo senso…
…Noi non abbiamo bisogno di una Fed, per molti anni sono stato a favore della sostituzione della Fed con un computer…La Fed ha avuto molti pochi periodi di relativa buona performance…per la maggior parte della sua storia è stata una mina vagante sul ponte e non un fattore di stabilità.
Si basterebbe davvero sostituire le banche centrali con uno dei tanti computer o algoritmi che stanno devastando i mercati permettendo di fare soldi ad un branco di sciacalli.
Ieri la Yellen ha cambiato di nuovo, idea, la fanno spesso come le trottole, senza ritegno, giocano alle tre carte con la fiducia di milioni di fessi che pendono dalle loro labbra.
«se l’economia dovesse deludere, un livello più basso dei tassi sarà appropriato»
Al momento ci sono rischi sul fronte delle prospettive economiche che potrebbero ritardare i piani di rialzo dei tassi di interesse. Lo afferma la presidente della Fed, Janet Yellen, nel testo presentato al Congresso prima di un’audizione sulla situazione della politica monetaria
Le tensioni finanziarie potrebbero pesare sull’outlook dell’economia se persistenti, afferma il presidente della Fed, sottolineando che gli sviluppi economici all’estero, in particolar modo le incertezze collegate alle politiche valutarie della Cina, pongono rischi alla crescita americana
Ci sono ancora rischi per l’outlook economico che potrebbero provocare un ritardo nei piani della Federal Reserve sull’aumento dei tassi di interesse, che potrebbero «probabilmente salire in modo più graduale». Ma l’economia americana dovrebbe continuare a crescere, sostenuta da una politica monetaria «altamente accomodante».
Noi siamo stati chiariin questi mesi preparatevi a tassi negativi ovunque ad un’esplosione deflativa di portata storica.
Per chi in tutti questi mesi ha fatto finta di non vedere cosa accadeva in Cina e nel settore energy, in Europa con il bailin e via dicendo non ci sono che due ultimi ragionamenti.
A propositi di alcuni economisti come direbbe Brad DeLong …
I principi economici che sostengono le loro teorie sono un inganno: non sono verità fondamentali ma mere manopole da girare e regolare in virtù delle giuste conclusioni che emergono dall’analisi.
Le giuste conclusioni dipendono da quale dei due tipi di economisti si è. Il primo sceglie, per ragioni non economiche e non scientifiche, un orientamento politico e una serie di alleati politici, e gira e regola le sue ipotesi fino a giungere alle conclusioni che meglio si adattano al suo orientamento e che possono compiacere gli alleati. Il secondo prende tutte le ossa della storia, le butta in una casseruola, accende il fuoco e le fa bollire, sperando che le ossa trasmettano degli insegnamenti e suggeriscano i principi per guidare gli elettori, i burocrati e i politici della nostra civiltà, mentre avanzano lentamente verso l’utopia. ( Sole24Ore )
Ripeto per l’ennesima volta dare dei meriti a queste persone…
È come attribuire a un medico responsabile di un errore nella diagnosi il merito di aver inventato una cura miracolosa. Forse il paziente ha bisogno di un nuovo medico.
Spiace aver demolito i Vostri idoli, ma che ci volete fare noi la pensiamo così e oramai non siamo più soli.
Probabilmente l’intento di Friedman era superficiale nel proporre un computer per sostituire una enorme inutile massa di incapaci senza rendersi conto che serve anche un programma.
Massa di incapaci strettamente collegata e collusa con la politica tanto da formare ormai un unico gruppo lontano dalla realtà del lavoro.
La qualità del lavoro dovrebbe dare come risultato anche la quotazione adeguata delle azioni quotate.
Per produrre ormai non ha più nemmeno senso rinnovarsi tecnologicamente tanto il valore del lavoro tende ad essere deflazionato.
La spinta principale per l’evoluzione tecnologica era data dal costo del lavoro del personale che ora diventa sempre minore sia per costo che per numero di persone.
In 20 anni passeremo dal Multinazionalismo al Disoccupazionismo.