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INFLAZIONE E PETROLIO: LEGGENDE METROPOLITANE CERCANSI!

Scritto il alle 09:15 da icebergfinanza

Negli ultimi tempi i governatori della banche centrali hanno raccontato alcune barzellette ai mercati…

L’alto grado di correlazione tra inflazione e prezzo del petrolio rende difficile il compito della Banca Centrale Europea di raggiungere nel medio termine un tasso di inflazione inferiore ma vicino all’obiettivo del 2%

Più volte Draghi ha usato i prezzi del petrolio come giustificazione per il calo dell’inflazione, più volte Mario Draghi ha detto che il calo dei prezzi del petrolio avrebbero rilanciato i consumi e l’economia.

La barzellette del secolo lo scorso anno era questa…

«Inflazione bassa influenzata dalla Pasqua alta»
Draghi non vede rischi futuri di deflazione e ha sottolineato che il dato di inflazione basso a marzo (0,5% nell’Eurozona) è stato influenzato anche dalla Pasqua alta. «Quest’anno Pasqua cade molto più tardi» che nel 2013 e siccome «intorno a Pasqua la spesa per i servizi sale» questo spiega perche «il dato marzo sull’inflazione è stato più basso e quello di aprile sarà più alto».

Fed: Yellen, inflazione tenuta bassa da effetti transitori come petrolio etc etc etc!

BALLE! L’inflazione è tenuta bassa dalla dinamica della DEFLAZIONE DA DEBITI  è tenuta bassa dalla DEFLAZIONE SALARIALE, è tenuta bassa dal crollo delle materie prime ovviamente ma soprattutto dalla frenata dell’economia mondiale, chiaro il concetto?

Diamo un’occhiata ai prezzi all’importazione usciti ieri in America, EX OIL, ovvero escludendo il calo dei prezzi del petrolio…

Thanks to ZEROHEDGE

Prezzi importazione Usa -0,5% a ottobre, -10,5% su base annuale

I prezzi all’importazione negli Stati Uniti sono calati in ottobre per il quarto mese consecutivo, segno che il dollaro forte, i bassi prezzi del petrolio e una crescita ancora debole all’estero generano pressioni al ribasso sull’inflazione. Stando a quanto reso noto dal dipartimento del Lavoro americano, i prezzi all’importazione sono scesi dello 0,5%. Gli analisti attendevano un ribasso dello 0,1%. Su base annuale, i prezzi sono in calo del 10,5% rispetto a ottobre 2014. Il dato annuale è in calo da 15 mesi di fila. America24

Non è solo un problema di prezzi del petrolio e delle materie prime, le dinamiche deflattive in atto sono tante e non facilmente controllabili. Aspettate che il dollaro raggiunga la parità e vedrete cosa accadrà all’inflazione.

L’America sta IMPORTANDO deflazione!

Per il resto non avevamo alcun dubbio…

T-Bond: domanda solida per l’asta di titoli a 10 anni. Agli acquirenti indiretti, associati alla domanda dall’estero, è andato il 60,5% dell’asta, sopra la media pari a 59% delle ultime quattro aste. A quelli indiretti, riflesso della domanda interna agli Usa, è andato il 14%, massimi di sei mesi. E’ il segno di come gli investitori vedono valore nel decennale dopo la recente corsa dei rendimenti.

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15 commenti Commenta
emzag
Scritto il 11 Novembre 2015 at 10:20

C’è un refuso o sbaglio?

Quando dice:

“La deflazione è tenuta bassa dalla deflazione salariale” dovrebbe essere “l’inflazione è tenuta bassa”…o no?

Comunque, DOMANDA A ANDREA se vuole rispondere:

perché pur sapendo tutti che è come dici tu (e tutti gli economisti seri) si continua a cincischiare con piccole menzogne e QE che servono solo ai rentiers e non all’economia reale?
Forse perché temono che aumentando i salari e/o tornando a implementare il welfare genererebbero automaticamente un ritorno di quella coscienza politica dei lavoratori che tanto preoccupava lor signori negli anni ’60&’70?
Ossia i “dominanti” si troverebbero costrettti a rimettere in gioco tutte quelle conquiste di “potere” ottenute dagli anni ’80 in poi (in particolare dal 1975, se vogliamo essere precisi) per cui si trovano fra due fuochi: se vogliono il potere devono tenere sotto schiaffo il lavoro e i sindacati con politiche di austerità che però mandano a gambe all’aria l’economia; se vogliono che si riprenda l’economia devono perdere il loro grip sul potere perché sarebbero costretti a ridare uno spazio di soggettività politica al lavoro.
Non so se è proprio come dico io ma mi sembra l’unico modo per spiegare l’assurdità della situazione attuale.

La domanda non è rivolta solo ad Andrea ma a tutti i lettori.

kry
Scritto il 11 Novembre 2015 at 10:33

1) BALLE! L’inflazione è tenuta bassa dalla dinamica della DEFLAZIONE DA DEBITI la deflazione è tenuta bassa dalla DEFLAZIONE SALARIALE, è tenuta bassa dal crollo delle materie prime ovviamente ma soprattutto dalla frenata dell’economia mondiale, chiaro il concetto?

2) Non è solo un problema di prezzi del petrolio e delle materie prime,
—- le dinamiche deflattive in atto sono tante e non facilmente controllabili. —-
Aspettate che il dollaro raggiunga la parità e vedrete cosa accadrà all’inflazione.

Per quel che può valere la mia opinione sotto un certo punto di vista il punto 1 poterebbe diventare anch’esso una balla perchè parzialmente incompleta.

Non è che la deflazione , e qui andiamo a implementare il concetto espresso al 2 ovvero ” le dinamiche deflattive in atto sono tante e non facilmente controllabili ” , sia in larga parte dovuta alla continua innovazione tecnologica ( più produzione in tempo minore con meno personale e risparmio energetico ) non adeguatamente seguita da un aumento di consumatori dei beni stessi prodotti dove gli stessi consumatori sono addescati tramite finanziamenti agevolati che conseguentemente ingrassano le istituzioni finanziarie?
Ciao. Buona giornata a tutti.

icebergfinanza
Scritto il 11 Novembre 2015 at 10:39

emzag@finanza,

Corretto Grazie! Ignoranza presunzione questioni geopolitiche modelli statistici o macroeconomici fallimentari proviamo a pensare solo a questo… Proviamo!

veleno50
Scritto il 11 Novembre 2015 at 12:54

Dicembre solitamente è sempre stato un mese solare per i mercati,quest’anno in prossimità dell’annuncio della Fed del rialzo dei tassi a mio parere parecchie nevicate ci attendono. Scaricare qualcosa mi pare saggio, per rientrare eventualmente quando le nuvole si sono diradate.Anche perchè non è detto che Draghi confermi a dicembre un aumento del QE ,è quasi sempre in contraddizione con quello detto precedentemente.

silvio66
Scritto il 11 Novembre 2015 at 13:23

veleno50@finanza,

Ciao Veleno,
Non male come gufata ma in realtà la penso come te. A nuovi massimi meglio uscire. Nel frattempo il dollarone quatto quatto si gonfia…

aorlansky60
Scritto il 11 Novembre 2015 at 13:42

@ emzag

la risposta alla tua domanda me la ritrovo nei fatti quest’oggi :

BankItalia colloca 6 miliardi di € di bot a scad annuale con rendimento del – 0,03%

(e c’era già stato il precedente di due sett fà con una pari tranche di bot semestrali offerti a rendimento negativo)

nonstante questo, domanda elevata (il doppio di quanto offerto, in entrambi i casi)…

e ci credo, con la BCE che rastrella a destra e a sinistra quanto meglio riesce a fare, il successo è garantito (solo per l’italia è riservata una fetta di acquisto al ritmo di 8 mld di € al mese) a maggior ragione considerando come ipotesi quasi certa un allungamento dei tempi del programma QE (i segnali già lanciati da draghi in proposito sono più che evidenti).

Il fatto è che la storiella di “incentivare l’inflazione immettendo liquidità nel sistema” si limita ad essere una storiella per chi è disposto a farsi incantare, ovverosia il parco buoi abilmente catechizzato dal mainstream a sua volta servo fedele degli autori di questa storiella : il board BCE, ma soprattutto i governi politici e gli alti vertici economici degli Stati membri UE, che [al di là della storiella per i creduloni] sotto sotto sanno tutti bene che a loro la strategia intrapresa attraverso il programma QE fà [molto] comodo, perchè in questo modo riescono a finanziare i propri disavanzi pubblici a costo zero, come per es. la germania e la francia che hanno un elevato livello di deb pubbl, i più alti in EU; la brutta notizia è che a far loro compagnia su questo profilo ci siamo anche noi, per questo siamo ricattati e ricattabili da chi impone le regole, non potendo l’italia vantare una forza di influenza pari a quelle di DE e FR; la differenza che ancora paghiamo sul ns pari decennale rispetto a quello dei primi due della classe è lo scotto che dobbiamo versare in quanto succubi dei due paesi più forti.

Un problema secondario a questa strategia è che non si può avere “la moglie ubriaca e la botte piena”, occorre pur accettare qualche dettaglio indesiderato di riflesso, come quello di avere un basso livello di inflazione, come inevitabilmente la massiccia erogazione di liquidità nel sistema apporta; gli esempi di USA e Jap dovrebbero parlar chiaro, no?…

In tutti i casi in cui le banche centrali hanno voluto applicare la strategia economica nota (QE), le conseguenze sono assimilabili. Non lo dico io qui, lo dicono le cifre. Ma evidentemente, le parole di personaggi ritenuti autorevoli riescono a convincere più delle cifre…

per Veleno & Silvio

in effetti, non vedo l’ora di arrivare a dicembre per vedere se :

1) la FED alza i tassi (come le maggiori ipotesi sembrano lasciare presagire)

e se

2) la BCE prolunga e intensifica il proprio QE (per il quale ha già lanciato più che evidenti segnali ai mercati)

In teoria due scelte all’antitesi l’una dall’altra, per due aree economicamente decisive a livello mondiale.

emzag
Scritto il 11 Novembre 2015 at 14:24

icebergfinanza:
emzag@finanza,

Corretto Grazie! Ignoranza presunzione questioni geopolitiche modelli statistici o macroeconomici fallimentari proviamo a pensare solo a questo… Proviamo!

Ci provo!
Però non ho capito perché; senza un “machiavellico” discorso politico sui fini non si capisce il senso di quello che sta succedendo.

kry
Scritto il 11 Novembre 2015 at 14:25

aorlansky60,

… e in Italia di solito a dicembre non vengono effettuate aste sui bot.

emzag
Scritto il 11 Novembre 2015 at 14:32

aorlansky60,

Sono d’accordo ma resta la mia domanda: perché lo fanno se sanno che questo sta portando l’economia alla rovina insieme a tutto il sistema di cui loro stessi fanno parte?
Le ipotesi sono tante ma nessuna riesce a chiarire tutte le mie perplessità: per esempio Draghi secondo me vorrebbe una revisione di Maastricht ma allora ci sarebbe da capire quali interessi difende Draghi e quali quelli che gli si oppongono.
Senza avere una visione di chi sono i reali attori in gioco non è possibile comprendere il senso di una situazione politico-economica, in particolare di una così (apparentemente) paradossale e contraddittoria come quella attuale.

aorlansky60
Scritto il 11 Novembre 2015 at 15:28

@ emzag

…resta la mia domanda: perché lo fanno, se sanno che questo sta portando l’economia alla rovina insieme a tutto il sistema di cui loro stessi fanno parte?

secondo me, non possono più farne a meno [anche] perchè hanno creato [tramite l’esperimento di “easy money” da loro messo in atto e mai realizzato prima in passato] un QUALCOSA che è sfuggito loro di mano…

Non lo governano più. Non sono più in grado di farlo (se mai ne hanno avuto la capacità e la conoscenza).

L’entità creatasi come conseguenza della loro politica monetaria è difficilmente misurabile; l’unica cosa che si riesce ad immaginare è che si tratta di una BOLLA o di una serie di BOLLE concatenate assolutamente GIGANTESCHE. Le stime dei volumi in gioco sono pazzeschi e perfino impronunciabili.

L’unica cosa che possono fare, ormai, è cercare di arginare un potenziale crollo, rimandando quest’ultimo il più possibile verso il futuro (dove nessuno possiede al momento una sfera di cristallo o un GPS per riuscire a prevedere di che entità sarà il danno e quanto male farà.)

Possono solo avere un idea di massima della peggiore delle ipotesi che si possa realizzare, e questo gli fà tremare le vene ai polsi (e magari non li fà dormire sereni la notte). In fondo sono convinto che loro siano consapevoli di sbagliare, ma anche di essere consci che quello che propongono è il minore dei mali, non essendoci altre soluzioni praticabili a portata di mano.

Devono semplicemente continuare a farlo (sostenere il sistema attraverso politiche monetarie “accomodanti”) perchè questa è l’unica soluzione attualmente praticabile, pena l’ingresso nell’ignoto se interrompono il flusso monetario.

Il punto di non ritorno, secondo me, è già stato ampiamente superato.

L’unica incognita a questo punto rimane il punto di rottura, ovverosia il “quando” [si accorgeranno che la strategia messa in atto non sarà più ragionevolmente sostenibile e credibile, e a quel punto sarà già TROPPO TARDI].

Per convincermi di questo, basta osservare un grafico che può essere interpretato come un buon termometro della situazione : il livello dei picchi raggiunti dal SP500 coincidenti con le bolle del 2000 e del 2007, di molto inferiori al livello attuale (anche se una correzione è iniziata da qualche tempo, ma è ancora troppo poco).

A questo si aggiunge un mix che [loro] non potevano prevedere : 1) l’arresto inatteso dell’economia cinese [con tutto quanto essa si porta(va) dietro, tra speranze degli emergenti e certezze degli industrializzati] + 2) crollo delle comodities in generale, in particolare il petrolio.

Ma in fondo, anche negli USA nel giugno del ’29 erano tutti quanti convinti di avere di fronte un futuro radioso e che il mercato e l’economia fossero destinati unicamente a crescere…

silvio66
Scritto il 11 Novembre 2015 at 16:06

aorlansky60,

Ciao Aorlansky,
Tutto vero tuttavia sono sicuro che gli usa potranno sempre onorare i loro debiti visto che sono espressi in pezzi di carta ( valuta e Bond ) stampabili a piacer loro. Fino a che il mondo accetterà di essere pagato in valuta e Bond americani l America ovviamente mai fallirà.

kry
Scritto il 12 Novembre 2015 at 00:22

aorlansky60,

” BankItalia colloca 6 miliardi di € di bot a scad annuale con rendimento del – 0,03%
(e c’era già stato il precedente di due sett fà con una pari tranche di bot semestrali offerti a rendimento negativo)
nonstante questo, domanda elevata (il doppio di quanto offerto, in entrambi i casi)…
e ci credo, con la BCE che rastrella a destra e a sinistra quanto meglio riesce a fare, il successo è garantito (solo per l’italia è riservata una fetta di acquisto al ritmo di 8 mld di € al mese) a maggior ragione considerando…

Dimenticavo che oltre a ” … e in Italia di solito a dicembre non vengono effettuate aste sui bot ” il QE della BCE è per le scadenze superiori ai 24 mesi e comunque ( da verificare ) per tassi non inferiori al tasso ufficiale di sconto , attualmente allo 0,25%.
Detto questo il successo non è per niente scontato e comunque personalmente ASSOLUTAMENTE non comprensibile.

veleno50
Scritto il 12 Novembre 2015 at 08:06

silvio66@finanza,

Ciao Silvio. Se la Fed aumenterà i tassi annuncerà che ci saranno altri aumenti graduali in modo da valutare bene l’impatto sull’economia americana.Come tu sai bene tutto quello che ruota attorno agli investimenti finanziari è basato sulle aspettative future,se ci saranno altri aumenti programmati cosa pensi possa fare il reddito fisso ? Mi pare normale se uno è in gain mette il fieno in cascina per il prossimo inverno.ciao

aorlansky60
Scritto il 12 Novembre 2015 at 08:13

@ Silvio

ciao Silvio,
hai perfettamente ragione in quello che dici “Fino a che il mondo accetterà di essere pagato in valuta e Bond americani l’ America ovviamente mai fallirà.

caso mai, a dover essere maggiormente preoccupato è chi si ritrova [pesantemente] indebitato in US $ in questo momento, anche in prospettiva di quello che potrebbero decidere a breve al di là dell’Atlantico…

… … … … … … … … … … … … … … … … … … … …

@ Kry

ciao Kry,
a tua volta hai perfettamente ragione quando fai rilevare che l’acquisto della BCE nell’operazione nota riguarda solo tit gov a >2 anni di scad con tassi non inferiori a 0,25%; però è altrettanto vero [e dimostrato] che la conseguenza della “ZIRP politic” porta all’appiattimento generale dei rendimenti di [tutte le] altre emissioni, era quello che volevo evidenziare per sottolineare la fase di assoluta follia(*) che stiamo vivendo [economicamente parlando] ; a proposito, da una nota stamane leggo che l’allugamento dell’operazione “potrebbe” essere allargata anche all’acquisto di bonds di enti locali… gli enti locali ringraziano, visto che -quelli italiani di sicuro- sono tutti a loro volta fortemente indebitati e impelagati con opache operazioni di derivati vari a suo tempo proposte loro dai soliti players noti, gli avvoltoi travestiti da banchieri…

(*) assoluta follia per chi intende l’economia col principio che IL DENARO DEBBA AVERE IL SUO GIUSTO COSTO; assoluta normalità -anzi di più, gaudio totale- per gli attuali governi politici dell’EU (e per la BCE) che hanno tutti gli interessi ovvi a finaziare i loro rispettivi debiti pubblici a costo ZERO.

aorlansky60
Scritto il 12 Novembre 2015 at 14:43

@ Silvio

…in linea al concetto di cui stavamo parlando (fiducia negli USA a corrispondere il loro debito)

un art che credo possa interessare :

https://it.finance.yahoo.com/notizie/valute-fiat-dipendono-dalla-fiducia-120000286.html

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