Come ha scritto ieri sera tardi il mio amico Gianluca, parafrasando la famosa frase pronunciata da Papa Giovanni XXII ” …quando tornando a casa questa sera, troverete i vostri bambini, date loro una carezza e dite, questa è la carezza del Governatore della BCE, il loro caro Mario Draghi”
Chi ci segue sa che questo era lo scenario atteso per i prossimi mesi, lo ripetiamo da tempo, l’unica speranza restava l’ultima mossa congiunta delle banche centrali, solo che questa dichiarazione di Draghi è arrivata in anticipo e quindi non fa altro che confermare le nostre analisi, la situazione è ancora più difficile di quello che si pensava.
Ora vedremo cosa farà la Federal Reserve non tanto la prossima settimana, ma nei prossimi giorni quali saranno le dichiarazioni dei vari governatori Yellen in testa, visto l’imponente movimento del dollaro come non si vedeva da 9 mesi e soprattutto del dollar index che metterà ancora più pressione al ribasso all’inflazione e all’export americano.
Ieri in sintesi Draghi ha detto solo due cose:
Oltre alla crescita, considerata ancora troppo bassa, i banchieri centrali sono preoccupati per l’inflazione, che non riparte malgrado gli stimoli. Anzi, Mario Draghi ha segnalato ulteriori rischi di riduzione del livello dei prezzi nell’andamento del mercato delle materie prime, con quotazioni ancora in calo, e soprattutto nel rafforzamento dell’euro: «Uno dei rischi per il peggioramento delle prospettive di inflazione nell’Eurozona viene dal tasso di cambio», ha detto il presidente della Bce, spiegando lo scenario mutato rispetto a un anno fa («le cose sono cambiate», ha detto Draghi) e che ha costretto la Bce a rivedere, in una valutazione in corso in queste settimane, il grado di generosità delle sue politiche monetarie: «Il tasso nominale effettivo dell’euro – ha detto Draghi – si è apprezzato in modo consistente negli ultimi tre-quattro mesi, dell’8% se non sbaglio».Draghi: Bce pronta ad agire su Qe
Uno splendida notizia per noi!
Thanks to Investing.com
Gli analisti di Goldman Sachs dopo le parole di Draghi hanno fatto sapere che l’obiettivo sono i minimi annuali con obiettivo finale sotto la parità.
La seconda notizia è che…
«Abbiamo avuto un’ampia discussione sugli strumenti che potremmo usare – ha detto il presidente della Bce – Non è stata ancora presa nessuna decisione specifica. La conclusione è che siamo pronti ad agire se necessario e siamo aperti a tutte le opzioni di politica monetaria. In sintesi: non siamo più nell’ottica del “wait and see”, ma del “work and assess”». La Bce ha dunque trasmesso un messaggio molto chiaro ai mercati: in dicembre molto probabilmente arriveranno nuove misure espansive che potrebbero andare da un potenziamento del piano di quantitative easing (attualmente la Bce acquista 60 miliardi di titoli al mese, in gran parte titoli di Stato) a un ulteriore taglio dei tassi di interesse sui depositi delle banche presso la Bce, un’ipotesi che oggi è stata presa in esame dai governatori, fino a un allungamento del Qe oltre la scadenza prevista nel settembre 2016. Il Sole 24 Ore”
Ovvero nulla di nuovo!
Draghi ha comunicato ai mercati che la crescita è deludente e che il livello di inflazione preoccupa a tal punto da valutare lo spostamento del ritorno all’obiettivo del 2 % più in la nel tempo, nel 2030 … scherzo, non l’ha detto lui, lo dico io!
La battuta che si poteva risparmiare invece è che i redditi sono sostenuti dal calo del petrolio e dalla politica monetaria.
Che il quantitative easing non stimola l’inflazione e non aiuta la crescita economica non lo dico certo io, è un dato di fatto certificato addirittura dalla Federal Reserve di St. Louis
Euribor a sei mesi che si avvia a diventare negativo dopo essere stato preceduto da quelli a un mese e tre mesi, e tassi negativi sui BTP a due anni per la prima volta nella storia. Orizzonti inesplorati ci attendono!
Immagino la felicità dei fondi pensione e assicurativi tedeschi…
Immagino inoltre la felicità della varie banche centrali con tassi già negativi come quella svedese o danese e quella svizzera, le quali dovranno far fronte ad un ulteriore taglio dei tassi di deposito bancari con impatti sul tasso di cambio e sulle loro economie visto quanto è accaduto all’inizio dell’anno.
Ora attendiamo che la Yellen abbia il coraggio di alzare i tassi facendo decollare il dollar index, raggiungere in un istante la parità euro dollaro e dare la mazzata decisiva ai paesi emergenti.
Nella tabella qui sotto tra crollo delle materie prime e pressione sul cambio pubblicata da Bloomberg c’è una sistesi dei paesi a rischio
Nel frattempo come abbiamo scritto ieri Caterpillar ha visto calare l’utile del 64% …
… sulla scia dell’indebolimento della domanda di macchinari pesanti e ha per questo tagliato le stime per l’intero anno. (…) . Il fatturato è calato da 13,55 a 10,96 miliardi di dollari. Gli analisti attendevano un utile di 78 centesimi per azione, con un giro d’affari di 11,25 miliardi. Il colosso dei macchinari pesanti subisce il rallentamento del settore minerario ed energetico, cosa che appunto riduce la domanda di scavatrici, motori industriali, pale gommate e altri mezzi. “Il contesto rimane estremamente difficile per la maggior parte dei settori industriali con cui lavoriamo”, ha detto l’amministratore delegato Doug Oberhelman. La società prevede costi di ristrutturazione per 800 milioni di dollari per il 2015, contro i 250 stimati in precedenza.America 24
Le vendite di abitazioni esistenti che lo ricordiamo valgono come il due di picche per quanto riguarda il contributo alla crescita sono salite di quasi il 5% grazie anche a fattori stagionali, ma la sorpresa è il calo sensibile mese su mese del 2,9% del prezzo medio pagato per ogni abitazione.
L’indice predittivo dell’economia americana segnala per la prima volta da mesi contrazione…
The Conference Board Leading Economic Index® (LEI) for the U.S. declined 0.2 percent in September to 123.3 (2010 = 100). The Index was unchanged in August and July.
La sintesi finale è che ancora una volta la nostra rotta si è rivelata giusta, inflazione zero, deflazione, stagnazione economica continua, tassi zero o negativi per molti anni ancora e guerra valutaria a colpi di quantitative easing ovunque. Il resto è puro contorno.
Arrivederci all’anno prossimo!
Contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’ oceano infinito di questa tempesta perfetta …Chiunque volesse ricevere le ultime analisi di Machiavelli può liberamente contribuire al nostro viaggio
o sul banner in cima al blog o sul lato destro della pagina. Semplicemente Grazie.
l’analisi è affascinante come sempre. tuttavia, sul discorso degli anni di tassi zero sono molto dubbioso. l’inflazione esploderà perchè non è vero che non c’è, questo lo dicono i numeretti dei governi. c’è una massa di inflazione latente pronta ad esplodere e non manca molto ormai. la bce è solo l’ultimo degli stampatori ad agire, ultimo prima del crash totale che manderà finalmente in vacca queste pseudo politiche neokeynesiane. il bail in farà il resto.
usciremo dalla crisi con fallimenti e inflazione, FINALMENTE!