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GRECIA: LA GRANDE TOPPA!

Scritto il alle 10:15 da icebergfinanza

Ma certo non poteva che finire così, con una grande, immensa toppa, rammendata da nonna Angelina, anche se i tedeschi smentiscono!

Merkel pronta ad aiutare Tsipras: «Basta anche una sola riforma

A sbloccare l’irrigidimento di Bruxelles, nella giornata di mercoledì, era la rinnovata disponibilità della Germania. La cancelliera tedesca Angela Merkel sarebbe infatti pronta ad un accordo con la Grecia se il governo di Alexis Tsipras si impegnasse a portare avanti almeno una delle principali riforme economiche chieste dai creditori. Lo riferisce Bloomberg, citando fonti vicino alla posizione del governo tedesco.

La fonte è la Bild, il giornale scandalistico tedesco, si la Bild quella che si è occupata del pacchetto caramelle sigarette di Obama, no dai ditemi che non è vero!

«L’incertezza sui rapporti della Grecia con i suoi creditori e la stabilità politica stanno pesando sull’economia» mette in evidenza S&P, precisando che anche se un accordo con i creditori fosse raggiunto, è probabile che non coprirà gli obblighi della Grecia sul debito al di là di settembre. L’outlook è negativo, infine, «dato il rischio di un ulteriore peggioramento della liquidità».

No dai ragazzi non ditemi che serviva il parere dei fuoriclasse del senno di poi per comprendere che non si va al di là di settembre, no dai la finanza è una cosa seria, si come la Bild o i talkshow televisivi italiani.

La toppa, la grande toppa, la Penelope tedesca tira insieme i fili del fallimento europeo, ma ci penserà la storia a disfare la demenziale trama greca.

In giornata conosceremo quanti soldini hanno speso il mese scorso gli eroici consumatori americani…

WSJ: LETTERA AL LEGGENDARIO CONSUMATORE AMERICANO

Volete un assaggio?

Le vendite al dettaglio delle catene nazionali Usa nella prima settimana di maggio sono rimaste invariate a livello mensile. Lo rileva il Redbook Research Index…

Le vendite al dettaglio delle catene nazionali Usa nelle prime due settimane di maggio sono  scese dello 0,2% a livello mensile.

Le vendite al dettaglio delle catene nazionali Usa nelle prime quattro settimane di maggio sono scese dello 0,3% a livello mensile

Riusciranno i nostri eroi a manipolare anche questo dato facendo salire le vendite al dettaglio in maggio!

Ovviamente stiamo semplificando, i dato di oggi riguarderà i consumi in generale!

Ai posteri l’ardua sentenza.

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54 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 11 Giugno 2015 at 11:04

anche se un accordo con i creditori fosse raggiunto, è probabile che non coprirà gli obblighi della Grecia sul debito al di là di settembre.

Settembre è un mese propiziatorio per evocare un crak (15 Sett 2008 docet…);
alle porte dell’autunno con l’arrivo dei primi freddi, lo scenario è maggiormente ideale per una tragedia in piena regola, rispetto ai caldi estivi.

Così ci ritroviamo altri 3 mesi da sollazarci sul dubbio “Grecia in – Grecia out”-“Grecia salva – Grecia crak”, con le varie agenzie e gli immancabili numerosi esperti/analisti che si sbilanceranno pro o contro, con tutta questa incertezza a governare i mercati… sarà un estate ricca di argomenti e di letture, non c’è dubbio… 😆

Più che una tragedia mi sembra una commedia, l’ho già detto più volte : tutti sanno che la Grecia non possiede di suo le risorse per evitare quello che in tempi normali si sarebbe già tradotto in un default. Evidentemente gli interessi coinvolti -esterni alla Grecia stessa- devono essere tali in entità (anche oltre la stessa UE, considerata la veemenza con la quale gli USA si sono rivolti recentemente sia a UE che alla Grecia…) che non solo non si vuole ma non SI PUO’ lasciare colare a picco la Grecia. Però bisogna dipingerla agli occhi dei più come una gara da parte dei bravi tedeschi a richiamare all’ordine gli indisciplinati greci per salvare la faccia a tutta la tragicomica messinscena ipocrita di una “europa unita” che ormai emette una puzza nauseabonda insopportabile. Oltretutto, questo ha un costo per gli “slaves”, ma i pochi “masters” scommetto che dietro la facciata di palta hanno gli occhi umidi e la bava alla bocca…

la grande TOPPA

non male, aggiungo la definizione al mio corollario di termini sulla tedesca dal baricentro basso… :mrgreen:

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 11:14

aorlansky60,

il caso Grecia è interessante da tanti punti di vista, ve ne sottopongo uno diverso da quanto in genere leggete. Tra tutti i paesi OCSE la Grecia ha il rapporto (import energia) / PIL più elevato, circa il doppio dell’Italia che è malmessa di suo. Poichè la media, in casi come questo, è molto rappresentativa, questo implica che gli altri paesi devono contribuire a pagare la bolletta energetica greca finchè il paese resterà nell’euro, al di fuori del quale sarebbe costretta a ristrutturare la propria economia in modo da guadagnare autonomia riducendo l’import di tutto il resto, aumentanto la quota di turismo etc… Ogni giorno che passa gli squilibri nelle diverse economie invece di calare, aumentano. Curioso ?

manuel.finanza
Scritto il 11 Giugno 2015 at 11:32

intanto oggi 11.06 ore 11 indice bancario greco +12%
i grandi avvoltoi in azione indice generale greco +6,4%

giulio0808
Scritto il 11 Giugno 2015 at 12:01

Appena ho aperto il sito ho letto: Grecia la grande top(p)a!, mi ero preoccupato che avevo sbagliato indirizzo!!! 🙂

aorlansky60
Scritto il 11 Giugno 2015 at 12:51

John
“Tra tutti i paesi OCSE la Grecia ha il rapporto (import energia) / PIL più elevato, circa il doppio dell’Italia che è malmessa di suo.”

… …

da un lato mi sorprende (per un paese di soli 11 mln di abitanti baciato dal sole, gli inverni da quelle parti non dovrebbero essere così rigidi come invece a latitudini più a nord che richiedono maggiori risorse per riscaldarsi… ma daltronde in germania come in danimarca lo fanno con l’elettricità che costa all’utente locale 1/10mo o anche meno di quanto fanno pagare in italia o in grecia, avendo tedeschi e danesi messo al bando nelle abitazioni l’uso di gas, assai più pericoloso -ogni tanto tende a fare “boom” portandosi dietro macerie e vite- ed avendo nel tempo programmato e realizzato adeguate opere e infrastrutture per fronteggiare il fabbisogno energetico, esattamente quello che NON ha fatto l’italia dopo il “no” del referedum sul nucleare del 1987…)

In Germania so per certo che un attenta e saggia politica locale ha costretto l’edilizia a dotare tutte le abitazioni costruite da una certa data del loro bravo pannello fotovoltaico, paradossale per un paese nordico che sfrutta l’energia solare assai di più di quello che potremmo fare noi in italia dove il sole non manca mai rispetto ai tedeschi, ma qui in italia, si sa, ci sono certe corporazioni da proteggere(legate al business dei combustibili fossili, petrolio su tutti) che non vedono di buon occhio lo sviluppo e l’incentivo di energie alternative da applicare in campo civile…

ma non mi sorprende dall’altro lato, ed ho la conferma che quel paese -la Grecia- che non ha nulla di significativo se non turismo e flotta mercantile su cui contare come base del proprio pil, non è in grado di autosostenersi adeguatamente.

La Danimarca che annovera la metà di abitanti totali della Grecia, è all’avanguardia da tempo nella tecnologia di sfruttamento dell’energia eolica: su da quelle parti hanno eretto pale in ogni dove, ovunque, anche nel giardino di casa di ogni singolo abitante (la politica locale ha ampiamente incentivato questa tecnologia) cosa che magari potrebbe nuocere agli architetti e agli esteti, ma di cui i danesi si sono fatti un baffo avendo a disposizione nei loro territori il vento come grande e unica risorsa naturale da sfruttare.

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 13:10

aorlansky60,

mi spiace contraddirti ma il piano “verde” tedesco è stato un fallimento epico. Sui giornali nostrani, la solita sfilza di giornalisti preparati come un venditore di collanine continuano imperterriri a confondere potenza installata con potenza prodotta che è la croce delle rinnobaile discontinuee. Se le torri eoliche hanno un certo senso economico, i panneli FV oltre il 45 parallelo non ne hanno, nè ora nè mai e sono stati pagati dal contribuente tedesco al fine di sviluppare l’industria locale la quale è naufragata miseramente non appena cinesi e americani si sono messi a produrre sul serio. Il costo dell’elettricità in Germania è molto alto ed è in atto un ritorno al carbone. Il mito del “green” made in Germany è molto piddino, così come in generale il mito dell’industria tedesca ad alta tecnologia mentre al contrario tedeschi ed europei arrancano molto dietro americani, giapponesi, coreani e ora anche cinesi in quasi tutto è elettronica. L’industria tedesca è molto conservatrice, odia le avventure, detesta il rischio e il livello di imprenditorialità è piuttosto basso, molto al di sotto per esempio della Scandinavia o della Svizzera. Al contrario sono stati efficienti nella costruzione di case a basso consumo, ma è un successo che condividono con il 100% dei paesi a nord delle Alpi e che risplende essenzialmente a causa della politica “deficente” portata avanti a sud delle Alpi.

gnutim
Scritto il 11 Giugno 2015 at 13:30

john_ludd@finanza,

QUINDI DICI CHE SOPRA AL PO I PANNELLI HANNO UN RENDIMENTO DEL CAKKIO?

Io avevo letto un documento – mi pare pubblicato su greenreport – che indicava il trentino la regione perfetta x il FV perchè i pannelli fanno al meglio con temperature non superiori ai 20/25 gradi, olte a questa temperatura bisogna montare un sistema di raffreddamento che però ne riduce parecchio l’efficienza. Da qui meglio il trentino che la sicilia

aorlansky60
Scritto il 11 Giugno 2015 at 13:34

Nonostante quello che mi dici, John, preferirei vivere ed abitare in un paese dove un piano energetico verde si è rivelato “un fallimento” rispetto allo scherzo di paese dove mi ritrovo, che non ha fatto e continua a non fare nulla da 30anni in questo settore, se non solo proteggere le lobbies nazionali dell’energia a spesa dei contribuenti. Ma qui è praticamente riscoprire l’acqua calda.

gnutim
Scritto il 11 Giugno 2015 at 13:42

aorlansky60,

ma cosa dici? siamo il terzo produttore al mondo di FV, ma le leggi i report?

Che si possa fare molto ma molto di più è fuori dubbio, come è fuori dubbio che il babbuino Renzi stia remando in senso inverso con le trivellazioni nell’adriatico e lo spalma incentivi, ma che non si sia fatto nulla in Italia è una gran caccata.

Dal 2005 in poi il piano energia è stato uno dei più aggressivi del mondo

gnutim
Scritto il 11 Giugno 2015 at 13:46

siamo tra i migliori al mondo tra i produttori del miniidroeletrtico, siamo i primi come produttori di tecnologia per il trasporto elettrico e nell’ingegneristica petrolifera, vediamo di smettere di sputare nel piatto dove mangiamo e semmai formiamo le persone ce ci stanno attorno in modo da rendere consapevoli sempre più persone della realtà attuale.

Poi ognuno giudicherà con la sua testolina semitraviata, ma intanto abbiamo agito entro i nostri limiti

veleno50
Scritto il 11 Giugno 2015 at 14:08

Da come vanno i titoli di stato oggi sembra che la Grecia venga aiutata a galleggiare per qualche mese. .Grande recupero da ieri del decennale italiano, se dovesse concretizzarsi la salvezza dello stato greco potrebbe crearsi una buona opportunità.Anche nelle disgrazie altrui ci possono essere delle buone opportunità per un piccolo investitore(speculatore).è solo questione di pazienza e di portafoglio.
aorlansky60,

Sei tornato dalle lunghe vacanze ancora più arrabbiato, è dura a risolvere tutti questi problemi, ad elencarli ci vuole un’intera giornata.Il tuo nemico pifferaio è in difficoltà, il suo partito è corrotto come tutti gli altri, da Vipiteno ad Agrigento non se ne salva uno.Probabilmente scoppierà vedremo se tu e gli altri commentatori avete in serbo qualche nome o partito da proporre per il grande cambiamento.

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 14:23

gnutim@finanza,

noi non produciamo una mazza, abbiamo aziende che realizzano pannelli finiti integrando componenti acquistati altrove, tra essere integratori e produttori di tecnolgia prima c’è la stessa differenza che esiste tra chi producce un PC assemblato e chi fa le memorie e i processori. Abbiamo, e questo è vero, aziende specializzate che fanno cose uniche, per esempio linee automatizzate per le il test; questo è un classico della manifattura italiana che eccelle proprio nelle nicchie tecnologiche ovvero laddove è minore l’impegno di capitale ma è massimo lo sforzo intellettuale e il rigore ingegneristico. E’ un settore nel quale siamo tra i primi al mondo, si pensi a nicchie del biomedicale per esempio. Io ho una GRANDE opinione della capacità degli italiani, cresciuta in un tessuto che ha impedito lo sviluppo di aziende di maggiore complessità. Un vecchio saggio di Gallino illumina su chi è maggiormente responsabile delle cattive scelte; il nostro paese era a fine anni 60 e per il decennio successio sulla rampa di lancio ideale per essere quello che è Taiwan oggi. Già detto, non serve più a nulla solo per la memoria, sono treni che passano una volta sola.

aorlansky60
Scritto il 11 Giugno 2015 at 14:28

@ Gnutim :

non metto in dubbio il dato che citi -“Italia terzo produttore al mondo di FV”- anche se qualche dubbio su questo mi rimane, coreani cinesi e americani allora, a che livello sono ???

ma nell’uso pratico applicato strettamente in Italia :

quante abitazioni ne beneficiano attualmente sul totale ?

Che incentivo è stato dato all’uso civile al FV nelle abitazioni private ? E nel settore pubblico ??

In italia finora si è fatto di tutto per DISINCENTIVARE, per ovvi motivi, il FV da applicare su larga scala nel territorio, questo è l’unico dato evidente che emerge.

Se è vero ciò che citi come dato produttivo, evidentemente tutta quella produzione è andata largamente in export, non certo in italia. Buon per chi produce.

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 14:39

gnutim@finanza,

accade che io conosca bene il piano energia etc… avendo speso gli ultimi 5 anni della mia breve carriera proprio in quel settore…
ce ne sarebbe da scrivere… iniziamo da qui… il piano energia è stato un disastro, ha prodotto e continua produrre maggiori costi, non ha migliorato granchè la situazione energetica, non ha permesso lo sviluppo di aziende italiane ma è stato una bonanza per i finanziari e i produttori di pannelli (tedeschi, americani, cinesi). In soldoni lo stato si è fatto garante, scaricando sulle bollette dei cittadini, di flussi di cassa CERTI come il fatto che il sole sorge ogni mattina, sui quali i finanzieri si sono buttati a pesce. Dove mai li trovavi TIR sicuri oltre il 10%, neppure su Marte. Ricordo bene che la gente con cui parlavo era disinteressata della componente tecnologica, contava solo la dinamica finanziaria ovvero 1) la certezza del piano di incentivi 2) la solidità finanziaria del piano di investimento ovvero la certezza di avere solide fideiussioni da escutere nel caso in cui l’impianto non avesse garantito il flusso di energia previsto e pattuito. E giù i gonzi a urlare al miracolo verde… verde come le banconote degli altri !!! Ora finiti i soldi tutti i vari installatori etc… sono alla mercè del destino. Auguri a loro. La classe dirigente di questo paese non è mai stata capace di realizzare un piano ben fatto da quando sono state fatte fuori le grandi aziende di stato… proprio loro le castacriccacorruzione bustarelleaipoliticiDCePSI che… tuttavia hanno realizzato le mgliori reti idriche, tlc, gas d’Europa mentre i laboratori della gloriosa Stet erano ai suoi tempi secondi solo ai mitici Bell Labs. Che ne parlo a fare, agli italiani piace ignorare la loro storia, bravi coglioni, così finiscono in fondo al lago per restarci. Votate Grillo branco di pazzi !

aorlansky60
Scritto il 11 Giugno 2015 at 14:40

@ Veleno

Il tuo nemico pifferaio è in difficoltà, il suo partito è corrotto come tutti gli altri, da Vipiteno ad Agrigento non se ne salva uno

dov’è la novità?? credevate forse di essere gli unici detentori della legalità assoluta, voi del pd ???…

Probabilmente scoppierà, vedremo se tu e gli altri commentatori avete in serbo qualche nome o partito da proporre per il grande cambiamento.

lascia perdere; al contrario di John non nutro alcuna fiducia ne negli italiani ne in questo paese corrotto fino al midollo, dalle istituzioni più elevate giù a cascata fino al più povero e derelitto degli scemi.

John ha appena scritto una cosa certa e vera : l’italia negli anni 50 e 60 aveva tutti i potenziali per fare il salto di qualità; pensiamo solo al settore della CHIMICA in quegli anni: ebbene, solo un paese come il nostro poteva buttare al vento un occasione simile; ha ragione, “treni come quello passano solo una volta”; forse perchè la classe dirigenziale e politica di allora era un pochino diversa -giusto un pochino, bada- di quella attuale, mediocre e corrotta, priva di idee e di progetti su scala nazionale, se non solo quelli personali (la propria scrana e la propria borsa). Forse perchè gli italiani di allora erano a loro volta diversi dalla popolazione che ci ritroviamo ora.

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 15:21

aorlansky60,

negli anni 50 e 60 l’Italia il salto di qualità lo HA FATTO ECCOME SE LO HA FATTO !!! è a partire dagli anni 70 che si è iniziato a sbagliare tutto ma proprio tutto. Francamente non ne posso più di questa bombardamento mediatico che vorrebbe indurre decine di milioni di persone già di per sè rimbecillita a diventare ancora più imbecilli. Ve lo ricordate il film/capolavoro di Francesco Rosi “Mani sulla città” ? Beh vi pare che il livello di corruzione dell’Italia di allora fosse minore di quello che viene fuori dalle inchieste su Roma ladrona ? Nooooo vero. E allora ? Se ieri era come oggi ma oggi è molto peggio di ieri un sospetto, piccolino magari, che non è solo la castacriccacorruzione ad avere piallato questo paese viene fuori oppure no ? Cosa è successo a partire dagli anni 70 in questo paese… sì certo l’euro ma mica solo quello. Chi non conosce la propria storia INZIA MALE ma FINISCE MOLTO PEGGIO. Votate Grillo, l’uomo che vuole ricomprare il debito pubblico italiano all’estero con i soldi degli italiani e ha una infatuazione per le riforme Hartz . Avanti così, branco di pazzi !

gnutim
Scritto il 11 Giugno 2015 at 15:30

cari amici, stiamo svendendo e privatizzando tutti i bei lavori fatti negli anni 60:
eni
snam
saipem
ansaldo
telecom
fincantieri

poi non mi ricordo più perchè Padoan/Monti e compagnia bella sono così efficienti che non riesco più a stargli dietro.

Il più grandi sicari della storia italiana… mi raccomando votiamo Grillo e Passera la prossima volta

gnutim
Scritto il 11 Giugno 2015 at 15:32

ovvio pure il Partito Demolitore

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 15:34

A me non pare che Grillo voglia ricomprare il debito estero, quella è roba di Tremonti (e mica solo lui).

In quanto allo sviluppo del boom economico degli anni 60 è assolutamente vero che ci fu stato, con tanto di corruzione endemica e diffusa, ma il costo del lavoro degli italiani era risibile in confronto (e comparato) con quelli degli altri paesi europei, ergo è chiaro che negli anni 60 eravamo la “Taiwan” dell’epoca, poi non abbiamo saputo programmare il ns. futuro, ma appunto per questo la classe politica italiana è responsabile in primis, perchè finiti i politici che erano usciti dalla guerra, quelli della “Costituente” che avevano prodotto una delle migliori costituzioni del mondo e sapevano davvero che cos’era la politica e anche i migliori “imprenditori” di stato che usavano certamente la medesima ma in maniera utile all’italia (leggasi Mattei), abbiamo lasciato tutto ai loro successori, ovvero un branco di pescecani di mer..da.

Certo che non è solo la castacriccacorruzione ad avere piallato questo paese, basti vedere cosa succede in Giappone o altrove, ma per cambiare radicalmente la classe dirigente occorre “cambiare paradigma” e con tutti i loro errori o “infatuazioni”, i ragazzi del M5S posso rinnovarla davvero appunto con altri paradigmi, senza affatto bisogno delle battute di Grillo.

aorlansky60
Scritto il 11 Giugno 2015 at 15:59

Se ieri era come oggi ma oggi è molto peggio di ieri un sospetto, piccolino magari, che non è solo la castacriccacorruzione ad avere piallato questo paese viene fuori oppure no ? Cosa è successo a partire dagli anni 70 in questo paese…

Intanto preciso un concetto :

se gli italiani sono corrotti, non significa che i vicini non lo siano (preciso per quanto ho detto sulla mia mancanza di fiducia verso gli italiani che vedo predisposti naturalmente al trucco e al malaffare, nel pensare ancor prima dell’agire).

La differenza tra italiani e gli altri è che quest’ultimi sono più autoprotezionisti se presi per interessi nazionali.

Prendete Francesi e Inglesi : sono certamente più coesi di noi quando si tratta di difendere anche l’indifendibile se si tratta di una loro grande società di rilevanza nazionale, fino a diventare “sporchi” anche quando palesemente scoperti e colti in flagrante; loro non si sognerebbero mai di trascinare una loro grande società come gli italiani stanno facendo con ENI per una questione di presunte tangenti elargite in terre africane dove ENI ha interessi; i magistrati italiani pensano forse che la dirigenza di Total o BP sia più linda e candida nel coltivare i propri affari? ma andiamo…

Votate Grillo, l’uomo che vuole ricomprare il debito pubblico italiano all’estero con i soldi degli italiani e ha una infatuazione per le riforme Hartz

visto che mi hai quotato scrivendo quanto riportato su, sei davvero convinto che io voto o voterei per grillo e per m5* ??

ho forse dato questa impressione con le mie parole??

supposizione errata, spiacente.

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 16:13

Io invece dico che l’M5S lo voto e senza alcun problema.
Anche perchè poi anche persone intelligentissime come John che son capaci di analizzare con estrema precisione accadimenti finanziari e non, mi cascano sull’analisi dei concetti “mediatizzata e filtrata” ad uso e consumo dei famosi deficienti sulla questione di “cosa fa e cosa pensano gli esponenti del M5S”.
Se magari qualcuno si fosse dato la briga di analizzare “che cosa fanno” e “che cosa pensano” i parlamentari e i capogruppo del M5S si accorgerebbe con estrema facilità che trattasi di persone spesso di buon livello culturale e con ottime idee.
Invece uno sta a guardare le sparate (e boiate) di Grillo (opportunamente amplificate e tagliate ad uso e consumo dei famosi deficienti) per poter dire che “sono un branco di pazzi”.
A me non pare affatto.

dante5
Scritto il 11 Giugno 2015 at 16:15

lukeof@finanza,

Caro Luke, come dice questo signore quanno ce vo’ ce vo’…

http://goofynomics.blogspot.it/2015/06/lo-conoscevate-io-no.html

Non facciamo della sola “onestà” un mito oltre misura (che poi “noi” siamo gli onesti e tutti gli altri Italiani disonesti, ecc. – un paradigma ormai ascoltato centinaia di volte).

A me l’onestà va bene, ma non voto uno “onesto” se so o sospetto che sia un incapace.

Invece potrei votare un capace/competente anche sospettando che sia un “disonesto” (non “sapendolo”, perché altrimenti sarei un complice!). “Sapendolo” non vuol dire che lo ha scritto la Repubblichetta, il Corrierino, il Misfatto Quotidiano, ecc. Vuol dire minimo che uno è stato condannato da un tribunale, ora con la legge Severino pare che sia impossibile che un elettore non lo sappia prima. O no?

(Un piccolo riferimento al caso De Luca. De Luca è un politico di grandi capacità condannato per un “abuso di ufficio” che è uno dei reati più nebulosi del ns. Codice Penale. Quindi tutto il can can suscitato da questo caso dimostra per me solo il livello di rincoglionimento cui sono stati portati i cittadini di questo Paese)

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 16:31

dante5@finanza,

Credo che sfugga “lo scenario”.

Qui non si tratta di “santificare l’onestà”, ma di ristrutturare completamente un paese. Ivi compresa e anzi in primis la sua classe dirigente.

Il caso De Luca è emblematico di una cosa, ovvero che non è affatto sufficiente fare “lo sceriffo” del paese e avere popolarità per fare l’amministratore.
Se ti servi di mezzi non legali (anche con le migliori intenzioni) per cercare di cambiare qualcosa, ti metti allo stesso livello di coloro che lo fanno SENZA le “migliori intenzioni”.
E TUTTI (compresi i mafiosi e quant’altro) diventano coloro “con le buone intenzioni”. Ovvero la famosa notte in cui tutti i gatti sono neri.
La questione non è se De Luca sia un buon amministratore o meno, ma se ha violato la legge e in quanto tale debba essere rimosso. Ed è un principio INDEROGABILE.
Non mi basta “la nomea” o quant’altro. Nè in un caso nè nell’altro.

Ora, se è altresi’ chiaro che in un ammasso di liquami maleodoranti puoi trovare anche un anello d’oro, è altrettanto chiaro che quello che occorre fare in Italia, è il sistema delle “stalle di Augia”.
Non so se conosci la mitologia greca, ma è il sistema che adotto Ercole in una delle sue dodici fatiche, ovvero deviare un fiume intero per pulire le immense stalle di Augia da secoli di letame.
Ed il “garantismo a tutti i costi” non vedo perchè non si applichi mai al cittadino ed invece debba essere applicato ad oltranza per chi ha incarichi pubblici.

In quanto alla questione “competenza” se magari leggessi le cronache del senato o gli stenografati ti accorgeresti che se dobbiamo parlare di “competenza”, stanno tutti a livello zero, ed anzi, sia gli interventi che i progetti di legge del M5S sono spessissimo quelli piu’ sensati semplicemente perchè ci mettono PASSIONE dentro.

In quanto a Bagnai, lo leggo spesso, ma a mio parere è uno rimasto al secolo scorso, un accademico che è ancora convinto di vivere in un mondo dove la politica monetaria ha un senso e che l’economia finanziaria rifletta l’economia reale. Non è piu’ cosi’ da un pezzo.

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 16:53

lukeof@finanza,

“In quanto a Bagnai, lo leggo spesso, ma a mio parere è uno rimasto al secolo scorso, un accademico che è ancora convinto di vivere in un mondo dove la politica monetaria ha un senso e che l’economia finanziaria rifletta l’economia reale. Non è piu’ cosi’ da un pezzo.”

sono del parere di Bagnai perchè 1) la politica monetaria CONTA UN TOTALE, il fatto che non abbia prodotto quel che vuoi tu non è un difetto ma una voluta specifica di progetto. Proprio un paio di giorno fa, l’idolo degli italiani Mario Draghi ha affermato che nel breve la politica della BCE pruduce maggiore volatilità e maggiore iniquità. Malgrado il fatto che questi ti dicano pure quel che fanno (come Monti prima) la gente, la cui manifesta e disperante idiozia è il problema NUMERO UNO, prosegue contemplando le aiuole nel suo mondo onirico 2) l’economia finanziaria non riflette l’economia reale è uno di quegli slogan che (scusami ma…) gli sfigati si ripetono ogni giorno davanti allo specchio a scopo catartico. Poveretti, se invece di masturbarsi con queste vaccate dedicassero tempo a comprendere perchè il mondo è così e non cosà, le possibilità di battere il nemico crescerebbero.

In generale, Bagnai come pure i suoi colleghi (tranne quelli pagati per affermare il contrario di quel che sanno) conoscono bene che la politica monetaria da sola produce un certo effetto mentre unita a quella fiscale ne produce uno ben diverso. Il problema dei grillini, dei piddini e dei vari ini è la visione “pseudo-etica” che hanno delle cose, pseudo perchè le cose le ignorano, etica perchè c’è questo afflato mistico della giustizia e della verità che non essendo cose che appartengono a questo mondo, uno si deve dimenticare quando straparla di politica, economia e potere (stessa cosa declinata in 3 modi diversi).

Scopo della politica è dal giorno in cui tre tizi hanno composto la prima società dove era possibile una “maggioranza” DECIDERE CHI PAGA. Se uno la piantasse con le cagate del “sì questo non è giusto” e iniziasse a ragionare in termini di “questo a chi conviene e perchè, e chi lo poi lo paga” ci avvieremmo lungo un percorso fruttuoso. Imbevuti di una sotto-cultura mistico-onirico-iperuranica invece no, si straparla così, tanto per cianciare. Il nemico lo sa e usa il suo mega uccellone… indovina per cosa !

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 17:00

aorlansky60,

se rispondo a te, non è che le invettive contenute nel messaggio sia inviate a te. La loro utilità è zero, lo ammetto, temo che questo non sia una paese la cui direzione può essere corretta dalle attuali generazioni con la potenzialità (teorica ma non pratica) di farlo. Il gap informativo è troppo vasto, il delirio onirico è equivalente a quello dell’abuso di LSD per 30 anni di fila. Un giorno magari chissà… anche i tossici possono essere curati ma è dura !

quesalid
Scritto il 11 Giugno 2015 at 17:17

Per il problema politico noi vogliamo:
a) suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale,
voto ed eleggibilità per le donne.
b) Il minimo di età per gli elettori abbassato a 18 anni; quello per i deputati abbassato
a 25 anni.
c) L’abolizione del Senato.
d) La convocazione di una assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo
compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.
e) La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro, dell’industria, dei trasporti,
dell’igiene sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle collettività professionali o di
mestiere, con poteri legislativi, e diritto di eleggere un Commissario Generale con
poteri di Ministro.
f) L’elezione popolare di una magistratura indipendente dal potere esecutivo.
Per il problema sociale, noi vogliamo:
a) La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per tutti i
lavoratori la giornata legale di otto ore di lavoro.
b) Minimi di paga.
c) La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico
dell’industria
d) L’affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che siano degne moralmente e
tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici.
e) La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti.
f) Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sulla invalidità e
sulla vecchiaia abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.
Per il problema miltare, noi vogliamo:
a) L’istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione a compito
esclusivamente difensivo e il disarmo generale.
b) La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di esplosivi.
c) Una politica estera nazionale intesa a valorizzare, nelle competizioni pacifiche della
civiltà, la Nazione italiana nel mondo.
Per il problema finanziario, noi vogliamo:
a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia
forma di vera espropriazione parziale di tutte le ricchezze.
b) Il sequestro (confisca) di tutti i beni delle congregazioni religiose e l’abolizione di
tutte le mense vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un
privilegio di pochi.
c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell’85% per
cento dei profitti di guerra.
d) La gestione cooperativa della produzione agricola e la concessione della terra ai
contadini

..insomma, un programma affascinante, come non sottoscrivere?…ma poi è finita come tutti sappiamo. Oh. non che il M5S siano dei criptofascisti 2.0 – non è vero naturalmente. Il problema è che si comincia in un modo e si finisce in tutt’altro (e il PCI – DS – PD ne è un esempio). Insomma, i movimenti politici sono forme viventi che vivono di vita propria, sfuggono di mano, cambiano, a volte in maniera drammatica. E nella loro infanzia ed adolescenza portano, aassieme alle giuste istanze, anche il germe del male che li divorerà e che i supporters (diremmo le avanguardie) non vedono o non vogliono vedere. Ciò non toglie nulla assolutamente allo zelo ed alla dedizione di tutti coloro che ci si impegnano in maniera sincera. Ma frasi come “ristrutturazione completa…” termini come “casta” etc. sono come minimo problematiche, sono frasi da avanguardia, frasi che mordono il freno…e certo la ristrutturazione arriverà ma, temo, coi suoi tempi e modi. Ciò detto, ritengo comunque giusto il fatto che ogni generazione abbia la propria occasione per sognare di rivoluzionare il mondo e abbia modo di provare a mettere in pratica il sogno e passi per tutte le esperienze di coloro che ci hanno provato prima (per quanto sgradevoli possano essere le conseguenze). Sembra che questo sia necessario ad evitare la mummificazione sociale….come diceva W. Churchill degli Americani “Si può contare sul fatto che questo popolo alla fine farà la cosa giusta…dopo aver provato tutte le altre cose sbagliate…”

madmax
Scritto il 11 Giugno 2015 at 17:25

aorlansky60,

Scusa la l’Italia e’ terza al mondo dopo Germania e Cina…non spariamoci sempre addosso!
http://mobile.tgcom24.it/checkexistpage.shtml?/green/fotovoltaico-italia-terza-al-mondo-per-impianti-installati-15-del-totale-globale_2101029-201502a.shtml

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 17:30

john_ludd@finanza,

A mio parere, (e lo dico da tempo), la politica monetaria è un semplice ferrovecchio.
Proprio perchè le dinamiche che dovrebbero stare alla base del “funzionamento” e delle “leve” che stanno alla base della politica monetaria son saltate tutte.
Io invece non credo alla “poitica degli illuminati diretta alla distruzione del mondo”, perchè ahimè son convinto che (per esempio) Draghi sia competentissimo, ma che semplicemente NON sia nelle sue possibilità, funzioni e perimetro operativo, quello di poter riformare questo sistema.
Perchè ripeto, è il SISTEMA che si è grippato. La struttura finanziaria ha assunto dimensioni tali da divorare tutto il resto.
E che SOLO E SOLTANTO qualcosa che “segue” la logica del “mors tua vita mea” puo’ cambiare qualcosa.
Ovvero usare la paura come una risorsa, come ho già descritto nel mio minisaggio nel capitolo “la corsa all’oro e il sistema di compensazione”.
lukell.altervista.org/UnasoluzioneallacrisiEsiste.pdf (se vuoi rileggerlo).
E a quel punto NON ESISTE nessun banchiere centrale o potenza che possa opporsi, perchè è come “asciugare” tutto basandosi appunto sulla disperata necessità di salvare il salvabile da parte di TUTTI gli investitori in “carta”, nessuno escluso.

Politica fiscale, e tutto il resto sono solo la “buccia” e modifiche cosmetiche o scarsamente rilevanti in un panorama come quello odierno.
Te lo dico con chiarezza, anche se avessimo avuto governanti lungimiranti o una versione moderna di Gladstone saremmo in questa situazione UGUALMENTE, magari con il debito al 90% anzichè al 135% ma senza NESSUNA modifica di “traiettoria”.
Il problema finanziario (ed energetico) è GLOBALE.
Quindi occorre un fenomeno GLOBALE per modificarlo, e questo puo’ essere determinato solo dalo scioglimento della enorme piramide finanziaria NELLA SUA TOTALITA’.
In quanto alla questione etica, qualcuno dovrebbe piu’ che altro rileggersi la storia, e capirebbe che solo un sistema che funziona con una “etica del potere” rivolta alla cittadinanza ed “aperta” puo’ evolvere in meglio.
Tutto il resto dei sistemi politici ed economici evolve o meglio “rattrappisce” in peggio.
In tal senso leggere “Perchè le nazioni falliscono” di Robinson ed Acemoglu.

stanziale
Scritto il 11 Giugno 2015 at 17:45

L’italia subisce dall’esterno, abbiamo sofferto sempre di cio’, dai tempi di quota 90 e leggi razziali di Mussoliniana memoria. Avendo perso la guerra siamo diventati colonia degli Usa, basta vedere le basi nato e le zone assegnate agli Usa (vedi sardegna) dove fanno quello che gli pare, la vicenda delle am lire, l’oro d’italia per meta’ fisicamente all’estero, e per l’altra meta’ all’estero in Italia(tra poco, con le svendite quote banca d’italia). Il nostro essere colonia non fu solo caratterizzato dalla vicenda Mattei e Olivetti nonche’ il suo vice, ma anche Ippolito e Marotta (cfr wikipedia, questo per rispondere anche a Aorlansky). Poi chiaramente, da mani pulite in poi il colonialismo e’ dilagato. Un effetto delle “privatizzazioni” http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-06-11/autostrade-bankitalia-ricavi-pedaggi-piu-alti-europa–153843.shtml?uuid=AB7XUkwD

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 17:46

lukeof@finanza,

guarda, mica voglio fare polemica, e poi mi stai simpatico, come tutti qui, davvero, altrimenti che scriverei a fare, è vero che serve a poco ma c’è un limite…

di tutto quel che hai scritto attiro l’attenzione su questa frase che dice tutto:

>> … saremmo in questa situazione UGUALMENTE, magari con il debito al 90% anzichè al 135% ma senza NESSUNA modifica di “traiettoria”

Allora se avessimo il debito al 90% e non al 135% non saremmo manco per nulla nella medesima situazione perchè 90 è assai meno di 135. Quando l’aritmetica diventa opinione parte a scheggia il delirio onirico… e vabbè… ma insisti pure… se la partenza è da un punto differente la tua traiettoria è differente, se insisti nel non ammetterlo, siamo in delirio fisico-temporale e non c’è rimedio, non c’è cura.

So bene di avere turbato gli animi parlando di crisi energetica futura, ma ho scritto 100 volte che la traiettoria con la quale ci si arriverà non è irrilevante ma è TUTTO. Se uno non comprende perchè nel mondo di oggi avere debito 90 comporta un margine maggiore che un debito a 135 eh beh… ecco perchè quando per caso o per sfiga sento un grillino per radio che parte con qualche supercazzola, cambio canale e passo su Radio Maria. Per incisio sono superpartes, quando parte il delirio di un piddino su… qualsiasi tema mi tocca fermare l’auto di corsa e cercare un cesso. Ciao, insisti e farai meglio, magari sono solo un cinquantenne astioso !

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 17:49

stanziale@finanza,

con 35 euro giri gratis su tutte le autostrade svizzere per 1 anno, l’unica è occhio agli autovelox che quelli partono da 500 franchi in sù. Per il resto ognuno ha i Benetton che si merita.

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 17:53

quesalid@finanza,

eh stregone tu ne sai, altrochè se ne sai, parli poco ma d’altra parte sei uno stregone mica un muezzin !

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 18:53

john_ludd@finanza,

Non sei un cinquantenne astioso, sei una persona di grande intelligenza, ma appunto per questo mi fai sorridere quando mi parli “ohhhh c’è differenza tra 90 e 135”.
E il Giappone che sta a 236?

Quello che vorrei farti comprendere è semplicemente che “la traiettoria del debito”, di TUTTO il debito mondiale è ASSOLUTAMENTE FUORI CONTROLLO.

E quelli che mi parlano di “debito sostenibile” mi fanno sghignazzare dalle risate come se qualcuno in un lebbrosario avesse solo qualche pustola e mi dicesse che “ehh ma io ho la lebbra sostenibile”.
Detto con brutalità il debito accumulato mondiale NON E’ NE’ SOSTENIBILE, NE’ RIPAGABILE in NESSUN MODO E/O MANIERA.
E prima lo si comprenderà, meglio sarà.

perchè non è la prima volta nella storia che ci troviamo di fronte ad una crisi di debito, e la soluzione è sempre stata la REMISSIONE del medesimo per uscirne.

Poi certo che la crisi energetica c’entra ed è un fattore, ma appunto per “ricostruire” il sistema c’è prima bisogno di sbarazzarsi di questo spaventoso fardello che grava su tutto il mondo a cura di rica il 5% dei “detentori” del debito , perchè questo è.
Ti sorprenderebbe sapere che il tuo “debito pubblico” non è AFFATTO nelle mani delle povere vecchiette ma appunto di quella strettissima parte della popolazione (anche italiana) che si è enormemente arricchita.
E ti diro’ di piu’, ovvero che io vedo CON FAVORE il trasferimento di tale debito a favore di strutture come gli Stati o la BCE, proprio perchè alla fine ci si renderà conto che tali enormi “scatole vuote” piene SOLO di debito, sono o meglio semplicemente delle SCATOLE SENZA SENSO, e che appunto “scomparendo” NON MUORE PROPRIO NESSUNO, NON SUCCEDE NESSUNA CATASTROFE E NIENTE DEL GENERE.

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 19:23

lukeof@finanza,

è dura è difficile spiegare le cose alla gente, ma proviamo con un concetto facile facile. Il debito sta sul lato destro di un bilancio aziendale (uno stato non è un’azienda ma facciamo finta…), a sinistra ci stanno gli asset. Esiste un analista che quando guarda il bilancio di un’azienda guarda solo il debito ? Mai visto, infatti guarda al patrimonio netto e soprattutto guarda gli asset, ovvero cosa l’azienda POSSIEDE, cioè cosa ha comprato/prodotto e non solo cosa deve ripagare. E cosa possiede l’azienda stato ? Le terre per esempio (e quelle che non ha le può requisire, che si dà il caso è facoltà di chi ha la mazza più forte e più dura), i minerali che stanno sotto la terra, le acque, le competenze delle persone (esticazzi ci sono millenni di lavoro dietro) etc…. Quanto vale ? Più o meno del debito ? E qui uno si fa due conti…

E poi c’è l’altra questione, RIPAGARE IL DEBITO. E anche qui torniamo all’esempio dell’azienda. Se a un’azienda chiedi di ripagare il debito, l’imprenditore ti dice “guarda, queste sono le chiavi, fai tu che sei un fenomeno e riesci a fare tutto SENZA denaro”. Etc…

La questione del debito pubblico “da ripagare” è pura propaganda se lo si sconnette da cosa hai comprato/fatto/realizzato con quel denaro. E’ pura propaganda, costruita ad arte, che il credito/debito sia ricchezza, non lo è, la ricchezza è quello che hai prodotto a fronte di quel debito. Hai prodotto strade/ponti/scuole/sanità/arte… bene fai una valutazione di quanto vale. Se non ci si riesce (infatti mica è facile) fai un’analisi comparata con quello che hanno fatto gli altri. Di sicuro uscire con IL DEBITO NON PUO’ ESSERE RIPAGATO è una colossale idiozia in quanto non è stato creato per essere ripagato, è stato creato per essere distribuito.

La sostenibilità del debito è certo problema reale, ma va considerato con tutti i puntini di cui quelli sopra sono solo una parte in quanto così come per un’azienda vi sono poste che non sono nel bilancio numerico ma nelle note d’ordine o del tutto fuori bilancio. Per esempio cosa hai promesso ai tuoi cittadini ? Cosa sarai in grado di mantenere in funzione di mille mila parametri e le competenze della tua gente sono all’altezza delle necessità di oggi e di domani (la sostenibilità del debito che torna fuori…)

La finisco qua, il tema è complesso e mi premeva solo dare l’idea dell’assurdità di guardare il solo lato passivo e l’assurdità del concetto stesso di ripagare il debito pubblico. Il debito privato invece è tutt’altra bestia. A fronte di un debito mostruoso l’attivo dei privati NON è in grado di coprirlo manco un pò. Essi normalmente non possiedono che una frazione delle terre, una frazione del sottosuolo (oppure sonp in concessione e dovrebbero pagare una cifra adeguata etc…). E qui mi fermo perchè avri capito dove voglio andare a parare. Quando parte la campagna PRIVATIZZIAMO non vi è sotto una ragione di “superiorità economica” ma solo una risposta al CHI PAGA ? che ho esposto già in precedenza. Giusto/sbagliato sono minchiate che vi dovete togliere dalla testa a mazzate se necessario. CHI PAGA ? L’enfasi sull’aspetto monetario (il credito è ricchezza) è volontà dell’oligarchia bancaria che quel credito crea dal nulla, mentre il cittadino (e la somma dei cittadini che sono la nazione) producono con il LORO LAVORO quello che poi i banchieri e i capitalisti reclamano come roba loro. Ora caro Lukeof vai dall’idiota con i capelli arruffati e dall’anima nera con i capelli grigi e prova a spiegarglielo. Ti manderà affanculo perchè è l’unica cosa che sa fare.

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 19:27

Facciamo un esempio cretino, tanto per capirci.
Facciamo il caso che la BCE si faccia girare TUTTO il Debito pubblico degli stati EUROPEI (lasciamo stare per adesso il debito ExtraUE per semplicità) in cambio della famosa liquidità che è già elargita a piene mani.
Poi una volta in capo a TUTTO il debito, il governatore XXXX fa una bella conferenza stampa e dice “cari cittadini europei il debito pubblico dei paesi europei è stato CANCELLATO”.
In qualsiasi caso la Bce continuerà tranquillamente le sue funzioni e i suoi riferimenti in capo al settore privato e delle banche che continueranno a funzionare normalmente”
Secondo te che cosa succede? Una catastrofe mondiale? Una guerra? L’invasione aliena e le sette piaghe d’egitto?
NON SUCCEDEREBBE ASSOLUTAMENTE NIENTE.
Strano vero? Eppure è esattamente cosi’.
Prima o poi qualcuno si renderà conto che in giro ci sono solo “scatole vuote di debito” che non rappresentano niente e NULLA hanno a che vedere con l’economia reale.

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 19:41

john_ludd@finanza,

Ho capito, ma sei tu che continui ad ignorare che 300 MILIARDI DI EURO degli italiani (in 3 anni) vanno a pagare sto “debito pubblico” QUANDO SIAMO IN AVANZO PRIMARIO DA PIU’ DI 20 anni, ovvero che lo stato guadagna di piu’ di quanto spende.

Crisi energetica o meno se non si viene a capo di sto problema puoi anche trovare 10 miliardi di barili nel tirreno ma sei sempre li’.
Siamo nella situazione di un TOSSICODIPENDENTE da debito, e qualcuno prima o poi dovrà dire ai “mercati finanziari” IO NON FACCIO PIU’ EMISSIONI DI UN CAPZO DI NIENTE, MI SOSTENGO PER CASSA E LE VOSTRE EMISSIONI E IL DEBITO VE LE FICCATE SU PER IL KU….
Oltretutto se avessi letto il mio minisaggio sapresti perfino che c’è perfino una soluzione per “levarselo di dosso” senza nemmeno fare default.
ATTENZIONE PERO’, perchè la vera crisi e questo bisognerebbe stamparselo nel cervello a caratteri cubitali NON NASCE AFFATTO DA NESSUN DEFAULT ma dalle crisi di liquidità, che SONO IL VERO driver del blocco economico.
Detto con chiarezza, quando Parmalat falli’ lasciando un buco nero enorme di debiti c’è stato forse qualcuno che sia stato licenziato? La produzione ne ha risentito? NO, la Parmalat ha continuato tranquillamente a funzionare.
C’è una ENORME differenza tra un default e una crisi di liquidità, e fin quando questo concetto non entrerà nella testa della gente continueremo a brancolare nel buio. Con o senza energia.

stanziale
Scritto il 11 Giugno 2015 at 19:50

@Lukeof. ho dato un’occhiata veloce ma non esaustiva del link che hai prodotto, stasera sono stanchissimo. Non dovrei neanche commentarlo perche’ non l’ho letto tutto, lo faro’. Mi sembra che in passato lo avevi gia’ proposto. Alla fine parli di oro, credo che sei sul versante della sua rivalutazione; se e’ cosi’, e’ quello che e’ sempre accaduto dopo ogni crisi valutaria. Rivalutare l’oro, metterlo in attivo a 10, 100 volte l’attuale valore sistemerebbe tante situazioni, si genererebbe nuova ricchezza (finanziaria, cioe’ sulla carta) , forse meglio che svalutare del 90 o 99% tutto cio’ che e’ carta, contanti, obbligazioni. E’ ovvio che il il popolo che investe in cio’, compresi molti nel blog, si incazzerebbe moltissimo, ma e’ quello che e’ sempre accaduto, e dovrebbe accadere anche questa volta. C’e’ pero’ la teoria lunga deflazione, cioe’ non succede niente se non una terrificante lunghissima depressione con fallimenti variegati, e c’e’ questa volta, proprio ora, il problema mancanza/carenza di risorse (energia, metalli vari, cibo)che probabilmente impedirebbe una vera e duratura ripresa. Non e’ escluso che deflazione/depressione e mancanza di risorse vadino insieme, che siano collegate. Insomma, questa volta forse e’ diverso. Morire se ci si capisce qualcosa.

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 20:06

stanziale@finanza,

Attenzione, l’oro NON PRODUCE INTERESSI ed è “finito”, ovvero non producibile ad infinitum.
Ripeto, noi abbiamo solo ORO e paura, e quindi occorre utilizzare la paura come una risorsa.
Perchè una volta che TUTTI i flussi della “piramide finanziaria” si riversano sull’oro ( e siamo i quarti detentori mondiali) hai le tue riserve auree che ti permettono di ripagare TUTTO il debito, uscire dal tunnel e mantenere in piedi lo Stato.
E ti diro’ di piu’, ovvero che se leggi il capitolo dedicato all’Euro capiresti che utilizzando un meccanismo, ovvero legare I DEPOSITI (non la moneta, MOLTO IMPORTANTE) alla quotazione aurea succede che le banche si ritrovano piene di liquidità, certo “elettronica” ma riescono a compensare qualunque perdita dovuta all’azzeramento delle “quote finanziarie”. Qualcuno dirà “ehhh ma i depositi sono una passività”. Attenzione, una banca (magari svizzera) che non presta a nessuno e accetta solo depositi, cos’è una banca solida o una con una enorme passività (di fronte a pochissimi impieghi) e quindi in fallimento? 🙂
Si badi bene, il meccanismo è uno stratagemma, niente di piu’ ed legato alla “bolla” che vai a creare ed è TRANSITORIO, ovvero niente a che vedere con gold standard o robe del genere.
Questo perchè?
Perchè quello che distrugge il sistema è proprio il bank run, ovvero il blocco del sistema bancario quella parte SANA e che costituisce la cinghia di trasmissione dell’economia.
Io non voglio “distruggere le banche” voglio che LAVORINO per quello per cui sono state create, ovvero per l’economia reale.

Sui “fallimenti variegati”, devi distinguere, perchè se una società ha un normale flusso di cassa non ha NESSUNA ricaduta, soltanto chi ha enormi “castelli di carta” ha dei problemi e tali problemi ricadono sempre su quella “piramide di carta”.
La “cerniera” ovvero il “piano di rottura” o meglio separazione tra “struttura finanzaria” e “economia reale” è quanto ho scritto, ovvero BENI MOBILIARI e BENI NON MOBILIARI. E’ li’ che sta la linea di demarcazione.

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 20:49

Quello che succede è certamente un fenomeno di “ubriacatura” da liquidità, perchè i depositi magari aumentano di valore di 100 volte ma quello che succede è che questi depositi SI RIVERSANO nell’economia REALE (a differenza di quanto succede oggi) e si crea sviluppo e INVESTIMENTI DIFFUSI.
Certo, hai circa due o tre o cinque anni di tempo prima che la bolla scoppi ma a quel punto hai davvero convertito tutto il mondo a “nuovo sistema” a quel punto devi scollegare la quotazione aurea ma nel frattempo hai risanato tutto.
E’ una furbata? i cinesi si incazzano? (sono gli unici con debito localizzato a livello governativo)?
E quindi? 🙂 Ci fanno la guerra? E come li recuperano i soldi della cartaccia andata in fumo? 🙂
Non servirebbe a niente mandarci i bombardieri 🙂

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 21:54

lukeof@finanza,

e che palle con sti interessi ! il problema maggiore non sono gli interessi ma a chi li paghi, italiani o stranieri ? Nel primo caso zero effetti sul saldo estero e semplice riciclo interno, al massimo discutiamo di quale classe se ne avvantaggia; se vanno all’estero è il contrario e il paese si impoverisce, chiaro oppure no ?

Cosa sai di Singapore ? Nulla immagino. Eppure il debito pubblico di Singapore è ben oltre il 100% MA il 100% è posseduto dalle fondazioni e fondi pensione locali e persino i privati locali hanno pesanti limitazioni all’acquisto di quote. Il paese ha una granitica AAA che i buontemponi di questo e altri siti pensano sia coreografia. Aspettiamo la prossima crisi e verifichiamo se non conta niente. Metodo scientifico. E impariamo un pò da questi cinesi nazionalisti che ci insegnano che in politica giusto/sbagliato non significano un cazzo di nulla ma quel che conta è CHI PAGA ?

Per inciso circa l’80% delle abitazioni a SIngapore è dello stato e dato in affitto alla classe media e bassa a prezzi calmierati mentre il rimanente 20% è dentro la solita bolla ma in questo caso limitata a ricchi danarosi per lo più stranieri. Eppure nella vuota testa dei cerebrolesi occidentali, Singapore passa per una mecca del turbo capitalismo. Peccato che i satrapi orientali sappiano come si esercita e si mantiene il potere. Regola numero UNO: non fare mai incazzare la tua gente, legge della jungla sul resto.
Regola numero DUE: rileggi la regola numero UNO.

john_ludd
Scritto il 11 Giugno 2015 at 22:10

lukeof@finanza,

hai tanta passione ma idee molto confuse, oggi me la prendo con te, ma ti sto facendo un favore, credimi. E’ opportuno che sei vuoi intrattenerti con qualcuno che possiede i rudimenti di una materia che tu non conosci, ma che per qualche motivo credi di conoscere (normale attitudine, in Italia ci sono 50 milioni di tecnici della nazionale di calcio) ti devi applicare seriamente, dedicando tempo allo studio e ad ascoltare. In caso contrario se insisti scadi nel ridicolo (con lui) e poi quello si rompe i coglioni e se ne va. Se tu provassi a scrivere 1/3 di quello che hai postato oggi sul sito di Bagnai saresti stato preso per i fondelli poi alla fine bannato per oltraggio alla corte. In modo ineccepibile. Ma io non sono Bagnai, ne so 1/100 di quel che sa Bagnai sull’economia in genere e non posso essere arrogante essendo solo un apprendista, ergo il consiglio di studiare i rudimenti della materia. Il libro di Bagnai per esempio è stato disegnato proprio per persone come te, non per economisti accademici. Non fa poi altro che sistemare la moltitudine di post che ha pubblicato nel corso di anni. Se invece frapponi un accanimento ideologico, come apparirebbe dai tuoi commenti sopra, allora non abbiamo niente da raccontarci. Ciao.

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 22:30

Sei liberissimo di pensare che “ho le idee confuse” ma dopo 15 anni che studio i fenomeni finanziari (ho 50 anni e lavoro in finanza (in un fondo pensione) da parecchio, mi sono già abituato a sentire “coloro che hanno capito tutto” (e magari hanno capito ben poco).
E Bagnai è uno di questi, ovvero uno che pensa di poter ridurre fenomenologie economiche (che sono essenzialmente psicologiche) a semplici “equazioni” per dire “io ho ragione”.
Vecchi e trita e ritritissima storia.
Invece io parto da tutt’altro approccio e continuo a ricevere mail di ragazzi e studiosi con tanto di lauree e master in economia che mi fanno i complimenti per l’approccio assolutamente “atipico” al problema della finanza.
Che poi la soluzione che propongo sia una specie di terremoto enorme ne sono perfettamente cosciente, ma so anche che chi ha realmente capito di cosa parlo (e sono in tanti) capisce perfettamente cosa dico.
Poi uno puo’ anche rimanere ancorato ai tanti bei accademici e rimanere cosi’, non c’è mica problema.
Il saggio è volutamente semplice perchè mi sono imposto di renderlo leggibile a tutti, è inutile fare un “ponderoso e noiosissimo volume” che gli accademici rimandano indietro solo perchè “ohhh non si è mai visto”.
Non pretendo nè di convincere nessuno, nè tantomeno di insegnare.
P.S. Non credo che esista nessuno che abbia meno di me un “accanimento ideologico” anzi direi che in genere è proprio l’inverso, ovvero mi trovo sempre a che fare con gente che magari pensa assolutamente di non averlo “l’accanimento ideologico” e non riesce appunto a capire che soluzioni atipiche e “fuori dai soloni e dalle equazioni” esistono eccome.
Nessuna polemica.

lukeof
Scritto il 11 Giugno 2015 at 22:33

P.S La “granitica AAA” di Singapore è assolutamente irrilevante, se magari avessi letto quanto scrivo avresti anche capito il perchè.
Ciao 🙂

aorlansky60
Scritto il 12 Giugno 2015 at 08:35

John Ludd

Detto con chiarezza, quando Parmalat falli’ lasciando un buco nero enorme di debiti c’è stato forse qualcuno che sia stato licenziato? La produzione ne ha risentito? NO, la Parmalat ha continuato tranquillamente a funzionare.

si, certo, ma detta così è troppo semplice, nel caso di questa società l’hai descritta in modo troppo semplice.

Occorre approfondire per comprendere il caso singolo.

Il fatto è che Parmalat non poteva essere lasciata fallire, perchè si portava dietro un indotto gigantesco che andava oltre i suoi 30.000 dip a livello mondiale nel 2003 (6000 dip in ita) – questa azienda è quella che in nord italia incamerava(tuttora) la quantità maggiore di raccolta latte da tutti i piccoli/medi allevatori di nord e centro italia, lo so bene e lo dico con certezza in quanto ci lavoro in Parmalat -da molto tempo- e conosco bene i volumi lavorati e i fornitori, dato che per un certo periodo ne ero anche direttamente coinvolto- .

se Parmalat fosse stata lasciata al suo destino, avrebbe coinvolto e compromesso buona parte del tessuto economico del nord italia, non solo lasciato a casa 6000 dip italiani.

Questo lo sapeva bene anche il governo berlusconi di allora, che in gran fretta fece emettere una legge ad hoc – la nota legge Marzano– per comissariare la società evitandone il fallimento secondo i tradizionali canoni previsti dalla legge, ed evitando che i creditori potessero rivolgersi ai tribunali per richiedere i loro crediti a tempo breve. Questo diede modo a parmalat di continuare la produzione nonostante i fatti accaduti, evitando anche che tutta la filiera del latte si interrompesse; nessun altra fabbrica di trasformazione del latte in italia sarebbe stato in grado di assorbire i volumi mancanti di parmalat, se questa fosse stata chiusa improvvisamente.

Parmalat in campo privato si è rivelato il perfetto esempio che quando una società è troppo grande e coinvolge molti interessi, non può essere lasciata cadere, perchè può far male a tutti o perlomeno alla maggiorparte .

Se le dimensioni della parmalat non fossero state quelle note al 2003 per giro d’affari e per volumi lavorati, ma quelle tipiche di una piccola centrale del latte locale (come ce n’erano tante in italia) con un centinaio di dip o anche meno, si può essere certi che a nessuno avrebbe importato come invece preoccupò al tempo il bubbone “parmalat”…

quesalid
Scritto il 12 Giugno 2015 at 09:01

ASSET INFLATION ANYONE?

As inflation is generally understood and perceived as the rise in price of ‘ordinary’ goods and services, and official and Central bank policies in most of today’s world have been expressly directed at minimizing ‘price inflation’, assets inflation has not been the object of much attention or concern. Typical assets are financial instruments such as bonds, shares, and their derivatives, as well as real estate and other capital goods.
Some political economists believe that assets inflation has been, either by default or by design, the outcome of purposive policies pursued by central banks and political decision-makers to combat and reduce the much more visible price inflation.Some think that it is the consequence of a natural reaction of investors to the danger of shrinking value of practically all important currencies, which, as in 2012 e.g., seems to them highly probable due to the tremendous world wide growth of the mass of money. Their preference for real goods pushes their price up without any purposive policies from decision-makers.
Asset price inflation was often followed by an asset price crash, a sudden and usually unexpected fall in the price of a particular asset class.

Problem: why the investors think that practically all important currencies are in danger of shrinking value?

Definition: money is NOT wealth, money is
1. a representation of ACTUAL (perceived) wealth +
2. a claim on FUTURE (perceived) wealth.

IF the future (perceived) wealth will not equalize the actual nominal value of money, then the (perceived) value of money is shrinking. It makes sense for the investor to trasform money in ACTUAL (perceived) wealth linked to an asset class. But, in so doing, they cause an asset bubble. One way or another the mismatch between (perceived) value of money and (perceived) value of wealth must be equalized.

Obvioulsly, you can rotate the (perceived) value among the different asset classes (stocks, bonds, gold, commodities). But, again, as long as there is a mismatch between (perceived) value of an asset and (perceived) value of wealth represented by that asset, a reset is in order.

Equally obvious is the the fact that some individuals and/or organizations use these “perception” in order to gain short term advantages for themselves or for their group.

We use the word “perceived” because economy is NOT a science: is a differet social practice. (Also science is a social practice, but it uses a different sets of rules)

Is the system sustainable? In principle yes, as long as it remains within its band of stability. But the band of stability of the system does not depend only on “economic” facts, but also on physical, social, technological events and modifications. There are many non linear feedback loops between “economic” facts and physical, social and technological events.

Are we actually still inside the stability band? No one knows.

If we are no more inside the stability band, then what may happen? In system theory terms, it will happen a “phase transition”. In practical terms, no one is able to predict the future.

aorlansky60
Scritto il 12 Giugno 2015 at 09:35

Lukeof


Facciamo il caso che la BCE si faccia girare TUTTO il Debito pubblico degli stati EUROPEI (lasciamo stare per adesso il debito ExtraUE per semplicità) in cambio della famosa liquidità che è già elargita a piene mani.
Poi una volta in capo a TUTTO il debito, il governatore XXXX fa una bella conferenza stampa e dice “cari cittadini europei il debito pubblico dei paesi europei è stato CANCELLATO”.
In qualsiasi caso la Bce continuerà tranquillamente le sue funzioni e i suoi riferimenti in capo al settore privato e delle banche che continueranno a funzionare normalmente”
Secondo te che cosa succede? Una catastrofe mondiale? Una guerra? L’invasione aliena e le sette piaghe d’egitto?
NON SUCCEDEREBBE ASSOLUTAMENTE NIENTE.
Strano vero? Eppure è esattamente cosi’.
Prima o poi qualcuno si renderà conto che in giro ci sono solo “scatole vuote di debito” che non rappresentano niente e NULLA hanno a che vedere con l’economia reale.

L’idea è certamente affascinante.

Per realizzarla servono solo pochi ingredienti :

– FARE DIVENTARE LA BCE MOLTO PIU’ GRANDE DI QUELLO CHE E’ ORA (ovviamente mi riferisco ai POTERI)

– DISLOCARLA MAGARI IN UNO STATO SOVRANO A PARTE CHE POTREBBE ESSERE IL LUSSEMBURGO (ma questo è solo un dettaglio)

– ASSICURARLE LA MASSIMA PROTEZIONE MILITARE IMMAGINABILE (QUESTO SI CHE E’ FATTORE DETERMINANTE!)

quando un organo o un istituzione si pongono ad un simile livello inattaccabile, allora l’immagine che forniscono al mondo esterno è quella di completa AUTOREVOLEZZA, sono quindi in grado di dettare legge e passare allo step successivo : iniziare a costruire il livello adeguato di FIDUCIA -altro elemento indispensabile per la riuscita del piano- da somministrare a tutti i sudditi (ho detto sudditi, non cittadini; meglio ancora sarebbe definirli “slaves”, anche se inconsci di questo).

Da quel momento, non conta più quante decine o centinaia o migliaia di mld di € o £ o $ la BCE abbia in debito, perchè GARANTISCE la BCE. STABILISCE LEI. PUNTO.

E guai a chi osa mettere in dubbio. perchè poi mettere in dubbio? non gli converrebbe.
Sarebbe incenerito prima ancora di iniziare a mettere i bastoni tra le ruote dove non deve.

Ma tornando seri, la realizzazione non è fattibile.

in primo luogo perchè esiste già una BANCA CENTRALE dai poteri simili e si chiama FED.
Adeguatamente protetta dall’esercito più potente del mondo – gli USA spendono ancora una cifra annuale di denaro pubbl per le proprie forze armate che nessun altro stato al mondo spende ne si può permettere(con l’eccezione della Cina, forse);
Autorevole perchè detiene la divisa più stampata e più spalmata nel mondo intero; la maggiorparte di debitori del mondo lo è in DOLLARI, non in € o in £.

Una BCE che si vorrebbe porre al livello della FED in pari potenza minaccerebbe la FED stessa e gli USA, e questi non lo permetterebbero mai; essi stragodono al momento delle divergenze che si stanno verificando in area UE su vari temi; non solo, gli USA cercano, riuscendovi, di porre continuamente zizzania tra UE e Russia(storico e pericoloso contendente mondiale agli interessi USA dal XXmo secolo), Russia che potrebbe essere un ottimo partner commerciale per gli Europei (cosa che ovviamente agli USA non può piacere perchè debbono avere al guinzaglio l’EU, altrimenti il loro ruolo di padroni si offusca e potrebbe vacillare, e quando i cani avvertono che il custode si stà indebolendo, prima o poi gli saltano al collo, altra legge di natura…)

Finchè accadrà e sarà stabilito tutto questo a livello globale (non so per quanto tempo ancora, scalpita nel frattempo un nuovo competitor pretendente al trono che si chiama CINA), il predominio di FED e USA è assicurato.

in secondo luogo non converrebbe.

Perchè?

Chiaro, perchè chi veramente detiene il comando e il potere non può rinunciare ad un perfetto e potente strumento di ricatto come può rivelarsi IL DEBITO per continuare ad assicurarsi il POTERE e il predominio. Da far pesare a chi è più debole e a chi si ritrova in condizione minoritaria.
Il debito si rivela uno strumento di potere per chi lo esercita e ne ha le possibilità per farlo. La storia non è forse andata avanti trainata da questo concetto fino ad ora?

Ciò che stanno esercitando da alcuni anni sulla Grecia – ma anche sull’Italia – non è forse del tutto simile ad un ricatto perpetrato tramite l’arma del DEBITO ???
come poterne fare a meno, per chi davvero comanda??? Impossibile, troppo prezioso.

lukeof
Scritto il 12 Giugno 2015 at 09:51

aorlansky60,

Certamente l’ho descritta in maniera molto semplice, per carità, infatti se avessi letto il link ti saresti reso conto che modificando “strutturalmente” il bilancio delle società trasformando i “valori mobiliari” in quote di proprietà è assolutamente chiaro che occorrono provvedimenti legislativi ad hoc e una modifica dei procedimenti fallimentari.
Ne sono perfettamente consapevole.

Ma è soltanto appunto un esempio di come sia tranquillamente possibile “separare” i valori mobiliari dai valori NON mobiliari in una società produttiva SENZA intaccarne la produzione e i flussi di cassa.

Qualora non fosse chiaro, sostanzialmente è come “spostare” tutte le enormi quantità di denaro attualmente allocate in beni mobiliari su due asset NON mobiliari, ovvero l’oro e la liquidità.

Ti rimetto il link cosi’ magari lo puoi leggere meglio.

Ripeto ancora una volta, so benissimo che ho dovuto “semplificare parecchio” parecchi concetti.
Ma se uno lo legge con attenzione capisce abbastanza bene di che cosa si tratta.

lukell.altervista.org/UnasoluzioneallacrisiEsiste.pdf

lukeof
Scritto il 12 Giugno 2015 at 10:11

quesalid@finanza,

Tutto vero.
Infatti il problema è SEMPRE di carattere percettivo.
Infatti io uso un meccanismo psicologico per fare sta “trasmutazione” del sistema, ovvero utilizzare la paura come una risorsa e indirizzarla sul “bene rifugio” per eccellenza e sulla liquidità. Ovvero sui beni “non mobiliari”.

Non è un operazione “redistributiva” perchè tale non è, e nemmeno altro, e i driver di riferimento essendo prettamente psicologici (alias la paura) non hanno alcun confine nè riferimenti “nazionali”, sfruttano soltanto la necessità e il bisogno di “preservare” i capitali pregressi.

john_ludd
Scritto il 12 Giugno 2015 at 11:08

quesalid@finanza,

Caro stregone, mi piace quello che scrivi ma sbagli, come sbagliano tutti quelli che pervicacemente si ostinano a ritenere l’economia un sistema chiuso oppure un sistema alimentato da un sistema esterno il quale ha risorse infinite.

Il denaro/risparmio nelle sue varie forme è un claim su consumi futuri, i quali sono un claim su consumi energetici futuri in quanto:

The economy is a surplus energy equation, not a monetary one, and growth in output (and in the global population) since the Industrial Revolution has resulted from the harnessing of ever-greater quantities of energy. But the critical relationship between energy production and the energy cost of extraction is now deteriorating so rapidly that the economy as we have known it for more than two centuries is beginning to unravel.

Come splendidamente illustrato qui:

THE PERFECT STORM
Tim Morgan
http://ftalphaville.ft.com/files/2013/01/Perfect-Storm-LR.pdf

Quello di cui si dibatte qui o su altri blog finanziari è una alquanto sterile elucubrazione di argomenti che se hanno un fondamento, esso è comunque limitato ai prossimi 20 anni al massimo, ovvero ben più breve di quei vari decenni sui quali ricchi e meno ricchi ragionano quando immaginano la propria vita da vecchi o a quella dei propri figli.

Il consumo pro/capite di energia è IN CALO e non crescerà MAI più, al contrario, decade con legge doppiamente esponenziale essendo guidata dall’aumento della popolazione e dalle leggi della geologia/termodinamica.

Al vertice della piramide energetica c’è il petrolio, seguito dagli altri combustibili fossili. Non esiste alcuna possibilità di trovare dei sostitutivi in grado di assicurare poco più di una frazione di quel che verrà a mancare con il loro progressivo esaurimento.

Un rapido copia e incolla, giusto per incuriosirti:

==========

(C+C = crude oil + condensate = petrolio e assimilabili)

World C+C per capita since 2011 has grown ~0.25%/year and is down ~3.5% since 2005.

Ex US production, world C+C per capita is down ~3.6% since Dec 2011 and down 8.8% since 2005.

US oil production per capita is down 40% since 1970 and down 25% since 1985, currently at the level of 1945-50.

The world is where the US was in terms of oil production per capita in the mid-to-late 1970s, which was US Peak Oil I, peak of industrialization, and the onset of deindustrialization and financialization of the economy.
A similar secular era of global deindustrialization awaits, only this time the world does not enjoy cheap, easily accessible, high-quality crude oil nor have we low debt to wages and GDP as the US experienced in the early 1980s at the onset of the secular reflationary debt cycle that peaked in 2006-08.

==========

Why is impossible to replace fossil fuels with renewable ?

While oil has many other important uses (lubrication, plastics, roadways, roofing) this section considers only its use as an energy source. The CMO (cubic mile of oil) is a powerful means of understanding the difficulty of replacing oil energy by other sources. SRI International chemist Ripudaman Malhotra, used it to describe the looming energy crisis in sobering terms. Malhotra illustrates the problem of producing one CMO energy that we currently derive from oil each year from five different alternative sources. Installing capacity to produce 1 CMO per year requires long and significant development.

Allowing fifty years to develop the requisite capacity, 1 CMO of energy per year could be produced by any one of these developments:

4 Three Gorges Dams, developed each year for 50 years, or
52 nuclear power plants, developed each year for 50 years, or
104 coal-fired power plants, developed each year for 50 years, or
32,850 wind turbines, developed each year for 50 years, or
91,250,000 rooftop solar photovoltaic panels developed each year for 50 years
etc…

Consumo annuale di petrolio = 1,26 CMO
Riserve note di petrolio producibili = 30 CMO

==========

WILL PEOPLE EVER UNDERSTAND WHERE THEIR TRAIN IS GOING TO ?

quesalid
Scritto il 12 Giugno 2015 at 12:43

john_ludd@finanza,

(?!) But is exactly what I mean

“Is the system sustainable? In principle yes, as long as it remains within its band of stability. But the band of stability of the system does not depend only on “economic” facts, but also on physical, social, technological events and modifications. There are many non linear feedback loops between “economic” facts and physical, social and technological events”

And yes, Nat Hagens presented the case very well to the court….

https://www.youtube.com/watch?v=kQEvdLN5bPI

…… but the jury is still out and the sentence is not yet clear

lukeof
Scritto il 12 Giugno 2015 at 13:12

Caro John sul fatto che siamo in una fase di esaurimento delle risorse e che il sistema non è sostenibile sotto il profilo energetico (e aggiungo demografico) siamo perfettamente d’accordo.

Il problema operativo (perlomeno a mio parere) è che tale configurazione (anche e sopratutto su possibili INVESTIMENTI e ristrutturazioni di strutture produttive a medio lungo termine sul territorio sia in funzione di risparmio energetico che di ottimizzazione e/o diminuzione dell’energia consumata) rimarra immutata fino a quando appunto non ci sia un fenomeno attraverso il quale lo status quo venga stravolto.
E tale “fenomeno” altri non è che appunto il “meltdown” del debito, attuato appunto indipendentemente da “provvedimenti governativi Xo Y” ma dettato appunto dalla paura di perdere i capitali.
Un saluto 🙂

john_ludd
Scritto il 12 Giugno 2015 at 13:17

quesalid@finanza,

well not really, a phase transition is already happened but we’re trapped by our perceptions and when we react is always late. The problem is much more complicated by the fact that speaking about phase transition is misleading, in the physicall world there are cascading phase transitions and affirming that no one is able to predict the future is pointless.

Ho trovato queste citazioni altrove e le ho fatto mie, mentre sto reperendo gli originali …

Quest’italiano deve avere scavato molto a fondo…

La vita della comunità è retta dall’immaginazione. […]

L’intero maestoso spiegamentoi di ordine e stabilità è scompaginato da un delicatissimo velo di sogni. Una trama di archetipi lo eresse e incessantemente lo regge […]

In certe occasioni i cittadini radunati entrano in deliquio, e si mostrano loro i sogni che che animano la città, si inscenano su un podio o su una balconata, dove personaggi usciti dal mondo dell’immaginazione tracciano gesti alteri, pronunciano parole memorande e prive di un senso concreto; sacre, simboliche e oniriche. A tutti si rammenta così che il sogno infonde realtà a ciò che si crede reale […]

In noi dobbiamo accertare la forza più intrinseca che ci suggestiona e regge, anche e soprattutto a nostra insaputa, che ci vela e rivela a suo modo la realtà […]

Quando mutano i sogni, sa che la città è prossima al crollo […]

Elémire Zolla, Verità segrete esposte in evidenza, Marsilio 1990

quesalid
Scritto il 12 Giugno 2015 at 13:50

We tell ourselves that we have learned something new when we can distill from the data a compact description of all that was seen and—even more tellingly—when we can dream up further experiments to corroborate that description. This is the minimal requirement of science. If, however, from such a description we can further distill a model of a free-standing “reality” independent of our interventions, then so much the better. I have no bone to pick with reality. It is the most solid thing we can hope for from a theory. Classical physics is the ultimate example in that regard. It gives us a compact description, but it can give much more if we want it to.
The important thing to realize, however, is that there is no logical necessity that such a worldview always be obtainable. If the world is such that we can never identify a reality—a free-standing reality—independent of our experimental interventions, then we must be prepared for that too.

Christopher A. Fuchs – Quantum Mechanics as Quantum Information (and only a little more)

john_ludd
Scritto il 12 Giugno 2015 at 14:32

quesalid@finanza,

il paper che citi ha un contenuto formale che va oltre la mia attuale capacità di comprensione. Il più grande successo del metodo scientifico non sta nella possibilità di dimostrare che qualcosa è assolutamente vero, ma nella possibilità con un solo esperimento di dimostrare che la tal affermazione è assolutamente falsa. Anche se la verità è sicuramente una, oggettiva e assoluta, la consapevolezza di possederla non è mai raggiungibile. Non possiamo mai avere la certezza di essere nella verità, ma solo nell’errore. La ricerca della verità procede per esclusione, una strada infinita, e per questa ragione il metodo scientifico è un metodo temuto che non viene insegnato. Ciao.

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