in caricamento ...

YELLEN: NON VEDO NESSUNA BOLLA!

Scritto il alle 09:00 da icebergfinanza

 

Siedetevi e tenetevi forte alla sedia, perchè ciò che state per leggere sconvolgerà per sempre la Vostra vita e le Vostre certezze, sicurezze… scherzo ovviamente!

Tenetelo bene a mente era solo il lontano novembre 2013, ripeto NOVEMBRE 2013…

”Non c’e’ nessun segnale che indichi un rischio di bolla sui mercati finanziari”, rassicura, difendendo a spada tratta l’agenda Bernanke, quella che da numero due ha contribuito a disegnare. E a chi teme che le politiche ‘non convenzionali’ della banca centrale possano ‘drogare’ l’andamento di Wall Street, Yellen risponde: ”E’ vero’, i prezzi delle azioni sono saliti in maniera significativa ultimamente, ma più che di una bolla si tratta piuttosto di una logica risposta dei mercati allo sforzo profuso per sostenere l’economia”.

Yellen: ripresa fragile, avanti con aiuti. Nessuna bolla … – Ansa

L’indice principe americano il mese del Signore novembre dell’anno 2013 era qui …

Immagine

Vi risparmio link e riferimenti vari ma vi posso assicurare che sino ad un mese fa era tutto un coro di pappagalli della Federal Reserve, che ripetevano insieme di non vedere alcun problema nelle quotazioni dei mercati azionari, Yellen in primis.

Si sai i prezzi delle azioni sono saliti in maniera significativa diceva nel novembre del 2013 e dopo una salita di un altro 20 % se ne esce candida, candida dicendo… “Le quotazioni sul mercato azionario sono abbastanza alte”.

Altro che guru de me nona, questa è la nona dei guru denoantri!

Per i regolatori, identificare le bolle è sempre una sfida. Lo sostiene Esther George, presidente della Federal Reserve di Kansas City. Si entra sempre in un “territorio nebuloso” quando si deve stabilire “se certi rischi hanno raggiunto o meno un punto che rappresenta un eccesso, una bolla”(…) Secondo Yellen, le valutazioni nell’azionario sono “abbastanza alte”, cosa che comporta potenziali pericoli, anche se in generale non si vedono bolle all’orizzonte.America 24

All’insicurezza di Esther risponde la sicurezza della Yellen ma, all’improvviso sulla via di Damasco una luce folgorante…

“Le quotazioni sul mercato azionario sono abbastanza alte”. Lo ha dichiarato la presidentessa della Federal Reserve, Janet Yellen, durante la conferenza “Finance and Society” in corso a Washington. La Fed, ha poi sottolineato, “sta cercando di comunicare al mercato le sue intenzioni in termini di tassi di interesse in modo chiaro per evitare sorprese”.Milano Finanza

Lo abbiamo capito, avete intenzione di alzare comunque i tassi, anche se l’economia americana si sta avvicinando alla recessione tecnica, non importa se ci cade dentro, non importa se i dati non vi hanno dato alcuna ragione, voi non potete perdere la faccia, non avete scampo.

Lockhart: “presto” una decisione della Fed sui tassi, frenata economia Usa temporanea

Non oso pensare a cosa accadrà quando i mercati perderanno la loro fiducia in questi guru de me nona. Sarà un inferno!

Yellen dice che “quando i tassi di interesse inizieranno a salire [sono fermi sui minimi storici pari allo 0-0,25% dal dicembre 2008 e non vengono alzati dal 2006, ndr], sarà possibile osservare un balzo dei tassi di lungo termine”.

Ve lo traduco, vista la complessa elaborazione mentale esercitata:

“Se l’acqua bagnata dovesse scendere, il terreno potrebbe bagnarsi!”

Ma dopo le barzellette torniamo alle cose serie.

Usa, occupati settore privato aprile molto al di sotto attese

NEW YORK, 6 maggio (Reuters) – Gli occupati del settore privato Usa sono cresciuti ad aprile al ritmo di 169.000 unità, ampiamente al di sotto del consensus raccolto da Reuters che ne ipotizzava un incremento di 200.000. Si tratta del peggior risultato da gennaio 2014. Rivista al ribasso anche la lettura relativa a marzo, che passa da 189.000 a 175.000.

E noi alzeremo i tassi o meglio d’ora in poi manipoleremo meglio i dati perchè abbiamo bisogno di alzare i tassi, non possiamo perdere la faccia.

E ora un chicca che ci propone Mike Shedlock di Global Economic Trend Analysis

Produttività Usa I trim. -1,9%, sotto le stime, costo lavoro +5% La produttività negli Stati Uniti è calata nel primi trimestre di quest’anno, fatto che potrebbe mettere il freno alla crescita economica di lungo periodo. (America24 )

Bene se le cose stanno così, i profitti aziendali stanno per essere colpiti dall’aumento del costo del lavoro avvenuto negli ultimi due trimestri.

In teoria, dice Mike, la Fed dovrebbe essere contenta di questo sviluppo perché aggiunge pressioni inflazionistiche. Le aziende dovranno aumentare i prezzi per mantenere i guadagni, ed è proprio quello che la Fed vuole stupidamente.

Ma saranno le imprese, i negozi di vendite al dettaglio in grado di trasmettere tali costi al mercato? E se lo fanno, che ne sarà delle vendite finali?

In pratica, la Fed sarà assai delusa da questo sviluppo. Aumenti del salario minimo accoppiato con un calo della produttività smorzeranno i piani di assunzione aziendali.

Negozi marginali chiuderanno, ai clienti non piacerà un aumento dei prezzi e le vendite al dettaglio diminuiranno.

Nel frattempo, i prezzi della benzina sono di nuovo in aumento, mentre la fiducia dei consumatori sta sprofondando.

E loro cosa faranno? Ma certo aumenteranno i tassi sempre più così i risparmiatori correranno a sottoscrivere sempre più mutui a tassi crescenti e le imprese investiranno esponenzialmente, cantando sotto la pioggia.

Nel fine settimana abbiamo visto che in una depressione economica, una debt deflation non sono inusuali queste paranoie collettive sulla riprese dell’inflazione.

Ieri Gundlach ha suggerito… “Get out of high yield bonds and buy Treasurys. Worked in every single Fed rate hike in history.”

“Ogni mattina sui mercati, l’inflazione si sveglia, sa che deve correre più in fretta delle illusioni o verrà uccisa dalla deflazione. Ogni mattina sui mercati, le illusioni, le aspettative di inflazione si svegliano, sanno che deve correre più della deflazione, o moriranno in una trappola di liquidità. Quando il sole sorge, non importa se sei l’inflazione o le sue aspettative: è meglio che cominci a correre.”

E’ meglio prepararsi con la storia e l’analisi empirica non si scherza!

“Un settore finanziario ben funzionante promuove la creazione di posti di lavoro, l’innovazione e una crescita economica inclusiva. Ma quando gli incentivi nelle aziende finanziarie sono distorti, queste aziende potrebbero agire in modi che possono ledere la società… ha detto nonna Yellen.

Chissà se si guarda mai allo specchio la mattina prima di andare a fare una conferenza!

Per chi vuole contribuire liberamente al nostro viaggio cliccando qui sopra è in arrivo l’analisi “Machiavelli 2015: esplosione deflattiva!” orizzonti e visioni per il 2015 ”Il Tuo sostegno è fondamentale per il nostro lavoro…

Contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’oceano infinito di questa tempesta perfetta …

Chiunque volesse ricevere le ultime analisi può liberamente contribuire al nostro viaggio … cliccando qui sopra o sul banner in cima al blog o sul lato destro della pagina. Semplicemente Grazie.

Tags:   |
11 commenti Commenta
kry
Scritto il 7 Maggio 2015 at 11:16

Va a capire poi chi vuol smentire che la nonna non è in bolla. A proposito questo non mi sembra un gran bel segnale http://www.tradingeconomics.com/france/balance-of-trade ma se ai tedeschi va bene così ….

aorlansky60
Scritto il 7 Maggio 2015 at 11:39

Inutile tergiversare e prodursi in contorti ragionamenti;

lo sanno benissimo (intendo Yellen e Bernanke prima di costei, praticamente la FED) ciò che hanno montato grazie alla loro politica di “allentamento monetario” peraltro reiterata a più riprese; se non sono stupidi (e non lo sono) hanno i numeri da leggere che parlano chiaro. Basta solo guardare la curva dello storico Dow J. dal 2010 in avanti, e la prima cosa che uno si chiede è “dove hanno attinto tutta questa “benzina” per alimentare in modo così spettacolare l’indice americano” ??? sapendo che la loro economia reale dal 2010 ad oggi non è che abbia fatto salti di gioia tali da riuscire a supportare (e spiegare) livelli simili, suvvia…

è semplicemente che non possono ammetterlo.

Così devono rassicurare, affermando che “i prezzi azionari sono in linea con il loro effettivo valore reale”
(dov’è che l’ho già sentita questa storia??? dov’è che l’ho già letta questa storia???…)

personaggi al loro livello non possono certo uscirsene improvvisamente con affermazioni del tipo “l’attuale livello azionario americano è sensibilmente sovrastimato e non riflette affatto i reali valori delle società quotate…

sai l’effetto che ne sortirebbe sui mercati… 😆 …soprattutto considerando il preciso momento storico attuale, che vede aleggiare sospesa e silente la più COLOSSALE BOLLA SPECULATIVA mai messa in atto da mente umana, anche perchè ora la festa si è allargata, non è mica più come prima ai tempi di 30, 40 (o 88anni fa, in USA…) non c’è solo la finanza anglosassone e relativa area capitalista ma anche i nuovi arrivati (soprattutto la CINA che da sola fa ancora più paura al solo pensiero di quello che potrebbe accadere laggiù, per quello che leggo da fonti attendibili…)

un conto è se lo dico io, aorlansky60(o un altro di pari profilo) un conto -ben diverso- è se lo dicessero loro, Yellen & Lagarde & C …

così continuiamo a vivere in questa strana sorta di limbo virtuale, sapendo (almeno quelli veramente consapevoli e ben informati) che quello che dicono Yellen & C NON E’ VERO ma E’ LA VERITA’ ufficiale che i mercati finanziari(soprattutto questi) vogliono sentirsi dire.

La verità assoluta inenarrabile -per le conseguenze che si porterebbe dietro, una volta che tutti avessere davvero realizzato- non si può non solo pronunciare ma nemmeno immaginare.

I bizantini erano migliori…

madmax
Scritto il 7 Maggio 2015 at 12:29

Scusate ma se voi foste un pusher di sostanze narcotiche direste ai vostri clienti che fanno male alla salute 🙂

luigiza
Scritto il 7 Maggio 2015 at 15:05

La Ellen sarà la nona dei guru ma a me pare pure un pò mona che spiegato ai non veneti é un apprezzamento sul dubbio quoziente di intelligenza del soggetto.

john_ludd
Scritto il 7 Maggio 2015 at 17:34

luigiza@finanza,

non credo. Conoscono i dati, sanno quel che fanno e lo fanno perchè dal punto di vista del sistema che presidiano, non ci sono alternative. In un sistema dove il denaro è creato dalle banche attraverso la creazione del credito, non è gestibile una situazione nella quale i debiti pubblici salgono a un punto tale che il costo per interessi viene a catturare una parte del budget pubblico eccedente la crescita del PIL nominale. In un sistema siffatto, l’unica possibilità è l’acquisto di titoli gov da parte delle banche centrali. In USA gli interessi che la FED incassa vengono girati al tesoro al 100% a fine anno. L’effetto è identico a quello di un sistema nel quale il denaro viene creato dal tesoro il quale emette titoli che si la propria banca centrale ricompra tranne un solo particolare ENORME: la collocazione passa attraverso un pool ristretto di banche private le quali ci guadagnano assumendosi il rischio inlfazione in quanto comunque obbligate a un offerta (ora nullo e in ogni caso coperto dallo stesso QE). In realtà le aste pubbliche americane sono una farsa in quanto il lotto è stato già preassagnato e il tasso assegnato. Con il QE le banche poi guadagnano una seconda volta in quanto se sono brave (e lo sono ovviamente) a gestire il mercato secondario rivendono alla FED i titoli che hanno in pancia a un valore maggiore di quello che hanno pagato. Sono le banche americane a NON volere interessi troppo bassi stabili e prolungati nel tempo. Da cui la volatilità che vedi con il tasso del 10y che è sì dentro un canale discendente da 25 anni ma che è abbastanza ampio da permettere a chi gestisce il banco di guadagnare sullo spread tra le due sponde del canale.

I tassi pubblici GUIDANO I TASSI PRIVATI e il premio al rischio sull’equity. Il debito privato è superiore al debito pubblico (ma meno che in passato dato che una parte è stato accollato allo stato) e ha ancora più necessità di tassi bassi, altrimenti saltano le aziende e si vaporizzano i restanti posti di lavoro. E’ così che la vedo e secondo questa visione dal QE non si uscirà mai più, al massimo si fa come ora con le banche centrali dei paesi vassalli che danno il cambio alla FED con titoli gov USA che vengono comunque comprati da entità (poco) misteriose che operano in Irlanda, Belgio etc…

Il gioco finirà quando la credibilità delle banche centrali e quindi degli stati finirà in frantumi davanti all’evidenza di una crescita per ora anemica (e i dati statistici sono cucinati da enti governativi, se uno si prendesse la briga a studiare come viene calcolato il PIL si metterebbe a ridere… oppure a piangere) ma che un giorno non lontano diverrà apertamente negativa e lo rimarrà.

Questa è pure la ragione per cui la situazione geopolitica è esplosiva; le aristocrazie americane sanno bene che il tempo sta finendo e la salvaguardia del ruolo del dollaro passa solo attraverso l’annichilimento degli altri i quali pur malmessi, per ora resistono alla loro versione del QE e tessono la loro tela fatti di scambi bilaterali dove viene regolato solo il saldo e bypassando il dollaro nella gestione dei flussi di acquisto/vendita di merci/servizi, con disappunto e delusione dei potentati occidentali.

Per quanto tempo nessuno ol sa con certezza, ma lo colloco entro i prossimi 10 anni e su questa base temporale tento di adeguarmi. Avere un piede da una sponda e una dall’altra è a mio avviso la tattica con rischio minore, megli averli tutti e due in attività produttive reali e imperativamente necessarie.

stanziale
Scritto il 7 Maggio 2015 at 19:14

“Ogni mattina sui mercati, l’inflazione si sveglia, sa che deve correre più in fretta delle illusioni o verrà uccisa dalla deflazione. Ogni mattina sui mercati, le illusioni, le aspettative di inflazione si svegliano, sanno che deve correre più della deflazione, o moriranno in una trappola di liquidità. Quando il sole sorge, non importa se sei l’inflazione o le sue aspettative: è meglio che cominci a correre.”
….BELLISSIMA!!
@Andrea @Aorlansky–Per una volta forse vi do’ torto, sulla bolla azionaria Usa! Infatti, forse, la frase della nonna non e’ completa, la parte omessa sarebbe questa : Voi (eh eh) non avete la piu’ pallida idea di quanta carta straccia abbiamo stampato (M3 da 10 anni non piu’ comunicato) , per tenere in piedi la baracca, per cui valendo il biglietto verde (prossimamente) poco o nulla, in verita’ vi dico che l’azionario non e’ in bolla!
@John Ludd “Il gioco finirà quando la credibilità delle banche centrali e quindi degli stati finirà in frantumi davanti all’evidenza di una crescita per ora anemica (e i dati statistici sono cucinati da enti governativi, se uno si prendesse la briga a studiare come viene calcolato il PIL si metterebbe a ridere… oppure a piangere) ma che un giorno non lontano diverrà apertamente negativa e lo rimarrà.
Questa è pure la ragione per cui la situazione geopolitica è esplosiva;”
…Totalmente d’accordo! Ma, da come si muovono gli Usa ultimamente, sembrerebbe che hanno molto meno tempo che 10 anni !

signor pomata
Scritto il 7 Maggio 2015 at 19:25

Continuo a leggere che presto il dollaro si disintegrerà, poi vedo gli altri e penso…..e questi lo sostituiranno???
La cina è un compromesso…..un ibrido con tutte le sue contraddizioni.
La russia e india con brasile al seguito sono quello che stiamo diventando noi: paesi da disuguaglianze forti in cui molti hanno troppi soldi e gli altri combattono per vivere.
Tutto è legato con spesso interessi da far morire dal ridere…….mi viene in mente quando il berlusca faceva campagna contro i comunisti e poi andava a fare le ferie con putin……o oggi che vende il milan a comunisti cinesi.
Tutta una menzogna………..una realtà virtuale……matrix .

veleno50
Scritto il 7 Maggio 2015 at 19:51

Bund tedeschi tassi in salita da 10 giorni.venderei allo scoperto titoli tedeschi BILL GROSS lo ha detto qualche giorno fa.Ci vuole coraggio a vendere allo scoperto titoli di stato tedeschi, eppure le grandi banche Americane ci danno sotto in questi giorni vendono e ricomprano a prezzi più bassi in pochi giorni 7/8% con una leva del 10 questi fanno guadagni del 70/80%. Qui si ragiona razionalmente spiegando e rispiegando per bene tutto quello che sta succedendo o che potrebbe accadere in avvenire .Loro speculano e non gli e ne importa nulla del domani al contrario di quelli che commentano in questo blog perchè quando arriverà l’onda d’urto loro sono già posizionati per respingerla.Fanno il buono e il cattivo tempo cioè quello che gli pare.

john_ludd
Scritto il 7 Maggio 2015 at 21:08

veleno50@finanza,

il 10y alemanno finirà a -0,2 come da manuale, prima deve (doveva) risalire un pò in modo che chi lo sa ne possa comprare per poi rivenderli alla BCE. Poi una volta finito il QE vedremo. E l’idea di Gross è un idea del cazzo, non è che prendere titoli a prestito sia gratis e se il costo del carry supera quello che ci guadagni allora ? Magari la prossima volta arriva un altro gran dritto che scrive che con una leva 100 allora… Bravo ! Poi succede come con il franco svizzero e avremo qualche cazzone in meno a spasso sui mercati finanziari, tanto sono tutto fuorchè una specie in estinzione. Il momento giusto per uno speculatore è tutto e quindi io NON so quando è il momento giusto ma penso di sapere quando NON è il momento di shortare un titolo come il bund: ora no. Appena torna indietro il bund tornerà indietro anche lo yeld sul decennale USA. Mica ci vuole un genio con tutti gli algo che transano fantastilioni di operazioni lucrando 1 millesimo per volta che i gonzi lasciano sul piatto convinti di essere più furbi di una macchina da petaflop al secondo. Lasciamo il casinò ai casinari.

john_ludd
Scritto il 7 Maggio 2015 at 21:12

signor pomata@finanzaonline,

x un italiano il fatto che il dollaro si polverizzerà è secondario perchè in ogni caso prima finirà l’euro, la lira etc…. Mai visto nella storia un impero che collassa prima delle sue province. Sei se un russo o un cinese, cioè il nemico e non un vassallo, il discorso è TOTALMENTE diverso ma tu non lo sei e la partita finisce lì.

aorlansky60
Scritto il 8 Maggio 2015 at 08:33

stanziale@finanza:

@Andrea @Aorlansky–Per una volta forse vi do’ torto, sulla bolla azionaria Usa! Infatti, forse, la frase della nonna non e’ completa, la parte omessa sarebbe questa : Voi (eh eh) non avete la piu’ pallida idea di quanta carta straccia abbiamo stampato (M3 da 10 anni non piu’ comunicato) , per tenere in piedi la baracca, per cui valendo il biglietto verde (prossimamente) poco o nulla, in verita’ vi dico che l’azionario non e’ in bolla!

Stanziale

Personalmente, scrutando le parole della nonnina dai capelli albini, sotto l’apparenza leggo questo :

Yellen said : ” E’ vero’, i prezzi delle azioni sono saliti in maniera significativa ultimamente, ma più che di una bolla si tratta piuttosto di una logica risposta dei mercati allo sforzo profuso per sostenere l’economia ”.

Magistrale; la Yellen evidentemente conosce il significato e l’importanza delle parole e ne sa fare buon uso :

sposta abilmente il target dalla “bolla”, minimizzandolo o addirittura negandolo, verso “i mercati” che -presupponendo questi essere sempre nel giusto nel valutare lo stato dell’economia reale, elevandoli quindi a termometro ufficiale della temperatura americana- vanno a premiare “lo sforzo profuso per sostenere l’economia”, ossia l’operato della FED stessa. MAGISTRALE. “Due piccioni con una fava” : la Yellen si coccola i mercati e gli investitori al contempo autostimando -ma discretamente- l’istituzione che rappresenta. Una così è perfino sprecata in quel posto, dovrebbe candidarsi alle presidenziali americane, le lobbies nazionali conoscendone le doti di malleabilità e versatilità di cui è dotata, ci andrebbero a nozze e impazzirebbero per lei, un carinissimo burattino da manovrare.

Una delle virtù indispensabili per esercitare la professione di venditore di fumo è quella di riuscire a far credere ai propri polli la menzogna occultando la verità, ossia che il “bianco” è “nero” (e viceversa) senza alcune sfumature di grigio in mezzo…

Le quotazioni sul mercato azionario sono abbastanza alte.

questa in apparenza vuol dire tutto e non vuol dire niente.

“abbastanza alte” non significa necessariamente una criticità, avrebbe potuto usare per questo un altro termine che si guarda ben dal proferire perchè la Yellen è consapevole della posizione che occupa e sopratutto delle conseguenze che le sue parole possono innescare. Nessuna sorpresa, tutto come da copione.

CONSULENZA FINANZIARIA GENERICA
SOSTIENI ICEBERGFINANZA
SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO
IL NOSTRO LIBRO clicca qui
Segui IcebergFinanza su
http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/
CONTATORE