Leggendo ieri le stime della BCE sull’inflazione futura attesa, grazie alla lettura dei fondi di caffè, mi è presa una irrefrenabile pulsione al consumo, avrei voluto correre al primo centro commerciale per fare incetta di ogni genere acquistabile prima che l’inflazione potesse travolgere la mia vita!
Poi mi sono ricordato che Draghi lo scorso anno disse che l’inflazione bassa era colpa della Pasqua alta e allora mi sono calmato, rilassato, addormentato.
Si vedono già segnali di ripresa, la nostra strategia funziona, i bar e i ristoranti stanno tornando a riempirsi, bla bla bla. Il giorno che capiranno che i soldi si danno direttamente all’economia reale, sarà troppo tardi!
Draghi ha sottolineato che l’allentamento quantitativo, non sarà chiuso fino a quando l’inflazione non sarà tornata ai livelli prefissati.
“È pur vero che viene stimata ulteriormente in calo, a zero, nel 2015 contro lo 0,7% previsto a dicembre, ma già nel 2016 dovrebbe risalire a 1,5% contro l’1,3% stimato a dicembre. Nel 2017, poi, dovrebbe toccare l’1,8%, dunque pienamente in linea con gli obiettivi Bce di una dinamica dei prezzi vicina ma inferiore al 2 per cento.” (Sole24Ore)
Consiglio di utilizzare la parola deflazione senza paura, non sta scritta nei fondi di caffè, ma nella realtà quotidiana, nelle pieghe della storia e la storia è stata scritta in Giappone!
“Le nostre decisioni di politica monetaria hanno ridotto, in modo considerevole, i rischi” di una seconda ripercussione sui prezzi legata alla quotazione del petrolio. Ad affermarlo è il presidente della Bce, Mario Draghi, al termine del Consiglio direttivo che si è riunito oggi a Nicosia.
Quello che a noi interessa oltre alle chiacchiere che non verranno più acquistati titoli di Stato greci e che le banche greche sono solide e solvibili e che …
Draghi ha anticipato che la Bce non potrà acquistare titoli che abbiano un rendimento negativo inferiore al -0,2% fissato dalla stessa Banca centrale come tasso dei depositi: un’operazione a somma zero per l’Eurotower
Quindi niente Bund sino a 2 anni…
… quelli se li compera come sempre la Bundesbank che da anni copre i fallimenti tecnici delle aste tedesche, che servono per aumentare stipendi e anticipare le pensioni a tutti in Germania, oltre a coprire le voragini con le banche intorno al servizio della politica.
Nel frattempo ieri un’ondata di ottimismo ha travolto la Germania…
Crollo a sorpresa degli ordinativi tedeschi: a gennaio il dato sentinella sugli andamenti futuri dell’industria è sceso del 3,9 per cento rispetto a dicembre, trainato soprattutto dal calo della domanda dall’estero (-4,8%) e in particolare dall’eurozona (-9%), mentre è risultato più contenuta quello della domanda interna (-2,5%). Germania, crollo a sorpresa degli ordini dell’industria
e in America, tutto a gonfie vele…
Ordini fabbriche Usa -0,2% a gennaio, sesto ribasso di fila
Gli ordini alle fabbriche americane sono calati in gennaio, attestandosi in calo per il sesto mese di fila. Secondo quanto reso noto dal Dipartimento del Commercio, il dato è sceso dello 0,2%, mentre gli analisti attendevano un aumento dello 0,1%. Escludendo il settore trasporti il dato è sceso dell’1,8%, mentre escludendo il settore difesa l’indice è calato dello 0,2%. (America24)
Chissà perché tutte le volte che va così finisce male…
…ma questa volta non succederà perché la Fed alzerà i tassi! 😉
Effetto Mario Draghi sull’euro e sullo spread. La moneta unica è scesa sotto quota 1,10 dollari per la prima volta dal 5 settembre 2003, ora serve un dato negativo nell’occupazione di oggi per scongiurare un sensibile nuovo apprezzamento del dollaro e un rialzo dei tassi a giugno.
Loro non si arrenderanno mai, ma gli conviene?
A proposito in attese di Niccolò, è bene non dimenticare che le dinamiche dei mercati non seguono quelle dell’economia reale e che il mio pessimismo è semplicemente un ottimismo ben informato che cerca di trovare alternative anche di investimento, in mezzo a questa valle di lacrime.
Tutto sotto controllo, l’avventura continua, nel fine settimana il ritorno di Machiavelli con un ospite di riguardo…Leonardo!
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Il Qe è l’ennesima dimostrazione di aiuto alle banche. Come mai gli acquisti vengono fatti sul mercato secondario e non direttamente in asta visto che poi tali titoli vengono custoditi nella banca centrale del paese d’emissione. Pure le commissioni bisogna pagare. CHIEDO è tutto giusto quanto riportato ? **** ” Gli acquisti interesseranno il mercato secondario e saranno commisurati agli apporti di capitale delle singole Banche centrali nazionali alla Bce. Ogni Banca centrale potrà acquistare asset di giurisdizione del Paese dove risiedono. Potranno essere acquistati titoli di Stato con scadenza residua compresa tra i 2 e 30 anni, il cui rendimento non sia inferiore al tasso sui depositi (in questo momento a -0,2%). Potranno essere acquistati titoli per un valore nominale non superiore al 25% di ogni singola emissione, mentre la quota complessiva di titoli acquistabili per ogni singolo emittente non potrà superare il 33%.” Allora mi chiedo perche non emettere solo titoli di lunga durata magari trentennali. Grazie.