GERMANIA: LA DEFLAZIONE SIA CON VOI!

Scritto il alle 11:00 da icebergfinanza

Il livello di propaganda e distorsione della realtà e della storia in Germania, sta assumendo ormai connotati ridicoli.

Su Wikipedia si racconta che il Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda (Ministero del Reich per l’istruzione pubblica e la propaganda), noto anche come Propagandaministerium, è stato un ministero creato per diffondere l’ideologia del Partito nazista in Germania e controllare le espressioni culturali nel paese.

Una premessa è indispensabile, in Italia le cose non vanno certo meglio, la distorsione della realtà è un evento quotidiano a seconda delle fonti.

Fermiamoci qui senza scomodare troppo la storia ma le recenti dichiarazioni di HansWerner Sinn, l’economista tedesco, presidente dell’Ifo – istituto per la ricerca economica, maggiore think-tank tedesco sui temi della politica economica sono l’esempio di come la Germania stia dimenticando la propria storia.

La scorsa settimana sul Financial Times tanto per cambiare Merkel has a duty to stop Draghi’s illegal fiscal meddling Sinn ha scritto che la Merkel ha il dovere di fermare l’illegale ingerenza fiscale di Draghi.

La sintesi dell’articolo è che “la deflazione non è un pericolo per l’Europa meridionale, ma una condizione essenziale per ripristinare la competitività“.

Forse è il caso che Sinn si rilegga la storia della Repubblica di Weimar per comprendere cosa ha distrutto la Germania, non certo l’iperinflazione che fu solo la conseguenza ma la feroce deflazione imposta da Brunig come documentato sul libro “La Repubblica di Weimar: 1918-1933: storia della prima democrazia tedesca” di Heinrich August Winkler

Immagine

 


E quindi la deflazione sarebbe la condizione essenziale per vendicarsi della storia vero Herr HansWerner Sinn?

Non solo Sinn ovviamente ma anche Weidmann si arrampica sui vetri della storia…

(ANSA) – ROMA, 6 OTT – ”I rischi del credito assunti dalle banche possono passare alla Banca centrale, senza una giusta compensazione, e in questo modo anche sulle spalle dei contribuenti”. Il presidente della Bundesbank tedesca Jens Weidmann ha criticato il recente piano di acquisto di titoli cartolarizzati da parte della Bce, parlando col magazine tedesco Focus. ”La competitività duratura non si ottiene attraverso la svalutazione” ha anche detto in un colloquio col settimanale.

Una politica che tenta deliberatamente di indebolire la valuta darebbe il via a reazioni contrarie e alla fine ci potrebbero essere solo perdenti in un processo di svalutazione competitiva”.

Ma certo lasciamo che siano gli altri a fare la svalutazione competitiva, attendiamo inerti  la “deflazione competitiva” e i fantasmi della Repubblica di Weimar che portarono all’avvento del nazismo.

Buona consapevolezza e…

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6 commenti Commenta
kry
Scritto il 7 Ottobre 2014 at 11:19

Sembra che la produzione industriale tedesca sia in deflazione. https://it.finance.yahoo.com/notizie/produzione-industria-germania-2-8-064600684.html

yabadaba
Scritto il 7 Ottobre 2014 at 11:29

Come sempre i tedeschi sono tetragoni nel loro pensiero, una volta presa una strada non l’abbandonano, per nessuna ragione al mondo.
L’ultima volta sono stati i russi a fargli capire che stavano sbagliando, ma hanno dovuto arrivare fino al bunker di Hitler perché lo capissero. Stavolta glielo farà capire il mondo intero.

fabio.quarchioni
Scritto il 7 Ottobre 2014 at 11:42

Per fortuna non sono tutti così, c’è ancora qualcuno che ragiona…
http://www.spiegel.de/wirtschaft/staatsschulden-warum-der-fiskalpakt-nicht-funktioniert-a-995597.html

yabadaba
Scritto il 7 Ottobre 2014 at 19:59

“Vi è il rischio che la politica monetaria, in particolare nell’area dell’euro, sia ostaggio della politica”. Lo ha affermato il presidente Bundesbank, Jens Weidmann

Fammi capire, per lui la BoJ o la BoE o la Fed decidono autonomamente? Più autonomamente della BCE? Come direbbe Totò, “ma mi faccia il piacere!”

signor pomata
Scritto il 7 Ottobre 2014 at 22:31

Ampiamente fuori tema ma visto che in questo blog fantastico oltre apprendere di economia e parlare di economia si cerca anche come difendersi dall” economia stessa e capire quale strada è meglio percorrere per non rimanere delusi vorrei porre una domanda a chi segue il blog: che ne pensate della polonia??
Il debito polacco a breve termine(7 anni) in dollari potrebbe essere interessante o se si crolla come dicevo la unica soluzione è rimanere fuori??
Accetto risposte e altre soluzioni o strade da intraprendere….andrea non è per te ….la tua strada la conosco a memoria, è solo una strada alternativa…….che rende il 3% annuo.
Spero di non essere stato invadente ma mi piace troppo quando vi leggo che discutete delle soluzioni per pararsi il culo…….non si campa di sola economia e teoria…….
Un saluto andrea……sei il migliore.

aorlansky60
Scritto il 8 Ottobre 2014 at 08:54

“Vi è il rischio che la politica monetaria, in particolare nell’area dell’euro, sia ostaggio della politica”. Lo ha affermato il presidente Bundesbank, Jens Weidmann
Fammi capire, per lui la BoJ o la BoE o la Fed decidono autonomamente? Più autonomamente della BCE? Come direbbe Totò, “ma mi faccia il piacere!”

Il problema, anche se non in ottica come lo ha delineato Weidmann, però di fatto esiste per l’UE se messa a confronto con le altre economie: lo sapete meglio di me, Giappone USA e UK possono contare su una situazione davvero unita, costituita da un unico Stato o paese; al loro confronto l’UE è un “kasino” perchè ogni suo stato membro è in grado di legiferare per proprio conto; sarebbe come se lo stato della California o quello dell’Oklaoma volessero decidere autonomamente al di fuori dell’autorità del Congresso (cosa che non esiste proprio). Ecco perchè al momento l’UE è davvero fragile, a causa di una “unione” che è solo teorica, e la presa di posizione dei francesi recentemente verso il tetto del “3%” ne è la prova lampante; immaginarsi se il governatore della California dovesse fare la stessa voce grossa nei confronti del Congresso per cause economiche, da ridere, non esiste proprio. Per collasso di debiti, da quelle parti uno stato o un amministrazione fallisce e buona notte, senza tanti patemi come quelli che avvinghiano e tormentano l’UE.

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