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PIL FRANCIA E GERMANIA: AUTUNNO DI FUOCO!

Scritto il alle 08:37 da icebergfinanza

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Non solo Europa sia ben chiaro gli americani sono messi davvero male se le vendite al dettaglio dell’ultimo trimestre sono in netto calo rispetto al periodo del grande gelo, ma il prossimo autunno ha tutta l’aria di essere una stagione infuocata e ben poco potrà il ritardato quantitative easing di Draghi & Company.

MILANO, 14 agosto (Reuters) – L’economia della Francia ristagna. Secondo la stima preliminare, comunicata dall’ufficio statistico Insee, nel secondo trimestre il Pil è rimasto invariato, a fronte di una previsione (secondo gli economisti interpellati da Reuters) di una crescita dello 0,1%. La domanda interna ha contribuito positivamente (+0,2%), mentre le scorte sono calate dello 0,1%. In calo l’export (-0,1%).

Quindi per il momento solo la domanda interna ha salvato la Francia dal segno meno ma l’export individuato da noi come tallone di Achille ad inizio anno chiede a gran voce un’ulteriore svalutazione dell’euro.

Quindi la Francia taglia le stime di crescita e comunica che non riuscirà a centrare il target deficit con un volo ben oltre il 4% del pil.

La Francia chiede urgentemente all’Ue un allentamento delle ‘pretese’ sui conti. In contemporanea con i dati sul Pil del secondo trimestre 2014, invariato rispetto allo stallo del trimestre precedente (si sperava in una possibile crescita del +0,1%), è apparso su le Monde l’intervento del ministro delle finanze, Michel Sapin, che rivolge da un lato un appello all’Unione europea perché allenti la stretta, adattando il ritmo della riduzione dei deficit pubblici alla situazione economica attuale, che costringe anche la Francia a non rispettare i target previsti; dall’altro chiede alla Bce di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per combattere il rischio di deflazione.(Repubblica) 

Quindi crescita zero per la Francia recessiva per la Germania e recessione pura per l’Italia , ci sono tutte le premesse per un autunno infuocato tranne osservare cosa faranno i simpatici pompieri della BCE dopo aver per l’ennesima volta sovrastimato un’inflazione inesistente.

Appuntamento nelle prossime ore con il PIL europeo!

Il Pil tedesco ha subìto nel secondo trimestre un calo dello 0,2%, più grave del previsto (il consensus di analisti si fermava a -0,1%). Lo stima l’Ufficio federale di statistica, che spiega la flessione con il contributo negativo del commercio estero e il calo degli investimenti.

Calo degli investimenti? Le riformeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!! :mrgreen:  :mrgreen:  :mrgreen:

Su base annua il Pil tedesco segna un incremento dell’1,2 per cento. L’istituto di statistica ha anche rivisto il dato del primo trimestre, limato al ribasso a +0,7% rispetto a +0,8% comunicato in precedenza. Germania, Pil -0,2% nel secondo trimestre. Calo più grave del previsto

Sarà decisamente affascinante cercare di comprendere come le previsioni della Bundesbank per l’anno in corso che vedono un rialzo del Pil dell’1,9% e del 2% nel 2015 saranno rispettate, visto che sino ad ora la media è decisamente lontana dalle loro illusioni.

Ieri Weidmann ha dichiarato che Nessun pericolo di deflazione in Eurozona, Weidmann dixit In una intervista al quotidiano francese Le Monde, l’economista tedesco ha spiegato che per i membri dell’area euro “non c’è uno scenario di deflazione” perché l’attuale raffreddamento dell’inflazione è determinato da tre fattori: la riduzione dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, l’apprezzamento dell’euro e gli aggiustamenti in corso in alcuni Paesi come Spagna e Grecia. “Se facciamo la somma di questi elementi non siamo in uno scenario di deflazione”, ha concluso.

Secondo alcune banche d’affari, però, se fallirà il piano di Draghi a sostegno dell’economia la deflazione si trasformerà da spettro a realtà.

Quindi nessun pericolo di deflazione, certo come non c’era alcun pericolo tra le banche tedesche, si quelle sulle quali la Bundesbank doveva vigilare, tra le sette banche fallite in Germania e l’ordigno inesploso di nome Deutsche Bank che gli artificieri stanno disperatamente cercando di disinnescare.

Consiglio ai banchieri centrali di fare meno previsioni e di concentrarsi di più sulla vigilanza, non abbiamo bisogno di chi ha fallito per amministrare il più imponente fallimento della storia del mercato privato, ovvero una crisi di DEBITO PRIVATO scatenata da comportamenti criminali delle maggiori banche tedesche e francesi oltre che ovviamente inglesi e americane.

La storia insegna che il QUANTITATIVE EASING della BCE fallirà, perchè in una deflazione da debiti il cavallo ha smesso di bere, è ubriaco di debito e l’unica possibilità è il rilancio della DOMANDA AGGREGATA e non dell’OFFERTA!

Dopo Filandia e Olanda ora è arrivata anche la Germania, appuntamento quindi con la storia a ….Jackson Hole!

A proposito di gufi, quest’anno il nostro Machiavelli ha avuto occhi da falco!

Sempre a proposito di gufi, dite a Renzi che il sottoscritto è un ottimista ben informato a differenza dei suoi consiglieri.

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56 commenti Commenta
gnutim
Scritto il 14 Agosto 2014 at 09:49

e se collegassimo direttamente la gola del cavallo allo scroto?

Potrebbe continuare a bere all’infinito!!!!!!!

Qualcuno potrebbe suggerirlo a Weidmann?

laforzamotrice
Scritto il 14 Agosto 2014 at 10:29

Giappone: bel colpo. E come previsto da noi “menarogna” la situazione peggiora continuamente. Come dico sempre io, l’economia è come la famosa pallina su un piano inclinato, se la lascia andare, per quanto sia leggera l’inclinazione, raggiungera sempre e comunque la sua massima accellerazione, se non la si ferma. Le soluzioni ci sono, ma non sono indolori, e nessuno vuol cominciare volontariamente, e questo probabilmente ci distruggerà. Continuo a pensare, ad esempio, che è assurdo che un pensionato guadagni di più di un lavoratore, con le stesse mansioni, in piena attività, e la situazione è tutt’altro che rara. A questo proposito, i “poveri” esodati sarebbe interessante fornissero anche cifre e dati, (quanti anni? Quanti incentivi? Quali somme?) oltre alle lamentele.
Finchè non si ritorna a puntare sulla produzione di beni e servizi reali e utili, la corsa verso il basso è sicura e sempre più veloce. Sapete un’altra cosa curiosa? Alcuni dei miei conoscenti 50enni non si preoccupano eccessivamente perchè credono che la crisi peggiorerà, ma che loro non la vedranno perchè ci vorranno anni. Voi che ne dite? Illusi.

icebergfinanza
Scritto il 14 Agosto 2014 at 10:44

Oggi in diretta su https://twitter.com/icebergfinanza

icebergfinanza
Scritto il 14 Agosto 2014 at 10:46

laforzamotrice@finanza,

Ci sono oltre vent’anni di storia a spazzare via le illusioni del Giappone, solo mettendo soldi direttamente nelle tasche delle masse si esce da questa crisi!

Solo gli ignoranti non comprendono che 80 euro non servono, serviva una card ricaricabile da usare entro due mesi pena l’estinzione credito!

_francesco_
Scritto il 14 Agosto 2014 at 10:46

Bravissimo Andrea. Sei tra i più lucidi commentatori in questo momento. Complimenti !

gnutim
Scritto il 14 Agosto 2014 at 11:00

icebergfinanza,

qundi suggerisci una Qcard Easing……

icebergfinanza
Scritto il 14 Agosto 2014 at 11:06

gnutim@finanza,

Si solo cosi riparte il motore della DOMANDA l’OFFERTA è sovradimensionata!

yabadaba
Scritto il 14 Agosto 2014 at 11:08

Due considerazioni : la prima è che creare moneta non costa nulla. La seconda è che se oggi gli impianti industriali van al 75% delle loro potenzialità non ci sono problemi a produrre per rispondere alla moneta in più in circolazione.

magicx
Scritto il 14 Agosto 2014 at 11:13

laforzamotrice scrive:
… Le soluzioni ci sono, ma non sono indolori, e nessuno vuol cominciare volontariamente, e questo probabilmente ci distruggerà. Continuo a pensare, ad esempio, che è assurdo che un pensionato guadagni di più di un lavoratore, con le stesse mansioni, in piena attività, e la situazione è tutt’altro che rara. A questo proposito, i “poveri” esodati sarebbe interessante fornissero anche cifre e dati, (quanti anni? Quanti incentivi? Quali somme?) oltre alle lamentele.

Su questa riflessione mi trovo d’accordo. Personalmente ritengo che anche nel variegato mondo dei pensionati stagnino non pochi privilegi. Privilegi che non sempre sono ben chiari a chi invece li considera diritti acquisiti. Ben inteso non voglio scatenare guerre tra i poveri, ma alcune storture – purtroppo quelle che difficilmente si avrà il coraggio di toccare – sono evidenti.
Pensioni d’oro, baby pensionati, pluripensionati… ma soprattutto un fatto: troppi pensionati sono da TROPPO tempo in quiescenza con sistema RETRIBUTIVO. Bisognerebbe avere il coraggio di RICALCOLARE tutte le pensioni e riconciliarle a livello contributivo (… salvando al caso un livello minimo al di sotto del quale non scendere)
Sia chiaro, io non contesto che qualcuno che cessa l’attività lavorativa prenda – che so’ – anche 5mila € di pensione al mese… ma a condizione che li prenda SOLO sino a quando NON HA ESAURITO i contributi versati e non certo per 20, 30 o passa anni (come di fatto succede a discapito di generazioni presenti e future). Dopo un tot. quei soldi sono un regalo vero e proprio che viene fatto.
Non si possono difendere Privilegi spacciandoli per diritti acquisiti

icebergfinanza
Scritto il 14 Agosto 2014 at 11:31

yabadaba@finanza,

Non hanno bisogno di produrre di più basta che svuotino i magazzini
http://motori.fanpage.it/le-auto-che-non-vuole-piu-nessuno/

yabadaba
Scritto il 14 Agosto 2014 at 11:46

icebergfinanza,

Pensa che alla fine sarà la soluzione che dovranno adottare, quando si accorgeranno che senza mercato di massa finisce anche il capitalismo.

Ma lo faranno dopo altri anni di atroci sofferenze e solo quando la dura realtà urlerà a Weidmann : A scemo, ma che cazzo stai a dì?

capitan_harlok
Scritto il 14 Agosto 2014 at 12:13

icebergfinanza:
laforzamotrice@finanza,

Ci sono oltre vent’anni di storia a spazzare via le illusioni del Giappone, solo mettendo soldi direttamente nelle tasche delle masse si esce da questa crisi!

Solo gli ignoranti non comprendono che 80 euro non servono, serviva una card ricaricabile da usare entro due mesi pena l’estinzione credito!

Si certo come no continuiamo con l’assistenzialismo scellerato come la cassa intregrazione in deroga , dove ci sono soggetti cassa integrati che sono 10/15 anni in questa condizione , quindi diamo denaro pubblico a cascata con carta di credito ricaricabile è fantastico cosi se questo è la risoluzione del problema potremmo mandare un elicottero e spargere un po di soldi a destra e a sinistra solo nei quartieri degli operai o dei piu abbienti , io penso che si debbano fare delle riforme serie e ricominciare ad eliminare tutti i privilegi di classi , lobbi ,ci deve essere una pensione equa con un tetto massimo in funzione hai contributi versati , e se si devono dare degli aiuti finanziari devo essere dati sotto forma di strumenti per poter creare attivita lavorative e produttive che diano un futuro

yabadaba
Scritto il 14 Agosto 2014 at 12:22

capitan_harlok@finanzaonline,

Guarda che oggi, inefficienza o no, riusciamo a produrre tutto quello che ci serve (lavoro nel settore della carta, c’è una sovraccapacità produttiva del 30%). E che la domanda te la fa sia il cassaintegrato che il pensionato che il lavoratore.

I bisogni oggi non sono produrre più carta ma fare in modo che alla prossima alluvione i monti non franino.

capitan_harlok
Scritto il 14 Agosto 2014 at 12:56

yabadaba@finanza:
capitan_harlok@finanzaonline,

Guarda che oggi, inefficienza o no, riusciamo a produrre tutto quello che ci serve (lavoro nel settore della carta, c’è una sovraccapacità produttiva del 30%). E che la domanda te la fa sia il cassaintegrato che il pensionato che il lavoratore.

I bisogni oggi non sono produrre più carta ma fare in modo che alla prossima alluvione i monti non franino.

Certo giusto ma questo discorso vale in una socetà dove la ricchezza ,è equamente distribuita non perche te la da lo stato con un aiuto di 80/100/200 euro da poter andare e spendere, bisogna rivedere totalmente le politiche sociali , non possono esserci soggetti che hanno pensioni alla fame da 570 euro e funzionari dello stato che percepiscono 5000 euro di pensione , e sinceramente non hanno versato in passato contributi per avere pensioni del genere , e hanno magari avuto liquidazioni da 300/400 mila euro a fine periodo lavorativo , questo è equità ? Iniziamo ad eliminare tutte quelle forme di cassa integrazione cronica e investiamo quei soldi a riqualificare SERIAMENTE il personale che improvvisamente si trovano a spasso . Eliminiamo tutte quelle filiere che in ogni settore fanno lievitare prezzi a livello incredibile ,esempio la frutta( lo so perche sono del settore ) io raccolgo e produco le pesche porto il mio prodotto al magazzino che le lavora e mi danno 20 centesimi al chilo le stesse pesche le ritrovo dopo non so quanti passaggi a 1,5 sui banchi del supermercato , secondo te è un prezzo equo ? io che ho dovuto far crescere il frutto assumere persone (regolarmente) cosa ci guadagno alla fine …pochissimo e questo è uno dei anti esempi che si potrebbero fare in tutti i settori , quindi secondo me ce da fare una pulizia totale di tutto e ricominciare da zero , questo al momento non sara possibile ma se la crisi si protrarrà per altri 5,10 anni e ci avranno spremuti come limoni azzerando tutti i risparmi delle generazioni precedenti , forze penso che allora si inizierà a scendere in strada con il forcone ……………

yabadaba
Scritto il 14 Agosto 2014 at 13:34

capitan_harlok@finanzaonline,

Lo stato non deve dare aiuti, deve farsi imprenditore ed assumere gente che non faccia franare i monti.

Dove non ci sono monopoli il prezzo equo lo fa il mercato. Si sa che c’è sovrapproduzione anche di frutta, sarà anche peggio ora con le sanzioni di Putin e la frutta che ci manderà la Polonia a due soldi.

Io tra spendere 20 cents dal produttore o 1,50 al supermercato preferisco la seconda opzione. Penso sia il ricarico ovvio della catena di distribuzione. E anche a quei prezzi non è che oggi i supermercati se la passino così bene…

lucianom
Scritto il 14 Agosto 2014 at 14:32

Non preoccupatevi, tutto OK, le borse festeggiano

signor pomata
Scritto il 14 Agosto 2014 at 14:36

Andrea quindi ritieni che per uscire dal guado si debba aumentare il reddito della popolazione che a sua volta farebbe aumentae la domanda.
Ma da quello che il prof bagnai sta tentando, inutilmente , di spiegare se lo stato apre il portafoglio avendo ancora corso la moneta unica la domanda non convoglierà sul pil italiano e lavoro italiano e quindi farà ripartire il paese ma gran parte del deficit diventerà deficit estero e ci condurrà dritti in mano alla troica.
Mi rispieghi con più chiarezza cosa faresti tu se ne avessi l” occasione?
Un saluto e come sempre un grande grazie per il tuo lavoro, unico nel suo genere.

lucianom
Scritto il 14 Agosto 2014 at 14:39

Dimenticavo,evviva, anzichè l’ euro si indebolisce il dollaro

laforzamotrice
Scritto il 14 Agosto 2014 at 15:07

Non sono sicuro 8anzi) che la soluzione sia regalare denaro, anche perchè , a mio parere, il problema non è avere denaro da spendere, ma avere sicurezze, le sicurezze le abbiamo solo se siamo sicuri di avere un reddito regolare. Ma però per reggere, occorre che questo sia frutto di lavoro vero, come scrivo sempre nel mio blog, cioè dalla creazione di prodotti o servizi che si possano SCAMBIARE, perchè la realtà economica alla fine, è sempre e solamente nel BARATTO, “do ut des”, tutto il resto è fuffa, aria. Occorre che ciò che si fa abbia una reale utilità per qualcuno, una strada deve portare da qualche parte, e deve avere dimensioni compatibili col traffico esistente o previsto e non essere il costosissimo “fai una buca e chiudi la buca”. Basta cattedrali nel deserto “per creare lavoro”, il loro rapporto qualità (resa) prezzo sarà sempre e solo altro debito che non fa che peggiorare la situazione. Caro capitano, mi spiace non essere d’accordo con te in questo caso, ma tu hai il difetto di pensare che gli esseri umani siano onesti e corretti, mentre di solito non è cosi. Tu dai la possibilità di una pensione o un vitalizio a tutti, e vedrai quanti lo rifiutano, “perchè ho un lavoro”, una minoranza. Al massimo, molti lavorerebbero in nero, tutto qui. Viviamo in un mondo fatto per i parassiti, un piccolo esempio, perchè un artista deve godere per sempre dei diritti d’autore, addirittura sono ereditari per 70 anni? Non sarebbe giusto che dopo 20 anni scadano cosi che le masse possano goderne gratuitamente? Se è giusto per i brevetti , ed è giusto, perchè non dev’essere cosi per tutto? Perchè un coglione figlio di un artista ne deve godere per sempre anche se non merita nulla?
Il parassitismo legalizzato e istituzionalizzato.
Concludendo: chi non da* (doveri), non deve ricevere (diritti).
*sempre in rapporto alle proprie possibilità.

yabadaba
Scritto il 14 Agosto 2014 at 15:36

laforzamotrice@finanza,

C’è solo un piccolo problema : ormai l’iniziativa privata non può più garantire la “piena occupazione” perché non ha bisogno di tutta quella gente.

In Italia la forza lavoro è composta da 25 milioni di persone. Se 3,5 milioni sono dipendenti pubblici (non sono tanti, confronta il dato con gli altri paesi e lo vedrai), 1,5 milioni disoccupati (il 6% come percentuale di disoccupazione va ritenuto quasi fisiologico), ne restano 20 milioni.

Mi sembra che oggi all’industria privata ne servano meno, sia per la crescente efficienza nella produzione che per la globalizzazione della manodopera. Supponiamo ne bastino 15 milioni. Cosa proponi per i 5 milioni che restano?

stanziale
Scritto il 14 Agosto 2014 at 16:26

ma perche’ oggi scrivete tanto ma non centrate il vero ed unico problema? Bisogna tornare alla LIRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA………………………
grande articolo del telegraph http://vocidallestero.blogspot.it/2014/08/telegraph-litalia-di-renzi-deve.html

icebergfinanza
Scritto il 14 Agosto 2014 at 17:01

signor pomata@finanzaonline,

Siccome indietro non ci lasceranno mai più tornare se non per vie drammatiche io cercò un minimo di pragmatismo contingente ovvero almeno ricominciare dalla domanda per cacare di tirare avanti il più possibile Ciao Andrea

laforzamotrice
Scritto il 14 Agosto 2014 at 18:44

yabadaba@finanza,

Propongo di utilizzarli per aiutare chi produce, prendi ad esempio le certificazioni, se uno ha dei progetti interessanti deve perdere un sacco di tempo e di soldi per controllare che i prodotti siano conformi, e molti piccoli devono rinunciare in partenza, se lo stato fornisse celermente ed efficacemente questo tipo di servizi, preparerebbero il terreno alla creazione di nuovi posti di lavoro. Se lo stato facesse da merchand bank, ad esempio anzichè dare soldi e lavoro a pioggia, senza pretendere nulla in cambio. Prendi ad esempio le visite di controllo dell’inps, le migliaia d’ispettori che potrebbero essere assunti a costi ragionevoli per verificare il comportamento corretto di dipendenti e di datori di lavoro, vedi i furti nel settore delle casse integrazioni, le case popolari occupate da chi non avrebbe diritto, false indennità o elusioni varie e simili, qualcosa di simile agli ausiliari della sosta, poco costosi, non professionisti, ma personale normale addestrati ad hoc. Costerebbero allo stato, ma alla fine si ripagherebbero. Il risultato finale sarebbe sempre 0, ma si occuperebbero persone e aumenterebbe la deterrenza per i disonesti.

bano
Scritto il 14 Agosto 2014 at 20:38

stanziale@finanza,

non esattamente, direi.
bisogna far circolare la doppia valuta sia euro che lire. serve come paragpne per non avere un inflazione pazzesca con solo la lira.
cedole e stipendi e pensioni al di sopra dei 2000 euro al mese vanno pagate tutte in lire
cosi i benestanti sono o saranno obbligati a spendere in italia creando lavoro e muovendo l’economia interna.

capitan_harlok
Scritto il 14 Agosto 2014 at 21:35

laforzamotrice@finanza:
Non sono sicuro 8anzi) che la soluzione sia regalare denaro, anche perchè , a mio parere, il problema non è avere denaro da spendere, ma avere sicurezze, le sicurezze le abbiamo solo se siamo sicuri di avere un reddito regolare. Ma però per reggere, occorre che questo sia frutto di lavoro vero, come scrivo sempre nel mio blog, cioè dalla creazione di prodotti o servizi che si possano SCAMBIARE, perchè la realtà economica alla fine, è sempre e solamente nel BARATTO, “do ut des”, tutto il resto è fuffa, aria. Occorre che ciò che si fa abbia una reale utilità per qualcuno, una strada deve portare da qualche parte, e deve avere dimensioni compatibili col traffico esistente o previsto e non essere il costosissimo “fai una buca e chiudi la buca”. Basta cattedrali nel deserto “per creare lavoro”, il loro rapporto qualità (resa) prezzo sarà sempre e solo altro debito che non fa che peggiorare la situazione. Caro capitano, mi spiace non essere d’accordo con te in questo caso, ma tu hai il difetto di pensare che gli esseri umani siano onesti e corretti, mentre di solito non è cosi. Tu dai la possibilità di una pensione o un vitalizio a tutti, e vedrai quanti lo rifiutano, “perchè ho un lavoro”, una minoranza. Al massimo, molti lavorerebbero in nero, tutto qui. Viviamo in un mondo fatto per i parassiti, un piccolo esempio, perchè un artista deve godere per sempre dei diritti d’autore, addirittura sono ereditari per 70 anni? Non sarebbe giusto che dopo 20 anni scadano cosi che le masse possano goderne gratuitamente? Se è giusto per i brevetti , ed è giusto, perchè non dev’essere cosi per tutto? Perchè un coglione figlio di un artista ne deve godere per sempre anche se non merita nulla?
Il parassitismo legalizzato e istituzionalizzato.
Concludendo: chi non da* (doveri), non deve ricevere (diritti).
*sempre in rapporto alle proprie possibilità.

Hai detto una grande verità , io penso che si debba essere più ONESTA, ci si debba aiutare senza dilapidare ne lo stato ne sfruttare categorie sociali piu deboli, con piu EQUITA in tutto , senza ingessare tutto il sistema produttivo o intralciare burocraticamente con mille regole cavilli leggi leggine autorizzazioni tutto per far tirare a campare un sistema sottrae e priva di dinamismo tutti quei soggetti dall’artigiano all’industriale che hanno voglia di fare di innovare di mettersi in gioco ,bisogna tornare alla cooperazione tra tutte le classi sociali , eliminare questa politica oramai diventata insostenibile , destra centro sinistra , tutte cazzate….. stanno li spartiscono la torta una volta comanda uno una volta l’altro pensano come creare leggi di autotutela e andiamo avanti cosi ,ma cosi facendo non ce futuro , siamo alla deriva e come dice ANDREA l’italia non fallira e non puo fallire ma di sicuro possiamo vivere per decenni in un LIMBO che ci svuoterà di tutto quello che in italia siamo capaci a fare ed mandare in giro per il mondo

kry
Scritto il 14 Agosto 2014 at 22:36

icebergfinanza:

Siccome indietro non ci lasceranno mai più tornare se non per vie drammatiche io cercò un minimo di pragmatismo contingente ovvero almeno ricominciare dalla domanda per cacare di tirare avanti il più possibile Ciao Andrea

Non si corre il rischio che la domanda si rivolga ennesimamente a cianfrusaglie cinesi? ( O a pesche polacche ).

paover
Scritto il 14 Agosto 2014 at 22:52

grande Andrea, al solito una stella polare….

ma stavolta la cosa più divertente è il lapsus nella tua risposta delle 17.01 a signorpomata: “almeno ricominciare dalla domanda per cacare di tirare avanti il più possibile Ciao Andrea”…. se ti fermavi 6 parole prima rendeva bene la drammaticità della situazione 🙂

kry
Scritto il 14 Agosto 2014 at 23:48

paover@finanza,

Secondo me non è un lapsus. Un ottimista sa andare avanti e non tirare avanti.

dorf001
Scritto il 15 Agosto 2014 at 01:18

kry@finanza,

ma dai kry. alla fine la soluzione ce l’hanno. eccola qua.

Cchiu ppilu pi tutti!

Nel giro di una notte la Germania si è arricchita di molti miliardi. Il motivo è un cambiamento nel calcolo statistico. Vedete come tutto è relativo? L’economia, per la quale si vive o si muore, dipende spesso dal capriccio di qualche economista in vena di giocare con i suoi alambicchi. Una volta c’erano i dottori che mettevano le sanguisughe sui pazienti. E i pazienti morivano. Oggi la medicina ha fatto passi da gigante, ma a far morire la gente ci pensano sanguisughe come la Troika, prossimamente in tour in Italia. ……………

Visto che ora un Paese potrà dimostrare di avere un Pil più elevato grazie a settori produttivi “innovativi”, c’è da aspettarsi che se un anno la produzione industriale cala, ai doganieri possa venire chiesto di avere un occhio di riguardo verso i poveri narcotrafficanti che si fanno un mazzo tanto e in fin dei conti possono tornare invece utili per compensare i macro-squilibri economici.

Oppure tornerà più semplicemente di moda la profezia del politico Cetto La Qualunque. Come ho intenzione di risolvere i problemi del Paese? Semplice: Cchiu ppilu pi tutti!

se vuoi il link : http://www.byoblu.com/post/2014/08/14/cchiupilupitutti.aspx#more-32685

futuro
Scritto il 15 Agosto 2014 at 07:49

Va bene: immetto liquidità nel sistema, quindi aumento la domanda disinteressandomi dell’inflazione, che anzi è da incrementare, e faccio ripartire l’economia dovendo ripristinare le scorte dopo i nuovi acquisti.
Gli 80 euro, oltre a scopi elettorali, doveva avere questo obiettivo ma sembra che non abbiano portato agli effetti sperati (troppo pochi?).
In Italia abbiamo problemi strutturali enormi (criminalità organizzata, organizzazione dello Stato, sprechi, corruzione, evasione soprattutto ad alti livelli della società, ecc.) che, anche se si cominciasse a risolverli oggi, ci vorrebbero decine di anni per vederne i benefici (ma intanto cominciamo dai 40 miliardi che l’Europa destina all’Italia, in cambio di altrettanti investimenti italiani, in particolare per il mezzogiorno e che rimangono praticamente inutilizzati).
Nella mio piccolo vedo che chi dispone di liquidità non acquista perchè, grazie alla deflazione, ritiene che nel prossimo futuro i prezzi caleranno ancora (vedasi in particolare il mercato immobiliare), significa che soldi ce ne sono, forse in mano a sempre meno persone, ma ci sono.
Temo che sia un cane che si morde la coda (deflazione, non acquisto, calo prezzi e riprende il giro). Tutto sta a quando, chi ha disponibilità, deciderà di rompere il circolo vizioso. Forse, giustamente, dando maggiore disponbilità di acquisto, il circolo vizioso si spezzerà pima della sua rottura naturale, ma sono sempre ipotesi.
E comunque rimarrebbero irrisolti i problemi strutturali che nel berve ci rifarebbero ripiombare nella solita spirale.
Forse la crisi è stata generata da Francia e Germania, ma io penso che abbiano solo dato un’accelerata a ciò che era il destino dell’Italia: con i paesi emergenti che ormai da decenni premevano sul mercato globale, non era diffciile prevedere un ridimensionamento della nostra economia. Ciò si poteva evitare con politiche lungimiranti applicate alcuni decenni fa, ma abbiamo visto che razza di politici ci siamo trovati negli ultimi 30 anni.
Che si voglia o no ci troviamo nel bel mezzo di un vortice dove si grida al “si salvi chi può”, ma dove forse l’unica forza possibile è di remare tutti dalla stessa parte per cercare di uscirne prima di essere inghiottiti irrimediabilmente. Ma lo vedete l’italiano che rema dalla stessa parte degli altri?
E’ comunque giusto provarci per noi e, soprattutto, per i nostri figli. Teniamoci forte.

futuro
Scritto il 15 Agosto 2014 at 07:52

yabadaba@finanza,

Hai ragione da vendere, ma perchè se io vado al mercato a Km zero, mi trovo il prezzo preticamente uguale a quello del supermercato, senza avere comuqnue la garanzia di avere un prodotto di qualità superiore?

yabadaba
Scritto il 15 Agosto 2014 at 08:16

futuro,

Ma non è che la crisi è stata generata da un’iniziativa privata che dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso sapeva darci tutto quello che ci serve? Da un’iniziativa privata che si è inventata la finanza folle degli ultimi 25 anni per creare domanda? Se è così, a cosa serve creare maggiore efficienza?

La mia azienda produce carta igienica, asciugatutto e simili (siamo in 1.400). Ci sono anche da noi sacche di inefficienza pazzesca e ci scontriamo con una burocrazia ancora più inefficiente.
Supponiamo che senza inefficienze interne ed esterne produciamo la stessa quantità di merce con 1.000 lavoratori. O che con gli stessi lavoratori produciamo il 150% di quello che facciamo ora. La domanda è la stessa : a chi la vendiamo se abbiamo 400 consumatori in meno? O nella seconda ipotesi, chi ce la compra se ne produciamo di più se già oggi il marcato è strasaturo?

Se qualcuno ha in mente settori di pertinenza dell’iniziativa privata nei quali ancora non ci sia eccesso di offerta, me lo dica.

Un’ipotesi seria sarebbe lavorare meno. Ma è irrealizzabile perché ci sarebbe sempre qualche paese che non lo fa e che ti vende la sua merce a prezzi stracciati.

silvio66
Scritto il 15 Agosto 2014 at 12:57

futuro,

Tutto molto condivisibile ma ti ricordo che “quella razza di politici” non solo li abbiamo votati per trent’anni, ma anche alla grande tre mesi fa. gli unici con i tedeschi a dire si grazie continuate tranquillamente a spennarci. La maggioranza Futuro, la maggioranza degli italiani e conseguentemente anche di quelli che vengono in questo blog a spolverare le loro code di paglia hanno votato gli stessi identici partiti che ci hanno distrutti. Potremmo partire da questo come viatico per il resto che dici..

dorf001
Scritto il 15 Agosto 2014 at 15:03

silvio66@finanza,

si silvio hai ragione. ma io mi tiro fuori dal gruppo. sono anni che non voto. lo sai che mi fanno schifo il pd pdl udc e montiani. sono la rovina del paese. sono 5 anni che in questo blog vi dico cosa fare. ma voi niente, duri de capoccia eh!!!

1) non votare mai più , nessuno.

2) non comprare più nessun giornale-

3) e cosa più imoprtante di tutti, tirare fuori tutti i vostri soldi dai conti correnti.

bisognava farle saltare le banche già anni fa. si può fare anche ora.

queste 3 cose sono facilissime da fare. ce la fa anche un bambino, ma voi no. troppo attaccati ai vostri privilegi? e meno male che siete tutti consapevoli, illuminati.

figuratevi come ragiona la plebe ignorante. questro discorso è per tutti, e non ve la prendete.

la verità fa male lo sò.

yabadaba@finanza,

si mister. bisogna lavorare di meno, la metà. e lavorare tutti. in tutto il mondo, quindi anche nei BRICS c’è crisi da sovraproduzione. hai mica visto in giappone o corea quanti milioni di auto invendute sono all’aperto? a chi servono? a nessuno.

i nostri industriali sono imbecilli. na massa di egoisti buoni a nulla. altrochè adriano olivetti.

cosa vuoi efficentare ancora di più? sei cieco? non vedi che ormai le macchine fanno tutto loro? e lor signori imp-prenditori gongolano, poveri cretini.

se lasci a casa gli operai chi ti compra la tua roba? i tuoi robot te la comprano? fesso avido ignorante. ecco chi sono i nostri imprenditori.

ehh già bisogna copiare dall’america. il peggior paese che ci sia sulla faccia della terra. il più sanguinario, il più ladro, il più massone, il più esaltato. peggior esmpio non ce nè.

dovremmo rifuggire da tutto quello che è americano.

la soluzione al tutto l’aveva data GIACINTO AURITI già 15 anni fa. IO ve l’ho detto miliardi di volte ma voi siete sordi come campane. continuate a girarci attorno al discorso, perchè avete PAURA ad affrontarlo. avete paura della verità. figlia del tempo.

non vi posto nessun link, andate a cercarveli.

buona braciolata di ferragosto.

by DORF

salcatal
Scritto il 15 Agosto 2014 at 18:05

Ma è troppo chiedere di documetarsi prima di scrivere ?

E sapere, prima di dare consigli, che la Bundesbank non esercita la vigilanza sulle banche tedesche?

glare
Scritto il 15 Agosto 2014 at 20:03

salcatal@finanzaonline,

Cioè? la Buba non esercita vigilanza sulle migliaia di banche tedesche…? non si capisce proprio il commento..? sarebbe meglio argomentarlo

dorf001@finanza,

Alo.. hai ragione meglio 5 stipendi a 1000 euro che 1 a 5000..lo capirebbe anche un bambino; ci sono 10 mln di poveri in Italia che potrebbero accedere all’offerta.
Basterebbe ridurre le ore di lavoro in turni di 6 ( esattamente 4 al giorno) per 5 giorni lavorativi, con questo semplice metodo si creerebbero il 25% dei lavoratori in più.
Pensa a tutte quelle famiglie dove lavora solo una persona e vivono in 4 e magari 3 sono in età lavorativa…certo questo porterebbe al ritorno del grandi famiglie patriarcali e delle case dove tutti vivono sotto lo stesso tetto..
(pensare che negli anni ’80 hanno percorso la strada opposta nella convinzione che le “famiglie” fatte da un sigle spendessero di più..il problema è che il single non guadagna mai abbastanza e il lavaggio di testa subito non lo porta ad avere fiducia e a farsi una famiglia..quindi una volta che invecchia, stop, fine della domanda..la stessa cosa che nel 2025 bloccherà la Cina, ovvero la mancanza di figli).

Le soluzioni ci sono non sono certamente semplici e implicano cambiamenti nei costumi, nelle idee e nelle vite dai più piccoli ai più grandi.

kry
Scritto il 15 Agosto 2014 at 20:07

dorf001@finanza,

Dai Dorf, guarda che i tedeschi al wusterl ci abbinano i crauti e non la patata. La comica è che adesso che la locomotiva d’europa comincia a rallentare nonostante i vagoni siano volutamente vuoti chiedono di smetterla con l’austerità e riprendere i consumi e sai che ti dico a questo punto e a malincuore W MONTI.

closing time
Scritto il 15 Agosto 2014 at 21:09

due riflessioni per andrea: da due anni c’è un netto cambio di paradigma ovvero prima se affondava l’italia o altro grande paese si affossavano produzione e consumi- oggi se affondi ci sarà meno domanda ma intanto che tu anneghi un altro paese confida di mettere al riparo la sua overcapacity produttiva.
vero andrea : il problema è la debt deflation , basta poco volendo per capire che se 800 milioni di individui su 7 miliardi consumano l’80% delle ricchezze del pianeta e che se 300 persone fisiche vamtano un patrimonio pari a quello posseduto dalla metà della popolazione mondiale , noi così siamo distributivamente fritti.
ma il punto è se riempiamo i portafogli di soldi buttati dagli eleicotteri sai cosa succede al prezzo del petrolio e delle derrate alimentari : con l’aumento dei prezzi le attuali barche nel mediterraneo sarebbero e saranno folclore.nessuno vuole affrontare a mio parere due questioni centrali : toccare i diritti acquisiti per dare futuro alle nuove generazioni e al mondo e il modello di sviluppo è morto ( manca john ludd … sempre di più sul nostro blog ) : ovvero un mondo in cui si possa vicvere con meno ma meglio. peccato … the world wan’t listen!!!

closing time
Scritto il 15 Agosto 2014 at 21:12

p.s : i naviganti del blog si tengano liberi per metà novembre . andrea potendo ci si incontrerà come a suo tempo anticipatovi da qualche parte per una due giorni che sarà avvincente

dorf001
Scritto il 16 Agosto 2014 at 01:31

glare@finanza,

kry@finanza,

vi mando 2 chicche, dei capolavori.

per chi non l’ha visto. l’uomo dell’anno : http://www.youtube.com/watch?v=bhkYV0WqCH8

e questo è anche meglio : http://www.youtube.com/watch?v=4TDATEMdnDU

by DORF

salcatal
Scritto il 16 Agosto 2014 at 11:36

salcatal@finanzaonline,

L’ente addetto alla vigilanza sulle banche in Germania e’ la BASFIN e non la Bundesbank, questo e’ un fatto, non vedo cosa ci sia da precisare. La Bundesbank, a differenza della Banca d’Italia, non ha mai assolto a questo compito.

kry
Scritto il 16 Agosto 2014 at 13:52

salcatal@finanzaonline:
Ma è troppo chiedere di documetarsi prima di scrivere ?

E sapere, prima di dare consigli, che la Bundesbank non esercita la vigilanza sulle banche tedesche?

Diciamo che da precisare c’è che si dovrebbe Rileggere prima d’inviare un commento e che glare non fosse l’unico a non aver compreso. Non è che forse ci sia un ? in +.

kry
Scritto il 16 Agosto 2014 at 14:03

dorf001@finanza,

Grande Dorf. Mentre qualcuno al cinema s’illude d’aver l’uomo dell’anno noi ci esaltiamo con l’uomo dell’ano e il bello è che non ne abbiamo una bella scorta.

salcatal
Scritto il 16 Agosto 2014 at 18:42

kry@finanza,

Può darsi che non fosse chiaro, ma ritengo che il senso del mio intervento si capisse.

Poiché chi ha scritto l’articolo ha la presunzione di dare indicazioni alla Bundesbank invitandola a concentrarsi sulla vigilanza delle banche tedesche, mi è sembrato opportuno invitarlo, prima di scrivere stupidaggini, a documentarsi.

E a scoprire, quindi, che la Bundesbank non esercita la vigilanza sul sistema bancario tedesco.

icebergfinanza
Scritto il 17 Agosto 2014 at 00:33

Consiglio sempre prima di fare pessime figure di informarsi e non confondere la Basfin con la BaFin ovvero Bundesanstalt Für Finanzdienstleistungsaufsic istituzione nata solo nel 2002. Per il resto questa è la solita verità figlia del tempo
che consiglio di rileggersi a chi si improvvisa dotto medico e sapiente … http://www.bundesbank.de/Navigation/EN/Tasks/Banking_supervision/Bundesbank_and_BaFin/bundesbank_and_bafin.html Buona notte e coraggio la prossima volta andrà meglio.

kry
Scritto il 17 Agosto 2014 at 01:19

icebergfinanza,

IH, IH, IH, infatti bastava scrivere su google: chi esercita la vigilanza sulle banche tedesche e sarebbe uscito https://www.google.it/webhp?sourceid=chrome-instant&ion=1&espv=2&ie=UTF-8#q=chi%20esercita%20la%20vigilanza%20sulle%20banche%20tedesche successivamente si passava a http://www.tempi.it/io-ex-consigliere-di-barroso-vi-spiego-come-e-perche-l-europa-ha-fregato-voi-per-salvare-le-banche-tedesche-e-francesi#.U-_lr_l_uQg ed ad un certo punto si trova scritto …. La Bce eserciterà la sua vigilanza solo sulle 130 banche maggiori: la maggior parte delle banche tedesche sono piccole. L’ente supervisore tedesco, Bafin, esercita la vigilanza su migliaia di banche e di altre istituzioni finanziarie; dunque l’argomento secondo cui la Bce non potrebbe farlo è pretestuoso.

dorf001
Scritto il 17 Agosto 2014 at 01:29

kry@finanza,

hei kry ti mando un’altra robetta interessante. sai no, che il nostro-vostro- governo coglione ha firmato embargo contro la russia. fessi al cubo!!!! e i russi ora ce la fanno pagare. hanno fatto un ottimo accordo pure con l’argentina. LA NASCITA DI UN NUOVO SISTEMA ECONOMICO: L’ESEMPIO DI RUSSIA E ARGENTINA

ti mando solo il link e te lo leggi. qui : http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13787

cosa ti dico sempre sui commenti? te capi’. te ne posto 2.
1) Il primo battito d’ali d’una farfalla sta diventando un ciclone. Ora, il pericolo è la sindrome della belva ferita e senza scampo. Vanno emarginati, lasciati soli. Hanno tutto quello che serve per sopravvivere e svilupparsi senza sfruttare il resto del mondo. Ma l’imperialismo globale della finanza ha ancora bisogno degli USA. Qyindi bisogna emarginare anche quello. Con un’altra moneta, un altro sistema di credito, un altro modello sociale, civile, politico ed economico.

2) Non a caso la Russia ha bloccato molti contratti di importazione alimentare dalla UE…

Preferisce importare carne, formaggi, burro, soia, grano, frutta, ecc., dall’Argentina anzichè continuare ad ingrassare i tedeschi che difendono l’Ucraina. E anche per i nostri produttori agro-alimentari si mette male: purtroppo, sconteranno la miopia della nostra politica estera asservita agli USA e alla troika.

In cambio la Russia sfrutterà l’enorme giacimento di metano di Vaca Muerta nella provincia di Neuquen e fornirà tecnologia agli argentini.

E’ chiaro che i Russi non sono buoni samaritani, però questo gioca a favore dell’Argentina: terra ricchissima di risorse naturali e, se ben governata, dalle immense potenzialità di sviluppo socio-economico.

L’Argentina è stata forse la più grande opportunità in politica estera persa dall’Italia nel secondo dopoguerra.

Una nazione che ha oltre il 50% della popolazione di discendenza italiana, con milioni di persone che parlano la nostra lingua, che amano la nostra cultura, che fanno parte della nostra Storia, avrebbe potuto e dovuto diventare il nostro primo partner economico e politico.

Le due nazioni, insieme, avrebbero potuto sfruttare opportunità immense: l’Argentina avrebbe messo a disposizione le sue risorse agricole, energetiche, naturali; l’Italia la tecnologia, l’imprenditoria, la sua manodopera specializzata.

Insieme avrebbero potuto vincere la sfida di un diffuso benessere per le loro popolazioni, che tanto hanno in comune.

Invece, abbiamo preferito la UE e tutti i suoi sfaceli.

per ultimo guarda questo video della tv russa. ci sono sottotitoli, qui : http://www.youtube.com/watch?v=6Er6rRY_GrQ

notte

icebergfinanza
Scritto il 17 Agosto 2014 at 08:32

Per chi non conosce l’inglese o non vuol fare la fatica di leggerselo il sito della Bundesbank comunica che … Il coinvolgimento della Bundesbank nella vigilanza bancaria è dovuto non solo alla sua evoluzione storica, ma anche per la natura delle sue funzioni. Anche se gli obiettivi e i compiti della Bundesbank come una banca centrale non sono identici a quelli di un’ autorità di vigilanza bancaria, la politica monetaria e gli obiettivi e le attività di vigilanza prudenziale spesso si sovrappongono o si completano a vicenda nel settore finanziario.
Questo per concludere non resta che leggersi la reazione ufficiale targata Bundesbank alla richiesta di trasferimento della supervisione PARZIALE alla BCE ovviamente senza mettere il naso nei bilanci di sparkassen e landesbanken legate alla politica e sull’orlo del fallimento e escludendo da poco guarda caso proprio la tedesca KfW IPEX-Bank braccio commerciale della più grande banca europea attiva nei progetti di sviluppo e IKB, istituto specializzato nei prestiti alle Pmi ma fallito in seguito alla bomba subprime americana.
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Se la Bundesbank non vigila più sulle banche tedesche chissà perché vuole linea diretta su vigilanza bancaria…
BUNDESBANK: VUOLE LINEA DIRETTA CON BCE SU VIGILANZA BANCARIA, CRITICA PIANI BERLINO
09/07/2014 – 12:08
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Francoforte, 09 lug – La
Bundesbank vuole una linea di comunicazione diretta con la
Bce a livello di vigilanza bancaria delle grandi banche e
critica cosi’ i piani del Governo tedesco di far diventare
l’Autorita’ di controllo dei mercati Bafin l’interlocutore
tedesco della Bce nell’ambito della vigilanza bancaria
europea. Andrea Dombret, membro del consiglio di gestione
della Banca centrale tedesca, ha affermato infatti in un
convegno a Francoforte: “sono convinto che la Bundesbank
debba essere uguale agli altri controllori perche’ solo in
questo modo possiamo garantire una forte vigilanza europea.”
Secondo Dombret “la Bundesbank predispone la vigilanza
corrente, e la Bce decide” e quindi e’ necessario che la Buba
collabori direttamente in futuro con la Bce, che da novembre
controllera’ direttamente le 21 maggiori banche tedesche e
potra’ decidere quindi eventuali chiusure, se imporre
moratorie o avviare esami straordinari e le dimissioni del
cda degli istituti di credito sotto la sua vigilanza
Per concludere aggiungo solo che sul sito della ECB si legge che … Negli ultimi tempi il dibattito sullíassetto prudenziale in Germania si Ë intensificato. Il Ministro delle finanze ha annunciato una riforma che prevede la creazione di uníunica agenzia federale preposta alla vigilanza dei settori bancario, mobiliare e assicurativo. Sebbene il piano sia stato accompagnato da un invito ad una maggiore collaborazione tra il nuovo organismo e la Deutsche Bundesbank, le ripercussioni della riforma sul ruolo di questíultima nella vigilanza prudenziale non sono ancora chiare. La Deutsche Bundesbank ha avanzato argomenti a favore di un ampliamento delle proprie competenze in materia di vigilanza, sostenendo inoltre una piena integrazione della vigilanza bancaria tra le funzioni della banca centrale. Tale integrazione richiederebbe tuttavia una struttura organizzativa e decisionale pi ̆ semplice ed efficiente di quella attualmente in vigore nella banca centrale tedesca.
Buona Consapevolezza e consiglio a tutti di documentarsi prima di schiantarsi contro la conoscenza!

salcatal
Scritto il 17 Agosto 2014 at 09:56

icebergfinanza,

http://www.bafin.de/EN/BaFin/bafin_node.html

The Federal Financial Supervisory Authority (BaFin) brings together under one roof the supervision of banks and financial services providers, insurance undertakings and securities trading. It is an autonomous public-law institution and is subject to the legal and technical oversight of the Federal Ministry of Finance. It is funded by fees and contributions from the institutions and undertakings under its supervision.

yabadaba
Scritto il 17 Agosto 2014 at 18:06

Finché il denaro viene immesso nel sistema calandolo dall’alto, si ferma ai piani alti. E’ un denaro lento, che lavora per la rendita e per l’offerta.

Solo immettendolo dal basso sarà denaro dinamico, veloce, saprà arrivare dai piani bassi fino ai più alti. Perché lavora sulla domanda.

Il fatto che a comandare sia chi vive ai piani alti mi porta a pensare che alla seconda soluzione arriveremo solo quando il sistema sarà a pezzi e non si vedranno altre strade.

sd
Scritto il 17 Agosto 2014 at 23:34

dorf001@finanza,

Hello Dorf

Nel caso dell’Ucraina, Crimea e Russia (per precisare è dall’inizio che seguo la vicenda….non mi interesso solamente di economia) è palesemente chiaro che i dirigenti delle EU sono aflitti dalla SINDROME DI PETER…….sognano ancora il muro di Berlino……..anzi dormono un sonno pesante pensando che il mondo sia quello di 50 anni fà.

Comunque potrebbe anche accadere che i loro piani economici finanziari sulla moneta denominata EURO possano “saltare” per cause esterne…….in pratica potrebbe essere il classico CIGNO NERO, l’evento non previsto e non calcolato.
Voglio spiegarmi meglio, visto che l’euro è una moneta fiduciaria a corso forzoso emessa a debito dalle banche private e visto che gli Stati non la possono emettere per migliorare le proprie economie e il benessere dei propri cittadini…..gli stessi si vedono costretti ad ESPORTARE prodotti, e quindi IMPORTARE ricchezza (da qui derivano tutti i problemi dell’italia), in modo da poter aumentare la ricchezza dello stato e dei propri cittadini (il debito pubblico….non esiste).

In pratica con l’embargo di questi giorni della RUSSIA (e vai……PUTIN….sei grande….he he he) l’EU ha solo due possibilità:

1) o manda a quel paese la politica USA nei confronti della RUSSIA e ridimensiona la NATO…..naturalmente.

2) oppure dovra per forza far aumentare la domanda interna dei paesi membri EU incentivando i consumi dei prodotti all’inteno dell’unione…….in pratica dovrà creare un MERCATO INTERNO usando MONETA NON EMESSA A DEBITO dalle banche private ma bensì creata dagli stati stessi senza debito.

In pratica DORF, altro che Reddito di Cittadinanza…..dovranno lanciarceli con l’elicottero gli EURO….se non vogliono far saltare tutto in aria.

Attendiamo gli eventi futuri per capire se saremo in GUERRA oppure in PACE,

Un saluto

SD

PS:
FORZA PUTIN clap clap clap….e speriamo sia solo l’inizio.

stanziale
Scritto il 18 Agosto 2014 at 07:07

sd@finanza,

speriamo SD….il problema e’ che a medio termine e’ messa un po’ male
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2014/8/18/SPY-FINANZA-Russia-e-Ucraina-la-bomba-che-rimbalza-sui-mercati/520986/
anche la Russia…la stessa che ci dovrebbe comprare i prodotti…quindi le sanzioni sono un enorme autogol di germania francia italia, che si spera abbino il tempo di riflettere e la forza di imporsi ai diktat di oltre oceano…
non resta che condividere il tuo AUGURIO che le sanzioni possano essere il cigno nero dll’euro…e mi unisco ovviamente al FORZA PUTIN..

stanziale
Scritto il 18 Agosto 2014 at 07:22

…e poi un-altra cosa….siamo forse noi italia a subire gli effetti maggiori delle sanzioni, leggete questo ottimo articolo….http://italian.ruvr.ru/2014_08_16/Le-sanzioni-di-Washington-per-tutti-paghera-litaliano-Pantalone-6224/
dobbiamo pagare per la polonia, quelli stupidi , insignificanti e morti di fame degli stati baltici, notoriamente anti russi ….che ora sono in prima fila a questuare gli indennizzi agricoli alla ue, e che non voGLIONO LA Mogherini CHE non e che sia un fenomeno, ma era la nostra proposta e spettava a noi la presidenza…ma piu per il culo di cosi e difficile esser presi…. smettiamo almeno di foraggiare questi morti di fame con 7/8 miliardi l anno di contribuzione netta verso la ue…

aorlansky60
Scritto il 18 Agosto 2014 at 09:17

Magicx scrive :

“Pensioni d’oro, baby pensionati, pluripensionati… ma soprattutto un fatto: troppi pensionati sono da TROPPO tempo in quiescenza con sistema RETRIBUTIVO. Bisognerebbe avere il coraggio di RICALCOLARE tutte le pensioni e riconciliarle a livello contributivo (salvando al caso un livello minimo al di sotto del quale non scendere)”

Penso possiamo essere tutti d’accordo su questo (meno ovviamente i pensionati con relativi privilegi acquisiti che osteggierebbero fortemente una riduzione del loro trattamento a qualunque livello, mettendo in campo i baroni della burocrazia italiana a loro tutela per bloccare qualsiasi iniziativa del genere…)

C’è un altro particolare da citare relativo al nostro paese (statisticamente il più vecchio d’europa) che peraltro era stato previsto già 20anni fà almeno : il rapporto “forza lavoro / pensionati” è rapidamente diminuito da allora negli anni fino a raggiungere un livello quasi insostenibile, a maggior ragione al momento attuale che ha visto diminuire fortemente il livello occupazionale, quello che di fatto regge la baracca del pubblico impiego e del sistema pensionistico, oltre naturalmente all’emissione periodica di obbligazioni statali;

a proposito di questo, piccola digressione personale sul livello di deb pubbl italiano : l’ultimo dato uff di Giu2014 è impressionante; nei primi 6 mesi dell’anno il ns debito pubbl è cresciuto di 99 miliardi di €, tanto come non era mai salito in passato in un anno intero, nemmeno nel 2009 (vero anno nero del ns debito quando salì di 97 mld € rispetto al 2008); viste le prospettive economiche non certo rosee per il secondo sem 2014, mi chiedo come potranno reagire mercati e investitori sul ns paese all’idea di un trend irrefrenabile del debito pubbl italiano verso l’alto, da qui a fine anno, unita ad una crescita praticamente ZERO…

yabadaba
Scritto il 18 Agosto 2014 at 09:56

aorlansky60,

Io penso che i 30 miliardi di liquidità che il Tesoro ha messo da parte da un anno a questa parte possano spiegare ampiamente l’aumento del debito.

aorlansky60
Scritto il 18 Agosto 2014 at 12:01

…si, fino ad ora gli organi di informazione e la stessa Bankitalia ce l’hanno spiegata così… spero soprattutto che ne siano convinti i maggiori investitori sul ns deb pubbl…

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