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DEBITO IL CAPOLAVORO DELL’ASSURDO.

Scritto il alle 08:00 da icebergfinanza

Albert Camus amava ricordare che tutto ciò che esalta l’esistenza ne accresce, allo stesso tempo, l’assurdità.

Sono stati gli unici a comprendere quello che stava accadendo nel 2007 tra le principali istituzioni finanziarie o meglio alcuni di coloro che lavorano alla Banca dei regolamenti internazionali e ora rieccoli anche se questa volta non hanno tutte le idee ben chiare…

84a Relazione annuale della BRI 2013/14 – BIS

La Banca dei regolamenti internazionali avverte…

La recessione dell’area dell’euro è superata, l’economia globale “si sta riprendendo”, ma “permangono gravi difficoltà e stanno emergendo nuovi rischi” e “la ripresa è deludente”. Il peggio è passato insomma  spiega il direttore generale della Banca dei regolamenti Internazionali, Jaime Caruana, intervenendo all’assemblea generale ordinaria della Bri.

A distanza di sette anni, la Grande Crisi Finanziaria getta ancora un’ombra lunga sull’economia mondiale – dice il direttore generale della Bri – la buona notizia è che l’economia globale si sta riprendendo e ha ricominciato a crescere nell’anno trascorso. Iniziano a intravedersi gli effetti delle riforme, pur se in modo disomogeneo. La ripresa nelle economie avanzate si è ampliata. L’area dell’euro è finalmente riemersa dalla recessione, mentre il rallentamento nelle economie emergenti sembra essersi attenuato. L’aspettativa generale è quella di un graduale ritorno della crescita mondiale ai tassi pre-crisi. La notizia meno buona è che permangono gravi difficoltà, e stanno emergendo nuovi rischi. Nel confronto storico la ripresa è deludente”.

Esiste una certa enfasi su una ripresa che si fa fatica ad intravvedere, soprattutto nell’area euro, dove la riemersione dalla recessione, probabilmente è solo temporanea.

‘Esiste la possibilità di una trappola del debito: cercando di stimolare l’economia con tassi di interesse bassi” si incoraggia ”ulteriormente l’assunzione di debito finendo per aggravare il problema” che si voleva risolvere” avverte la Bri nella relazione annuale suggerendo che ”prendere scorciatoie non porta da nessuna parte”.

 

E’ vero che con il debito prendere scorciatoie non porta da nessuna parte, ma il debito pubblico si è gonfiato per depurare gli eccessi del debito privato, socializzandone costi e conseguenze perverse, una crisi essenzialmente di debito privato è diventata una crisi di debito pubblico.

Qui invece le idee sono molto chiare a differenza dei pusher nascosti dentro la Federal Reserve dove fanno fatica a comprendere che i mercati ormai sono totalmente assuefatti alla dose quotidiana della liquidità, pusher che negano l’evidente bolla finanziaria in corso…

Nel complesso, è difficile non provare un senso di sconcerto di fronte all’attuale sconnessione fra le dinamiche dei mercati e gli andamenti di fondo dell’economia mondiale… Varie economie meno colpite dalla crisi si trovano invece a uno stadio avanzato di pronunciati boom finanziari, e appaiono pertanto vulnerabili a una recessione patrimoniale nonché, in alcuni casi, all’eventualità di gravi turbative finanziarie. La crescita delle nuove fonti di finanziamento ha inoltre modificato la natura dei rischi. In questa seconda fase della liquidità globale le imprese delle economie emergenti stanno attingendo in misura crescente ai mercati internazionali, correndo così il rischio di perdere accesso al finanziamento al primo segnale di difficoltà. Più in generale, esiste la possibilità che i paesi si trovino a un certo punto prigionieri di una trappola del debito: cercando di stimolare l’economia con tassi di interesse bassi, incoraggiano ulteriormente l’assunzione di debito, finendo per aggravare il problema che volevano risolvere.

Nonostante l’euforia sui mercati finanziari, di investimenti non c’è traccia, invece di aumentare gli investimenti e la capacità produttiva, le grandi aziende preferiscono riacquisto di azioni proprie o impegnarsi in fusioni o acquisizioni…

It’s a surreal policy because, while the proximate cause of the Great Recession was the collapse of borrowing in 2007-2008, the ultimate cause was the growth of unsustainable debt over many years, culminating in a doubling of debt between 2000 and 2007.

Si come scrivono su Marketwatch è tutto cosi assurdo, una politica surreale perché, mentre la causa recente della Grande Recessione è stato il crollo dei prestiti nel 2007-2008, la causa ultima è stata la crescita di un debito insostenibile per molti anni, culminato con un raddoppio del debito tra il 2000 e il 2007.

Assurdo,surreale, benvenuto nel “New Normal”, si non si chiama più “lost decade”, ma new normal. Buona Consapevolezza!

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