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AN AMERICAN DREAM …SHOCK!
Facciamo un piccolo passo indietro e andiamo a rivedere le previsioni di quella sorgente di ottimismo istituzionale che si nasconde dentro la Federal Reserve dalla notte dei tempi, si quelli che ogni anno si cresce del 3 o 4 % si quelli che il sistema finanziario prima della crisi era fondamentalmente solido e il mercato immobiliare sulla via di una crescita sostenibile…
Grazie a Calculatedrisk possiamo osservare come lo scorso anno, partendo da una previsione a dicembre del 2012 di una crescita tra il 2,5 e il 3 % siamo scesi a marzo al massimo di un 2,8 % per poi arrivare a dicembre al 2,3 % e concludere con la realtà di una crescita del 1,9 %.
Per il 2014 al mercatino delle previsioni siamo partiti dal 3,5 % per scendere al 3,2 % sino ad arrivare al 3 %.
Non solo anche il gregge degli economisti intervistati dal WSJ un panel di prestigiatori che compone il Forecasting Survey
vede mediamente una crescita intorno al 3 % con qualche ragazzo con problemi etilici che arriva a sognare addirittura il 4,2 % …
Non sono da meno neanche i prestigiatori del Fondo monetario internazionale, cimabue, cimabue provi ad indovinare una cosa ne sbagli due…
La sostanza in fondo è tutta qua…
(ANSA) – ROMA, 30 APR – L’economia americana nel primo trimestre è cresciuta solo dello 0,1%. Lo comunica il Dipartimento del Commercio. Il dato è peggiore delle attese degli analisti che, pur stimando un rallentamento della crescita alla luce dell’inverno rigido, avevano previsto una frenata al +1,2%. Il quarto trimestre si era chiuso con un Pil in crescita del 2,6%.
Date ora un’occhiata a quanto è accaduto nei dettagli…
Lasciate perdere i consumi, non hanno aumentato i salari ma hanno dato nuovamente il via libera al debito, alle carte di credito…
Guardate il collasso delle esportazioni e non dimenticate che il dollaro non è mai stato cosi debole da anni! Questo significa semplicemente che il resto del mondo è fermo, immobile, stagnante.
Inoltre se gli investimenti residenziali e non, ovvero l’immobiliare ma non solo non ripartono in fretta, la crisi ritorna in un istante, non dico recessione, perchè gli americani dalla recessione non ci sono mai usciti.
Per una volta siamo solidali con gli economisti americani che stanno vivendo l’immensa tragedia che nasconde la loro totale incapacità di far uscire il cervello dalle biblioteche in cui sono rintanati e quindi lasciamo perdere le battute sul freddo, il gelo e la neve, aspettando i prossimi dati e sperando che tante rondini non debbano morire prima di riuscire a fare uno straccio di primavera!
Essere negati grazie al gelo e alla neve, rivedere pesantemente al ribasso le proprie previsioni di quasi il doppio per poi non riuscire ad avvicinarle neanche con il binocolo ha dello sensazionale al punto tale che ci troviamo di fronte ad uno dei più clamorosi fallimenti previsionali della storia come potete vedere qui sotto…
Non solo, senza la spesa per investimenti nel settore sanitario denominata ” Obamacare” il collasso del PIl sarebbe stato impressionante sino a scendere in negativo del 1 %!!!!
Inoltre ieri è uscito il dato relativo alla spesa per costruzioni …
“The U.S. Census Bureau of the Department of Commerce announced today that construction spending during March 2014 was estimated at a seasonally adjusted annual rate of $942.5 billion, 0.2 percent above the revised February estimate of $940.8 billion. The March figure is 8.4 percent above the March 2013 estimate of $869.2 billion.”
…il più basso livello di investimenti pubblici nel settore immobiliare dal lontano 2006!!!
Dinamica che ha già fatto rivedere al ribasso la lettura del PIL di mercoledi da un miserabile 0,1 % ad un meno 0.4 % di Deutsche Bank sino al meno 0,2 % di Goldman Sachs!
Non so se riuscite a comprendere la portata di una simile debacle per l’economia americana, ma non c’è fretta la verità è figlia del tempo. Ci sarò un rimbalzo ma non sarà come loro se lo aspettano, i miei dati sussurrano che la ripresa sarà moderata.
Per il resto appuntamento nel fine settimana con quel diavolo di Machiavelli non mancate!
Read more at http://www.calculatedriskblog.com/#WtowjSuaMEJkShJQ.99
Buon fine settimana a tutti e appuntamento a domenica con una spettacolare analisi che smonta scientificamente, pezzo per pezzo la pedagogia dell’ottimismo di maniera, dedicata a chi ha liberamente o vorrà farlo, sostenuto il nostro viaggio!
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Infatti per pura curiosità dei numeri mi piacerebbe conoscere il nuovo 1xx,xx% deficit/pil probabilmente molto simile al nostro 135% e ben distante dallo spaziale 250 giapponese per cui avanti va tutto bene ne abbiamo ancora di strada per raggiungerli e poter fallire.
Un sogno americano shock ….. una realtà nera e perplessa. Sogno ……. o son desto?
Andrea al di là delle battute io non comprendo come mai molti si sorprendono che il differenziale tra i titoli USA e italia sia basso. A ben guardare mi sembra che entrambi siamo messi male la differenza che loro fan i belli con dati fasulli e noi gli sfigati con dati più vicini alla realtà. Ultimamente non mi sembra che l’onestà paga anzi l’essere disonesti rende meglio. Ciao.
Caro Andrea penso che si possano considerare i migliori complimenti http://www.rischiocalcolato.it/2014/05/an-american-dream-shock.html sono sorpreso da FK non me lo sarei aspettato.
l’economia occidentale è alla frutta
chi sopravvive lo fa facendo debito pubblico…per salvare le banche
gli Usa hanno debito aggregato come il nostro: 300% del PIL
debito pubblico >100%….verso 120% entro breve
Qui la fonte più attendibile e recente … http://www.bruegel.org/fileadmin/bruegel_files/Events/Presentations/130121_AEEF/Session_4/Charles_Roxburgh_20130122_Debt___deleveraging_AEEF_Bruegel.pdf
Non era suggito neanche a me, F.K. purtroppo continua a sostenere l’euro, pero’ ospita anche chi e’ contro, glie ne va dato atto. Inoltre, importantissimo, sta divulgando in maniera corretta, con un certo coraggio , cio’ che sta avvenendo in Ucraina.
Per me l’euro lo sostiene in maniera abbastanza corretta , anzi tende ad esaltare le negatività/irresponsabilità italiane per evitarne l’uscita. Purtroppo è particolarmente contrario al picco del petrolio ma un commento molto semplice e matematico nell’ultimo suo post penso l’abbia spiazzato e forse cambierà idea.
L’espressione dell’uomo in fotografia dev’essere avvenuta dopo aver letto l’articolo di Andrea, mi sa che adesso cominci con il grattarsi la testa http://www.rischiocalcolato.it/2014/05/paura.html
L’abbronzato porta la disoccupazione al 6,3 nessuno ne parla, le attese erano per un 6,6 mentre il rating Russia passa a spazzatura. auguri
Opsss nessuno ne parla???? Veleno non lamentarti e pensare che ti punto la pistola contro. Lascia stare l’articolo e leggi i commenti. http://www.rischiocalcolato.it/2014/05/disoccupazione-usa-crolla-al-63-la-meta-delleurozona.html La stessa cosa la si può dire del rating. Ciao e buon fine settimana.
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il debito pubblico e aggregato inizia a schiantare pure loro…