PORTOGALLO E ITALIA: MICHELANGELO E MIRO’ IN SVENDITA!
In attesa che la verità figlia del tempo bussi alla porta di una delle regine d’Europa, noi andiamo ad occuparci di quello che in realtà sta accadendo al Portogallo, mentre un’Europa euforica continua a comprare carta su carta, facendo scendere i rendimenti a livelli che non si vedevano da anni ben prima della crisi, come se non fosse mai accaduto nulla, come se la crisi recente fosse solo un incubo qualunque.
Il Portogallo è tradizionalmente il Paese della malinconia, della saudade: chi è stato a Lisbona non può dimenticare le atmosfere decadenti, e vagamente bohèmiennes, del Bairro Alto o dell’Alfama. A partire dalle prossime elezioni europee però, il Paese lusitano rischia di diventare anche l’emblema della decadenza del progetto europeo, incagliato in politiche economiche controproducenti e dall’insipienza delle classi dirigenti. Alle prossime elezioni infatti, con gli “euroscettici” in crescita quasi ovunque, il Paese arriva senza aver superato la crisi economica che lo avvolge: c’è qualche timido segnale di “recovery”, ma la situazione macro-economica, e quella politica, sono molto preoccupanti.
Negli ultimi mesi l’export ha ripreso a correre e il mercato interno ha dato qualche segnale di risveglio, ma la rabbia contro l’esecutivo di Passos-Coelho non ha mai raggiunto livelli così alti. Non solo perché il Paese sta lentamente scivolando in uno scenario deflazionistico, dato l’inquietante segno “meno” che da ormai due trimestri precede l’indice dei prezzi. E nemmeno per la disoccupazione, che rimane alta al 15.6% di oggi, seppure in discesa dal 18% di nove mesi fa. Ciò che ha fatto inviperire l’opinione pubblica portoghese è stato senza dubbio il “Ces” (Contributo Straordinario di Solidarietà).
Provvedimento di inizio 2014, è stato necessario dopo che la Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittimo il taglio del 10% delle pensioni dei funzionari pubblici. Il governo si è visto costretto ad allargare la platea dei destinatari, prevedendo un taglio tra il 3,5% e il 10% per gli assegni mensili superiori ai 1.350 euro. Il “mandante”? La troika, contro cui campeggiano enormi murales nelle periferie di Lisbona e Oporto. Questo nonostante il premier avesse richiesto, nel 2013, un ammorbidimento delle politiche di austerity, in particolare con riferimento al rapporto deficit/PIL. (tratto da il Portogallo e l’incubo austerity)
Ora la notizia dell’ultima ora , dopo che i Finlandesi pseudo virtuosi biondissimi hanno più volte chiesto di ipotecare il Partenone o il Colosseo o vendere qualche isola greca, dicevo la notizia dell’ultima ora è che …
Portogallo, all’asta i Miro per abbattere i debiti .Il tribunale amministrativo ha dato il via libera alla vendita delle opere che lo Stato portoghese ha rilevato con la nazionalizzazione del Banco Portogues de Negocios. Il loro valore si aggira intorno ai 160 milioni di euro
MILANO – I Mirò possono essere venduti. Il tribunale amministrativo di Lisbona ha dato il via libera allo Stato portoghese per vendere 85 opere dell’artista catalano, finite in mano al governo dopo la nazionalizzazione del Banco Portogues de Negocios avvenuta nel 2008. L’operazione punta a recuperare parte dei fondi persi con il fallimento della banca: l’obiettivo è realizzare tra i 35 e i 70 milioni di euro, ma la collezione potrebbe arrivare a valere fino a 160 milioni di euro. La messa all’incanto, che avverrà stasera a Londra presso Christie’s, ha suscitato roventi polemiche in Portogallo, con azioni giudiziarie e iniziative politiche dei partiti dell’opposizione e la raccolta di migliaia di firme, volte a frenare la liquidazione di un pezzo del patrimonio artistico nazionale da parte dell’esecutivo conservatore di Pedro Passos Coelho. tratto da Repubblica Portogallo, all’asta i Miro per abbattere i debiti
Tempi difficili per i patrimoni artistici del Paese, al punto tale che sembra che la Corte dei Conti abbia deciso di fare causa all’agenzia di rating S&P per ...Italy accuses S&P of not getting ‘la dolce vita‘
If financial analysts had spent more time admiring a Michaelangelo fresco or reading Dante instead of poring over spreadsheets, they might not have touched off the inferno that engulfed the Italian sovereign debt market, Italy’s state auditor is claiming.
Se gli analisti finanziari avessero trascorso più tempo ad ammirare un affresco di Michelangelo o leggere Dante , invece di (far finta aggiungo io ) di studiare la reale situazione del Paese, non avrebbero scatenato l’inferno che ha colpito il mercato del debito sovrano italiano … .
Sembra che la nostra Corte dei Conti abbia notificato all’agenzia di rating una richiesta di danni pari a 234 miliardi di euro per aver agito illegalmente omettendo di considerare la ricca storia culturale d’Italia , mentre downgradavano il paese .
Ora va bene sostenere che l’attacco all’Italia da parte delle agenzie di rating era deliberato, lo abbiamo avidenziato più volte e la prova è in questo post ITALIA … MOODY’S: LA FRODE DEL RATING! ma arrivare a fare causa, SEMPRE SIA VERO ( perchè delle notizie pubblicate dal Financial Times c’è da fidarsi come quelle di Pierino…) per non aver ricordato il patrimonio artistico e letterario italiano è ridicolo, ben altre sono le vere considerazioni da fare a proposito del deliberato attacco da parte delle agenzie di rating, ma di questo ci occuperemo nel prossimo libro.
Ma in Italia si sa coprirsi di ridicolo ormai è lo sport nazionale!
Come scrive Mike del blog Mish’s Global Economic Trend Analysis … Il Portogallo è pronto ad implodere?
Questo è ciò che un manager di hedge fund crede. Per ora, la dinamica dei tassi di interesse suggerisce il contrario.
Vuol dire forse che il Portogallo è fuori pericolo?
Io non la penso così dice Mike, figuriamoci noi!
Salanic sostiene che mantenere lo status quo non è sostenibile. Ecco la sua tesi generale.
- Il Programma della Troika è fuori pista. Obbligazionisti portoghesi sono in balia del mercato.
- Il Portogallo ha un eccessivo debito pubblico e privato finanziato dall’estero. ( ricordate cosa vi abbiamo raccontato più volte noi di Icebergfinanza…)
- Portogallo non può né crescere né svalutare il debito.
- L’austerità ha trasferito tutto il peso tutto il peso dell’aggiustamento degli squilibri economici sulle persone.
- I Corporates sono inadempienti in massa e non possono sostenere i loro oneri del debito, portando ad un circolo vizioso di deleveraging.
- Le prospettive a lungo termine sono desolanti.
- Il rapporto Debito-PIL è molto alto e in crescita dell’uno per cento al mese. Il Portogallo è il terzo paese più indebitato nell’Eurozona.
- Rapporto tra crescita e interessi passivi sul debito è il più alto nella zona euro e non è sostenibile.
- Portogallo non può né aumentare le tasse né tagliare le spese, lasciando poco spazio per migliorare la capacità di servizio al debito.
- 40 anni consecutivi di deficit e 18 anni senza un avanzo primario confermano che il Portogallo non può sostenere debito così alto.
- Nel caso più ottimistico, il debito sovrano portoghese è almeno del 30% oltre la sostenibilità. Se vi piacciono i grafici nel post di Mike troverete molto di più Buona Consapevolezza a tutti!
Nel fattempo direi che il nostro Machiavelli è stato profeta in patria!
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Oltre al patrimonio artistico c’è anche quello naturale.
Che ne dici se vendiamo il comprensorio dolomitico all’Austria e alla Germania, quanto ce lo possono pagare ?
http://www.finanzacritica.it/2014/02/bitcoin-una-riflessione/
è davvero fantastico. Leggendo il report del fondo speculativo che Shedlock ha pubblicato ieri sul suo sito mi è venuto in mente di collegare Portogallo, Spagna, Grecia e Italia alla Norvegia. Perchè ? La Norvegia è di gran lunga il paese più ricco del mondo, per quanto abbia una bolla immobiliare imponente ha un debito pubblico molto basso e un fondo sovrano pari a oltre 3 volte il PIL che raddoppierà nei prossimi 10 anni. Eppure la corona norvegese ha perso rispetto l’euro quanto le valute di paesi scalcagnati. Le autorità norvegesi preoccupate della loro bolla hanno ritenuto preferibile disinteressarsi dell’inflazione al 2,5% e scoraggiare quindi ulteriore afflussi valutari speculativi e incoraggiare deflussi verso paesi a inflazione più bassa correggendo in modo graduale gli eccessi del recente passato. Eppure data la mostruosa ricchezza della nazione avrebbero potuto (loro sì) optare per la difesa della forza della moneta. Pare chiaro che in Norvegia ci sono autorità politiche e monetarie il cui compito è certamente facilitato dai doni di madre natura, ma che appaiono raziocinanti, mentre nell’Europa continentale imperversano ideologie suicide che portano a vedere la forza dell’euro come segno della forza dell’economia e quindi di riflesso a considerare i menzionati paesi come più solidi della Norvegia che continuerà a esportare petrolio e gas almeno sino al 2030.
forse le Autorità norvegesi investono nell’Europa continentale perchè non possono astenersi dal farlo.
pena un’altra tragedia? o un cataclisma come eruzione vulcanica dell’Islanda?
Norvegia, 100 morti: strage di ragazzi
inseguiti e uccisi. Il folle forse non era solo
Terrore al campo estivo di Utoya: oltre 90 massacrati da un uomo armato di pistola e fucile. Arrestato norvegese neonazista e fondamentalista cristiano responsabile anche delle 7 vittime dell’esplosione a Oslo. Il Paese sotto shock
Solo la Santa Madre Russia potrebbe aiutarci a noi italiani a liberarci dalla tirannide dell’euro ( Oligarchia Alemanna+ Multinazionali US. ) . Dico Russia e Vladimir Putin col suo petrolio e GAS , tanto GAS.
e si deve tener bene a memoria che i sudditi della Perfida Zia Albione….useranno a breve energia nucleare prodotta da centrali nucleari costruite da Cinesi. e non dai loro cugini Americani.
Le uniche piacevolezze (per gli amanti del genere) provenienti da santa madre Russia sono le troie. Auguri con il tuo nuovo santo protettore, è vero la madre degli…
chissà dove leggi queste stronzate. Avere a breve energia da una centrale nucleare è una contraddizione in termini dato che ci vogliono almeno 10 anni per costruirne una senza considerare tutti gli iter autorizzativi la gestione delle protese degli abitanti della zona etc… Dato che una centrale da sola non risolve nulla e ne servirebbero almeno una decina possiamo sproloquiare e dire che sarebbero pronte nel 2030. Ora le differenze tra il mondo del 2030 e quelle del 2014 saranno talmente maggiori di quelle tra il mondo del 2014 e quello del 1999 che non riesco neppure a immaginarle e siccome la direzione del cambiamento è il medesimo preferisco persino non provarci. Non farlo neppure tu, vai a farti una bella trombata e tutto andrà meglio almeno per un pò.
John,
posso farti una domanda stupida ? Nei tuoi viaggi porti con te una fotocamera digitale o con la pellicola ?
Secondo Draghi l’euro è irreversibile. Sbaglia, ma se invece avesse detto “gli effetti dell’euro sono irreversibili” avrebbe avuto ragione. Non so se ci sarà tempo per avere una nuova lira e in che modo ma di sicuro non sarà la lira di una volta.
La maggioranza non sa cosa sia l’entropia e anche chi pensa di saperlo fa confusione e la ritiene una misura del disordine. L’entropia è questa: un gas è contenuto in una ampolla a sua volta collegata con una paratia a una seconda ampolla dove c’è il vuoto. Se a parità di ogni altra condizione apri la paratia il gas si espande nella seconda ampolla fino a che tutti i parametri fisici del gas nella prima e seconda ampolla sono i medesimi. Non si è verificato alcun scambio di energia, ma quest’ultima si è distribuita in maniera differente. Per riportare la situazione come era in partenza è necessario comprimere il gas di nuovo nell’ampolla, quindi aggiungere energia dall’esterno. Che vuol dire ? Semplice, che la freccia del tempo va in una direzione sola.
Ma in che modo l’energia si redistribuisce in un sistema instabile ? Questo lo suggerisce il principio di Swenson o la legge di produzione della massima entropia (MEP) che in italiano e non in matematichese suona così: tra i tutti i possibili modi attraverso i quali un sistema raggiunge uno stato di nuovo equilibrio, esso sceglie quello che minimizza l’energia potenziale e massimizza l’entropia nella maniera più rapida possibile dati i vincoli del sistema. Che tradotto ancora significa:
1) un sistema instabile prima o poi torna stabile
2) quando cambia di stato esso avviene nel modo più rapido possibile
Ecco perché le leggi della fisica impediscono all’uomo che le ignora di adattarsi. Egli crede di poter saltare giù dal treno in corsa perché capirà in tempo quando farlo. Povero pazzo.
Digitale, uso una Canon 7D di qualche anno fa; va ancora molto bene, sono le ottiche a fare la differenza e a pesare sul budget !
Grazie,
sono sicuro che hai capito il senso della mia domanda 😉
francamente no, mica sono tanto intelligente e perspicace… 😯
La cosa interessante è che i sistemi macroscopici entropizzano, quelli microscopici no, ci sono studi interessanti (su i vetri di spin in 2D, i sistemi a 1D non entropizzano mai) che cercano di capire oltre quale ordine di grandezza di particelle il comportamento viene descritto correttamente dalle leggi della meccanica statistica .
orpo cuculo mi sorprendi. In realtà la vastità degli argomenti e delle cose che si vorrebbe conoscere è tale che quando ci penso mi intristisco. Alla fine sono costretto a fare delle scelte. Se uno si specializza, inizia ad andare a fondo su un tema, quale che sia, comprende sempre di più ma deve lasciare perdere il resto, se resta un generalista rimane con la certezza di avere toccato la superficie e la voglia di andare a vedere cosa c’è sotto. Poi c’è tutto quello che non puoi leggere su un libro ma devi vedere e vivere di persona ed è quello che preferisco. Cribbio c’è persino della gente che dice di annoiarsi. Ma come è possibile ? Non basterebbero 100 anni per scalfire la punta dell’iceberg, invece dopo 75, se tutto va bene, uno arriva ad avere capito qualcosa appena in tempo per crepare. Bah !
John, almeno tu hai la possibilità di viaggiare. Noi giovani non possiamo ne adesso ne in futuro… comunque vada io sono positivo comunque;)
so di essere un rompiballe, ma qualcuno vuol dirmi come si è fatto tutto questo debito dei paesi Pigs? Perchè tutti che rompono, ma a me sembra che sia in Italia che in Portogallo e grecia, i cittadini ci abbiano dato dentro a succhiare sangue allo stato, con la complicità della classe politica, vedi pensioni baby e prepensionamenti, stipendi forestali, spesa sanitaria, case popolari, casse integrazioni fasulle ecc.ecc.
il futuro non è noto… l’Italia è bellissima, l’unico paese dove dovunque tu sia ti bastano pochi km per essere in paradiso. A volte la volontà conta più dei soldi, ho incontrato gente in viaggio da anni con budget da 5 dollari al giorno, gente che è partita in bicicletta dall’Olanda con una sacca e dopo anni è ancora lì che gira. Tipi in gamba che non li turba niente e nessuno che quando finiscono i dollari si fermano, trovano un lavoretto e ripartono. Questione di aspettative, filosofia di vita, siamo tutti diversi e questo è il bello. Per il resto, è vero, posso viaggiare, ma ho iniziato oltre gli anta e per ogni cosa in più spesso c’è una cosa in meno. Il fatto è che noi cambiamo in funzione delle nostre esperienze, poi qualunque cosa sia che ci appassiona ci sembra impossibile farne a me, che sia suonare il violino o finire in capo al mondo… e tante delle nostre preoccupazioni per quanto fondate e reali si possono ridurre sino a sparire con un pò di fortuna e la giusta attitudine. Se dove sei è una gabbia, allora scappa, vai via, non aspettare che ti arrivi un aiuto dal cielo, tenta di andartelo a prendere da solo, nulla è peggio che restare immobile. Ciao e buona fortuna.
Grande John, la 7d la vendiamo ancora con soddisfazione. Macchina eccezionale. Come te del resto. Con affetto anche se non ci conosciamo.
ma che ringrazi ?
5 usd al giorno x viaggiare ? che mangi ? dove dormi ?
ahh si ci sono …siete DISCEPOLI DI CRISTO. mangerete di quello che vi offriranno , dormirete fra di loro …. ma se ben ricordo dice – Cristo nel Vangelo- anche non portatevi denaro, monete argento ecc, perchè ogni Lavoratore ha diritto alla giusta-propria mercede.
SOGNA invece , è gratis !
vedi John, sebbene io sia un “generalista un poco superficiale” non vivo e leggo solo stronzate.
nel UK infatti:
Francesi e Cinesi per la nuova centrale britannica
mercoledì 6 novembre 2013
di Maurizio Stefanini (giornalista)
http://www.agienergia.it/Notizia.aspx?idd=1077&id=49&ante=0
Per i modi di pensare di oggi costruire nel Regno Unito la prima centrale nucleare dopo una generazione è cosa “di destra”. E effettivamente è con il governo del conservatore David Cameron che il 21 ottobre 2013 è stato annunciato l’accordo per il nuovo impianto di Hinkley Point C nel Somerset,
anche se a far partire effettivamente i lavori manca tra l’altro il sì della Commissione Europea.
Pure il governo Cameron nell’ottobre del 2010 ha deciso che sarebbe stato concesso a privati di costruire fino a otto nuove centrali nucleari. È stato però col laburista Tony Blair che nel 2006 è stata elaborata quell’Energy review che contemplava il ritorno al nucleare, e curiosamente il consorzio di privati che si è ora offerto per Hinkley Point C è composto da società di origine comunista.
Ciò è più evidente nel caso di China National Nuclear Corporation e di China General Nuclear Power Corporation. La China National Nuclear Corporation, in particolare, costituita il 16 settembre 1988 con decreto del governo cinese, ha il presidente ed i vicepresidente nominati dal presidente del Consiglio di Stato, ed ha la missione ufficiale di sovrintendere a tutti gli aspetti del programma nucleare civile e militare della Repubblica Popolare. Erede di quel Ministero per l’Industria Nucleare cinese che al tempo di Mao aveva costruito la prima bomba atomica cinese, la prima bomba all’idrogeno ed il primo sottomarino nucleare, come recita il suo statuto, “combina la produzione di armamenti nucleari con la produzione civile, prendendo l’industria nucleare come base per lo sviluppo dell’energia nucleare e promuovendo la diversificazione dell’economia”. Quanto alla China General Nuclear Power Corporation, era stata creata nel 1994 col nome di China Guangdong Nuclear Power Holding Co., Ltd. e con un 45% di proprietà della stessa China National Nuclear Corporation un 45% della provincia del Guangdong e un 10% di quella China Power Investment Corp. che è una delle cinque grandi società elettriche di Stato della Repubblica Popolare. Ma poi ha iniziato a sviluppare i propri interessi anche oltre il Guandong, cambiando nel maggio 2013 anche il suo nome. In questo momento mentre la China National Nuclear Corporation si occupa soprattutto del nord-est della Cina, la China General Nuclear Power Corporation è saldamente insediata nel sud-est.
Proprio alla China General Nuclear Power Corporation si deve l’inizio della relazione con la Francia, dal momento che la sua prima centrale nucleare usò reattori disegnati e fabbricati dalla francese Framatome, assorbita nel 2006 dal gruppo Areva. Questa, va ricordato, è nata nel 2001 come società anonima con un capitale appartenente per il 68,88% all’organismo pubblico di ricerca scientifica Commissariat à l’énergie atomique et aux énergies alternatives, per il 14,33% direttamente allo stato Francese, per il 4,82% al fondo sovrano kuwaitiano Kia, per il 3,2% alla Caisse des dépôts et consignations, per il 2,24% alla stessa Edf, per lo 0,23% a Framépargne, per lo 0,95% alla Total, per il 4,04% al pubblico e per l’1,2% autocontrollata. Dopo che nel settembre 2004 il Consiglio di Stato aveva approvato i progetti per la costruzione di reattori di terza generazione, nel febbraio 2007 la Edf ha firmato un accordo di cooperazione con la China Guangdong Nuclear Power Holding Co., Ltd per costruire e gestire i reattori nucleari di Taishan, nella provincia di Guangdong. Nel corso di una cerimonia del novembre 2007, a cui hanno partecipato il presidente cinese Hu Jintao e il presidente francese Nicolas Sarkozy a Pechino, un contratto da 8 miliardi di euro per la fornitura dei due reattori e del combustibile fino al 2026 è stato siglato dalla China Guangdong Nuclear Power Holding Co., Ltd con Areva. E nell’agosto del 2008 Edf e China Guangdong Nuclear Power Holding Co., Ltd hanno sottoscritto gli accordi definitivi per la creazione della joint venture Taishan Guangdong Nuclear Power Joint Venture Company Limited (Tnpc), di cui l’Edf possiede il 30% per un periodo di 50 anni: il periodo massimo consentito per una joint venture in Cina.
La cosa curiosa è però che anche Électricité de France (Edf), oggi la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia in Francia, fu fondata l’8 aprile 1946 con la nazionalizzazione di vari produttori, trasportatori e distributori di elettricità per iniziativa del ministro per la produzione industriale Marcel Paul: comunista e sindacalista. È vero che dal 19 novembre del 2004 ha cessato di essere un’azienda statale per diventare una società anonima a capitale pubblico che dal 18 novembre 2005 è quotata in Borsa. Ma tuttora lo Stato francese possiede l’84,4% del pacchetto azionario, mentre un altro 1,9% è dei dipendenti. Proprietaria in Italia del 99,4% della Edison, la Edf produce oltre un quinto di tutta l’energia elettrica dell’Unione Europea, e nel 2012 l’89,1% della sua capacità era rappresentato dal nucleare, contro il 7,6% di idroelettrico e il 3,3% di termico. È abbastanza risaputo che proprio l’importazione di elettricità dal nucleare francese dell’Edf ha consentito all’Italia di assorbire il contraccolpo dell’uscita dal nucleare nazionale, sancita da due differenti tornate referendarie. Il fatto che nel 2005 la quota nucleare era ancora dell’85,8% dimostra come la Francia in ciò sia in netta controtendenza, rispetto alla generale inclinazione alla riduzione del peso del nucleare.
Proprio questa tendenza allo sviluppo del nucleare in un momento di impopolarità accomuna d’altronde alla Francia la Cina, dove pure la quota di nucleare non oltrepassa oggi il 2%, contro il 20% complessivo degli Stati Uniti, che sono il primo Paese produttore di energia nucleare in termini assoluti, e il 74% della Francia, il primo in termini relativi; ma dove l’obiettivo è di triplicare entro il 2020, arrivando al 6%. Insomma, per i Paesi che vogliono anch’essi invertire la tendenza rivolgersi a francesi o cinesi. E meglio se francesi e cinesi assieme, è quasi d’obbligo. Con questo accordo il Regno Unito ha commissionato a Edf due reattori nucleari da 18,9 miliardi di euro, che saranno forniti da Areva. La stessa Areva avrà dunque il 10% del consorzio, i due gruppi cinesi tra il 30 e il 40% assieme, la Edf un 45-50% e altri investitori potrebbero arrivare al 15%.
beh quando sono in giro con la famiglia vedo che se ci stiamo un po’ attenti con 50 euro al giorno a testa ce la caviamo… sarà scappato via uno 0
Giobbe tu non sei uno sciocco, tutt’altro ma a volte il tuo modo di scrivere è un pò troppo goliardico e quindi vuol dire che ci marci un bel pò. Che senso ha per uno che sostiene che il proprio paese è asservito a Germania e perfida Albione, invocare la (ex ?) Unione Sovietica come unica speranza per (frase tua):
“aiutarci a noi italiani a liberarci dalla tirannide dell’euro…”
sono secoli che gli italiani invocano l’aiuto di qualcun’altro per liberarli da qualcun’altro ancora… e alla fine lo ottengono sempre… e si passa da un padrone all’altro. Libero di pensarla come credi, a me i padroni non piacciono mai, bianchi, rossi o gialli che siano. Capisco che evitarli sia molto difficile ma invocarli questo proprio no !
Per le centrali nucleari, fallisci il punto. Che vuol dire una dichiarazione di intenti, quante ne vengono pubblicate ? Il governo tal dei tali vuole fare questo e quello… e allora ? Poi lo fa davvero ? Ci riesce ? Ne è capace ? Ha il tempo e le risorse necessarie ? 10 anni è il tempo minimo per realizzare una centrale nucleare. Verifica con il caso dell’unica centrale commissionata nell’Europa che conta, in Finlandia. Centrale commissionata ai francesi, costi triplicati, tempi eterni… In Cina e Russia fanno prima, questo sicuro tanto se poi succede un casino chissenefrega. Ti piacerebbe davvero tanto avere dei nuovi padroni così ? A me no.
Per quanto riguarda le troie di nome o solo di fatto ne è pieno il mondo e quelle con le tette saranno anche care ma non rappresentano certo un problema, quelle in giacca, cravatta e valigetta 24 ore invece sì.
Ciao Giobbe stammi bene (l’invito è sempre quello)
Tutti che svendono mentre in futuro qualcuno comprerà qualcosa. Magari il tesoro comprerà la bad bank IntesaUnicredit integrandola con la nazionalizzata MPS. http://www.finanza.com/Finanza/Notizie_Italia/Italia/notizia/Intesa_Sanpaolo_e_Unicredit_con_Kkr_per_ipotesi_bad_bank_in_-412605 Lo so, lo so , ipotesi fantasiosa …. non si sa mai.
Tutti voi dite ai giovani di andare via dall’Italia ? Ma dove, dove possono andare ?
Non gli dite la Germania, l’Australia, la Cina il Brasile..(etc) per andare in quei posti bisogna avere un gruzzoletto da parte perchè non troveranno il lavoro in una settimana..sempre che in determinati paesi li facciono ancora entrare!!
l’Altro giorno ho visto su “la Gabbia” di un quarantenne operaio che è andato in Albania e mi sono tornati in mente quando gli Albanesi scappavano con i gommoni per giungere in Puglia e avere così una “vita migliore ” in Italia…
Io, purtroppo non ho più idee e buoni consigli..credo solo che la generazione degli anni 80 sia l’ultima non ancora totalmente lobotomizzata a potere salvare questa Nazione..(mi perdonerà qualche buon ragazzo dei primi anni novanta) ma so anche che è numericamente meno della metà di quella dei 70 e circa 2/5 di quella degli anni 60..quindi il paese è destinato comunque a collassare.. ma se, se ne vanno i giovani dai 30 e 20 anni chi rimarrà nel paese?
ilcuculo@finanza:
Oltre al patrimonio artistico c’è anche quello naturale.Che ne dici se vendiamo il comprensorio dolomitico all’Austria e alla Germania, quanto ce lo possono pagare ?
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/04_Aprile/20/austria_vendita_montagne.shtml
Ve la immaginate l’Italia del 2030,
un paese fatto quasi interamente di poveri vecchi lavoratori, perchè il sistema pensionistico sarà fallito da almeno dieci anni, un paese lento, lentissimo, senza tecnologia, senza istruzione adeguata, con un quarto delle macchine che oggi circolano, senza nuove infrastrutture e con quelle vecchie piene di crepe, senza risorse energetiche, senza liquidità…
provate a immaginare l’Italia …
E’ vero, questa è la decrescita più infelice che si possa immaginare. Ma l’Italia come direbbe Totò è bella a prescindere e il vuoto sarà colmato comunque.
Chi aveva 20 anni nel 1950 ha rimesso in piedi questo paese, vediamo cosa riusciranno a fare quelli che hanno 20 anni oggi.
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http://www.ilsole24ore.com/art/2014/2014-02-04/in-grecia-e-italia-si-lavora-300-ore-piu-germania-ma-si-guadagna-meta-ecco-perche-grecia-150430.shtml
Ma chi l’avrebbe mai detto.
Più ore lavorate da chi lavora, meno lavoratori impiegati, alta disoccupazione, stipendi più bassi, consumi calanti = recessione.
Credo che qui ci vogliano un paio di premi nobel per l’economia che studino il problema.