in caricamento ...

LA NOTTE DEGLI ALESINI VIVENTI!

Scritto il alle 11:28 da icebergfinanza

Devo ammettere che ero combattuto oggi sul titolo da scegliere, avrei preferito la notte degli asini volanti ma mi sono limitato alla notte degli alesini viventi anche se ormai non c’è più limite alla spudoratezza di certi personaggi.

Abbiamo più volte visto che secondo il Professor Brad DeLong economista americano molto conosciuto e docente presso l’Università della California di Berkeley  ha sottolineato come   (…) Mi sorprende l’entità della catastrofe, ma quello che mi sorprende ancor di più è l’apparente fallimento degli economisti accademici nel prepararsi per il futuro.  Sulla scia della crisi mi aspettavo che i dipartimenti economici di tutto il mondo affermassero che bisogna cambiare i modelli impiegati  … alcuni economisti scegliono, per ragioni non economiche e non scientifiche, un orientamento politico e una serie di alleati politici, e girano e regolano le loro ipotesi fino a giungere alle conclusioni che meglio si adattano al loro orientamento e che possono compiacere gli alleati…

UNA RIVOLUZIONE NELLE UNIVERSITA’!icebergfinanza 

Invece i fautori dell’austerità espansiva generalizzata un’autentica fesseria accademica quotidianamente riempiono le pagine del Corriere della Sera con i loro editoriali all’amatriciana…

Dopo aprile viene maggio. Attenti a quei due 

Giorno dopo giorno, sembrerebbe continuare spedito il processo di conversione di Alesina e Giavazzi alle politiche keynesiane.

Ma non è così.

Anzi, direi che se possibile si comincia a intravedere meglio il diabolico (lo diciamo scherzando ma non troppo) piano dei  nostri due economisti preferiti su questo blog.

Cominciamo dalla maschera keynesiana. Che è stata rafforzata. Quello che solo un mese fa (22 aprile) era una proposta di far sì che “il deficit temporaneamente superi la soglia del 3%” oggi (17 maggio) è divenuto un deficit che “rimarrebbe superiore al 3% ancora per due anni e rientrerebbe solo fra tre”.

Non solo. C’è anche una chicca quantitativa: se ad aprile si pensava di ridurre le tasse di 50 miliardi, finanziandone 12 coi tagli ai sussidi, 30 con l’abolizione di agevolazioni fiscali e 8 di deficit, ora sono sparite le abolizioni delle agevolazioni e si chiede al primo anno una riduzione delle spese di 1% di PIL, 16 miliardi, presumibilmente con un aumento del deficit di 34 miliardi!

Insomma da un deficit di 8 ad un deficit di 34 miliardi, niente male, direte voi.

“In questa situazione occorre chiedersi se ci convenga impegnarci al 3%  (di deficit su PIL, NdR) quest’anno, visto che, a parte una questione di orgoglio, non ne guadagneremmo sostanzialmente nulla. Non si riduce la disoccupazione con l’orgoglio.”

Non c’è dubbio, non si riduce con l’orgoglio. E nemmeno, lo ribadiamo per l’ennesima volta, con i tagli di tasse: in una recessione così grave dove la gente ha paura del futuro questa non farà che risparmiare gli abbassamenti fiscali e non consumerà maggiormente.

Parole sante, si tratta di una debt deflation che i lettori di Icebergfinanza conoscono alla perfezione …dove la gente ha paura del futuro questa non farà che risparmiare gli abbassamenti fiscali e non consumerà maggiormente.

Meglio molto meglio usare i 50 miliardi che Alesina e Giavazzi hanno miracolosamente trovato per Saccomanni per vera domanda pubblica, impegnandosi a fare investimenti pubblici e domanda pubblica di beni e servizi alle imprese, unico modo per rimetterle in moto: Giappone docet. Al contempo garantendo 16 miliardi di tagli di sprechi di spesa con una vera spending review, non quella finta fatta da Monti che ha tagliato vera domanda di beni e non sprechi. Questo sì che per definizione farebbe bene a occupazione e PIL.

Ma.

Ma c’è un ma.

Ogni volta che A&G fanno un passetto avanti da keynesiani, ne fanno due indietro da banchieri.

Eh già, perché mentre ad aprile raccomandavano che si facesse ripartire il credito  togliendo “i crediti andati a male dai bilanci delle banche – spostandoli in nuove società, appunto le cosiddette bad bank …. una parte dei crediti inesigibili ricadrebbe sugli azionisti, ma inevitabilmente anche sullo Stato, come accadrà con il Monte dei Paschi di Siena”, oggi … alzano la posta.

Ricordiamo al lettore solo per memoria quanto sia – al contrario di quanto sostengono A&G – inutile dare fondi alle banche oggi che manca la domanda di credito da parte delle imprese e quanto sia preminente far prima ripartire la domanda di beni, appunto come in Giappone, con la maggiore spesa pubblica per appalti. E ricordiamo quanto sia disdicevole mettere un solo centesimo dei soldi dei contribuenti nel Monte dei Paschi di Siena dei derivati e della politica corrotta e malsana.

Ma ora ci interessa dire del mutamento del pensiero mensile di A&G.

Oggi ci dicono che “il secondo pilastro di questa strategia è il credito. La riduzione delle tasse non basta per uscire dalla recessione (ma va? E come mai?). È necessario che le banche ricomincino a prestare denaro a famiglie e imprese. Per far questo, come abbiamo già scritto, bisogna ricapitalizzarle. La premessa è risanarle, togliendo dai loro bilanci i prestiti insolventi (che in un anno sono saliti da 50 a 60 miliardi di euro). Per farlo si può utilizzare il Meccanismo europeo di stabilità (Ems), il cosiddetto «Fondo salva-banche», come ha fatto la Spagna. Il vantaggio è che anche questo prestito ci sarebbe concesso con «condizionalità», cioè sottoporrebbe le nostre banche – e la Banca d’Italia che vigila su di esse – al controllo delle istituzioni europee.”

Bingo. A maggio non c’è più nemmeno la bad bank ed un costo per gli azionisti. C’è solo un bel, magnifico, aumento dei costi per i contribuenti italiani nella forma di maggiore debito dall’Ems. Il debito del Monte dei Paschi diventa debito pubblico, ovvero maggiori future tasse su tutti i cittadini? Alla faccia degli incentivi perversi, alla faccia dell’etica, alla faccia della trasparenza, ci verrebbe da dire.

Ma c’è di più. Non è vero che vi sia solo condizionalità per le banche nei prestiti dell’EMS. Vi sono condizionalità anche per i governi che prendono a prestito queste cifre. Se guardiamo all’esperienza spagnola citata dai nostri due, per i prestiti che la Repubblica italiana dovrebbe attivare con l’EMS per salvare le banche, questi ci obbligherebbero (punto 7 dell’accordo dell’ESM con la Spagna) a rispettare … quelle condizioni pro-austerità previste dalle procedure dei deficit eccessivi … che ci impedirebbero di fare quanto A&G keynesiani chiedono poco sopra con l’(inutile) abbassamento delle tasse, e cioè i … deficit eccessivi!

Forse se abbiamo tutti questi soldi dall’Europa li dovremmo usare per rimborsare le piccole aziende dai loro crediti alla P.A? Come mai non viene proposto a Saccomanni di battere i pugni sul tavolo per questo?

Insomma il sospetto che ci viene, e ci perdonino A&G, è semplice a questo punto: chiedere soldi per salvare le banche oggidì è poco popolare. Come fare a chiederlo dalle pagine del quotidiano più importante d’Italia? Semplice, annacquiamolo con qualche goccia di (irrilevante per l’economia) abbassamento di pressione fiscale e rinuncia al sacro mito del bilancio in pareggio.

Se fossi maligno dovrei sospettare che qualche banca italiana sta messa veramente ma veramente molto male. Consiglio a chi ne conosce l’identità di andare corto sui loro titoli, vendendoli allo scoperto. Così almeno si faranno soldi, da cittadini, sulle disgrazie delle banche, piuttosto che il contrario come auspicherebbero A&G, ovvero che le banche facciano soldi sulle disgrazie dei cittadini-contribuenti, causandole.

Affascinante no, peccato che Piga si dimentichi di aggiungere i soci rilevanti di RCS Mecdiagroup Partecipazioni rilevanti (sito Consob) c’è qualche banchetta di troppo come sempre tanto per non sbagliarsi mai oltre ad un’abbondanza di personaggi che continuano a chiedere l’utilizzo del fondo ESM o dell’ombrellone OMT per l’estate.

Passi che a chiederlo sia un analista o blogger qualunque ma dopo il Bini Smago ora anche la coppia A&G … AIG AIG mi dice qualcosa questa sigla a si la più grande assicurazione al mondo fallita in piena tempesta subprime americana, che sia di buon auspicio per togliere di mezzo un po di spazzatura intellettuale? Ai posteri l’ardua sentenza.

« SOSTIENI L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’oceano infinito di questa tempesta perfetta … Chiunque volesse ricevere le ultime analisi può liberamente contribuire al nostro viaggio cliccando sul banner  in cima al blog o sul lato destro della pagina può liberamente contribuire al nostro viaggio cliccando qui sopra o sul lato destro del blog Semplicemente Grazie!

Inoltre Vi aspettiamo tutti per la nuova avventura su   METEOECONOMY  per condividere insieme nuove informazioni e analisi non solo economico/finanziarie attraverso la tempesta perfetta.

Tags: ,   |
8 commenti Commenta
icebergfinanza
Scritto il 20 Maggio 2013 at 12:33

Che c’è di più affascinante che osservare
due galli economisti che si azzuffano in un pollaio…

Le politiche europee di austerity che hanno aggravato la crisi? In gran parte colpa dei “ragazzi della Bocconi”, almeno dal punto di vista della teoria economica. Parola di Paul Krugman, economista americano e premio Nobel, che da anni sta portando avanti una battaglia contro l’idea che politiche restrittive possano portare alla fuoriuscita dalla recessione. La novità è che stavolta punta l’indice contro l’università milanese, fucina – a suo dire – di economisti rei di aver dato una errata base teorica alla Bce, ai governi e alle istituzione europee. Fa anche due nomi precisi: Alberto Alesina e Silvia Ardagna, entrambi partiti dalla Bocconi per poi passare ad Harvard.

Krugman ha appena scritto una recensione ragionata di tre libri per The New York Review of Book, in cui spiega come le politiche di austerity degli ultimi anni siano servite a poco o niente per creare crescita e occupazione. Uno dei tre volumi è quello di un accademico della Brown University, Mark Blyth, in cui si dice senza mezzi termini che a fare da cornice teorica al mantra del rigore dei conti pubblici è un paper del 2009 di due Bocconi boys, Alesina e Ardagna. I due economisti italiani infatti sostengono nello studio le virtù della cosiddetta “austerità espansiva”:

gioc
Scritto il 20 Maggio 2013 at 13:03

Caro Mazzalai , lo avevo scritto qualche giorno fa che ero rimasto inorridito nel sentire la strana coppia Alesina e Bini Smaghi dalla Lilli Gruber, su la 7tv, affermare tranquillamente la necessità di ricapitalizzare le banche con soldi pubblici, per rimettere in moto il prestito ad aziende e famiglie. Il nobile Smaghi con grande serenità affermava che era pure necessario richiedere l’aiuto del fondo salvastati . I nostri eroi restavano però leggermente interdetti quando la Gruber con ingenuità faceva notare che in altri paesi le banche fallite le nazionalizzano o le sottopongono al controllo diretto dello stato. Alesina non trovava di meglio che dire che negli USA alla fine lo stato ci ha pure quadagnato dimenticando che per noi debito pubblico equivale a perdità di sovranità e subalternità, non avendo più sovranità monetaria. La storia ci insegna che contro la nobiltà va usata la ghigliottina unico strumento serio di redenzione dei peccati delle classi dominanti come ci insegna anche Marx. Credo che sarà inevitabile un redde rationem. Vedremo chi vincerà alla fine. Da queste crisi epocali se ne esce solo con regimi autoritari o rivoluzioni. Speriamo bene.

gnutim
Scritto il 20 Maggio 2013 at 13:26

bela Gioc, ottimo commento

gnutim
Scritto il 20 Maggio 2013 at 14:03

comunque io mi domando cosa voglia dire “teoria della austerità espansiva”…

la negazione di sè stessi…

I signori A&G mi potrebbero spiegare come un motore in panne può girare meglio quando gli togli l’olio?

Facciamo una colletta per pagare un corso di maccanica elementare ai signori A&G???

john_ludd
Scritto il 20 Maggio 2013 at 14:46

Scusate ma, tralasciando i vari Alesina che non meritano più di 3 parole, VOI DOVE LE VEDETE LE POLITICHE KEYNESIANE ?

Forse io ci vedo davvero poco, perché IO NON LE VEDO. In USA, UK e Giappone… sono in corso poliitche MONETARIE e siccome vorrei farmi capire…

MONETARIE
MONETARIE
MONETARIE
MONETARIE
MONETARIE
MONETARIE
MONETARIE
MONETARIE
MONETARIE
MONETARIE

politiche monetarie che hanno UN SOLO SCOPO…

mantenere bassi i tassi e tenere alti i valori degli asset al fine di tenere in vita l’attuale sistema finanziario. Un grande trasferimento di ricchezza dalle classi basse/medie e ora anche medio alte alle classi alte. Punto.

il perno delle politiche keynesiane sono INVESTIMENTI PUBBLICI in attività produttive, ovvero per esempio… PASSAGGIO ALL’USO DI ENERGIE PULITE, PROGRAMMI DI ISTRUZIONE di massa…

voi le vedete ?
voi le vedete ?
voi le vedete ?

quel grandissimo pezzo di me…da di Krugmann che è essenzialmente un ideologo venduto che supporta l’attuale sistema finanziario e oligopolistico… LE VEDE LE POLITICHE KEYENESIANE del suo idolo Barak Obama ?

…perchè io non le vedo !

john_ludd
Scritto il 20 Maggio 2013 at 15:07

… ma soprattutto … Andrea dove le trovi foto come quella di oggi ? superior stuff !

kry
Scritto il 20 Maggio 2013 at 15:42

john_ludd@finanza,

( riguardo la foto me lo ero chiesto pure io )Ho pure pensato che gli scatoloni sul carretto sono pieni di banconote da 100$ fresche di stampa, per dimostrare che la fed oltre agli indici riesce a far impennar anche gli asini.

kry
Scritto il 20 Maggio 2013 at 16:06

EZECHIELE 7:19 Getteranno l’argento per le strade e il loro oro si cambierà in immondizia, con esso non si sfameranno, non si riempiranno il ventre, perché è stato per loro causa di peccato.

CONSULENZA FINANZIARIA GENERICA
SOSTIENI ICEBERGFINANZA
SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO
IL NOSTRO LIBRO clicca qui
Segui IcebergFinanza su
http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/
CONTATORE