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ITALIA: IL FANTASMA DI UN NUOVO LUNGO DECENNIO PERDUTO!

Scritto il alle 13:52 da icebergfinanza

Sino ad oggi ho sempre cercato di rimuovere l’ombra del fantasma del passato che ricopriva il nostro Paese, il rischio di una “lost decade” permanente, visto che qualche decennio l’abbiamo già perduto, ma ieri il professor Rogoff, uno dei massimi esperti di crisi economiche e debiti pubblici ha detto che …

‘This underscores the likelihood of Italy having a Japan-like decade  with phenomenally slow growth,’’ said Kenneth S. Rogoff,  a professor  at Harvard University and former chief economist of the International Monetary Fund. ‘‘And it raises painful questions about the long-run stability of  growth in the euro zone over all.’’

And with the European Union standing as America’s largest trading  partner, problems that plague Europe’s economy are felt across the Atlantic.

Italy’s political quagmire might not roil global financial markets  right away, Mr. Rogoff added. But it raises the specter of the  European crisis ‘‘grinding on and on,’’ he said,  and would certainly  make it harder for European leaders to cut deals ‘‘on the big-picture things that are needed to stabilize Europe.’’

Il rischio di avere dieci anni di crescita anemica solleva dolorosi interrogativi sulla stabilità di lungo periodo di questo Paese e della zona euro, problemi che non mancheranno di contagiare anche l’America, maggio partner commerciale, riproponendo lo spettro di una crisi europea altro che amenità varie come l’austerità, fiscal compact, two packs e pareggi di bilancio in costituzione.

Leggetevi pure l’intero articolo sul NewYorK Times io estrappolo solo questo pezzo perchè si ricollega alla nostra petizione per la piccola e media impresa…

But among Italy’s estimated six  million companies, businesses of all  sizes have been going belly up at the rate of 1,000 a day over the  last year, especially among the small and midsize companies that  represent the backbone of Italy’s 1.5 trillion euro, or $2 trillion, economy.

Sono 383.883 le imprese nate nel 2012 (il valore più basso degli ultimi otto anni e 7.427 in meno rispetto al 2011), a fronte delle quali 364.972 (mille ogni giorno) sono quelle che hanno chiuso i battenti (+24mila unità rispetto all’anno precedente). Come conseguenza, il saldo tra entrate e uscite si è attestato sul valore di 18.911 imprese, il secondo peggior risultato del periodo considerato e vicino (dopo due anni consecutivi di recupero) a quello del 2009, l’anno peggiore dall’inizio della crisi. Sono questi i dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese risultante dal Registro delle imprese diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione statistica condotta da InfoCamere, la società di informatica delle Camere di Commercio italiane. ( Corriere della Sera )

PARTICOLARMENTE COLPITE SONO LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE FONDAMENTA DELL’ECONOMIA DI QUESTA NAZIONE e loro che fanno…

… sottoscrivono il FISCAL COMPACT e impongono con il patto di stabiluità interno di non onorare i debiti della Pubblica Amministrazione!

UPDATE:  MILANO (Finanza.com)  E’ arrivata la bocciatura dal Parlamento europeo alla bozza di bilancio 2014-2020 messa a punto a inizio febbraio dai leader dei 27 Paesi concordando un quadro finanziario da 960 milioni di euro. Oggi i deputati europei in riunione plenaria hanno approvato a larga maggioranza l’emendamento che chiedeva di rinegoziare il budget pluriennale della Ue. Martin Schulz, presidente del parlamento europeo ha definito in conferenza stampa questo giorno come molto importante per la democrazie del Vecchio Continente, speranzoso che nelle prossime settimane e mesi si possa trovare un accordo.

Dai che forse, forse, piano, piano qualcosa cambia!


Nel frattempo forza Ragazzi… ieri in una sola giornata abbiamo raccolto oltre 500 firme FATE PRESTO SALVIAMO LA PICCOLA E MEDIA IMPRESA abbiamo bisogno di tutti, serve attirare attenzione su una soluzione possibile e praticabile. Aiutateci, aiutate il futuro del nostro Paese!  In cima al blog cliccando sul banner può aiutarci a far salire l’urlo delle nostre imprese.


 

3 commenti Commenta
Scritto il 13 Marzo 2013 at 16:37

Io ho mandato la mail a Squinzi (quella personale, visto che l’owner di MAPEI) , a Dardanello (Unioncamere), all’API, alla CGIA e altre associazioni che possono a loro volta farla girare ai loro iscritti.

Grazie Andrea

Claudio

kry
Scritto il 13 Marzo 2013 at 17:34

Sono 383.883 le imprese nate nel 2012 e probabilmente tutti lavoratori singoli DISPERATI portatori di partita iva, a fronte delle quali 364.972 (mille ogni giorno) sono quelle che hanno chiuso i battenti di cui molte per raggiunti limiti d’età o per la possibilità di poterlo fare. Il dato poteva essere peggiore.

sherpa
Scritto il 14 Marzo 2013 at 08:00

Spedito all’ Unione artigiani. speriamo che giri

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