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AMERICA: TSUNAMI SEQUESTER IN ARRIVO ?
Mancano poco più di 36 ore allo scatto automatico negli Stati Uniti di tagli alla spesa pubblica, il cosiddetto sequester. Si tratta di tagli trasversali e generalizzati per 85 miliardi di dollari per il 2013 e fino a 1.200 nell’arco del decennio.
Improbabile un accordo dell’ultimo minuto
Sul sequester il presidente Usa, Barack Obama, ha fissato domani un incontro alla Casa Bianca con i leader del Congresso (i tagli scatteranno alla mezzanotte di venerdì 1 marzo), ma l’accordo tra repubblicani e democratici appare lontano, lasciando presagire l’effettiva partenza dei tagli da domani.
Il sequester non mancherà di avere un impatto sulle prospettive di crescita della prima economia mondiale. Lo staff di Obama ha stimato un impatto negativo sul Pil nell’ordine dello 0,6%.
Fmi pronta a tagliare stime Pil 2013 di almeno lo 0,5%
Oggi è arrivato puntuale l’avvertimento del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) circa la possibilità di un taglio delle prospettive di crescita degli Stati Uniti per il 2013 e anche a livello globale se domani scatteranno i tagli automatici alla spesa pubblica. Il portavoce del Fmi, William Murray, ha detto oggi che scatterà un taglio di almeno 0,5 punti percentuali relativo al Pil 2013 se i tagli saranno pienamente attuati. Le attuali previsioni del Fmi sono di una crescita del 2% per gli Usa quest’anno. Inoltre i più colpiti dagli effetti del cosiddetto sequester saranno i principali partner commerciali degli Stati Uniti. “Vedremo cosa succede venerdì – ha detto Murray – ma tutti stanno assumendo che il sequester sta per entrare in vigore”.
Leggi il resto su Per gli Stati Uniti si avvicina l’ora del sequester, Fmi pronto a tagliare stime crescita
Visto che al popolo di Icebergfinanza piacciono tanto grafici e tabelle, Indovinate chi risentirà probabilmente dei tagli alla spesa pubblica in America nei prossimi anni…
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Quello che mi meraviglia sono i dati del FMI. Non è valsa a nulla l’esperienza di quello che succede in europa che ha dovuto fare un mea culpa nell’ essere stata troppo ottimista nelle percentuali di calo rispetto al pil con l’austerità. Ottimista con una crescita al 2% e ottimista verso una riduzione 0,5 contro stime del governo di 0,6. Aumenterà certamente la disoccupazione e questo allontanerà l’obiettivo della fed del 6,5% di conseguenza aumenteranno gli stamp-food che alimenteranno ulteriormente il debito e porterà ad aumentare il rapporto deficit/pil. Ora resta da capire questo tsunami se si formerà quando si abbatterà perchè con i nuovi dati sulla nostra disoccupazione ci troverà già sotto acqua.
PER ME LUNEDì MATTINA AVRANNO RAGGIUNTO L’ACCORDO…..
RINVIANDO IL TUTTO A MAGGIO. 😆
e da maggio – giu 2013 per circa 12 mesi …. 😈 😈 discesa per borse e commodity…. 😈
poi altro pompaggio fino al 2015 ? in attesa …del anticristo- profezie – e guerra….giu’ di nuovo per altri 3 – 4 anni 😈 😈 😥
Mi scusi Andrea, ma il problema dell’uso di moneta diversa dal dollaro per lo scambio del petrolio inciderà entro l’anno anch’esso sugli stati uniti? Lo scrivono da tempo i relatori del GEAB.
Risponde al vero oppure tutte fantasie?
Grazie dell’ottimo lavoro. Per me illuminante essendo ignorante in materia.
@Giobbe Tieni conto che adesso non ci sono più le elezioni presidenziali di mezzo, e che il voto di midterm è lontano… La bolla è ancora troppo piccola. E ci sono “cause” qua e là che l’abbronzato sta appioppando ai soliti noti, come quella di ieri (cercate su Bloomberg). Lui deve raccattare fondi, gli altri hanno altri scopi.
@Kry L’FMI pubblica tutto e il contrario di tutto. Io ricevo tutti i report e gli do un’occhiata. Qualcuno lo mando ad Andrea per farsi quattro risate. Gustati questo, di ieri:
http://www.imf.org/external/pubs/cat/longres.aspx?sk=40362.0
Grazie. Per il ruolo che FMI è chiamato a svolgere dovrebbe essere più chiaro,certo che finchè comandano/influenzano gli statunitensi…….
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Germania. Caspita per una volta che avevo indovinato ci hai dato la risposta. (Non è che alla fine dovremo noi terroni europei mantenerli.) Nemmeno io penso ad un accordo dell’ultimo minuto o fine settimana, ma poi il problema qual’è basta dire a bernanke di aumentare il qe mensile da 85 a 92 miliardi di dollari e per quest’anno trovati gli 84 che servono. Per il prossimo anno si vedrà. Tanto a stampare di più non costa nulla anzi si ammortizzano i macchinari e pagano in……….dollari (freschi di stampa).