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DEUTSCHE BANK: DODICI MILIARDI DI BUONI MOTIVI…!
Ha ragione il professore mai enfatizzare gli isterismi dei mercati soprattutto quando sono guidati da psicopatici anche perchè… “Se non ci fosse l’Europa” le guerre finanziarie “sconvolgerebbero i singoli mercatini nazionali. L’Europa pone un argine a queste guerre finanziarie dove i singoli paesi Ue sarebbero la parte soccombente”.
Su coraggio professore chieda alla Grecia o alla Spagna come si sta bene senza guerre finanziarie, lo chieda alla gente comune come si sta bene cullati da “questa” mamma Europa, dove ciò che conta sono solo capitali e monete.
Alzo gli occhi al cielo e cambio argomento…
Se c’è una lezione che questa crisi mi ha suggerito in questi anni è di non sottovalutare mai qualunque notizia che ha un fondamento di verità soprattutto quando una serie di notizie aiutano ad immaginare una serie di incastri che portano tutti in un’unica direzione, tutti allo stesso puzzle… dodici miliardi di buoni motivi per stare in campana!
Scandalo in Deutsche Bank. Tre ex dirigenti del colosso bancario tedesco hanno presentato esposti presso le autorità Usa accusando la Banca di aver nascosto nel 2009 perdite sui derivati per 12 miliardi di dollari (9,2 miliardi di euro), evitando così di chiedere l’intervento del Governo di Berlino. La voragine nei conti avrebbe portato l’istituto a un passo dal fallimento, che fu evitato solo con una massiccia iniezione di capitali. La notizia è stata diffusa dal Financial Times. Secondo il quotidiano britannico, le accuse sono state mosse in momenti differenti fra il 2010 e il 2011 e sono indipendenti l’una dall’altra. I tre ex dirigenti hanno trascorso ore con i funzionari della Sec (la Consob americana) e due di loro hanno rivelato d’esser stati cacciati dalla Banca dopo aver manifestato i propri timori per la situazione.La vicenda coinvolge anche il finanziere americano Warren Buffett, perché, secondo le accuse, Deutsche Bank non calcolò correttamente il valore dell’assicurazione stipulata da Berkshire Hathaway (il colosso di Buffett) su alcune posizioni. Firstonline
Se il Monte dei Paschi di Siena imbarazza Mario Monti anche in Europa, Angela Merkel ha poco da sentirsi a suo agio in tema di banche. Secondo il Financial Times, infatti, durante la terribile crisi finanziaria del 2007-2009 Deutsche Bank avrebbe nascosto perdite per 12 miliardi sui derivati per non dover richiedere gli aiuti di Stato. La notizia è arrivata due giorni dopo il fallimento della riunione dell’Ecofin, che doveva trovare un accordo sulla vigilanza bancaria europea, e solleva alcuni interrogativi sulla politica comunitaria tedesca.
A bloccare l’intesa è stata proprio la Germania, che in molti altri campi predica (e spesso impone) la necessità di cedere una parte della sovranità nazionale. Se il governo della Merkel, oltre alla Hypo Real Estate e a diverse banche regionali, avesse dovuto salvare anche Deutsche Bank, allora guidata dallo svizzero Joseph Ackermann, la crisi dell’euro avrebbe preso probabilmente un’altra piega, e di certo non migliore. Ilfattoquotidiano
E’ decisamente affascinante osservare oggi i quotidiani italiani riportare a distanza di oltre un anno notizie che venivano quotidianamente condivise da Icebergfinanza, meglio tardi che mai ovviamente!
Ovviamente la smentita è da manuale per i fessi! “Le accuse di comunicazione finanziaria falsa, vecchie di oltre due anni e rese note pubblicamente a giugno 2011, sono state oggetto di un attenta e profonda indagine, e sono totalmente infondate”,
Nel novembre dello scorso anno scrissi… Ricordate il nostro Simon Johnson, chief economist presso il fondo monetario internazionale con il quale insieme a Raffaele Mascetra abbiamo avuto alcuni scambi di vedute sulla crisi in occasione del festival dell’Economia a Trento…
21 novembre (Bloomberg) – Taunus, it turns out, is the North American subsidiary of Germany’s Deutsche Bank AG, with assets of just over $380 billion… Bloomberg
Ebbene Taunus è la filiale nordamericana della tedesca Deutsche Bank AG una filiale qualunque con un patrimonio di circa 380 miliardi di dollari… con in pancia debito sovrano subprime europeo e americano, con una notevole esposizione alla depressione immobiliare che secondo Simon potrebbe diventare il canale privilegiato del contagio subprime europeo in America, il boomerang europeo per eccellenza, affascinante, decisamente affascinante.
Ma in che modo è possibile questo contagio? Icebergfinanza vi racconta da secoli della leva finanziaria di Deutsche Bank dei suoi oltre 2000 miliardi di euro di presunto patrimonio oltre 3000 miliardi di dollari dietro solo alla mitica BNP Paribas altra gemma della supremazia franco tedesca.
La banca tedesca tuttavia è scarsamente capitalizzata con un patrimonio netto di soli miserabili 52 miliardi circa che implica un leverage, una leva finanziaria di circa 44 punti percentuali 36 punti sino al secondo trimestre 2011.
Al di la del debito sovrano i rischi più significativi sono nascosti nella emissione e distribuzione di titoli garantiti da ipoteche immobiliari durante la bolla subprime, uno dei 4 maggiori emittenti di cartolarizzazioni in America con la suaTaunus con un solo capitale di circa 5 insignificanti miliardi che implica una leva finanziaria assolutamente demenziale ovvero 78 punti percentuali.
All’inizio del 2011 Bloomberg News ha riferito che sarebbero stati necessari almeno 20 miliardi di dollari per soddisfare i requisiti patrimoniali americani e che Deutsche Bank stava cercando di trasformare Taunus in una holding bancaria.
Ma tutto resta avvolto nella nebbia in attesa di una nuova DEXIA che come ben sanno i colleghi era nel mio mirino da anni bersaglio centrato. A quando il salvataggio di Taunus e quindi l’iniezione di capitali e la nazionalizzazione di Deutsche Bank da parte del governo tedesco?
Recently it named as chairman Paul Achleitner, the finance director at Allianz SE, the German insurance company, and an ex-Goldman Sachs executive, worrying even some of its shareholders.
Concludeva Simon Johson osservando che questo sarebbe un buon momento per il Congresso per scavare più a fondo nei rischi che Deutsche Bank rappresenta per la stabilità finanziaria negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
Se non basta date un’occhiata qui Deutsche Bank…un cigno nero lassu’ sopra il cielo … – e provate a lavorare di fantasia ed immaginazione collegando qua e la le notizie,
Si nel 2013 ci sarà la ripresa… si, la ripresa delle ostilità!
Un suggerimento. Nei prossimi giorni isolatevi dalle notizie e dalle analisi dei soliti scienziati, provate a ragionare e guardate oltre l’orizzonte. Non è cambiato nulla, anzi! Ricordatevi che l’ultima grande occasione continua, il resto sono balle… di neve che fioccano lievi, lievi, lievi…
Ah dimenticavo Goldman Sachs invita a disfarsi dei titoli italiani …il gatto e la volpe Pinocchio e le cinque monete d’oro che loro sono pronti a prendere! E mi raccomando seguite pure le raccomandazioni di quei quattro scienziati che rilasciano fesserie da quattro soldi … Dec. 11 (Bloomberg) — Italy has credibility issue in S/T, with banks likely to be hit hardest by Monti resignation; mkt may price in bailout as worst-case scenario, SocGen says in note...proprio loro che si sono fatti gabbare da un povero trader qualunque e che hanno i caveau pieni di carta straccia… santo cielo ma senti da che pulpito viene la predica!
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By any measure, Deutsche Bank is a giant. Its assets at the end of September totaled 2.28 trillion euros (according to the bank’s own website), or $3.08 trillion. In the latest ranking from The Banker, which uses 2010 data, Deutsche was the second- largest bank in the world by assets, behind only BNP Paribas SA.
The German bank, however, is thinly capitalized. Its total equity at the end of the third quarter was only 51.9 billion euros, implying a leverage ratio (total assets divided by equity) of almost 44. This is up from the second quarter, when leverage was about 36 (assets were 1.849 trillion euros and capital was 51.678 euros.)
volete la pistola fumante sul caso ILVA – Taranto ? ahhh ahhh 😉
ma guarda che coincidenza :
Sul fronte corporate, il gruppo tedesco dell’acciaio ThyssenKrupp ha chiuso
l’esercizio 2012 con una perdita netta di EUR4,7 mld, in peggioramento
rispetto al rosso di EUR1,29 mld dell’anno prima. Il risultato include una
svalutazione da EUR3,6 mld per la controllata Steel Americas, su cui
prosegue il processo di vendita. Per il prossimo esercizio 2012/2013, il
gruppo prevede un Ebit adjusted di circa EUR1,0 mld. Non verrà distribuito
alcun dividendo.
se chiude l’ILVA la Thyssen Krupp vende di più …ahhh ahhh
ahh POVERA ITALIA, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO, NAVE IN GRAN TEMPESTA SENZA NOCCHIERO…..NON GIA’ SIGNORA DI PROVINCE MA BORDELLO…..
Scusem,
ma la ILVA la stanno facendo chiudere i magistrati, (al di la che ci abbiano ragioni o meno) che sono a libro paga della Merkel ?
Fa no casot
sissi, stavo solo dicendo che 44 volte e non 44 punti percentuali…
Non credo che i Crucchi abbiano al soldo i giudici di Taranto
Ma alcuni medici, associazioni verdi ambientaliste, dipendenti delle autorità “preposte” alla salute e all’ambiente …si si
oltre alla maggior parte dei politici ruffiani dei Crucchi
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Andrea,
se DB ha Attivi per oltre 2000mld e patrimonio per 52mld ha una leva di 44 ovvero del 4400% non del 44%