in caricamento ...
JUBILEE DEBT: GRECIA…AMBIGUITA’ TOTALE
Ma il debito non doveva essere dimezzato al 70 % del PIL entro il 2020?
E’ giunto nella notte l’atteso accordo fra i 17 paesi dell’Euro e il Fondo monetario internazionale per riportare ossigeno alla Grecia. Una volta stabilito che il debito pubblico di Atene, previsto al 190% l’anno prossimo, dovra’ scendere entro il 2020 al 124% del Pil, grazie a un pacchetto di misure concordate (buy back, sospensione del pagamento degli interessi sui titoli, taglio degli interessi sui prestiti bilaterali e dei costi delle garanzie che la Grecia deve fornire all’Efsf, allungamento delle scadenze dei titoli pubblici) e riconosciuto che il governo greco sta portando avanti le riforme per il risanamento dei conti come richiesto dai partner, entro dicembre verranno versati i primi 34,4 miliardi e nel primo trimestre 2013, in altre tre tranche, ulteriori 9,3 miliardi, per un totale di 43,7 miliardi.
Il via libera formale all’esborso e’ pero’ rinviato al 13 dicembre prossimo, quando la decisione sara’ stata approvata dai parlamenti nazionali che lo prevedono (a partire dal Bundestag).
Il mix di misure che ha dato il via libera all’intesa tra eurogruppo ed Fmi prevede ”sforzi da parte di tutti”, ovvero Stati, Grecia e Fmi, ha detto il presidente dell’eurogruppo Jean Claude Juncker al termine della riunione durata oltre 12 ore.
Taglio di 100 punti base degli interessi sui prestiti bilaterali, una riduzione di 10 punti base del costo delle garanzie che la Grecia paga al fondo salva-stati Efsf, una moratoria di 10 anni sui tassi dei prestiti concessi dal fondo salva-Stati Efsf, un’estensione di 15 anni delle scadenze dei prestiti e uno slittamento di 10 anni dei pagamenti degli interessi.Inoltre, gli Stati rinunciano ai loro profitti sui bond greci e li verseranno direttamente ad Atene in un conto bloccato. Infine, il Fondo ha acconsentito a rivedere la soglia del debito: l’obiettivo iniziale del 120% entro il 2020 e’ stato portato al 124%, per poi scendere drasticamente al 110% nel 2022 ( RAINew24)
(…) «Questo è stato un accordo molto difficile» da raggiungere, ha ammesso questa notte il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. «Tutte le iniziative decise oggi riporteranno chiaramente il debito greco su un cammino sostenibile».
Uscendo dalla riunione mentre le discussioni erano ancora in corso, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha affermato: «Accolgo con grande piacere le decisioni dei ministri delle Finanze. Certamente, ridurranno l’incertezza e aumenteranno la fiducia in Europa e in Grecia».
Ma ascoltate qui perchè ora viene il bello …
Queste ulteriori misure verranno prese in conto «dal momento in cui la Grecia registrerà un surplus primario annuo di bilancio» vale a dire nella seconda parte del decennio.
La frase, riprodotta qui solo in parte, è stata definita con ironia da un negoziatore «la più lunga e contorta nella storia dei comunicati dell’Eurogruppo». Tra le righe, i ministri delle Finanze aprono la porta a una ulteriore riduzione del debito greco, possibilmente intaccando il capitale e rinunciando al pieno rimborso dei crediti. D’altro canto, è difficile portare il passivo in soli due anni dal 124% del Pil a sotto il 100 del Pil, senza misure straordinarie. «La frase apre la porta a tutte le soluzioni – spiega un responsabile europeo –. Nulla può essere escluso, ma nulla è neppure stato deciso».
La presa di posizione è ambigua perché a 10 mesi dalle prossime elezioni il governo tedesco non ha potuto accettare nulla di più. L’idea di condonare il debito è controversa; crea problemi politici, morali, legali. È interessante notare che i governi percorrerebbero eventualmente questa strada nella seconda parte del decennio, ossia dopo il voto tedesco dell’autunno 2013.
Avete capito ora come funzionano le decisioni in Europa, Avete capito che questa banda di delinquenti alemanni hanno in mente solo di essere rieletti per continuare a fare i propri comodi.
«Quando la Grecia avrà raggiunto, o quasi raggiunto, un surplus primario e rispettato tutte le condizioni, considereremo, se necessario, ulteriori misure per la riduzione del debito totale», ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. Interpellato su possibili ristrutturazioni più radicali del debito, il francese Pierre Moscovici ha ammesso che la frase del comunicato è segnata da «ambiguità costruttiva». Altri ministri si sono concentrati sul presente, facendo notare che oggi un condono del debito è escluso. ( Sole 24 Ore )
Capito, il NON accordo è stato raggiunto nell’ambiguità più totale!
Giusto per comprendere chi pagherà sino in fondo le conseguenze di questa crisi… Secondo indiscrezioni di stampa, l’Ue si prepara a chiedere un taglio di 8.000 posti di lavoro alle banche spagnole in cambio di aiuti finanziari
Ormai sembra di stare in una sala del bingo. Ogni giorno numeri diversi. Quand’è che la finiranno con queste proiezioni ridicole? Io non riesco veramente più a sopportarli…
ilcuculo@finanza:
Chissà se ritorneremo ad avere una sostanziale corrispndenza tra un reddito e la produzione di un valore aggiunto ?Poi magari l’economia si aggiusta
Il Cuculo ci spero anch’io anche se credo sarà molto difficile. A lavorare si “fatica” come dicono a Napoli è molto più facile sfruttare il prossimo visto che le LEGGI lo permettono.
SD
Devi essere connesso per inviare un commento.
Chissà se ritorneremo ad avere una sostanziale corrispndenza tra un reddito e la produzione di un valore aggiunto ?
Poi magari l’economia si aggiusta