in caricamento ...
CARPE DIEM …ITALIA, COGLI L’ATTIMO!
Basterebbe dare un’occhiata a giornali e televisioni, farsi un giro sul web per accorgersi che il bene non fa notizia, non fa rumore.
Ecco perchè credo ancora in questo Paese, in milioni di uomini e donne che vivono semplicemente la loro vita con responsabilità senza fare notizia, senza fare rumore.
Ma affinchè il male prevalga è sufficiente che gli onesti non facciano nulla!
Non ha fatto in tempo a mantenere la sua promessa, Angelo Corigliano. Il 4 ottobre scorso aveva acquistato una pagina sul Corriere della Sera per annunciare l’assunzione di 50 giovani nella sua Itex Srl. I colloqui erano già partiti, venerdì le prime dieci assunzioni. Ma lunedì il male da cui si pensava guarito è riapparso per portarselo via. (…)
LA STORIA – Corigliano, due figli ancora giovani, aveva cominciato con un piccolo ufficio di consulenza a San Donato. Era nato nel Sud d’Italia 61 anni fa. Oggi lascia un’azienda di consulenza e servizi con 500 collaboratori in tutto il mondo e un fatturato di oltre 10 milioni di euro. «Più di cinquanta posti di lavoro, in meno di un anno, uguale infinita soddisfazione», aveva scritto sul Corriere. «La crisi morde feroce – spiegava – per me per me ora tutto è cambiato». Era stata la malattia, un tumore, ad aprirgli lo sguardo sul mondo. Sembrava perfettamente guarito. Poi il precipitoso ricovero e la morte, inaspettata.
(…) «I piani del dottor Corigliano restano i piani dell’azienda – spiegano -. I suoi collaboratori porteranno avanti i progetti avviati, proprio come avrebbe fatto lui». A cominciare da quei 50 nuovi posti di lavoro annunciati con una pagina di giornale che oggi vale come un testamento affidato ai posteri.( Corriere della Sera )
Volete che parliamo di costo unitario del lavoro, di produttività o flessibilità, di chissà che altro … sai questo è il capitalismo, senza domanda aggregata che vuoi fare!
Mai sentito parlare di cooperazione, quella vera non quella gestita da psicopatici pseudo cooperatori!
Basta veramente poco per essere felici e ridare la speranza e la dignità, riunciare a qualcosa di proprio per far felici gli altri.
Mi raccomando però non raccontatelo in giro è puro assistenzialismo, non è un pensiero liberale, non è decisamente trendy!
Scusa Andrea,
ma il senso di questo post mi sfugge.
Un’azienda di 500 pesone è già una grande azienda, se ha pianificato di assumere 50 persone ci deve essere un piano industriale per cui queste persone hanno una collocazione. Non posso pensare che un’azienda incrementi il suo organico del 10% senza saper bene cosa queste persone debbano fare, del resto se non sai cosa debbono fare come le scegli.
Poi mi pare che un’azienda che fattura circa € 20.000 per addetto (se i numeri riportati hanno un senso) sia un azienda con dei problemi.
Qual’è il messaggio ?
… la risposta che mi sono dato è che non deve essere curato..ma va addormentato per sempre, allevandone e facendone crescere un altro… prendiamo in mano le nostre vite ragazzi, non disperate perché se lo vogliamo nessuno di noi è solo… grazie a te Andrea
Sempre freddo e razionale il nostro Cuculo…
tratto dal sito dell’azienda …Il personale disponibile in Italia è di oltre 100 “professional” e quello disponibile nel resto del mondo supera le 200 persone.
Se ragioni con la logica attuale al di la del piano industriale che noi non conosciamo non c’è scampo anzi meglio ridurlo il personale…
Dai un’occhiata qui ovviamente come sempre sono utopie…
Tornando a Ricardo Semler e alla sua rivoluzione, la retribuzione dei suoi “collaboratori” è un mix di scelte che variano da uno stipendio fisso a quello variabile, da bonus e stock options sostenibili a parametri produttivi, retribuzioni che premiano la creatività e la genialità di un individuo, la passione e l’attaccamento al proprio lavoro, retribuzioni a misura d’uomo che fanno del turnover nella sua azienda un fantasma di altri tempi…
… ma soprattutto in queste aziende non vi sono manager che guadagnano dalle 300 alle 500 volte i propri dipendenti sottraendo risorse e linfa vitale, creatività e competenze e professionalità alle volte migliori di quelle di qualche manager
Razionale va bene , freddo no.
le aziende, le imprese , quelle che producono beni e servizi , sono la base della nostra economia e devono funzionare bene.
No possiamo e non dobbiamo chiedere alle imprese ed agli imrenditori di essere amortizzatori sociali, quello è un compito dello stato.
Ai nostri imprenditori invece possiamo e dobbiamo chiedere di continuare a credere nell’Italia e nei lavoratori Italiani, di continuare ad investire nelle prorpie aziende guardanto al futuro.
Di non farsi prendere dallo sconforto e di non farsi sopraffare dalle difficoltà.
Anche coloro che hanno messo insieme abbastanza per le prossime due o tre generazioni dobbiamo chiedere di impegnarsi e continuare a mettere la loro creatività, capacità e voglia di vincere che ha fatto diventare l’Italia uscita distrutta dalla seconda guerra mondiale la quinta potenza manifatturiera del pianeta.
Nessun imprenditore vuole licenziare i propri dipendenti (a parte quelli che si ricordano di far parte di una azienda solo il 27° giorno del mese).
Forse non tutti si rendono conto che nei mercati maturi la principale arma di competitività sono le risorse umane. Perchè la maggioranza delle persone non è “capace, competente e impegnata nel proprio lavoro”
Esiste praticamente una sola tipologia di azienda dove il top managment guadagna 200-300… volte il dipendente medio , e sono “aziende” che non producono nulla.
Scherzi te ne potrei elencare all’infinito…in Italia dai un’occhiata alle banche soprattutto e ai consigli di amministrazione delle aziende di un certo livello. Oggi il capitale umano e’ relativo soprattutto in uno contesto paranoici e schizofrenico come la globalizzazione selvaggia
Devi essere connesso per inviare un commento.
Buongiorno a tutti;
Ultimamente, sempre più spesso, mi fermo a riflettere su come un sistema malato come quello in cui viviamo possa essere curato; la risposta che mi sono dato è che non deve essere curato..ma va addormentato per sempre, allevando e facendo crescere un altro..
Un sistema dove la scala per misurare la salute di un paese non sia il PIL..ma sia la salute/felicità dei propri cittadini..dove tutti hanno il diritto di poter lavorare sodo per realizzare i propri sogni; e qui apro una piccola parentesi dicendovi quello che è il mio di sogno ( il sogno di un ragazzo di 28 anni )..ebbene il mio sogno è quello di poter creare una famiglia con la ragazza che amo profondamente, di avere una casa..non regalata..ma costruita e sudata con le mie mani..da poter lasciare un giorno ai miei figli che ancora non ho..il mio sogno è quello di tagliare l’erba del mio prato il sabato pomeriggio..il mio sogno è quello di invecchiare vedendo i miei figli crescere sani e fieri di pensare con la propria testa!
Questo è quello che vogliamo noi giovani..vogliamo ci sia concessa la speranza..vedo tanti miei amici ormai rassegnati a cambiar paese..ormai in preda a depressioni varie..
IO NON VOGLIO CAMBIARE PAESE..IO VOGLIO CAMBIARE IL PAESE!!!
Perché ogni volta che mi faccio prendere dallo sconforto guardo mio padre e mia madre, guardo il tetto che mi hanno messo sulla testa ( una casa fatta dalle fondamenta al tetto da mio padre nei sabati e nelle domeniche in 20 anni… ) e mi dico che no…i loro sacrifici non possono finire in una bolla di depressione…io non posso permetterlo…io non voglio permetterlo..
Scusate la lunghezza del mio post..ma riassumendo..quello che voglio dire ( soprattutto ai ragazzi giovani ) è questo: prendiamo in mano le nostre vite ragazzi, non disperate perché se lo vogliamo nessuno di noi è solo…i nostri nonni ricostruirono il paese dopo la distruzione di una guerra..noi possiamo e dobbiamo ricostruirlo dopo il medioevo che rappresenta l’attuale crisi..
Ed io sono convinto che in questo martoriato paese ci siamo ancora moltissime persone splendide, coraggiose e capaci…ed il Capitano Andrea ne è un esempio per tutti!!!
Grazie per la consapevolezza Capitano!