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SHOCK ECONOMY: TSIPRAS IL CHE GUEVARA DELLA GRECIA!
Interessante ritratto di Alexis Tsipras su LETTERA43 ma quello che mi interessa condividere con Voi è il riferimento all’esperimento di matrice neoliberista se qualcuno sino ad ora non se ne fosse accorto.
Vi ricordate il mio GRECIA SHOCK ECONOMY e questo passaggio …
Un vero e proprio shock economico come piaceva tanto a Milton Friedman, la liquidazione delle Nazioni ad opera dell’oligarchia finanziaria…
«In uno dei suoi saggi più influenti, Friedman formulò la panacea tattica che costituisce il nucleo del capitalismo contemporaneo, e che io definisco “dottrina dello shock”. Osservava che “soltanto una crisi – reale o percepita – produce vero cambiamento.
Quando quella crisi si verifica, le azioni intraprese dipendono dalleidee che circolano.
Questa, io credo, è la nostra funzione principale: sviluppare alternative alle politiche esistenti, mantenerle in vita e disponibili finché il politicamente impossibile diventa il politicamente inevitabile”. Alcune persone accumulano cibo in scatola e acqua in previsione di grandi disastri; i friedmaniani accumulano idee per il libero mercato.
E quando la crisi colpisce – ne era convinto il professore dell’università di Chicago – è fondamentale agire in fretta, imporre un mutamento rapido e irreversibile prima che la società tormentata dalla crisi torni a rifugiarsi nella tirannia dello status quo» (Naomi Klein).
Ora ascoltiamo cosa ha detto Alexis Tsipras uno che non … ce l’ha con la Germania, anche se sostiene che il governo della cancelliera Angela Merkel ha «una responsabilità storica» nella crisi dell’Eurozona. Né, populisticamente, ha mai chiesto l’uscita di Atene dall’euro. «Non siamo contro l’Unione europea o contro l’unione monetaria. Vogliamo solo convincere i nostri partner che il modo scelto per affrontare la crisi greca è totalmente controproducente. È come gettare i soldi in un pozzo senza fondo», ha ribadito in campagna elettorale…
«LA STRADA DELL’INFERNO SOCIALE». Sul perché si sia arrivati alla «strada dell’inferno sociale», il numero uno di Syriza ha le idee chiare e non da ora. La Grecia, uno dei Paesi più piccoli e vulnerabili dell’Eurozona, è stata usata come «esperimento» da «banchieri globali, capitalisti e speculatori di Borsa», per imporre lo «choc neo-liberista» agli Stati membri. Per Syriza, dunque, nell’Ue è in corso una guerra tra «popoli e capitalismo», con Atene in prima linea. «Se l’esperimento continua, il modello sarà imposto a tutti. Ma se riusciamo a fermarlo, sarà una vittoria non solo per la Grecia, ma per tutta Europa. La sola, vera sconfitta è una battaglia non combattuta»
Per ora una battaglia è persa! Interessante sarà osservare come si concluderà la guerra!
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Avendo letto il bellissimo libro della Klein, sono stato sempre convinto che la Grecia fosse solo un esperimento, per conoscere quale sia il livello massimo di sopportazione di una contrazione economica e politiche fiscali da parte della popolazione, prima della rivolta sociale.
Così sapevano fin dove potevano spingersi negli altri Paesi.
Però finché la gente non mastica molto di economia… è difficile vincere tale battaglia.
In questo i blog di economia…costituiscono un ruolo molto importante… nella resistenza.
Non c’è dubbio che nei prossimi anni vivremo di shock economy, e verrà applicato quanto Friedman sosteneva… peccato però che costui non conosca Mandelbrot e uno dei suoi ultimi libri sulla finanza.
C’è ancora speranza…
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Non sono un tecnico ma sono però un appassionato di storia.
I tentativi eccessivamente duri di sottomettere le popolazioni si sono SEMPRE risolti con una carneficina e con la morte degli oligarchi/regnanti/imperatori/dittatori.
Anche quando lo sbilanciamento fra “popolo” e “potere” era molto più grande di ora e il “popolo” era costituito da analfabeti in stracci e senza risorse.
Adesso il “popolo” ha a disposizione cultura, veicoli di ogni genere, armi e sistemi di comunicazione….gli “oligarchi finanziari” è meglio che stiano attenti perchè la fila di nomi illustri accoppati, smembrati, bruciati, impiccati, decapitati (assieme a figli, fratelli, zii, nipoti e a volte anche semplici conoscenti) è luuuuunga.