FUORI LA GERMANIA DALL’EURO!
Dopo aver condiviso insieme gli innumerevoli vantaggi che la Germania ha ottenuto in questi anni non dimentichiamoci dell’integralismo tedesco che per anni ha permeato la BCE.
Un altro dei tanti regali fatti alla Germania alla nascita di questa pseudo unione europea è stato quello di trasferire le paranoie della Bundesbank nella BCE, ovvero un’ossessiva attenzione all’inflazione e alla stabilità dei prezzi.
E l’immobilismo della Bce è la conseguenza di uno statuto trasferito pari pari dalla Bundesbank, ideologicamente ossessionata dall’inflazione, che è in calo e ai minimi da 15 mesi, e che davanti a una crisi che diventa sempre più acuta e in grado di far rovinare ulteriormente le economie di quasi tutti i Paesi membri e di destabilizzare i sistemi politici e sociali nazionali, sta invece pensando a una exit strategy. «È necessaria una discussione nell’Eurosistema su come e quando cominciare a togliere gli interventi d’emergenza», ossia la liquidità che è stata immessa nel sistema dalla Bce, ha dichiarato ieri serafico Joachim Nagel della Bundesbank. Walter Riolfi – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/bkM4z
Chiaro mentre il paziente è mantenuto in vita in coma artificiale loro, gli itnegralisti tedeschi stanno già pensando a come staccare la flebo! O meglio loro la staccherebbero senza esitazione.
Più che staccare la flebo bisogna nazionalizzare, si nazionalizzare e la Germania invece di imporre la condivisione delle perdite delle proprie banche con fantasiosi fondi di salvataggio farebbe meglio ad utilizzare il famigerato fondo SOFFIN … (AGI) Berlino – Il governo tedesco ha riattivato il fondo salva-banche Soffin. Lo rivelano fonti governative. Il fondo era stato attivato nel 2008 e chiuso nel 2010. La sua riapertura si e’ resa necessaria a causa delle forti perdite del titolo di Commerzbank (Other OTC: CRZBF.PK – notizie) , la seconda banca tedesca, la quale dovra’ trovare il modo di rispettare i requisiti di capitale previsti dall’Eba. YahooFinance
Vi ricordate il precedente… Susciterebbe quasi ilarità, se la raccomandazione non arrivasse dalla serissima Bafin, la Consob tedesca. Secondo quanto rivela l’International financing review (Ifr), il regolatore teutonico avrebbe chiesto alle banche del Paese di ripagare in anticipo i prestiti agevolati a tre anni concessi dalla Bce nelle due aste di fine dicembre e fine febbraio, oltre a continuare con le pulizie di bilancio e a ritornare sul mercato interbancario per rifinanziarsi. Jens Weidmann, il governatore della Banca centrale tedesca che di recente ha espresso qualche riserva sull’operato di Mario Draghi, ha dichiarato testualmente: «Il mestiere della Bce non è mantenere in vita istituti di credito insolventi», aggiungendo: «Le provviste di liquidità della Bce non possono rimpiazzare la responsabilità fiscale dei singoli Stati membri». Linkiesta
Peccato che non una sola banca tedesca abbia restituito un solo centesimo!
Il disco rotto sull’inflazione si ripete…
Secondo Weidmann, inoltre, lasciar crescere l’inflazione non risolverebbe i problemi dell’Europa e la Bce “dovrebbe contrastare con decisione i rischi di un rialzo dell’inflazione”. La stabilita’ dei prezzi, ha aggiunto, continua a rappresentare il principale contributo che la politica monetaria puo’ dare al calmieramento dei mercati finanziari.
Ma la risposta è chiara per fortuna la Bundesbank non ha più alcuna influenza all’interno della BCE…
(ANSA) – ROMA, 15 GIU – In nessun Paese dell’eurozona ci sono rischi di inflazione. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi a Francoforte, precisando che le aspettative di inflazione rimangono bene ancorate. Draghi ha poi ribadito che ci sono gravi rischi al ribasso per le prospettive dell’economia mentre per le banche si e’ riscontrato un miglioramento delle condizioni di finanziamento sul mercato.
Ma allora se i tedeschi si sentono cosi sicuri, perfettamente autonomi per quale motivo continuano a restare nel fallimentare esperimento europeo?
(AGI) – Berlino, 10 giu. – Un ritorno al marco e’ escluso in maniera categorica. Lo afferma in un’intervista al domenicale ‘Welt am Sonntag’ (WamS) il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann che pero’ ammonisce: “Da come vanno le cose adesso, l’unione monetaria alla lunga non puo’ funzionare”. Secondo Weidmann “una dissoluzione dell’unione monetaria comporterebbe costi e rischi estremamente elevati, che nessuno e’ davvero in grado di prevedere”. Cio’ non significa tuttavia che la Germania debba accettare tutte le richieste provenienti dai partner europei. Rimanere nell’euro “non significa che la Germania diventi ricattabile e prometta garanzie senza controlli, poiche’ cio’ svuoterebbe i fondamenti della stabilita’ dell’unione monetaria”.
E ancora tanto per dimostrare come stanno le cose…
BERLINO, 18 giugno (Reuters) – Il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle ha detto che la sostanza del programma di riforme della Grecia rimane non negoziabile dopo la vittoria elettorale di Nuova Democrazia, mentre il suo paese è disponibile a discuterne i tempi.Westerwelle ha anche espresso la propria contrarietà a una eventuale proposta di eurobond a breve, motivandola con il fatto che la Germania non può farsi carico dei debiti europei. “Sono confortato dal risultato elettorale ma il lavoro non è ancora fatto”
“La sostanza delle riforme non è negoziabile” ha aggiunto, con riferimento agli accordi in sede europea. “Ma è chiaro che per le elezioni è stato perso tempo e noi dobbiamo parlare di cosa questo significhi per le riforme”, ha commentato Westerwelle.
E se magari qualcuno non avesse ancora comprese l’antifona…
La doccia gelata della Merkel: «Nessuno ha parlato di tempi» La vittoria dei conservatori è una buona notizia, ma per il Paese non cambia nulla. Berlino accelera: la linea sulla Grecia resta sempre la stessa. Rigore. E sempre la stessa resta la posizione sul debito europeo: dopo il no agli eurobond arriva l’altolà anche per gli eurobills.
Il giorno dopo la grande paura tocca a George Streiter, portavoce della Merkel, fare il punto: «È una buona notizia la vittoria di Nea Dimokratia. Adesso si faccia al più presto il governo» dice, ribadendo che con Atene «vale quello che è stato concordato. L’ultima parola ce l’ha la troika e nessuno, per il momento, ha parlato di tempi». Sulla linea della fermezza anche il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle che, pur dicendosi «sollevato» dai risultati delle elezioni elleniche, ha ribadito che «non ci possono essere modifiche sostanziali» al Memorandum imposto ad Atene dalla troika. LaStampa
Il tempo della diplomaziona sta per scadere!
Restare o non restare nell’euro…questo è il problema. Per la Germania è giunto il momento di decidere!
L’economia tedesca si riprenderà nel secondo semestre. A dirlo è la Banca centrale tedesca, la Bundesbank, nel suo bollettino mensile. L’istituto pronostica che nella seconda metà dell’anno la domanda interna e quella in arrivo dai Paesi al di fuori di Eurolandia compenseranno il calo dell’export verso gli altri Paesi dell’Eurozona. Per domani e venerdì è attesa la pubblicazione dell’indice Zew e dell’Ifo relativi il mese di giugno. Il primo è atteso da 10,8 a 5 punti mentre il secondo da 106,9 è visto a 105,9 punti.
Anche la torre di Pisa si risolleverà nel secondo semestre!
Non volgio mancare di rispetto a pikkiapo ma questa “Anche la torre di Pisa si risolleverà nel secondo semestre!” mi ha messo davvero di buonumore
Lavoro da anni con i tedeschi, la Germania mi piace, l’organizzazione sociale, le infrastrutture, la maggiore libera concorrenza interna, il supporto alle aziende e non da ultimo il grande rispetto per i bimbi che si verifica facilmente girando per le strade delle città. E’ però un vero peccato che per primi, i tedeschi, non comprendano sino in fondo che il loro nazionalismo assomiglia, almeno per chi li comanda e li guida, al piu’ becero e radicale credo religioso. Quello che ben conosciamo sia in casa nostra che fuori. In questo sono ingenui e per questo, rischiano di sentirsi superiori, di fatto poi, lo sono raramente (in tutti i casi non ce ne sarebbe bisogno). E’ un peccato vedere dove sta andando il nostro bel mondo..
Mica abbiamo mancato di rispetto al nostro Pikkiapo era destinato alla Bundesnonneacchiappauna
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Da Finanza.com, via Yahoo:
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