EUROPA … EPPUR QUALCOSA SI MUOVE!

Scritto il alle 14:55 da icebergfinanza

Ieri un nostro caro amico Giuseppe ci ha scritto …

Caro Andrea,

oggi è apparsa questa notizia diramata dall’agenzia ASCA  che a me sembra importante, curioso che nessuno l’abbia ancora commentata. Certo  lo si sapeva che certe decisioni erano in preparazione, ma adesso che sono state  prese, non mi sembra che l’Europa sia proprio immobile. 

Ecco la notizia: 

Il Parlamento  europeo approva il coordinamento delle politiche economiche, una parziale  condivisione del debito della zona euro e la tutela giuridica per i paesi a  forte rischio default. Fondo europeo di redenzione che dovrebbe  essere creato per condividere la frazione di debito dei paesi della zona  euro che supera il 60% dei rispettivi Pil. Tabella di marcia per  l’introduzione degli eurobond.  Il Parlamento  europeo ha approvato il “two-pack”, il provvedimento per il rafforzamento della  governance Ue.Bruxelles – Il Parlamento europeo ha approvato il “two-pack” il provvedimento per il  rafforzamento della governance Ue. L’Assemblea riunita a Strasburgo ha adattato  entrambe le relazioni in cui era diviso il testo. La prima relazione (relazione  Gauze’s) e’ stata approvata con 471 voti a favore, 97 contrari e 78 astensioni,  la seconda relazione (relazione Ferreira) e’ stata approva con 501 voti a  favore, 138 contrari e 36 astensioni.
Le modifiche piu’ rilevanti alla  proposta della Commissione sono un nuovo capitolo sul coordinamento delle  politiche economiche, una parziale condivisione del debito della zona euro e la  tutela giuridica per i paesi a forte rischio default. Il parlamento Ue ha detto  ”si” alla creazione di un Fondo europeo di ”redenzione” che dovrebbe essere  creato per condividere la frazione di debito dei paesi della zona euro che  supera il 60% dei rispettivi Pil. Inoltre, come soluzioni a piu’ lungo termine,  i deputati propongono che, un mese dopo l’entrata in vigore della legislazione,  la Commissione presenti una tabella di marcia per l’introduzione degli  eurobond.
Racchiuso nella relazione per la legislazione sui paesi in  forti difficolta’ finanziarie e la relazione sul rafforzamento degli obblighi  d’informazione sui bilanci per tutti i governi della zona euro, il ”two-pack’  sostiene che i nuovi poteri di sorveglianza della Commissione ”dovrebbe essere  monitorato piu’ da vicino dagli Stati membri e dal Parlamento europeo per  garantire un maggior controllo democratico”. In tal senso nel testo adottato a  Strasburgo si propone che questi nuovi poteri siano rivisti ogni 3 anni e che il  Parlamento e il Consiglio abbiano la possibilita’ di revocarli.
Quanto  ai poteri della Commissione Ue sui paesi che rischiano il fallimento, cosi’ come  emendato dal Parlamento, l’Esecutivo europeo puo’ ricorrere piu’ frequentemente  all’uso della maggioranza qualificata ”inversa” per le votazioni in Consiglio.  Ancora, il Parlamento Ue propone di ”escludere tagli su istruzione e sanita’  per i paesi ai quali sono richieste forti diminuzioni della spesa, in  particolare per quelli in gravi difficolta’ finanziarie”.
La Commissione  dovrebbe inoltre monitorare possibili effetti a catena per evitare che le  difficolta’ di un paese abbiano ripercussioni su altri. Il Parlamento propone  anche che gli Stati membri siano obbligati a dettagliare i propri investimenti  con un potenziale occupazionale e di crescita e che le scadenze per la riduzione  del debito siano applicate in maniera piu’ flessibile, tenendo conto cioe’ di  circostanze eccezionali o di una grave recessione economica. Inoltre i deputati  europei propongono una nuova regola che darebbe alla Commissione il potere di  sottoporre a tutela giuridica un paese sull’orlo del default per assicurare  maggiore chiarezza giuridica, stabilita’ e prevedibilita’ al percorso da  intraprendere per risolvere le criticita’.
Una volta sotto protezione, il  paese non potrebbe essere dichiarato in fallimento, i creditori dovrebbero  palesarsi entro due mesi e gli interessi sui prestiti sarebbero congelati. Si’  del Parlamento europeo allo strumento di crescita di circa 100 miliardi di euro  per investimenti infrastrutturali. Anche se il Ppe aveva annunciato voto  contrario, alla fine i parlamentari europei si sono detti d’accordo alla  proposta per uno strumento di crescita capace di mobilitare l’1% del Pil l’anno,  su 10 anni, pari a circa 100 miliardi, per investimenti in  infrastrutture.

Scrive inoltre sull’argomento Fugnoli…

Il Tilgungfonds di cui la Merkel parlerà con l’opposizione mercoledì prossimo viene tradotto in italiano come Fondo di Ammortamento e in inglese come Redemption Fund. Tanto è tetra e tecnica la versione italiana, tanto è poetica e pregnante quella inglese. Non avremo gli eurobond, questo è chiaro. La Merkel ce lo ripete ogni quarto d’ora, a volte calma e pedagogica, a volte stizzita. Tornare indietro, per lei, è a questo punto impossibile. Se avremo qualcosa, avremo il fondo di redenzione, liberazione, affrancamento e salvezza del debito europeo. Il debito eccedente il 60 per cento del Pil dei paesi aderenti verrà mutualizzato. Si costituirà un colosso di 2.3 trilioni di passività garantite in solido da tutti i paesi. Il fondo si finanzierà a un tasso stimato nel 4 per cento. Dovrà pagare più dell’Efsf e avrà probabilmente un rating più basso. L’Italia avrà la fetta più grossa, il 40 per cento, la Germania avrà il 25. La proposta è tedesca, non dovrebbe avere problemi al Bundestag. L’opinione pubblica tedesca la accetterebbe. Bild, un giornale popolare fintamente populista, ha spiegato come si può riconoscere una banconota greca (il numero di serie comincia per Y), ma non ha fatto nessun fuoco di sbarramento preventivo contro il fondo di ammortamento. La libertà costa cara, naturalmente, e la Merkel cercherà di aggiungere tutti i sovrapprezzi possibili. Nella versione di novembre del Consiglio tedesco degli esperti economici, il fondo, che è in realtà un buco, dovrebbe essere riempito di un ventesimo ogni anno fino ad estinguersi. Il debito e gli interessi dovrebbero essere garantiti da asset reali di ogni tipo, mentre l’ammortamento annuale sarebbe legato a una tassa ad hoc, i cui proventi finirebbero direttamente nel fondo. Il restante 60 per cento rimarrebbe di competenza nazionale e non potrebbe aumentare, pena l’uscita del paese dal fondo. In teoria, a quel punto, lo spread dovrebbe scomparire. L’Italia, con 1950 miliardi di debiti, ne metterebbe la metà, 975, nel fondo. Dovrebbe versare ogni anno, oltre agli interessi, una cinquantina di miliardi di ammortamento. Una parte verrebbe recuperata attraverso una minore spesa complessiva per interessi, il resto bisognerebbe trovarlo. I vent’anni della proposta iniziale potrebbero anche diventare 25 o 30, ma la Germania sarà comunque inflessibile. Per vendere il concetto alla sua opinione pubblica, bisognerà presentarlo come legato non solo al pareggio di bilanco per tutti, ma anche al percorso virtuoso verso il 60 per cento di Maastricht. Il progetto è grandioso, ma anche complicato. Ci sono paesi, come la Spagna, in cui il debito continuerà a salire velocemente nei prossimi anni e per loro andrà studiato un percorso a parte. Irlanda e Portogallo entrerebbero solo al completamento del programma loro assegnato, che stanno peraltro seguendo con impegno e disciplina Le agenzie di rating avrebbero il rompicapo di analizzare un ircocervo mai visto in natura. Potrebbero anche essere molto severe, all’inizio, non solo con il fondo ma anche con la Germania. L’ammortamento garantito con una tassa ad hoc potrebbe però addolcirle. I mercati, senza ascoltarle troppo, faranno quello che vorranno. Qualche detentore europeo di Bund arriccerà il naso e li venderà, ma da fuori Europa gli investitori istituzionali e gli stati asiatici non dovrebbero essere restii a comprare un debitore che si impegna a ridurre il suo debito, offre grande liquidità e paga inizialmente un tasso più alto di Stati Uniti, Giappone e Regno Unito. I tempi del progetto, se mai verrà realizzato, saranno oggetto di ampie discussioni. Si potrà partire subito, oppure per gradi, oppure in una data futura.

Tra il dire e il fare spesso e volentieri c’è di mezzo il mare. La soluzione è interessante ma i mercati o meglio gli speculatori non vogliono questo, loro vogliono solo la cocaina ovvero liquidità perenne per tornare a speculare e provocare nuove assets inflation.

Nell’ipotesi il diluvio è solo rimandato, appuntamento al prossimo anno!

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16 commenti Commenta
atomictonto
Scritto il 14 Giugno 2012 at 15:17

E intanto l’ineffabile S&P comunica che i prezzi delle case in spagna potrebbero calare di un ulteriore 25%.
Ma guarda un pò!
E tre mesi fà non potevano calare i prezzi delle case in spagna, no eh?
Chissà come mai i prezzi delle case in Spagna potrebbero calare proprio ora secondo S&P, proprio ora che c’è la bufera sulle banche Spagnole causa bolla immobiliare, vero S&P?
Che banda di clown.

luigiza
Scritto il 14 Giugno 2012 at 15:53

il fondo, che è in realtà un buco (già) , dovrebbe …….. Il debito e gli interessi dovrebbero ……, mentre l’ammortamento annuale sarebbe…….. ecc. ecc.

Ho capito: aria fritta!

lapradera
Scritto il 14 Giugno 2012 at 17:33

luigiza@finanza,

luigiza@finanza: il fondo, che è in realtà un buco (già) , dovrebbe …….. Il debito e gli interessi dovrebbero ……, mentre l’ammortamento annuale sarebbe…….. ecc. ecc. Ho capito: aria fritta!

Buongiorno a tutti, ho letto il tutto per filo e per segno, il dossier in questione è molto complicato e soprattutto non tiene in considerazione di eventuali e probabilistiche ulteriori peggioramenti del sistema economico finanziario nello scenario globale futuro.
Secondo la mia opinione anziche immettere denaro fresco nel sistema bisognerebbe adottare una volta per tutte una forte e seria politica Europea, in poche parole fare leggi per una profonda restrutturazione del sistema economico finanziario in modo tale che tutti i paesi aderenti alla moneta unica dovranno sottostare a tali regole, a mio avviso e parere così facendo dopo qualche anno di sacrifici, soprattutto da parte di quegli stati molto indebitati, si potranno vedere dei risultati positivi entro pochi anni, mentre penso che con le soluzioni dette tampone, come quelle evidenziate nel dossier esiste un rischio non calcolato che potrebbe far peggiorare la situazione ed inoltre il rischio più grosso ossia quello della speculazione che per chi ne sà qualcosa forse è quello più grosso.
Detto ciò io come semplice persona fisica ho sempre rispettato e seguito quello che molti anni fà mi disse mio nonno persona reduce di due guerre e poi lavoratore in miniera ossia:
per essere rispettato e quindi per poter dire sempre la tua opinione non devi mai trovarti nella situazione di ricatto da parte di qualcuno e per far sì che tutto ciò non avvenga non devi assolutamente fare nemmeno 1 centesimo di debito, è dunque evidente che il nonno nonostante avesse vissuto in un’altra epoca e differente società la sua teoria è tutt’oggi di grande attualità, benche molti stati membri della moneta unica, di debiti ne hanno assai troppi ed infatti fanno molta fatica a dire la loro e a farsi rispettare, ma ahime indietro non si torna ed ora come si dice in queste situazioni ” chi vivrà vedrà “

icebergfinanza
Scritto il 14 Giugno 2012 at 17:47

luigiza@finanza,

lapradera@finanzaonline,

Domani vedremo insieme cosa bisognerebbe fare cosa che sostengo da anni memore della crisi giapponese ma che nessuno ha il coraggio di fare.

Rassegnamoci c’è ancora tempo ma sino a quando non vedrò applicare alcune ricette la fine dell’euro e del sistema finanziario mondiale è assicurata ed irreversibile!

Andrea

john_ludd
Scritto il 14 Giugno 2012 at 19:13

icebergfinanza,

Andrea il sistema finanziario così come lo conosciamo è alla fine dei suoi giorni comunque a prescindere dalle sorti dell’euro. Non c’è solo l’europa e i suoi mali. Ci si ostina (non tu per carità) a guardare da una parte sola e non mio riferisco alla solita impresentabile america. Il Giappone è un paese morente ma con una macchina industriale ancora capace di oggetti di altissima qualità, solo che la moneta forte lo condanna a una morte accelerata. Non tanto tempo fa, il cambio euro/yen era il 40% più elevato. Allora i tedeschi esportavano meno e il contesto era assai più favorevole x tutti. Il Giappone svaluterà perché non ha nessuna alternativa. Non lo ha ancora fatto perché 1) deve terminare di finanziare la ricostruzione 2) ci sono fortissime pressioni del fido alleato e degli altri paesi asiatici perché non proceda 3) esiste soprattutto una forte vena nazionalista, la moneta come simbolo. Ma con una bilancia commerciale che è ormai negativa, l’età avanzata, la chiusura all’immigrazione e un debito pubblico impossibile, presto o tardi lo farà. Nessuno ne parla, certo non il WSJ o Der Spiegel o il Sole 24 ore o IcebergFinanza e gli altri blog occidentali. Ne tratta Xie su Caixin e altri economisti che vivono in Asia. I governi di Pechino e di Seul sanno già che il giorno verrà. Ma noi occidentali continuiamo a pensare di essere al centro di tutto, come se le sorti del continente che ospita 2/3 dell’umanità fosse secondario. Sarà un altro mondo, prova a immaginarlo, a come reagiranno cinesi e coreani, ai banchieri di WS che si gettano dalle finestre (sarebbe ora), che nulla di tutto questo è prezzato negli 800 trilioni di derivati. E anche su questo blog c’è gente che strologa di uscire dall’euro x rilanciare le esportazioni… certo su Marte forse. Li capisco e li comprendo ma ci vorrà una intera generazione x uscire da questa fossa non meno e solo se si faranno le cose x bene.

ilcuculo
Scritto il 14 Giugno 2012 at 19:19

Andrea,

tu vorresti fare una patrimoniale, lo sappiamo, ma sai bene che in Italia ci sono due livelli:

Il ceto medio appena benestante e i veri ricchi.

Sei sicuro che una patrimoniale non vada a toccare quelli che sono sollo appena benestanti andando ad intaccare significativament il loro tenore di vita e di consumi invece di adare a toccare anche pesantemente quei veri ricchi che aanche dopo l’operazione non avrebbe significativi arrtramenti della loro qualità di vita?

Io sono sicuro del contrario.

Per cui ben vengano le privatizzazioni, al posto degli espropi.

icebergfinanza
Scritto il 14 Giugno 2012 at 20:01

ilcuculo@finanza,
Cuculo credimi ci sono immensi patrimoni inesplorati da arare per bene. Io propongono una patrimoniale sugli immobili progressiva che eroda in progressione chi detiene sessanta appartamenti o i grandi patrimoni immobiliari nascosti nelle matriosca italiane. Andrea

ilcuculo
Scritto il 14 Giugno 2012 at 20:04

john_ludd@finanza,

John ,

all’Italia serve il rigore contro un continuo malgoverno che tra curruzione, evasione e economia criminale fa sparire forse 5 punti di PIL forse di più.

Ma serve anche tanto coraggio, coraggio politico , e imprenditoriale.

ridurre il costo del lavoro , ridurre in modo mirato la pressione fiscale per far ripartire investimenti, riqualificcazione del patrimonio immobiliare , turismo, infrastrutture di mobilità , ENERGIA !

Solo la consapevolezza che la crescita , sostenibile , che potrebbe venire da questi settori , potrebbe più che compensare il “costo” e trovre la copertura ex-pot e non ex-ante.

Ma ci vuole coraggio, coraggio , coraggio e onestà, onestà, onestà.

icebergfinanza
Scritto il 14 Giugno 2012 at 20:05

john_ludd@finanza,

Bentornato John ogni cosa al suo tempo. Ho affrontato più volte la questione demografica con due studi specifici sulle dinamiche immobiliari connesse e sui consumi. Lo sappiamo tutti che e’ questione di tempo ma ci vorranno decenni ancora prima di vedere l’ impero occidentale sgretolarsi definitivamente, l’ Asia e’ ancora un adolescente e vivra’ ancora numerosi crisi adolescenziali Andrea

ilcuculo
Scritto il 14 Giugno 2012 at 20:22

icebergfinanza,

Andrea,

ma ti rendi conto che già così l’ IMU sulle seconde case rende il patrimonio immobiliare praticamente privo di rendimento.

Se hai un immobile a reddito , la tassazione sul reddito ti porta via 2 mensilità di affitto, l’ IMU altre 2 , la manutenzione altre 2 .

Il valore degli immobili è calante.

Sei sicuro ?

ilcuculo
Scritto il 14 Giugno 2012 at 21:19

icebergfinanza,

Andrea,

ancora non mi trovi d’accordo, il nostro pianeta deve arrivare, e prima ci arriva meglio è, all’equilibrio demografico età media intorno al 45 anni 20% della popolazione oltre i 65 anni.

L’europa c’è arrivata, il giappone anche, i paesi in via di sviluppo ancora no perchè sono partiti da una situazione di aspettativa di vita molto inferiore alla nostra.

dici sempre che la crescita infinita è insostenibile, quella domografica è a maggior ragione insostenibile.

Quello che si deve fare è lavorare per modificare l’organizzazione sociale e tenere conto della realtà demografica di una società a crescita 0 e aspettativa di vita oltre gli 80 anni.

icebergfinanza
Scritto il 14 Giugno 2012 at 21:49

ilcuculo@finanza,

L’idiozia dell’IMU e’ stata strutturata in maniera demenziale quante volte lo devo ripetere che si e ‘ sparato nel mucchio! Dati reali …secondo te che senso ha che un patrimonio immobiliare di un milione di euro paghi 5000 euro e uno di 40 milioni ne paghi 240.000 di euro ti sembra proporzionalmente equilibrato?

icebergfinanza
Scritto il 14 Giugno 2012 at 21:50

ilcuculo@finanza,

Ma che fai Cuculo lo decidi tu l’equilibrio demografico a tavolino o la dinamica e’ naturale!

kry
Scritto il 14 Giugno 2012 at 22:00

icebergfinanza,

Nell’impero occidentale sono compresi gli usa?

sd
Scritto il 14 Giugno 2012 at 22:47

Buona sera

Mi ritengo estremamente fortunato di non far parte del mondo della finanza. Anche se questa scelta a volte mi è costata cara.
Le mie azioni non danneggiano nessuno, anzi lo “protteggono”, creano ricchezza e benessere, anche se a volte non riconoscita.

Purtroppo in questo momento di evidente crisi economica/monetaria/finanziaria sono costretto a “giocare in difesa”, Sono costretto dagli eventi a difendermi………….ma non è detto che un giorno le cose cambino.

Buona fortuna a Voi.

icebergfinanza,

Mi auguro che i proprietari di questi patrimoni incassino gli affitti………e se ci sono dei minori almeno che gli inquilini paghino le bollette: Altrimenti sai che fregatura sarà l’IMU, tassa inguista e inutile che sicuramente si rivolterà contro chi l’ha ideata e approvata………basta aver pazienza di aspettare.

SD

ilcuculo
Scritto il 14 Giugno 2012 at 22:53

icebergfinanza,

Andrea,

la statistica non è un’opinione, se in una distribuzione di età della popolazione distribuzione asimmetrica a coda lunga) non considerando eventi speciale quali guerre o epidemie e flussi migratori ed avendo come dati di base l’aspettativa di vita ed il tasso di natalità è evidente che se si vuole far arretrare la media rispetto alla mediana è necesario agire sul tasso di natalità avendo come effetto di aumentare la popolazione.
Poichè un continuo aumento della popolazione non è sostenibile e quindi non desiderabile è chiaro che la dinamica naturale della distribuzione è di portare la media a ridosso della mediana .
Io non decido nulla

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