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LA TORRE DI BABELE … TEDESCA!
Francamente le fobie di questi noiosi accademici tedeschi cominciano a rendere irrespirabile l’aria. Il fantasma di Stark ex membro tedesco della BCE ora in libera uscita a Cernobbio ha raccontato tutta la sua sorpresa in relazione alle richieste di liquidità delle banche europee sottolineando che se fosse stato per lui, fobico dell’inflazione come tutti i tedeschi, i tassi in Europa avrebbero dovuto scendere di un solo scalino…
Chissà come mai ben 460 banche tedesche hanno richiesto accesso alla liquidità BCE!
” Cercare di fermare la crisi con un firewall è come costruire una torre di Babele sempre più alta. Un muro di denaro che non toccherà mai il cielo. A sostenerlo è il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, in risposta all’Ocse, che ha chiesto ieri all’Europa di alzare “la madre di tutti i firewall” per bloccare la crisi del credito.
Il rafforzamento del firewall europeo quindi serve solo a prendere tempo. Tutti i soldi che verranno messi sul tavolo non compreranno la fine della crisi, a detta di Weidmann. “Ci piaccia o no, stiamo cambiando le regole del gioco nell’Unione monetaria e potremmo fissare incentivi che potrebbero creare nuovi problemi in futuro”.
In merito alla richiesta dell’Ocse, si è espresso anche il portavoce del Governo tedesco, Steffen Seibert, ritenendo che sia nell’interesse della Germania assicurare che il firewall sia credibile, ma la richiesta di un aumento delle barriere anti-crisi fino a 1.000 miliardi di euro potrebbe minacciare la fiducia riposta negli attuali Fondi salva Stati. MILANOFINANZA
Ma Jens Weidmann ha mai dato un’occhiata in casa propria, si è mai chiesto che razza di torre di Babele ha costruito in questi anni Deutsche Bank praticamente indisturbata, una torre di Babele che è arrivata quasi a replicare l’intero PIL della Germania e a levereggiare il rischio in maniera impressionante. Ovviamente ci pensa il contribuente tedesco come quello inglese che dovrà sorbirsi una nuova ondata di perdite dei due gioiellini falliti della corona, che Lloyds Banking Group e Royal Bank of Scotland non mancheranno di socializzare.
Questo manipolo di falliti stanno suggerendo alle Nazioni che hanno salvato i loro amici la ricetta per un’anoressia a senso unico, sociale ed economica, mentre coloro che sono troppo grandi per fallire continueranno a mendicare il rischio sistemico.
Lasciate perdere i mercati finanziari, quelli ormai sono paludi dove sguazzano psicopatici tossicodipendenti, narcisi intrisi di avidità sino al midollo che scannerebbero la propria madre per qualche centesimo di gloria. Se trovate il genio che ha preso il Nobel per l’idiozia delle aspettative razionali, per la sua tesi dei mercati efficienti, mettetelo dentro una gabbia di leoni in maniera che possa provare quanto razionali sanno essere gli animali finanziari imbottiti di testosterone.
Ieri il nostro Mario in dialetto sushi a Tokio ci ha sussurrrato che …
«Uno si chiede come mai i disavanzi europei creano turbamenti nei mercati e quelli degli Stati Uniti, giapponese o inglese non hanno queste conseguenze. Credo che dipenda molto dal fatto che nell’Eurozona è diventata regola di vita, come deve essere in un condominio, che si rispettino determinati paletti e norme. E quando vengono violate c’è molta notizia e tensione nella politica finanziaria».
Uno si chiede come mai cosa…cosa porta uno psicopatico ad avere un’orgasmo finanziario?
Traducete Voi perchè io il dialetto sushi non lo conosco, so solo che un salto nelle “piscine nere” dove guazzano questi psicopatici che si sparano speculazioni sotto i millesimi di secondo coaudivati da pesci lessi accademici che quotidianamenti ci raccontano come sia benefica la speculazione, qualcuno dovrebbe farlo ma non con l’amo e l’esca ma con bombe di profondità o cluster bomb in maniera che di questa fottuta razza non resti più nulla!
Nessuna paura non sono assolutamente agitato ma ho solo l’impressione il vago sospetto che qualcuno ci stia prendendo in giro ma non ditelo a nessuno non vorrei mai che la politica abbia un sussulto di dignità cosa che ormai ha perso dalla notte dei tempi!
GEOFINANZA/ Gli Usa pronti a un nuovo “attacco” all’Europa
Mauro Bottarelli
venerdì 30 marzo 2012
Prodotto interno lordo 3,2 miliardi di euro, debito sovrano ufficiale 2,618 miliardi di euro, percentuale di liabilities in capo all’Unione europea 27%, percentuale di liabilities in capo alla Bce 18,94%, percentuale tedesca dei 4 triliardi di debito della Bce pari a 757,6 miliardi, costo annuale per la Germania in capo al budget dell’Ue 46,36 miliardi, garanzie della Germania per i Fondi di stabilizzazione 280,6 miliardi, garanzie della Germania per il Fondo di assistenza macro finanziaria 211,14 miliardi, liabilities tedesche sul programma Target 2 pari a 656 miliardi, garanzie tedesche per il debito dell’Eib 157,29 miliardi e garanzie sovrane per la Kfw 588 miliardi, per un totale di debito sovrano e garanzie di 5,315 triliardi di euro.
Quindi, al netto di una ratio debito/Pil ufficiale dell’81,8%, quella reale della Germania è del 139,8%. Urgono risposte chiare e nette per abbattere gli stock allucinanti del debito europeo, visto che le aste Ltro della Bce hanno soltanto aggravato la situazione e decidere subito di intervenire sia in Portogallo che in Spagna per puntellare i conti: attenzione, il rischio che una banca europea, di grosse dimensioni, non veda l’estate, non è più così peregrino. Dopodiché, tutto potrà essere.