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MONTI A WALL STREET: COMPRATE ITALIA …IN BOCCA AL LUPO!
C’erano proprio tutti ad attendere il professor Monti a Wall Street venerdi, sciacalli ed avvoltoi della grande finanza internazionale, Mister S e Mister K i re degli speculatori, insieme a qualche amministratore delegato di alcune grandi banche d’affari americane, con il prima fila l’immancabile mano di dio!
Incontri bilaterali di una decina di minuti, nella quale si raccontano i prodigi di questi mesi, nulla di nuovo sotto il fronte del debito che già risente degli effetti positivi della cura del precedente governo come abbiamo già visto…
(…) in cui spiega le ragioni per cui dovrebbero tornare a investire sul nostro debito pubblico, meglio se a lungo periodo, senza alcun tipo di preoccupazione. In tutto sono 16 i finanzieri presenti all’ incontro e la Bloomberg si premura di comunicare che la lista completa dei nomi resterà riservata. Ai cronisti, una volta uscito, Monti dice che è soddisfatto: «C’ è molto interesse per l’ Italia e per il mercato italiano una volta che l’ economia si consoliderà nel suo miglioramento, ma anche già oggi». Gli viene chiesto se ha convinto i suoi interlocutori: «Penso di sì, ma in genere non lo dicono seduta stante». Del resto l’ andamento dello spread sugli interessi fra i nostri Btp e gli omologhi titoli tedeschi segnala che c’ è già stato un ritorno di fiducia: «A giudicare dall’ andamento del mercato qualcuno deve aver già investito, penso che l’ opinione che i mercati, così come le autorità degli altri governi, si stanno formando sulla serietà con cui l’ Italia sta affrontando i suoi problemi, non possa che far aumentare l’ atteggiamento positivo verso tutto ciò che è italiano, compresi i titoli di Stato». Secondo fonti del governo presenti alla colazione il nostro premier ha spiegato agli investitori che «il percorso dell’ Italia è ormai irreversibile», e che chi verrà dopo questo governo «non smantellerà le riforme strutturali di questa stagione», che dunque incideranno su crescita e sviluppo del nostro Paese nel medio e lungo periodo: un motivo per invitare Soros e company ad investire maggiormente sul debito a lungo periodo e non solo su quello a breve, i cui tassi di interesse sono scesi molto più velocemente nelle ultime settimane. In due parole: fidatevi dell’ Italia. CorrieredellaSera
In serata definirà “thrilling fiction” l’ipotesi dello scenario di un fallimento italiano alla domanda della solita Maria Bartiromo showgirl della CNBC che come tutti gli uomini di spettacolo americano cercava la comferma all’impossibile.
In bocca al lupo è una sorta di augurio ironico rivolto a chi sta per affrontare un compito difficile, una sorta di augurio scaramantico in attesa che il lupo crepi. In realtà il nostro porfessore si è rivolto la faccia del nostro Paese la messa proprio nelle fauci del lupo, il lupo degli speculatori che in questi mesi hanno sbranato il nostro paese seminando panico e paura.
Ve lo ricordate Soros, quello dell’attacco alla sterliena e alla lira, quello della famigerata riunione segreta che preparava l’attacco all’ Europa, speculatore d’eccellenza sempre in prima fila …
MILANO (Reuters) – – Investire in titoli di stato italiani che, in una fase di deflazione, rendono intorno al 6% sulla scadenza decennale è un’opportunità fantastica, ma anche molto pericolosa.
E’ l’opinione espressa dal finanziere statunitense George Soros a Reuters Tv ieri a Davos.
“Affrontare un periodo di deflazione e poter avere un rendimento del 6% sui titoli italiani a dieci anni significa avere un rendimento fantastico, che non rimarrà su questi livelli quando le cose si sistemeranno” ha detto Soros commentando la notizia di un investimento in 2 miliardi di dollari di titoli italiani di MF Global effettuato di recente dal fondo di Soros.
“Penso che si tratti di una speculazione: si tratta di titoli molto attraenti, ma di una speculazione molto rischiosa, dal momento che, se le cose dovessero andare male e il rendimento dovesse lievitare al 10%, allora ci si perderebbero gran parte dei soldi investiti”, aggiunge Soros, dicendo, comunque, che, se avesse ancora responsabilità diretta sugli ivestimenti del suo fondo, avrebbe comprato un importo addirittura superiore di titoli italiani.
Secondo il finanziere, investire in titoli italiani a dieci anni con un rendimento intorno al 6-7% è, al momento, una speculazione, mentre se il rendimento scendesse al 4-5% si tratterebbe di un investimento molto buono a lungo termine.
Statene pur certi a Soros non interessa nulla se i rendimenti del nostro decennale scendessero anche sotto il 3 % a lui interessa solo tradare l’inverosimile e il buon Monti è andato a chiedere aiuto per sostenere i titoli a lungo termine proprio quelli che la speculazione nei prossimi mesi vuole far salire soprattutto in vista dell’ondata di rifinanziamenti che attende il nostro Paese ma c’è un ma che vedremo nella prossima analisi dedicata.
Soros dalle pagine del Der Spiegel attacca la Merkel e sussurra in una intervista che la Grecia non era salvabile e che toccherà anche all’Italia se resterà in mano a certi centri di potere e interesse…si quelli dei suoi amici!
Soros e i big valutano i rischi della scommessa Il tempio del business globale ascolta la ricetta del Professore. «A lungo termine conviene» Riforme Il premier ha spiegato a imprenditori e finanzieri la riforma delle pensioni e le misure per la crescita previste Orgoglio Con pacatezza Monti ha ripetuto che l’ Italia è felice del sostegno di Obama ma che non chiede aiuti economici
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI NEW YORK – Ieri George Soros se n’ è andato senza fare commenti dall’ incontro riservato della grande finanza con Mario Monti nella sede di Bloomberg. Ma il suo punto di vista l’ aveva espresso qualche giorno fa a Davos: con tassi superiori al 7 per cento quella sui titoli del Tesoro italiani è una scommessa attraente ma molto pericolosa: pura speculazione. Ma se lo «spread» cala, se i tassi scendono al 5 o, magari, al 4 per cento, «l’ Italia può diventare un buon investimento di lungo periodo, forse anche ottimo». Parlando ieri in un incontro riservato nella sede di Bloomberg News a lui e ad altri big di Wall Street (segreta anche la lista dei presenti, ma c’ erano i capi delle grandi banche come Lloyd Blankfein di Goldman Sachs e il celebre finanziere-scalatore Henry Kravis), il premier italiano ha cercato di cogliere i frutti del recupero di credibilità che una raffica di misure di risanamento e l’ avvio di alcune riforme stanno garantendo all’ Italia. Una maggior fiducia che ha cominciato a diffondersi in Europa e che Monti ha toccato con mano anche a Washington, l’ altro ieri, negli incontri avuti col presidente Obama, al Congresso e con vari esponenti della comunità politico-economica della Capitale.
Ci sono anche questioni politiche dietro la calorosa accoglienza del professor Monti da parte di Obama, il voto degli italo americani può essere fondamentale in alcuni Stati chiave belle prossime elezioni presidenziali ma soprattutto Monti non è uno sconosciuto nell’establisment oligarchico finanziario, tanti anni come consulente di Goldman Sachs non si dimenticano tanto facilmente ed è per questo che Wall Street ha accolto con entusiasmo il professore.
E’ proprio il caso di dire in bocca al lupo Italia anche se scommettere sul decesso del lupo in questo caso è una scommessa persa in partenza! Per quanto riguarda l’intento di cambiare gli italiani, un consiglio lascia perdere e se trova il tempo cerchi di cambiare questa sudicia finanza speculativa e sul fallimento di questo sistema basato sul bene assoluto di cui Lei fa parte, argomenti sui quali purtroppo non ho ancora sentito proferire una qualunque critica dalla sua cattedra.
Nel fine settimana è in arrivo la nuova analisi dal titolo “STRONG BUY ITALIA” un viaggio nell’Italia che verrà, osservando le dinamiche che ci attendono nelle prossime settimane per gettare le basi per i prossimi anni.
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