GERMANIA: DEUTSCHE BANK PARTITA A SCACCHI CON LA MORTE!

Scritto il alle 08:58 da icebergfinanza

 

Il “Settimo sigillo”, rappresentato da una lunga partita a scacchi con la morte, un film del grande Ingmar Bergman, ambientato in una Danimarca dove imperversavano peste e disperazione.

Il nobile cavaliere, Antonius Block, esclamò: “ Allora la vita è un assurdo orrore! Nessuno può vivere con la morte davanti agli occhi sapendo che tutto è nulla. E la Morte rispose: La maggior parte della gente non pensa né alla Morte né al nulla. ( Wikipedia ))

Durante la sfida con la Morte, Antonius e il suo scudiero Jons, attraversando la Danimarca, incontrano molte persone, le quali, prese dalla paura della morte, si sottopongono a violente pratiche per l’ espiazione dei propri peccati, ed altri che inseguono gli ultimi piaceri prima della fine.

John Maynard Keynes, nella sua Teoria Generale del 1930, amava ricordare….

“Gli speculatori possono non causare alcun male, come bolle d’aria in un flusso continuo d’intraprendenza; ma la situazione è seria quando l’intraprendenza diviene la bolla d’aria in un vortice di speculazione. Quando lo sviluppo del capitale di un paese diventa un sottoprodotto delle attività di un casinò, è probabile che vi sia qualcosa che non va bene. I successi conseguiti da Wall Street, come organo rispondente alla specifica funzione sociale di instradare l’investimento nuovo nelle direzioni più redditizie in termini di rendimenti futuri, non si possono certo ritenere uno dei più clamorosi trionfi del capitalismo del “laissez-faire” del lasciar fare; nè vi è da stupirsene, se è corretto il mio convincimento che le menti migliori di Wall Street sono state di fatto rivolte verso scopi diversi”

 

Nel marzo del 2008, Massimo Gaggi, sul Corriere_della Sera svelo come Wall Street stava incominciando a scommettere sulla scacchiera della vita, sui tempi e le aspettative di vita di un individio.

” E’ cominciata come una delle tante storie di utile diversificazione dei mercati finanziari: risparmiatori che, arrivati a una certa età, con i figli ormai cresciuti ed entrati nel mercato del lavoro, vendevano le loro polizze-vita a società specializzate perché non sentivano più il bisogno di assicurarsi e non volevano più pagare le loro rate. Negli Stati Uniti è finita con gli anziani in buona salute inseguiti dai broker fin nelle case di riposo con la proposta di sottoscrivere una polizza-vita nuova di zecca e di rivenderla subito dopo. Incassando un compenso di qualche migliaio di dollari, ma senza sapere chi sarà l’ acquirente finale della polizza: colui che da quel momento avrà interesse a una sua morte prematura. ” (…)La vicenda dei «death bonds» (letteralmente « obbligazioni della morte ») è una finestra aperta su questo fenomeno: un business che ha attirato avventurieri ma anche le più celebri banche d’ affari di Wall Street. Uno strumento nato per offrire una possibilità in più al risparmiatore, è, così, diventato un altro modo per confezionare «jumbo bonds»: pacchetti di polizze trasformate in maxi-emissione obbligazionaria di cui nessuno è più in grado di valutare il grado di rischiosità. Dentro ci può essere di tutto.

Troverete l’intera vicenda nel mio articolo apparso nel 2009 dat titolo DeathBond Partita a scacchi con la morte.

Immagino già migliaia di disperati aspiranti angeli della morte, che accompagnano l’assicurato, verso l’ultima mossa, magari aiutandolo a spostare l’ultima pedina, prima di sentire esclamare “scacco matto.”

Detto fatto a distanza di tre anni anche i carnefici di Deutsche Bank hanno pensato bene di aprire qualche innocente fondo che scommettesse sull’aspettativa di vita di un gruppo di persone…

Roma, 7 feb. (TMNews) – Il nome è criptico, e forse non a caso: “Db Kompass Life”. Così vengono definiti alcuni fondi – piuttosto speciali – della Deutsche Bank che negli ultimi giorni stanno procurando una valanga di critiche alla prima banca tedesca, poiché in pratica l’investimento altro non è che una scommessa sull’aspettativa di vita di un gruppo di persone.

A grandi linee il DB Kompass Life 3 funziona così: se le persone di riferimento su cui si “punta” vivono a lungo ci guadagna la banca, nel caso contrario a trarre profitto è l’investitore. Il campione di riferimento sono 500 cittadini americani over 70, le cui condizioni di salute vengono monitorate costantemente.

Le polemiche sono nate solo adesso, con il Db Kompass Life 3, terza versione del Db Kompass Life 1 e 2. Nei primi due, i fondi della Deutsche Bank erano costituiti da polizze di cittadini statunitensi che non potevano più permettersele e le rivendevano a istituti e fondi hedge. Ma per la terza versione la DB non è riuscita a trovare un numero sufficiente di polizze assicurative e allora le ha sostituite con polizze sulle vite reali di un gruppo di persone tra i 75 e gli 82 anni.

“Il modello finanziario di questo fondo, a nostro parere, è contrario alla nostra morale e alla dignità umana”, ha tuonato l’Associazione banche tedesche citata dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung. TMNEWS

Oh certo le banche tedesche hanno a cuore la dignità umana e la morale…affascinante!

Non so Voi ma a me verrebbe la voglia di mettere in piedi un fondo che scommetta sulle aspettative di vita di Deutsche Bank, che come i lettori sostenitori di Icebergfinanza non se la passa poi molto bene.

Ma Voi quanti risparmi avete affidato ai creativi e fantasiosi ingenieri finanziari di Deutsche Bank che da tempo interpetra alla perfezione il suo ruolo sulla scacchiera del conflitto finanziario europeo?

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3 commenti Commenta
maatmatithiak
Scritto il 8 Febbraio 2012 at 09:23

cosa inaudita…..
potrebbero arrivare ad eliminare qualcuno se ci si specula sopra……

mannoz
Scritto il 8 Febbraio 2012 at 09:30

beh in francia se non erro son legali contratti in cui s’acquista a basso prz un’abitazione e si deve poi pagare una rendita al proprietario anziano, la morale per mdo di dire non è molto diversa mi sembra

atomictonto
Scritto il 8 Febbraio 2012 at 10:49

“Quando lo sviluppo del capitale di un paese diventa un sottoprodotto delle attività di un casinò, è probabile che vi sia qualcosa che non va bene.”

E dire che Keynes era un INGLESE… 😀

“Chi dimentica le lezioni del proprio passato sta scavando la fossa al proprio futuro” (questa è mia ; 8)

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