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GRECIA ACCORDO RAGGIUNTO…ANZI NO: MAI FARE I CONTI SENZA…GLI HEDGE FUND!
Mentre Goldman Sachs si dichiara ottimista su una eventuale stabilizzazione dell’intera area euro nel caso di un accordo per la tragedia greca ….
“Nuovo stop dei colloqui tra Atene e banche sul taglio del debito ellenico. A sorpresa Charles Dallara, presidente dell’International Institute of Finance che rappresenta le banche creditrici della Grecia, avrebbe lasciato Atene per tornare a Parigi prima di aver raggiunto una intesa finale. Lo dicono fonti del governo greco mentre per la Tv
ellenica i negoziati dovrebbero proseguire via telefono se necessario.Nelle ultime ore,l’IIF aveva parlato di importanti progressi nella trattativa.” (ANSA)
La scorsa settimana rispondendo alla domanda di un nostro caro lettore ho scritto cheil destino della Grecia probabilmente dipenderà da quello che decideranno molti hedge fund i quali in questi mesi oltre a raziare titoli di debito pubblico ellenico a prezzi stracciati hanno terrorizzato e acquistato per mesi e mesi credit default swap spesso e volentieri senza detenere neanche l’ombra di un qualsiasi titolo di stato greco.
Non mi meraviglierei se tra questi vi siano anche i vulture fund ovvero i cosidetti fondi avvoltoi che come ho scritto anche nel mio libro hanno spesso raziato non solo imprese ma anche interi paesi. Solitamente questi fondi, “investono” in società o in Stati che stanno attraversando gravi situazioni di crisi minacciando di non rimborsare i propri debiti o che sono già tecnicamente falliti. Raziano titoli a prezzi stracciati e poi avviano cause legali per recuperare l’intero debito.
Scrive Leonardo Becchetti sulla Repubblica…
Sul Sole 24 Ore di oggi una notizia tragicomica che vale la pena riprendere. Le trattative tra Grecia e creditori privati sono in stallo perché un gruppo di fondi speculativi non vuole accettare l’accordo che prevede una riduzione volontaria del 50 percento del valore nominale del debito, accordo che eviterebbe il fallimento del paese e tutte le sue conseguenze. Posizione legittima ovviamente in sede di negoziato dove le controparti cercano di spuntare qualcosa in più a proprio favore. Ma il risvolto tragicomico è che i fondi lo fanno perché hanno comprato polizze assicurative sul debito greco (credit default swaps) quasi sempre senza aver anche acquistato i titoli del paese e guadagneranno se la Grecia fallisce.
E per rinforzare la loro posizione minacciano di ricorrere alla corte europea dei diritti dell’uomo se gli sarà imposto questo accordo. L’autore non senza ironia precisa che questo non vuol dire che la speculazione sia un diritto dell’uomo ma che i fondi intendono ricorrere contro la violazione del diritto di proprietà.
Abbiamo già detto più volte che le dinamiche della finanza e dell’economia reale sono diverse. Nell’economia reale mi compro una polizza contro il furto della mia auto per ottenere un risarcimento in caso il furto accada. In finanza molte persone che non conosco comprano invece la polizza sulla mia auto sperando che me la rubino o che le probabilità che questo accada aumentino in modo da poter intascare il premio o poter rivendere la propria polizza a prezzi maggiori.
E spesso in si limitano solo a “gufare” ma si adoperano attivamente affinchè il furto avvenga. E’ un po’ quello che accade con i cds dove l’evento negativo da assicurare è in questo caso il fallimento della Grecia.
Se vedo che sto per investire una persona freno bruscamente per evitare l’incidente. Se sono davanti uno schermo e con un clic posso rovinare la vita di milioni di persone che non vedo e di cui non percepisco tangibilmente i problemi la mia sensibilità si riduce e potrei non avere il benchè minimo scrupolo.
Gli studi di economia sperimentale ci dicono che l’aumento di distanza sociale riduce l’eticità dei comportamenti. E che basta pochissimo per aumentarla (si dimostra che se una controparte in un’esperimento può inviare uno smile di approvazione i comportamenti diventano molto più solidali). Possiamo provare ad inondare di hemoticon i gestori di hedge fund da tutto il mondo ma non credo basterà. Repubblica
Direi che si tratta di una metafora illuminante al di la di sciacalli e avvoltoi, i lavavetri del libero mercato e della rete sostengono che gli hedge e i vulture fund in fondo hanno il diritto di difendere il proprio capitale investito, si investito cosi lo chiamano, investito tirando sotto le strisce pedonali intere aziende e nazioni aggiungo io!
Circolano CDS per una cifra al nozionale di circa 3,5/4 miliardi di euro e la International Swaps and Derivatives Association per gli amici Isda ha sussurrato che il rapporto “consensuale e volontario” non determina il pagamento dell’assicurazione sottoscritta anche se fatto per gioco.
Il lettore mi perdonerà ma inutile che stiamo sempre a parlare in termini tecnici di swap ne abbiamo pieni i boccaporti! Ovviamente gli sciacalli e gli avvoltoi non stanno solo nel campo degli hedge fund i politici greci in questo non scherzano, soprattutto se si fa uno sforzo di memoria per ricordare che il primo ministro greco Papademus era governatore della Banca Centrale Greca quando la Grecia falsificò i bilanci con l’aiuto della solita Goldman Sachs.
Sulla cedola sulle nuove emissioni che i detentori dei cosiddetti «sirtaki bonds» dovranno sottoscrivere, il nodo che aveva causato venerdì 13 gennaio una clamorosa rottura delle trattative, sembra ci sia una schiarita. Anche Hans Humes, presidente di Graylock capital management e membro del comitato dei creditori, ha detto in serata a Bloomberg Tv che «ci sono significativi progressi. C’è una bozza sulle cedole e sugli elementi strutturali». L’obiettivo, alla vigilia del round serale, era quello di raggiungere un accordo di massima per elaborare nel fine settimana i dettagli tecnici e portare l’accordo all’Eurogruppo di lunedì. In media i rendimenti che i sottoscrittori dei nuovi bond riceveranno in cambio dei vecchi si aggirerà «attorno al 4 per cento» secondo la fonte governativa, ma sarà modulato in base alla maturità dei titoli. Inizialmente al 3,1 per cento salirebbe, per quelli con maturità più lunga, al 4,7. Anche se l’intesa del Consiglio europeo di ottobre sulla ristrutturazione volontaria del debito che garantirà il via libera al secondo mega pacchetto di aiuti alla Grecia prevede un taglio del valore del 50 per cento, i creditori accetteranno quindi, a giudicare dalle indiscrezioni, perdite reali sui loro titoli del 60-70 per cento. La trattativa si è incagliata finora sulla cinica scommessa di alcuni hedge fund che sperano di scongiurare le perdite sui titoli mettendosi in tasca, oltre agli interessi stratosferici garantiti dai «sirtaki bond», gli incassi dei Cds, le assicurazioni che hanno comprato nel frattempo scommettendo sul default della Grecia. Hanno giocato anche sul fatto che ogni ritardo nelle trattative avvicina la fatidica data del 20 marzo quando Atene dovrà rimborsare 14,5 miliardi di titoli. Senza accordo sulla ristrutturazione non potrà chiedere nuove risorse all’Europa per far fronte a quel pagamento. E se non avesse i soldi per il rimborso, il default sarebbe conclamato. I ricchi incassi da Cds, per gli hedge fund, garantiti. Secondo fonti della Bce consultate la scorsa settimana da questo giornale difficilmente la Banca centrale europea potrà tenersi fuori dall’intesa. Anche se ha comprato bond greci non solo nell’ambito del programma di emergenza, ma anche prima del 2010, l’Eurotower ha sempre ripetuto che non partecipa alla ristrutturazione. Ma ora anche la banca d’affari Ubs si dice certa, come si legge in un rapporto diffuso ieri, che la Bce «dovrà accettare di assumersi delle perdite». (…) LaStampa
Comunque andrà a finire questa tragedia greca la morale è sempre quella fai merenda con la Consapevolezza. Le colpe non sono mai dalla stessa parte ma ora si tratta di scegliere tra una speranza anche minima di rinascita di un connivente o ingenuo popolo greco o i profitti di quattro speculatori che hanno messo in piedi una scommessa e che devono accettare le regole della stessa finanza in cui operano… ovvero manipolazione frode e inganno, sono all’ordine del giorno nella finanza, regole contabili comprese!
E’ la finanza, bellezza e tu non ci puoi fare nulla a meno che… la Consapevolezza non ti accompagni quotidianamente!
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LA Grecia ormai è fallita. HF e FMI stanno cercando la ricetta per indebitarla ancora di più,ma con i loro mezzi.
Da capire solo cosa succederà all’economia reale e la finanza..
http://italyworkinprogress.blogspot.com/2012/01/euro-break-up-capitolo-3-grecia-addio.html
Ricominciamo ?
Che roba, ma qualcuno mi sa dire perche´ nessuno dico nessuno dice che al 31.12.2011 gli uS hano di nuovo sforato il limite legale del debito appena innalzato ad Agosto ?
Basta guardare al link:
http://www.treasurydirect.gov/govt/reports/pd/mspd/2011/opds122011.pdf
Per vedere come:
Total Public Debt Outstanding
15,222,940,000,000 USD
Statutory Debt Limit
15,194,000,000,000 USD
Mi pare che il primo sia maggiore no ? Allora perche´non trovo un articolo che lo dica !!!
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Anche con azzeramento del debito la Grecia è nei guai. Con un deficit primario che nella migliore delle ipotesi è attorno al 5%-6% questo è un paese che non funziona. Non sarebbe mai dovuta entrare nell’euro. La vilipesa Italia ha un avanzo primario e penso che la mostruosa serie di manovre economiche degli ultimi mesi lo rafforzerà anche in presenza di una moderata recessione. Se poi (ma ci vorranno un paio di anni per vedere gli effetti) si realizzasse per la prima volta nella storia una REALE lotta all’evasione/elusione immaginare un avanzo primario ben oltre il 5% non è esercizio di fantasia. Vedremo cosa accadrà, può anche finire male, ma affermare come si continua a leggere che l’Italia è un malato terminale senza speranza significa essere in malafede o non saper leggere i numeri.