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OCCUPAZIONE: DIETRO I NUMERI UN'ALTRA REALTA'

Scritto il alle 21:49 da icebergfinanza


 Penso che Icebergfinanza sia stato il primo blog in Italia che ha condiviso con i suoi lettori analizzandole in profondità tutte le distorsioni e incongruenze del sistema di rilevamento dell'occupazione americana, un sistema sostanzialmente obsoleto che si appoggia a diverse indagini con il significativo apporto di un modello statistico/stagionale che ha mostrato in questi anni tutti i suoi limiti.

Ora non ho intenzione di ripercorrere nuovamente tutte le metodologie che ci hanno permesso di intravvedere all'orizzonte questa autentica depressione umana, ma alcune considerazioni sugli ultimi dati vanno assolutamente fatte anche alla luce di alcuni dati che non rispecchiano la realtà quotidiana fatta di un nuovo massimo di licenziamenti dal 2009 e di piccole e medie imprese che stanno diminuendo le loro previsioni di assunzioni oltre all'imponente deleveraging in atto nelle pubbliche amministrazioni americane.

La revisione dei dati dell'ultimo mese passati da uno zero assoluto a 57.000 nuovi assunti rispecchia per circa 45.000 posti un contenzioso sul lavoro in atto presso l'azienda Verizon.

Il numero dei disoccupati di lungo periodo ovvero oltre le 27 settimane in America rimane estremamente elevato.

Complessivamente vi sono ancora almeno 14 milioni di americani ufficiali senza lavoro con oltre 6 di questi disoccupati da tre mesi.

Sinora il ritmo di creazione di posti di lavoro serve unicamente per ammortizzare la crescita demografica e migratoria, senza recuperare il lavoro di milioni di americani che l' hanno perso in questa depressione. Servono almeno 125/127.000 nuovi posti di lavoro in più ogni mese per cancellare quattro anni di depressione umana.

Ma soprattutto è nuovamente esploso il numero di lavoratori a tempo parziale per ragioni economiche indipendenti dalla propria volontà ad oltre 9,27 milioni tornando vicino ai massimi assoluti di questa crisi.

Ora è importante comprendere che in America chi lavora anche per una sola ora al giorno è considerato occupato a tempo parziale!

Questo dato ha implicazioni rilevanti per quanto riguarda la possibilità di ripresa dell'occupazione in quanto è logico che le imprese in caso di una nuova ripresa economica preferiranno aumentare le ore di lavoro degli impiegati part-time piuttosto che assumere nuovo personale o richiamarne dell'altro.

Sarà interessante osservare sino a quanto durerà l'apporto del settore sanitario che incide ormai per oltre il 15 % del deficit americano nella creazione di nuova occupazione un settore che da solo ha sostenuto i numeri di questi anni.

La mia esperienza inoltre mi suggerisce che molti di questi nuovi posti di lavoro sono in prevalenza relativi all'istruzione, dinamica che ormai si ripete da alcuni anni proprio in prossimità dei mesi di settembre e ottobre.

Inoltre nei prossimi mesi verrà a mancare il supporto dell'immobiliare, la stagione principe è finita. La maggior parte dei posti di lavoro creati dal sondaggio Household Survey sono posti di lavoro probabilmente temporanei o stagionali.

Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione se si guarda alle misure alternative siamo ben oltre il 16 % anche se quello ufficiale non rispecchia la realtà visto che in America i lavoratori scoraggiati da oltre quattro settimane non vengono più conteggiati e quindi ammortizzano un dato che dovrebbe essere ben oltre il 10 %.

E' affascinante osservare che sulla base di questi dati qualcuno si sia lasciato andare a dichiarazioni che lasciano in tempo che trovano rispetto alla recessione che verrà, ovvero che questi dati allontanano temporaneamente la possibilità di una recessione.

La recessione è già in atto e ufficialmente sarà confermata tra qualche mese.

Nel frattempo stiamo preparando un'analisi dettagliata su potrebbe accadere il prossimo anno, basandoci sulla realtà empirica della storia la nostra stella polare che ci ha permesso di individuare le dinamiche di questi ultimi anni. Ricordo a tutti che altri post sono in arrivo dopo quello di ieri.

Nella nostra ultima analisi disponibile per coloro che vorranno contribuire liberamente al nostro lavoro cliccando qui sotto abbiamo esplorato per Voi la realtà finanziaria fondamentale del nostro Paese, un lungo ed esauriente riassunto di quanto abbiamo condiviso in questi lunghi mesi con qualche piccola perla in più. 

E' affascinante c  

5 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 07:58

Sarebbe interessante conoscere quanto incide l'economia "sommersa" o "lavoro in nero" che dir si voglia, perchè credo che anche gli usa non siano esenti dal fenomeno!

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 08:46

Andrea è davvero bene che tu abbia postato questo messaggio dato che è ancora diffuso il mito dell'America. Direi persino che tu sia stato ottimista dato che altri analisti misurano il tasso di disoccupazione USA oltre il 20% perchè le statistiche non considerano chi non cerca più lavoro perchè sfiduciato o "in nero". La disoccupazione giovanile poi è una catastrofe seconda solo alla Spagna e quella dei neri è da rivolta…

Tuttavia qualcosa gli americani lo fanno molto bene. I dati che vengono emessi sono tantissimi, sono pubblici e ci sono tanti analisti con idee diverse che li studiano e li commentano. In Europa la situazion è più opaca, in Italia poi anche quando ci sono i dati non ci sono abbastanza analisti.

In ogni caso la situazione occupazionale è destinata ad aggravarsi anche qui e mi aspetto una disoccupazione reale in Italia attorno al 11-12% nel 2012 che sarà del 14-15% se si tiene conto della mole di lavoratori in cassa integrazione (lavori che non torneranno facilmente). Esistono solo contratti a tempo determinato e i giovani che incontro mi fanno una immensa tristezza. Quando io iniziai a inizio anni 80, ricordo che ricevevo offerte di lavoro prima ancora di laurearmi e a che un certo punto mi stufai persino di rispondere perchè erano troppe.

I tempi sono cupissimi e la tua definizione di crisi antropologica è del tutto corretta e quindi x capirla servono 100 David Graeber in più e 100 Lucas in meno.

Rileggendo Tiziano Terzani… lui ne scriveva nel suo modo unico già tanti anni fa….

viandante

Scritto il 10 Ottobre 2011 at 11:23

Andrea,
questo grafico è sicuramente datato ma come si diceva, dal 2012 il problema delle foreclosure e delle reimpostazioni ARM dovrebbe calare drasticamente.
E dovrebbe essere il primo punto per la ripresa immobiliare americana, il vero punto zero.
Siamo ancora li o è cambiato qualcosa?

Scritto il 10 Ottobre 2011 at 11:23

Andrea,
questo grafico è sicuramente datato ma come si diceva, dal 2012 il problema delle foreclosure e delle reimpostazioni ARM dovrebbe calare drasticamente.
E dovrebbe essere il primo punto per la ripresa immobiliare americana, il vero punto zero.
Siamo ancora li o è cambiato qualcosa?

Scritto il 10 Ottobre 2011 at 13:11

Cuculo la dinamica dei tassi treasuries e libor ha attenuato le foreclosure ma in questo ultimo anno abbiamo avuto la distorsione di banche che hanno chiamato il timeout rimandando i pignoramenti. Secondo gli ultimo dati le foreclosures stanno riprendendo e gli underwater non migliorano tra cui molti sono Arms e AltA ben accompagnati dalla versione Jumbo Inoltre i prezzi hanno appena ripreso a scendere. Andrea

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