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IL RITORNO DEGLI ELEFANTI DI CRiSTALLO!

Scritto il alle 07:23 da icebergfinanza


  


Mentre ieri in serata Moody's comunica di avere messo sotto osservazione il rating delle maggiori imprese semipubbliche italiane per simpatia con la decisione sulla solvibilità dello stato italiano e oggi il parlamento greco deciderà se dare la fiducia al governo tedesco…ops intendevo greco per proseguire questa ennesima tragedia greca, noi diamo un'occhiata in profondità ad alcuni elefanti di cristallo che si aggirano per l'economia mondiale, sequestrando di fatto il futuro delle Nazioni. 

Lo scorso anno e all'inizio di quest'anno grazie ad un'analisi di JPMorgan via ZeroHedge abbiamo visto come alcune grandi banche mondiali assomiglino più a elefanti di cristallo che potrebbero a loro volta mandare in frantumi la cristalleria dei loro rispettivi paesi.

Ad esempio secondo quell'analisi gli assets complessivi, le presunte attività delle due più grandi banche svizzere UBS e Credit Suisse valevano quasi il 600 % dell'intera crescita annuale della Svizzera appunto, un paese non interessato dalla crisi sovrana ma si ad un certo punto.

Dexia valeva il 180 % del Pil belga, BNP Paribas, Credit Agricole e Soc.Generale il 237 % della crescita annua francese, la sola Deutsche Bank l' 84 % della Germania, Fortis il 155 % del Pil olandese, il Banco Santader il 92 % in riferimento alla spagna e RBS, Barclays, HSBC le principali banche inglesi contavano assets per circa il 337 % della crescita inglese.
Unicredit e Banca Intesa erano intorno al 100 % e le cinque maggiori istituzioni finanziarie americane valevano appena il 56 % dell'intero PIL americano.

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Clicca QUI sopra per ingrandire l'immagine.

Nonostante questo però come noi di Icebergfinanza ben sappiamo le banche americane sono esposte in maniera massiccia alla richiesta di risarcimenti sulle assicurazioni in relazione ai potenziali fallimenti sovrani periferici europei.

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Thanks to Streetlightblog

In Europa la concentrazione di attivi nei paesi periferici è rilevante, come dimostrano i recenti dati della BIS Banca Internazionale dei Regolamenti.

Tornando per un attimo alla dimensione di queste banche ormai probabilmente troppo grandi per fallire, ecco per quale motivo nei giorni scorsi Dimon, ceo di JPMorgan,  si agitava tanto suggerendo ad Bernanke e Obama che la colpa di questa anemica ripresa è dovuta all'eccessiva  responsabilità alla quale sono tenuti questo gruppo di avventurieri, i quali secondo il FinancialTimes dovranno fare i conti con la loro futura dimensione, struttura e potenziale rischio sistemico. 

Almeno otto banche, tre americane e cinque europee, secondo Basilea 3 dovrebbero aumentare il capitale di almeno il 2,5 % per raggiungere un coefficiente di patrimonializzazione intorno al 9,5 % ovvero Citigroup, JPMorgan appunto, Bank of America, Deutsche Bank, Hsbc, Bnp Paribas, RBS e Barclays proseguendo sino a Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS e il Credit Suisse che dovrebbero salire almeno al 9 % di due punti.

Insieme ad altre candidate, banche sistemiche alle quali l'aumento di capitale dovrebbe servire da deterrente per l'eventuale assunzione di comportamenti rischiosi.

Ma andiamo oltre e proviamo ad osservare come si stanno muovendo ora questi giganti di cristallo nelle cristallerie sovrane, senza dimenticare che la leggenda metropolitana del troppo grandi per fallire o per essere nazionalizzati non durerà in eterno!

Rcentemente l'ufficio Studi e Ricerche di Mediobanca ha pubblicato una ANALISI riportata anche da Antonella Olivieri del Sole24Ore  dove oggi nonostante tutto UBS e Credit Suisse valgono ancora il 470 % dei PIL svizzero sino al minimo di Unicredit e Banca Intesa che valgono più o meno la nostra crescita.

(…)Tutto bene, se le banche sono "tranquille". Ma se invece in pancia hanno qualche elemento di rischio in più, allora la cosa è diversa. Per esempio, dovessero girare storti i derivati nei portafogli delle due big elvetiche si rischierebbe di bruciare un anno di ricchezza nazionale. Ma anche la Germania, che è vicina ai numeri dell'Italia, ha una componente relativamente alta di derivati – per le prime due banche pari al 31,5% del Pil – poco sotto il 40,3% della Gran Bretagna.(…)

(…)Ma qual è il metro del rischio di una banca? L'esperienza degli ultimi anni ha dimostrato che non basta guardare ai parametri di vigilanza tradizionali. Le banche dei tempi moderni fanno anche altro che non il semplice dare/avere del denaro. La classifica europea del core tier 1, per esempio, vede in testa nel 2010 l'Ubs, che vanta un ratio del 15,3%. Ma se si va a vedere la "leva" (il rapporto tra attivo tangibile e capitale netto tangibile) – che non a caso Basilea 3 prenderà in considerazione – si scopre che il numero 1 del credito svizzero, con un valore superiore a 31, si colloca sopra la media: 27,4 per le banche europee considerate nello studio. Al contrario, Intesa-Sanpaolo, che a fine dicembre, prima dell'aumento di capitale, aveva un core tier 1 del 7,9%, presentava però in compenso una leva limitata a 22,1 volte, poco sopra il livello di UniCredit (21,5). Profilo di rischio, per le italiane, che si ridimensiona ulteriormente se si introduce nel mix degli ingredienti anche il peso dei derivati sul totale dell'attivo: Intesa è al 7%, UniCredit al 9,3%. Distanza siderale rispetto a Deutsche Bank, che guida la classifica delle banche più esposte ai derivati con una percentuale dell'attivo del 34,5%, e a Ubs (33,3%) e Royal Bank of Scotland (29,4%), che la seguono a ruota.

Oltretutto, buttarsi sulle attività più rischiose "paga" in termini estetici. Mediamente chi ha la leva alta, finanzia poco l'economia. Assume dunque meno rischi per l'attività creditizia tradizionale e fa meno fatica a mantenere pingui i ratio di vigilanza. Caso-tipo quello di Deutsche Bank che ha una leva molto elevata, pari a 54,3 volte, la minima esposizione del campione verso il credito tradizionale – con gli impieghi verso clientela che rappresentano solo il 24% dell'attivo – e risk weighted assets (Rwa, portafoglio ponderato per il rischio, come calcolato ai fini dei parametri di vigilanza) che sono solo il 18% degli attivi totali. Vale a dire: per quanto riguarda la banca tedesca l'82% degli asset "sfugge" alla misurazione dei rischi. Ciononostante, le attività classificabili come "illiquide", che comportano perciò un'elevata esposizione ai "pericoli" di mercato, superano abbondantemente il patrimonio netto tangibile (133% il rapporto tra asset di livello 3 e il capitale netto tangibile).

E a proposito di Dexia…(…) Nel campione di banche considerate da R&S-Mediobanca è Dexia in realtà a presentare la leva più alta (66,8) e il maggior livello di attività illiquide (619% del patrimonio netto tangibile): la banca belga però ha anche un'esposizione elevata sull'economia, con il 62% del totale dell'attivo spiegato dai crediti alla clientela.
 
Invece in riferimento alla fantasia finanziaria svizzera (…)C'è da dire che l'approccio della Confederazione elevetica è singolare: dall'attivo a rischio si detraggono infatti tutti i prestiti concessi ai residenti. 

Inoltre occorre non dimenticare che le banche tedesche sono state le prime nella Grande Crisi ad aver bisogno del sostegno statale, con IKB, Sachsen LB e West LB prime vittima della metastasi subprime sino alla nazionalizzazione di Hypo Real Estate…

(…) I bilanci delle sette maggiori Landesbanken tedesche contano un quarto del sistema creditizio nazionale. Nonostante siano state sostenute ampiamente dalla mano pubblica (con contribuzioni pari nel triennio a 21 miliardi, il 46% dei mezzi propri di inizio periodo), presentano ancora forti criticità. Nel biennio 2008-2009 le perdite aggregate, derivate dalla cattiva qualità del portafoglio titoli e crediti, sono state pari rispettivamente al 117% e al 26% dei ricavi. Ciononostante, a fine 2009, i crediti dubbi, a livello aggregato, erano pari ancora al 39% del capitale netto.(…)

Concludendo come scrive Simon Johnson sul suo Baselinescenario  c  chissà che la Cina non abbiamo tutto l'interesse a sostenere l'euro e ad accompagnarlo verso la prosperità come valuta di riserva principale diluendo nel tempo il declino del dollaro…chissà perchè aggiungo invece io negli ultimi mesi la Cina ha comprato ben il 13 % del nostro debito pubblico…meditate gente meditate!
 

25 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 07:29

Anche in europa si torna a salire.
Che goduria

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 07:39

…….Ad esempio secondo quell'analisi gli assets complessivi, le presunte attività delle due più grandi banche svizzere UBS e Credit Suisse valevano quasi il 600 % dell'intera crescita annuale della Svizzera ………per forza, la crescita annua del pil svizzero è dell'1%  di un piccolo pil di 350mld €
..
 …………………fanno alzare tantissimo il rapporto tra attività di banche(internazionalizzate) e crescita assoluta annua pil.

Quel grafico a istogrammi,dunque, per me non è indicativo.  

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 08:23

Volano le borze europee in apertura, mi sa che anche stavolta e’ andata male,niente fallimenti, peccato, qualcuno sarebbe stato contento, roba da matti!!
Fabio

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 09:16

@3 Si vola tutto come il tuo cervello evanescente da tossicodipendente

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 09:40

Dai ,non trattate male Fabio, altrimenti rischiamo di perdere le considerazioni importantissime di un così acuto analista della realtà economico-finanziaria mondiale!
.alessandro da Cagliari

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 11:06

Vi invito a trovare su internet ultimo GEAB il n 56   " le agenzie di rating non hanno mai previsto nulla d'importante ne la crisi dei subprimes ne quella globale ne quella Greca ne la primavera Araba   etc."
difendono USA e GB dal tracollo  dicendo male di Grecia Spagna Portogallo, ora Italia  ed  Euro  insomma guardano la pagliuzza nelgli occhi degli altri e non vedono la trave nei loro occhi,

il dollaro e la sterlina sono in agonia  la nostra economia è migliore della loro , questo li  fà arrabbiare e le provano tutte .,qualche complice si trova sempre,   fine della storia.

Scritto il 21 Giugno 2011 at 11:31

La favola di chi grida "al lupo" è saggezza popolare che qui ben si applica.

Le agenzie di rating ed i Tam-Tam finanziario continua a suonare la camapna a morto per l'Euro, che pure qualche problema lo tiene…

Ma mi pare che gli effetti siano via via più modesti.

La debolezza del dollaro permane perchè oramai è strutturale, e, al di la del campanilismo europeo, del siamo più bravi noi….
non è una buona notizia.

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 14:30

Non fallisce piu’ nessuno, sveglia! Vi prendono per il culo!

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 14:35

Si ma anche l’euro é un casino peró il 99% degli italiani non conosce il nome del presidente del consiglio europeo che a guadagnare guadagna +di obama peró. Alcuni economisti stante la difficoltá per non dire impossibilità dei singoli paesi di uscirne fuori auspicano addirittura la totale dissoluzione dell’euro che poi non sarebbe certo la fine dell’europa. Oppure sarebbe utile la linea di tremonti che ha detto recentemente che “ci vuole un parlamento europeo che sia un vero parlamento” forse per metterla in contrasto con quella che sembra un’europa dei burocrati e dei banchieri e non quella dei popoli. A me sembra che con l’euro invece di avvicinare i popoli europei li si sta allontanando tutti l’uno contro l’altro con tensioni che prima della moneta unica non c’erano nemmeno lontanamente! Sembra che l’unico punto di unione emergente sia la crescente insofferenza verso la commissione europea e la bce.
Voi che idea vi siete fatta?
Giuseppe

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 15:04

Vola vola , che goduria, trio fo della finanza, del resto come si puo’ pensare il contrario bisgna essre proprio dei fessi per credere al contrario.

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 15:44

Egr. Sig Mazzalai. La primavera e’ finita ieri. Inizia al 21 marzo sp500 e’ praticamente ailivelli odierni.
Non se la prenda a male ma forse e’ meglio dedicarsi ad altre ricerche.
Non fallisce nessuno. Se lo metta in testa. Seno rischia di farsi venire il nervoso, le borse salgono e non dice che non parla di mercati. Mi dicono che parla di una soppravvalutazione del 40%
be lasciamo perdere.
Mi ha detto di godermi lo spettacolo. Bene me lo sto godendo.daun pezzo lo spettacolo io
Fabio

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 16:38

Visto??! Un altro splendido ,motivato e profondo commento di Fabio! Dai fabio continua che mi stò divertendo!!! ripassa anche quando prendi le scoppole, Però!

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 17:39

Propongo una colletta volontaria per raccogliere fondi per pagare un corso a fabio e spiegare a questo pisquamo cosa significa distribuzione e fine delle illusioni

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 18:15

Sai che invece io conosco uno, che viene sopprannominato il distributore mascherato che sono 5 anni ininterrotti che dice che c’e una distribuzione e che falliscono tuttifabio

utente anonimo
Scritto il 22 Giugno 2011 at 07:27

Il Distributore Mascherato??
:-)))))

utente anonimo
Scritto il 22 Giugno 2011 at 11:09

Non fallisce nessuno finche non falliscono tutti insieme.

E' la teoria delle catastrofi per sistemi rigidi e fortemente interconnessi, che parla.

Caro fabio, sei libero di scambiare 2/3 anni per l'eternita', ma ho come l'impressione che no sia saggio.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 22 Giugno 2011 at 11:11

e già il Fabio ha ragione

non dimenticate mai che:

se la terra è tonda e se il mare è blu da che mondo è mondo il forte vince e non sei tu

utente anonimo
Scritto il 22 Giugno 2011 at 11:57

Finchè non Arrriva IL PADRONE che  NON FARA' SCONTI A NESSUNO..!!!!….E NON CONTA QUANTI SOLDI SEI RIUSCITO A FOTTERE MA L'ESATTO CONTRARIO….quanto bene sei riuscito a fare! E NON PENSARE CARO POETA DI AVERE POI MOLTO TEMPO A DISPOSIZIONE ……tempus fugit…..
alessandro da cagliari

Scritto il 22 Giugno 2011 at 13:00

Caro Andrea la situazione finanziaria attuale è almeno in parte irrecuperabbile.
La Grecia con i suoi titoli a dieci anni deve offrire quasi il 18% di interesse, con i bravi Tedeschi che spingono per aumentare i tassi per prevenire SPINTE INFLAZIONISTICHE! ( i Tedeschi non sono mica dei sprovveduti)
I Greci dal canto loro hanno capito "IL  gioco" Franco-Tedesco e stanno tirando la corda, ma dal verso sbagliato.
La situazione finanziaria potrebbe non prevedere  nessun decennio perduto alla Giapponese.

Ti rendi conto che in Italia conosco tantissimi dipendenti pubblici che sono andati in pensione a 50 anni (di età) con il 115% di pensione rispetto all'ultimo anno di stipendio!! Sono venti anni che stanno in pensione, molti si alzano la mattina presto e vanno a fare Jogging e malgrado io sia molto giovane di loro, questi continuano a distanziarmi di un buon 1/4.
C'è un tizio che stava in marina, mi dicono che faceva un lavoro usurante, con una vecchia leggina è andato in pensione a 37 anni.
Un signore  mi parlò di una ragazza andata in pensione a 30 anni con 14 anni di contributi, l'avevano assunta che era ancora minorenne! (la citta è Torino ed era assunta all'INPS, per chi avesse voglia di verificare).
Quando andavo alle superiori mi ricordo di un mio compagno di classe di colpo sparì, poi una mattina tornò a trovarci e ci disse che era stato assunto alle ferrovie! (appena diciottenne e senza diploma, lui era un bravo ragazzo, ma voglia di studiare e preparazione zero, fra l'altro era stato anche ripetente).
In una delle ultime tornate elettorali hanno "sistemato" alcune decine di migliaia di precari statali delle poste!
Un signore che lavorava alle poste mi diceva onestamente che già loro facevano poco o nulla e mi disse. "..ma a questi che gli faranno fare?".
Stesso discorso vale per la scuola pubblica, fra poco per dare una cattedra a tutti faranno le aule da  12 alunni!
Ti rendi conto di come è amministrata male la cosa pubblica in Italia!!!
TUTTI FANNO FINTA DI NULLA PERCHE' COSI' CONVIENE A TANTISSIMI!

Quando facevo notare ad un amico Napoletano della situazione assurda in cui versa l'Italia, lui persona coltissima, abbandonava il suo aplomb  e mi diceva che l'italia è il paese del "Chiagn'e e fotti"
 e la cosa valeva per tutti gli Italiani, a partire dai Siciliani per arrivare al Trentino Alto Adige dove i loro politici si lamentano dell'Italia, che succhiano una quantità impresionante di contributi, ma sono la regioni più sovvenzionate d'Europa!

Caro Andrea se provi a proporre una riforma vedi orde di politici sindacalisti e quant'altro gridare al "non si toccano i diritti acquisiti".

La cosa che nei tuoi discorsi mi lascia perplesso è la presunta innocenza e vittimismo di cui vorresti ammantare il 99% della popolazione.

Caro Andrea qui ognuno sta pensando a farsi gli affari propri!

Ti preoccupi degli Italiani Andrea?

Ti preoccupi dei sacrifici che forse si dovranno fare?

Andrea vedrai forse bruciare qualche macchina, scendere in piazza le persone, ma alla fine non succederà assolutamente nulla!

Forse una crisi finanziaria è il minore dei mali.

ANDREA MA TI RENDI CONTO DI QUALI LACRIME STAI ASCIUGANDO!!!

(Sono tutte lacrime dei "chiagn'i e fotti")

utente anonimo
Scritto il 22 Giugno 2011 at 19:27

caro compasso,
quello che dici è solo una parte della verità. Una verità vecchia che ci ripetiamo ogni tanto come un mantra e il tuo discorso può essere politicamente ambiguo e strumentale. Le inefficenze, la disorganizzazione della cosa pubblica italiana è proverbiale. Le cose di cui parli andrebbero eliminate migliorate, tutto il sistema avrebbe bisogno di una riforma da almeno 30 anni. E da almeno venti grazie a Berlusconi se ne parla. Tuttavia dipende da quale tipo di riforma si attua prendendo come pretesto gli esempi da te citati. Le iniziative sono gli sproloqui deliranti e di becero consenso di Brunetta o le riforme taglia tutto su scuola e cultura di questo governo. Invocare una crisi, uno sconquasso totale come una panacea tutto sommato meritata dall'attitudine opprtunistica, furbetta e profittatrice degli italiani ricorda un pò l'invocazione della guerra agli inizi del 900 delle avanguardie artistiche sopratuttto tedesche e austriche come catastrofe purificatrice del corrotto occidente in decadenza (già allora, è un pò che dura sta decadenza..). Se ne sono pentiti amaramente. E dopo il '18 erano tutti pacifisti.
L'altra parte di verità è che questa crisi è una tragedia che genera moltisisma sofferenza, i giovani soffrono, i genitori soffrono per i figli e sta causando un'avidità ancora più accanita.
Il tuo discorso non è sbagliato ma è parte dello stesso modo di pensare che tu critichi. Divide invece di unire. Parte dal presupposto che tutti gli italiani dalla Sicilia al Trentino sono chiagn'i e fotti ma tu sei diverso. Non sei italiano?se mi dici che tu fai parte della minoranza buona ti credo il problema è che tutti pensano di far parte della scuadra buona. Bisogna fare un passo in più. Bisogna capire CHI ci sta fottendo(non solo gli italiani fottono). Bisogna unirsi, bisogna che ci difendiamo. Chi è che piange e chiede sacrifici?E' più vero il pianto di un banchiere o il pianto di una famiglia disoccupata?in nome di cosa si legittima tutto questo?di quali presunte colpe?L'inefficenza dello stato sociale non deve essere il pretesto per elimiralo a picconate sotto la minaccia di un default.
Lo scrive un giovane che vede nei suoi coetanei questo cambio di atteggiamento. Noi ci stiamo unendo perchè la nostra sopravvivenza e la sopravvenza del pianeta è messa a repentaglio. Noi ci difenderemo.  

utente anonimo
Scritto il 22 Giugno 2011 at 20:02

TUTTI FANNO FINTA DI NULLA PERCHE' COSI' CONVIENE A TANTISSIMI!

Bravo Il Compasso!

utente anonimo
Scritto il 22 Giugno 2011 at 20:16

sono d'accordo con l'ultimo commento, io penso sempre che tutto si riduce sul capire cosa siamo e dove vogliamo andare, possiamo parlare per ore o secoli la cosa torna sempre allo stesso punto se siamo muffe che nel dna sono destinate a distruggere senza sosta l'ambiente in cui vivono senza poter raggiungere nessun equilibrio allora dobbiamo estinguerci ma non tornare a 5 o 600.000 invece degli attuali 7 miliardi ci dobbiamo proprio estinguere no la soddisfazione che fra i 600.000 restino i soliti noti io non la do dobbiamo morì tutti quanti perchè facciamo morire madre terra e poi non si sa mai che i 600.000 poi ri riproducano di nuovo. Oppure c'è dell'altro e l'essere umano è qualcosa di molto diverso da un branco di virus impazziti qualcosa di più elevato che ha il diritto di realizzarsi pienamente, ora chi vuole capire capisca se pensate che il consumismo sia fisiologico e naturale e non sia una logica imposta per ucciderci ed abbrutirci in nome di leggi dogmatiche e ridicole se siete convinti che le risorse sono limitate e quindi per definizione scarse allora dobbiamo scannarci non per avere la ferrari ma per sopravvivere (questa è diventata la meritocrazia scannarsi per sopravvivere), l'importante è scegliere noi cosa siamo e cosa vogliamo fare, io sono d'accordo con dante alighierI:

Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza

la crisi è questa secondo me, non è crisi di coscienza nè crisi economica nè crisi di risorse è crisi di conoscenza.

Giuseppe

utente anonimo
Scritto il 23 Giugno 2011 at 01:32

Piccolo commento sulle agenzie di rating…condivido che o sono sotto sostanze stupefacenti perennemente o sono in malafede, ad esempio il Giappone con un debito PIl del 225% (siamo distanti anni luce dai valori della Grecia) che poi rappresenta un valore enorme rispetto al PIL (non una cacchetta come la Grecia, parakalo !) con una centrale nucleare fusa nel proprio paese stile Cernobyl (livello 7 scala AIE raggiunto) economia in discesa causa tsunami (poveracci gli mancava pure quello) si mantengono una bella AAA !
Mi sa che sono veramente in malafede…oppure drogati…oggigiorno succede di tutto !
Saluti
Massimo

utente anonimo
Scritto il 23 Giugno 2011 at 05:34

Massimo, siamo già OLTRE rispetto al quesito che agiti.
Le agenzie di rating sono uno dei bracci armati di chi ha il governo del sistema economico come attualmente conformato.
Colpiscono laddove serve.
Il Giappone è una parte rilevante di questo sistema e va protetto. Occorre negare (ma molto meglio ignorare, perchè negare è già ammettere il problema).

Si oblitera, si rimuove. Cià che non è nei media non è nel mondo, non esiste. Sopire, troncare di manzoniana memoria.

E così è meglio occuparsi di serene minchiate e ottundere i sensi con falsi messaggi in modo da cullare dolcemente la massa verso un declino a tratti brusco, a tratti dolce….
Cosa volete che conti se anche negli USA ci sono alcune centrali nucleari con qualche piccolo problema? basta non rilevare più la radioattività.
Cosa volete che sia se non vengono più alimentati i fondi pensione in attesa dell'innanlzamento del tetto al debito? Non c'è problema: il paese è AAA.
Cosa volete che sia avere 75 trilioni di derivati nella pancia? Non c'è problema, basta costituire un SIV, un conduit e poi allontanarlo con il piedino prima che esploda…

Si potrebbe ancora andare avanti per molto, ma anche oggi il sole è sorto. Buona giornata a tutti, anche a Fabio, al quale consiglio vivamente di sintonizzarsi al più presto su qualche buona trasmissione per suggere ancora una volta il nettare della "giusta" informazione. Si, perchè in fondo è vero, qui non fallisce più nessuno, in quanto tuti sono già falliti. Siamo solo in attesa che qualcuno ci svegli.

Daniele

Scritto il 23 Giugno 2011 at 06:41

….TUTTI FANNO FINTA DI NULLA PERCHE’ COSI’ CONVIENE A TANTISSIMI

La cosa che nei tuoi discorsi mi lascia perplesso è la presunta innocenza e vittimismo di cui vorresti ammantare il 99% della popolazione…. L’ho già detto ma lo ripeto Caro Compasso alle volte ho come la sensazione che ti non sia mai stato con noi. Ho spesso ribadito che una buona parte del Popolo e’ stata connivente per interesse in questi anni ma io parlo a coloro che amano la Responsabilita’, uomini e donne che credono nella Giustizia, anche se ormai la Tua disillusione non contempla questa possibilità io preferisco continuare a crederci. Andrea

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