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INFINITO STUPORE!
E' assolutamente affascinante oggi ascoltare i commenti degli analisti delle grandi banche internazionali e dei responsabili delle politiche monetarie che cercano di rassicurare il mondo intero sulla frenata dell'economia mondiale dopo aver prospettato in questi lunghi mesi il migliore dei mondi possibili con percentuali di crescita fuori da qualunque realtà.
Ancor più affascianante è ascoltare i membri della banca centrale europea materializzare quotidianamente il fantasma dell'inflazione nel pieno della più imponente deflazione da debiti della storia della finanza e dell'economia minacciando un giorno si e uno no un nuovo rialzo dei tassi!
Per mesi in molti hanno fatto affidamento su indicatori che scontavano dinamiche inaffidabili come ad esempio quello dell' ECRI il cui capo economista oggi ci racconta che siamo sull0orlo di un rallentamento prolungato e che una ripresa nella seconda metà dell'anno semplicemente non è nelle carte dopo avere più volte sostenuto che non vi sarò alcuna double dip, alcuna nuova recessione.
Noi da tempo ci affidiamo all'indice CFNAI di Chicago, la nostra bussola d'oro, indice concreto che guarda alla realtà, che nel corso degli anni ha sempre dimostrato la sua completa affidabilità segnalando con precisione ben sette delle ultime recessioni su sette!
Ben pochi ne hanno parlato in questi giorni ma la scorsa settimana sono usciti sul sito della Federal Reserve alcuni dati estremamente interessanti ovvero quelli sui Flow of Funds Accounts Federalreserve che testimoniano come in realtà è in atto il più imponente deleveraging ovvero rientro generalizzato dal debito della storia.
Date un'occhiata qui sotto e osservate come il settore delle famiglie americane ed ora anche quello pubblico stanno naturalmente frenando qualsiasi ipotesi di ripresa con una riduzione dei consumi e della spesa pubblica.
E' una dinamica assolutamente naturale ed inevitabile che ha accompagnato anche il famoso doppio decennio perduto giapponese.
Quello che preoccupa maggiormente ora è il livello di indebitamento delle imprese più che raddoppiato rispetto al trimestre precedente, una dinamica che non si osservava dagli anni antecedenti alla Grande Crisi, unitamente ad una frenata del deleveraging delle istituzioni finanziarie.
Siamo ormai ben 6.600 miliardi di patrimonio netto in meno per le famiglie americane con oltre 330 miliardi scesi nell'ultimo trimestre con solo meno di un terzo senza alcun onere ipotecario.
Cinquanta milioni di famiglie detengono solo il 38 % della loro casa, il resto è debito ipotecario!
Come ha comunicato la scorsa settimana Corelogic, invece quasi undici milioni di famiglie americane dispongono di patrimonio netto negativo ovvero hanno un mutuo residuo superiore al valore della propria casa e continueranno a consumare meno e a rientrare dai loro debiti costituendo un freno non indifferente alla ripresa economica.
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Circa il 10 % delle famiglie ha ormai un pagtrimonio negativo oltre il 25 % ovvero alcuna possibilità di poter vendere la propria casa senza rischiare un fallimento.
La percentuale storica di debito ipotecario è ancora molto elevata come abbiamo visto più volte nei grafici della Fed di New York e suggerisce una prosecuzione del rientro dal debito delle famiglie americane come avvenne in Giappone.
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Chi si illude che da questa crisi sia possibile uscirne con la stessa dinamica delle ultime riprese non ha capito nulla di quello che in realtà è successo, di come agisce storicamente una "debt deflation" illudendosi che questa volta sia diverso.
La primavera volge al termine inelando la sesta settimana consecutiva di ribassi nei mercati azionari una serie che non si vedava dal lontano 2002, semplicemente l'inizio di una nuova consapevolezza sulla sostenibilità di questa immensa illusione finanziaria non sostenuta come più volte analizzato dalla dinamica macroeconomica e da una ripresa del mercato del lavoro.
La distribuzione sta per finire, l'estate si preannuncia intensa ma attenzione alla capacità di reazione del mercato; come ho spiegato recentemente la fuga verso la qualità è stata troppo veloce e probabilmente insostenibile nel brevissimo termine e chi da mesi suggerisce la fine del dollaro prossimamente avrà una splendida sorpresa.
Assolutamente affascinanti inoltre in questi ultimi mesi le discussioni sulla fine del mondo obbligazionario e soprattutto quelle su coloro che si sono prodigati a scommettere contro i titoli di stato americani e di qualità in genere, facendo perdere occasioni irripetibili.
In sera un importantissimo aggiornamento sulle ultime informazioni rilasciate dalla Banca Internazionale dei Regolamenti che ci svelano una situazione inedita sul fronte di una possibile ristrutturazione o fallimento della Grecia.Dopo
Sono d'accordo con Lei, Andrea, in merito al destino del dollaro. Se dovesse realizzarsi davvero quello che Lei sostiene in tema di deleveraging -io mi auguro di no, ma le recenti dichiarazioni provenienti da ambienti istituzionali americani sembrano darle ragione- credo che il dollaro sarà motlo richiesto sui mercati finanziari da quelli che si sono indebitati in valuta americana per fare soldi sui mercati finanziari in questi ultimi mesi. Staremo a vedere. Anche se, qualora dovesse persistere la debolezza economica nel secondo semestre come i dati attuali sembrano lasciar presagire, mi aspetto di vedere Ben Bernanke mettere mano alle rotative per una nuova tornata di acquisto di bond.
Bah! Qui scrivono l'esatto opposto.
http://vocidallestero.blogspot.com/2011/06/esclusivo-i-600-miliardi-di-dollari-del.html#more
I dati sopra distruggono completamente questa tesi: poiché la maggior parte del denaro contante delle riserve ha da tempo lasciato le coste americane e viene ora utilizzato per riempire i vuoti di bilancio delle banche europee, e dato che le banche statunitensi non hanno beneficiato proprio nulla di nessuna delle riserve generate dal QE 2, vi è esattamente zero possibilità per i primary dealers USA di acquistare i buoni del Tesoro dal 1 ° luglio.
Questa osservazione potrebbe essere l'anello mancante che giustifica la tesi di Gross, in quanto mette a tacere ogni speculazione sul fatto che non vi è alcun acquirente rimanente per buoni del Tesoro. Ahimè: il denaro digitale generato dal computer della Fed è stato da tempo speso … qualche migliaio di chilometri a est degli Stati Uniti. Il che ci porta all' implicazione numero 5. Il QE 3 è una certezza. L'unica cosa su cui si concentrano le persone durante ogni episodio di allentamento monetario
la variazione di attività della Fed: un aumento in buoni del Tesoro, MBS, certificati di Agenzia, o simili: la verità è che tutti questi sono una distrazione. L'unica cosa che la gente dimentica sempre è la variazione delle passività della Fed, tutti: la moneta in circolazione, che si è appena mossa negli ultimi 3 anni e, di gran lunga più importante, le riserve in eccesso, che, come questo articolo dimostra, sono "il contante elettronico” che va alle banche bisognose di tutto il mondo, al fine di finanziare questa o quella necessità. In realtà, è l'espansione delle passività della Fed che è e sempre è stata il veicolo dello stimolo monetario, non
l'incremento delle attività della Fed. Quest'ultimo è, come si intuisce, solo un effetto collaterale matematico, un asset in corrispondenza di un'espansione del passivo. Questo significa che se le banche stanno per affrontare ancora un altro periodo critico nei prossimi mesi, la Fed dovrà rilasciare un altro $ 500 – $ 1000 miliardi di riserve in eccesso. Per quel che riguarda quali attività saranno utilizzate per corrispondere a questo espansione di bilancio, non c'è che l'imbarazzo
della scelta, la Fed potrebbe comprare MBS, obbligazioni Muni, buoni del Tesoro, o andare giapponese, acquistare gli ETF, REIT, o semplicemente andare avanti e acquistare a titolo definitivo qualsiasi ipotecario sommerso negli Stati Uniti. Questa parte del libro mastro è in gran parte irrilevante, e avrà solo due funzioni: far crescere il S & P, e il metallo prezioso, in quanto è chiaro che il dollaro è ormai del tutto inutile.
Occasioni irripetibili!…Mah! Non so che dirvi…telefonatevi…
mmmm… non sono un gran esperto di valute … figuriamoci poi previsioni, ma questa crisi "epocale" per me è la crisi del sistema USA nel "fare" e "gestire" la finanza a livello mondiale.
Prima hanno creato nuove regole evidentemente pericolose per le voragini che aprivano nella "semplicità" che deve essere alla base di qualsiasi forma di investimento finanziario o di garanzia che si basa su esso, e poi nella delegittimazione del loro sistema di controllo e repressione frodi … che si è mostrato sempre più incline a vedere solo quello che fa comodo a chi agisce in malafede.
Certo gli USA sono LA potenza mondiale per eccellenza, ma direi che ora più che mai hanno assoluto bisogno di un avversario che abbia un peso politico ed economico credibile, e per come si sono messe le cose, direi che la loro scelta è chiara … si tratta solo di riuscire a far uscire la tigre dalla sua tana …
Sempre che il mio ragionamento abbia un minimo senso, la nostra valuta (Euro) è destinata a fare una ben misera fine, sempre che non si decida ad uscire dalla sua posizione di assoluta sudditanza politica ed economica nei confronti del dollaro … magari prima che questo suo insistere nel sostenere il dollaro, in questo suo ridicolo gioco di autosvalutazione non dichiarata, non finisca per distruggere completamente la nostra economia industriale ed il futuro delle nostre generazioni.
Francia R
Certo che se sono queste le "preziose informazioni" che arrivano ai sostenitori attivi…peggio che andar di notte.
Per #5
Magari si fa quel che si può, nel senso onesto del termine (merce rara di questi tempi …)
Certo che se preferisci il codice di un titolo super da comprare …. direi che sei un tantino fuori rotta
Francia R
Non era al passato l'inciso sulle occasioni irripetibili?
Si… ma sono in molti quelli che non sanno distinguere tra passato e presente …e sopratutto futuro …
Colpiti e affondati
4 quorum su 4 raggiunti, col 57% , una cosa inaudita, data la fronda governativa e dell'opposizione, disinnescando anche la possibile polemica della vigliaccata legale del voto all'estero per diluire il quorum. Senza il voto estero, probabilmente saremmo oltre il 60%.
Ovviamente i SI hanno ottenuto il 95%, il che significa che la MAGGIORANZA ASSOLUTA degli italiani ha detto SI alle abrogazioni.
Se non e' parlare chiaro e tondo questo.
Voglio vedere quale politico osera ancora blaterare di nucleri, legittimi impedimenti e di privatizzazioni che sanno di saccheggio.
Saluti
Phitio
Splendida prova di democrazia al di la delle polemiche politiche e delle conseguenze legislative. Grazie a tutti per questo messaggio di speranza per quanto piccolo o grande ognuno di noi possa considerarlo! Un abbraccio Andrea
Grande Capitan Mazzalai.
Sei meglio di Alinghi ! intendo nel mare della finanza e dell'economia.
Condivido pienamente quello che hai scritto.
Bravoooooooooooooooo
Giobbe
…e chi da mesi suggerisce la fine del dollaro prossimamente avrà una splendida sorpresa.
Assolutamente affascinanti inoltre in questi ultimi mesi le discussioni sulla fine del mondo obbligazionario e soprattutto quelle su coloro che si sono prodigati a scommettere contro i titoli di stato americani e di qualità in genere, facendo perdere occasioni irripetibili.
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infinito stupore , lei dice bene, chissa cosa pensa dei 3 milioni di votanti residenti all'estero ? ???????????????????????????????????????
e per il prossimo post economico le propongo un titolo
: FANTASMI , al servizio dell'economia !