Il silenzio degli innocenti, il silenzio disperato di tutti coloro che quotidianamente in questa depressione economica perdono il loro posto di lavoro, la loro dignità, spariscono in silenzio dalla forza lavoro americana e mondiale.
Come previsto alla fine anche il BLS conferma la sensibile frenata dell'occupazione americana, inevitabile conseguenza di una ripresa statistica. Questa volta non osserveremo troppo da vicino i dati ma le conseguenze di questa immensa recessione umana.
La politica monetaria, il sostegno all'occupazione è stato un fallimento, soprattutto attraverso la folle e demenziale idea di sostenere ad oltranza i mercati azionari manipolandoli costantemente.
I discepoli dell'imprevedibilità e dell'inaspettato si sforzeranno di incolpare il Giappone e i prezzi dell'energia per quanto sta accadendo cercando disperatamente di allontanare il fantasma di una nuova recessione.
Il BLS ha detto chiaramente che non vi è alcun segnale che i recenti uragani e le alluvioni abbiano condizionato i dati di questo mesi.
Ma dove sono oggi i profeti della ripresa economica, dove stanno gli scienziati che prevedevano una crescita nell'ordine di oltre il 3,5 % sino al 4 %.
Quello che è affascinante nella finanza e nell'economia ma non solo è che nessuno si prende la briga di andare a rileggersi quello che in molti avevano pronosticato sino a qualche mese fa.
Sarebbe ora che qualcuno segnalasse a Bernanke che è inutile sostenere artificialmente questa depressione economica quando non si va alla fonte di questa disoccupazione ormai strutturale.
Ma il solo sapere di essere nelle mani di questi illuminati fa venire i brividi come le grida disperate del mercato che invocherà un'altra dose di illusioni monetarie.
Perché la politica ha dimenticato i disoccupati si chiede Robert Reich citando l'elefante che in silenzio attraversa la stanza di cristallo dell'economia mondiale…"The Silent Jobbles".
Coloro che sono disoccupati hanno secondo Reich poco o addirittura nessun peso politico. Ma chi sono? Donne che hanno perso il lavoro e fanno più fatica degli uomini a ritrovarlo, insegnanti, sanità pubblica e assistenti sociali in un contesto nel quale governi statali e locali tagliano spesso selvaggiamente l'occupazione. Agenti immobiliari, periti e arredatrici, ragazze madri che stanno avendo un periodo particolarmente difficile, uomini di colore e soprattutto giovani alla ricerca di un primo lavoro qualuque.
Non importa se oggi sei laureato o no, il problema è lo stesso per tutti; se non lavori da sei mesi sei meno affidabile di altri tutta gente che non ha un schiera di lobbisti che preme su Washington.
Il risultato di Reich è che in troppi rischiano di restare senza lavoro per mesi o per anni e questa è una brutta notizia non solo per loro ma per l'America e noi buttiamo al vento miliardi di dollari per sostenere un gruppo di incapaci banchieri e ingenui azionisti aggiungo io.
Al di la dei numeri questo dato rivela una ormai strutturale modifica del mercato del lavoro americano con una dinamica che non ammette repliche. Siamo in trappola, senza redistribuzione dei redditi, senza politiche fiscali a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese, della scuola e della cultura, della ricerca, siamo in trappola, checchè ne dicano i soliti ottimisti di maniera.
Ci sono ormai oltre 44 milioni di americani che sopravvivono con 123 dollari di sussidio mensile, i cosidetti food stamps recapitato direttamente al domicilio o sulla carta di credito per non dover osservare file di disperati in fila per un pezzo di pane.
Nonostante il tasso di partecipazione al lavoro invariato il tasso di disoccupazione è salito nuovamente destinato a restare elevato durante tutto il corso dell'anno. A fronte di una settimana lavorativa sostanzialmente invariata.
I numeri dei due mesi scorsi sono stati rivisti al ribasso di quasi 40.000 unità
Restano ancora quasi sette milioni di posti di lavoro ufficiali persi dall'inizio di questa depressione, in realtà sono molti ma molti di più come testimoniano le misure alternative. Se la media dei nuovi posti di lavoro non migliora non basteranno a questo ritmo cinque anni per recuperare il tempo perduto, secondo noi ne serviranno almeno dieci.
Ad oggi l'occupazione del settore privato americano è sotto del 2 % rispetto al livello che si trovava dieci anni fa qualcosa che era accaduto probabilmente solo nella Big Depressione degli anni ottocento.
Ma non basta che quasi 8,5 milioni di persone lavorano a tempo parziale per ragioni indipendenti dalla loro volontà mentre la dinamica peggiore in assoluto di questo mese la riscontriamo nell'aumento a 6,2 milioni di anime dalle precedenti 5,8 che sono disoccupate da più di 26 settimane.
Nessuno assumerà nuova forza lavoro quando può semplicemente aumentare le ore di coloro che lavorano a tempo parziale, nessuno!
Tenete ben presente che molte persone sono sparite dai radar dell'occupazione, lavoratori scoraggiati che non vengono più conteggiati. Negli ultimi mesi 276.000 persone hanno abbandonato la forza lavoro solo perchè nell'ultimo mese 272.000 sono rientrate. Non oso immaginare quale sarebbe l'effettivo tasso di disoccupazione se la forza lavoro fosse rimasta costante.
Servono dai 125.000 ai 150.000 posti di lavoro solo per ammortizzare la crescita demografica e le spinte migratorie, la stessa media di questi ultimi mesi, nulla per il più imponente stimolo fiscale e monetario della storia. Il settore manifatturiero e quello retail insieme all'emorragia del settore pubblico hanno contratto la domanda. Il Ces/Net Birth Death Model continua a modificare la realtà sulla base di tendenze stagionali e statistiche non sostenibili.
La depressione immobiliare continua ha già cacciato di casa milioni di americani e dalla scorsa estate ha disintegrato 1000 miliardi di patrimonio immobiliare, di ricchezza presunta che insieme a redditi anemici e i tagli indiscriminati della spesa pubblica dei governi locali mette una seria ipoteca sui consumi e su questa ripresa fantasma.
L'unica buona notizia per ora è che il prezzo della benzina è tornato a scendere ma non basta.
La primavera sta per finire, il movimento di distribuzione volge al termine e l'indice principe mondiale, lo S&P500 non si è spostato di una virgola, tre inutili mesi ad aspettare Godot, mentre noi esploravamo altre rotte redditizie come abbiamo visto anche in "No Man's Ocean 2011" e "Little Italy & Chinatown".
Non resta che attenderere le prossime trimestrali suggerendo per l'ennesima volta la riva del fiume, mentre le aspettative di inflazione lentamente si spengono e l'iperinflazione torna a vagare come un fantasma nei castelli dell'immaginazione inseguito dal moltiplicatore e dalla velocità della moneta che …
…spengono qualunque illusione di risolvere questa crisi attraverso l'inflazione!
Nel frattempo il weekend con il morto, la tragedia greca continua, sussurrando che si può diluire nel tempo qualsiasi impegno e alla Bce qualche illuminato suggerisce di alzare ulteriormente i tassi!
Fantastico, chiunque dimentica il proprio passato è destinato a riviverlo mentre sull'home page del Sole24Ore appare la seguente notizia…
«La nomina di Mario Draghi a presidente della Bce? Non ha molta credibilità in termini di indipendenza»: lo ha affermato Marine Le Pen, leader del Fronte Nazionale francese (Fn) nel corso della trasmissione «In 1/2 ora» condotta da Lucia Annunziata su Raitre. «Anche lui sappiamo bene da dove viene. È stato banchiere ad una delle maggiori banche americane. Siamo sottomessi alla politica Usa – ha proseguito Le Pen -. Quando nominano qualcuno non fanno nemmeno più finta che sia indipendente. Non ha molta credibilità in termini di indipendenza».
In serata un passeggiata attraverso alcuni dei temi fondamentali esplorati durante il Festival dell'Economia di Trento!
Come dire, tutto come nelle previsioni.
Le cartucce da sparare sono state sparate nel vuoto, i trucchi prima o poi finiscono, e il baraccone di solito cade tutto insieme in un colpo solo.
Una noticina sul prezzo in calo della benzin negli USA.
Prezzo in calo vuol dire poco, bisognerebbe rapportarlo sul potere di acquisto medio degli automobilisti.
Se quest'ultimo e' calato, allora non ci sono benefici.
Come nei piu' classici casi di deflazione, i prezzi scendono, si, ma scende ancora di piu' il tuo potere di acquisto, e quindi sei nei guai.