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SISTEMA FINANZIARIO: CAOS !

Scritto il alle 06:00 da icebergfinanza

 
 

In “Finnegans Wake” ultimo lavoro di  James Joyce, l’autore ruota intorno al sogno del protagonista nel quale all’improvviso tutte le regole della grammatica e dell’ortografia spariscono,  insieme alle virgole, i punti, le punteggiature in genere, ovvero tutto ciò che costituisce l’ordine che proviene dalla storia della letteratura stessa.
 

Nella finanza ma non solo, anche e soprattutto nel mondo contabile, siamo ormai all’ “ Effetto Finnegans” ,  dove tutto diventa estremamente, caotico, inimmaginabile, diluito nel tempo e che nel tempo esplora pure la dimensione della sostenibilità.

Una sorte di “caosmosi”  il momento nel quale il processo di enunciazione si espande incontrollabile e prima che diventi incontrollabile davvero allora si cerca di enunciare attraverso ridicoli stress test che la situazione è sotto controllo dimenticando che mai nessun medico di famiglia per un dovere di privacy vi racconterà le reali condizioni del malato, al di là della leggenda metropolitana della trasparenza.

Non si à voluto nazionalizzare o addossare il costo della ristrutturazione patrimoniale delle grandi banche agli azionisti ed agli obbligazionisti e quindi come la storia insegna ne pagheremo le conseguenze attraverso un'ipoteca sulla crescita e sulla libertà individuale nei prossimi anni.

La scorsa settimana nel settore finanziario vi è stata qualche piccola scossa di avvertimento …

“Il gioco del «chi è il prossimo in crisi» è tornato di moda tra le sale operative: dopo la notizia che mercoledì notte qualche imprecisata banca ha preso in prestito dal "bancomat" d'emergenza della Bce ben 16 miliardi di euro, è partita la caccia all'istituto in difficoltà. Caccia rinvigorita dal nuovo dato diramato ieri dalla Bce, secondo cui anche giovedì le banche europee hanno preso altri 16 miliardi d'emergenza. Dato che nessuno prelevava così tanto attraverso il "bancomat" dal 2009, dopo il crack di Lehman Brothers, sul mercato è scattato l'allarme: c'è qualcuno in affanno? Siamo all'alba di una nuova crisi bancaria? Sul mercato girano due ipotesi: la maggior pare degli operatori pensa in realtà che si sia trattato di un errore, altri sono invece convinti che da qualche parte (Grecia? Spagna? Germania? Irlanda?) ci siano istituti veramente in difficoltà. Sole24Ore

Nessuno errore, la conferma arriva direttamente dalla Banca centrale europea, vi sono istituti di credito in difficoltà.
L’ Irishtimes ci racconta che …The actual reason is more technical and has been caused by the auction of deposits and corresponding assets at Anglo and Nationwide. The two troubled lenders, which are being closed down over time, have borrowed heavily from the ECB to prop themselves up following huge withdrawals of customer cash from their deposit books.

  Quindi sarebbero ancora una volta le banche irlandesi, forse, probabile, chissà …e se le banche in difficoltà fossero tedesche cosa accadrebbe… German banks’ subordinated debt securities valued at 24 billion euros ($33 billion) were downgraded by Moody’s Investors Service on the prospect that new legislation will increase the risk of losses among debt holders. Bloomberg

Chissà forse il famoso battito della farfalla assomiglierà a quanto è accaduto ad Amburgo una sorta di test che anticipa nuove tornate elettorali nella Germania infastidita di Angela Merkel dove la nostra cancellierà a subito secondo gli exit pol una batosta leggendaria… 
 

 

  " …Calo clamoroso di consensi per la cancelliera Angela Merkel. Nelle elezioni tenute oggi nella città-Land di Amburgo la Cdu, secondo i primi exit poll, è scesa dal 42,6% del 2008 al 20%. Allo stesso tempo, la Spd passa dal 34,1% al 50%. I socialdemocratici tornano dunque ad Amburgo persa nel 2001, dopo 44 anni di governo…"

 …o magari identificandosi nelle prossime elezioni nazionali in Irlanda anticipate al 25 febbraio.    

Ma in un sistema dove tutto è sotto il controllo degli algoritmi e delle banche centrali, nulla di imprevedibile può accadere nessun caos o forse dipende dalla realtà che in un sistema caotico non viene più enunciata.

Quello che è certo che nessuna fonte ufficiale ci racconterà mai la verità alla soglia di una “caosmosi”. Quello che è certo è che il prossimo mese scadranno oltre 300 miliardi di euro di bond sovrani ed emessi dalle banche, una tale massa di liquidità da rinnovare ed ampliare che ben difficilmente potrà essere digerita senza la mano invisibile delle banche centrali.

Certo, è possibile prevedere le fasi lunari o il moto stesso dei pianeti spesso secoli prima ma nessuno può prevedere cosa accadrà nell’atmosfera finanziaria , c’è sempre qualche… farfalla in agguato!  

Nel frattempo al G20 tutto si cambia per non cambiare nulla e paradossalmente la giusta richiesta avanzata dal ministro Tremonti di considerare anche il debito privato, delle famiglie rischia di assomigliare ad un nuovo battito d'ali…

Date un'occhiata a questi due grafici che testimoniano la situazione debitoria delle famiglie specilamente con un occhio di riguardo alla siuazione europea, svizzera e americana.

 
 

Come potete constatare qui sopra se si considera anche il debito privato come minimo un piccolo campanello d'allarme dovrebbe scattare sopratutto per paesi come Irlanda, Portogallo e Spagna, mentre la nostra immagine migliora decisamente, come più volte evidenziato da questo blog in passato, mentre banche e consulenti consigliavano ancora due anni fa di fuggire dalla riva del fiume.

Ora però, è giunto il tempo di osservare quello che accadrà in un sistema caotico come quello finanziario mondiale, intrinsecamente fragile ed instabile, al contrario di quello che vi raccontano i mille pifferai magici e i menestrelli che lodano questa meravigliosa ripresa, l'inimmaginabile,  l'imponderabile quello che nessuno s'immaginava, ormai è dietro l'angolo.

   

11 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 21 Febbraio 2011 at 08:40

ciao Andrea…
consiglieresti ad un amico di rimanere liquido o di investire in obbligazioni BEI e magari oro?
grazie

PORTELLO

utente anonimo
Scritto il 21 Febbraio 2011 at 10:14

L'imponderabile… tipo un paese fornitore di Petrolio e Gas come la Libia che va a carte 48?

Oppure cosa? Una bella banca europea, americana o asiatica che scoppia tipo supernova? O implode tipo stella di neutroni o buco nero?

Sono propio curioso di vedere dove va a finire il prezzo dei carburanti se succede qualcosa alla libia o allo stretto di Hormuz

Saluti
Phitio

Scritto il 21 Febbraio 2011 at 11:12

Si Phitio….sarebbe interessante chiedere ora in giro quante esc…opss…hostess sarebbero oggi disponibili per 100 euro ad ascoltare le lezioni di corano del sultano Gheddafi grande amico del nostro paese e del nostro beneamato presidente del consiglio….!

C'è gente che ama prostituirsi e fare affari con il diavolo!

Andrea
 

utente anonimo
Scritto il 21 Febbraio 2011 at 11:25

E' dai tempi di Faust che ognuno di noi dovrebbe sapere qual'e' l'esito finale di acquistare un asset tossico come quello del favore infernale.

Ma la gente non impara mai, e il peggio e' che spesso queste persone sono le guide e i decisori che ci siamo scelti.

Sara' un 2011 inquietante, in attesa del 2012 e di cio' che deve venire dopo…E non centra nessuna profezia maya, e' semplicemente la lettura di questo grafico che parla da solo:

http://www.theoildrum.com/node/7100

guardate un po' l'azzurrino chiaro: creude oil – fields YET to be developed OR FOUND.

Capite bene: hanno messo in quell'azzurrino un bel po' di aria assolutamente fritta.

yet to be found: non e meraviglioso? In uno stutio di scenario, ci metti delle cose che non sai nemmeno se ci sono!
Notato il curioso scalino sulla linea di spartiacque tra il dato certo e quello stimato, piazzato nel 2009?

E' la famosa variante grafica del detto: quest' anno si avra' un calo, ma nel prossimo e in quelli successivi e' previsto un rialzo!

NOn vi fischiano le orecchie? Non risuonano simili a mille dichiarazioni della BCE sulle pros[ettive di crescita? O della FED?

Peccato che qui stiamo parlando di beni tangibili, che non puoi massaggiare piu' di tanto. Il petrolio che non esce dalla terra non puoi crearlo.

E quindi, quello e' lo scenario SENZA crisi geopolitiche e con tanta aria fritta dentro: tornando alla Libia, che ci fornisce del 25% di gas, ad esempio, vi viene in mente un paragone per definire l'attendibilita' positiva di tali scenari?

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 21 Febbraio 2011 at 12:54

E'  davvero difficile districarsi tra tante opinioni e informazione/disimformazione.
si dovrebbe " semplificare " per essere più chiari .
Magari leggendo quello che scrivono  i Massoni di Grande Oriente Democratico
nel loro sito , in parte,  e sottolineo in parte , può essere utile, davvero  a vedere oltre la nebbia, la confusione, l'ignoranza.

utente anonimo
Scritto il 21 Febbraio 2011 at 13:25

@Phitio che scrive:

..Sono propio curioso di vedere dove va a finire il prezzo dei carburanti se succede qualcosa alla libia o allo stretto di Hormuz..

Io invece sono curioso di sapere che fine farebbe l'ordine sociale se ciò che ipotizzi si dovesse verificare.
Ma io sono un catastrofista paranoico. Naturalmente.
luigiza

utente anonimo
Scritto il 21 Febbraio 2011 at 13:56

Per semplificare:
un nuovo ordine mondiale si fà riducendo il mondo in pochi stati,
che poi, si identifichino in continenti o macroaree poco importa.
prima li riduco , DA  1000 che so,   a 5   e poi ad uno .,
stesso discorso  vale  per le monete  e per i  leader :

UOMO AVVISATO………………….

utente anonimo
Scritto il 21 Febbraio 2011 at 16:22

CAro anonimo #7, il destino futuro non e' nell'unificazione, ma nella frantumazione, purtroppo.
Sistemi troppo complessi sono insostenibili in un modno povero di energia e privo delle sovrastrutture necessaria a farlo funzionare, sovrastuttre che necessitano di un surplis energetico rispetto al puro funzionamento di base.

Si chiama riduzione della complessita' per implosione. L'abbiamo vista all'opera molte, molte volte. Per esempio, per l'impero romano d'occidente.

#6 Luigiza. Ovviamente non mi interessa un accidente del prezzo dei carburanti, ma, come dici tu, delle conseguenze a livello economico, politico e sociale.

E no, essere catastrofisti paranoici e' solo questione di prospettiva. Un catastrofista paroanoico sul titanic il giorno prima dell'incontro con l'iceberg, e' un preveggente il giorno dopo.

Il problema e' che nessuno e' profeta in patria. Parlare di quello che potrebbe andare male crea un clima ostile nei placidi benpensanti che ti circondano, e fastidio anche in chi ti sta vicino e ti e' caro.
Se la notizia e' sgradevole, purtroppo bisogna aver studiato e compreso il problema, per accettare certe conseguenze. Chi non lo ha fatto, sviluppa una avversione istintiva. Ed e' naturale anche questo.

Come al solito, siamo fatti piu' per reagire ai problemi, che per agire in previsione dei problemi.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 21 Febbraio 2011 at 17:48

phitio

hai letto mai l ?enciclica  di Paolo vi  del 67   Populorum Progresso ?
versi la fine  parla di  di  uno governo mondiale con un unica personalita'
giuridica…………

utente anonimo
Scritto il 22 Febbraio 2011 at 11:38

Non dubito affato che ci sia un tantino di ideologia finalistica dentro, in quell'enciclica, ma un tantino ino 😀

Peccato che la storia che si studia con metodo scientifico dice tutt'altra cosa: le societa' nascono , crescono , amturano e poi collassano, e per non collassare devono necessariamente trasformarsi un qualcosa di altro progressivamente lasciando pezzi e acquistandone di nuovi ( vedi l'impero romano d'Oriente)

Purtroppo il nostro stile di civilizzazione Occidenatale e' tipicamente quello dell'impero romano d'occidente (guarda caso).
Monolitico, auto-relazionale, ipercomplesso ormai al di la di ogni benefico che la complessita' potrebbe offrire ( si chiama fenomeno dei ritorni decrescenti della complessificazione).
Dappertutto, si vedono sistemi che sono entrati in disfunzione cronica, in particolare quella parte elevata che rappresenta la decisione politica ed economico-strategica. Si potrebbe ben parlare di fenomenologia simile alla demenza senile, applicata al tessuto cerebrale delle nazioni.
Ma anche altre parti non godono di buona salute, in particolare le funzioni metaboliche di base, quali i reni ( inquinamento) e la trasformazione di alimenti in energia ( siamo in fase di malnutrizione e conseguente indebolimento fisico).
Bastano questi paralleli medici?
Bada che non sono tanto fuori luogo, perche' entrambi, uno stato ed un corpo umano, sono sistemi altamente complessi e non lineari, ed obbediscono grosso modo alle stesse leggi.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 22 Febbraio 2011 at 12:27

Phitio,
la tua opinione è rispettabile anche se la storia viene scritta dai vincitori ,
non esiste la storia dei vinti.è solo uno spunto di riflessione sulla storia.

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