L’ULTIMA SPIAGGIA! L’ETICA DEL FURTO!

Scritto il alle 07:50 da icebergfinanza

Nella " Lost Decade" giappone, il decennio perduto, la politica monetaria espansiva, gravò il paese di un eccesso di capacità produttiva associato ad un crollo dei consumi, figlio di un illusorio "effetto ricchezza", una serie infinita di ultime spiaggie che non hanno prodotto alcun risultato.

" Il tasso ufficiale di sconto fu tagliato a varie riprese fino a quando raggiunse il minimo storico dello o,5 % nel settembre del 1995. Rimase invariato fino al settembre del 1998 quando fu tagliato allo 0,25 %. Poco dopo le banche straniere cominciarono ad offrire tassi d’interesse negativi, per i loro depositi in yen ( in altre parole i giapponesi pagavano per il privilegio di prestare i loro soldi a banche straniere che consideravano più sicure delle loro). Ma i bassi tassi non riuscirono a far resuscitare il mercato. Come aveva osservato Keynes durante la grande depressione, in caso di deflazione la politica monetaria non era di nessuna utilità."

Una autentica trappola della liquidità, una droga la liquidità che i mercati richiedono a gran voce ogni qualvolta la realtà macroeconomica spazza via le loro illusioni, come le attese per la riunione della Federal Reserve di questa settimana. Un illusorio effetto ricchezza, ecco l’unica proposta di quel simpatico vecchietto di nome Greenspan, l’ ultima spiaggia per combattere una quasi recessione, un mercato che crei un effetto traino trascinandosi dietro l’economia, ad oltranza dimenticando la realtà, una proposta ripetuta all’infinito.

Come abbiamo visto più volte Edward Chancellor riferendosi alla crisi giapponese degli anni novanta scrisse:

 

" Il giorno dopo il crollo di ottobre i rappresentanti delle più importanti società di brokeraggio del Giappone – Nomura, Daiwa, Yamaichi e Nikko, chiamate le "quattro grandi" – furono convocati al ministero delle Finanze. Ricevettero l’ordine di mantenere il mercato delle azioni NTT e di impedire all’indice Nikkei di scendere sotto quota 21.000. Ubbidendo a questa richiesta i broker offrirono ai loro clienti più importanti garanzie contro le perdite per incoraggiarli a rientrare nel mercato. Nel giro di pochi mesi l’indice Nikkei aveva recuperato le perdite e stava puntando verso nuovi picchi. In forma ufficiosa i funzionari del ministero delle Finanze si vantarono che la manipolazione del mercato azionario erà più facile del controllo del mercato valutario." " Nel complesso i "quattro grandi" pesavano per più di metà degli scambi del mercato azionario di Tokyo.(…) In un rapporto intitolato "Theme Chasing: The Engine of the Tokyo Stock Market" una banca d’investimento americana avvisava i suoi clienti: "L’istinto del gregge è un solido istinto di sopravvivenza in un ambiente di eccessiva liquidità". Grazie alle loro ampie partecipazioni azionarie nella stampa i "quattro grandi" broker riuscirono a manipolare l’informazione che raggiungeva i loro clienti. (…) " Nonostante l’inesorabile crescita del mercato il cliente medio privato non guadagnava molto. Rimase un estraneo foraggio per i broker e i loro clienti preferiti(…)"

E’ affascinante ascoltare centinaia di anni dopo le maggiori crisi finanziarie documentate, qualche simpatico ragazzo che si prodiga a far comprendere che i mercati finanziari sono luoghi trasparenti dove le contrattazioni rispettano la legge di un mercato che ha sempre e comunque ragione.

In realtà dove circola denaro frode, inganno, manipolazione, sono spesso e volentieri la regola che dimentica o fa finta di dimenticare il settimo comandamento, ovvero non rubare. Certo esistono anche ladri che magari non si accorgono di rubare, ma probabilmente quelli sono i più pericolosi. 

"Etica del furto" la chiamano Guido Rossi e Paolo Prodi nel loro ultimo libro, un furto inconsapevole da parte di coloro che credono di "investire" ma in realtà spesso speculano sulla pelle della gente come avviene in questi ultimi giorni con il grano ad esempio. C’è sempre qualche buona anima che cerca di ricordare che in fondo si tratta di fondamentali, brucia il granaio d’ Europa e allora tutti a giocare al rialzo o al ribasso , eticamente rubando un istante a chi di pane vive.

Apriti cielo, ma cosa dici, si chiama creazione di valore altro che rubare!

In questi anni abbiamo creato ricchezza dal nulla o meglio dal debito che nella sostanza è il nulla e gli illuminati politici che scrutano l’orizzonte consigliano di continuare a produrre ricchezza attraverso il debito, trasferendolo dal privato al pubblico. Abbiamo creato un mondo di ricchezza virtuale cancellando quella reale, prodotta dall’economia, inventando formule contabili che nel tempo hanno socializzato le perdite e privatizzato i guadagni.

Difficile da capirlo vero!

Come nella Grande Depressione del ’29, la più imponente truffa della Storia ha trasferito la ricchezza da un petroliera quella della classe media ad un panfilo che galleggia non si sa come mentre la petroliera affonda nei debiti senza sapere perchè, senza comprendere come. The crisis of middle-class America 

Come hanno scritto gli autori, si è ampliato il concetto di frode e furto, che non si limita più a violare i diritti altrui, ma sequestra intere comunità privandole di diritti elementari come il lavoro.

Il Congresso americano ci ha messo settimane per decidere se prolungare i sussidi di disoccupazione, sarà interessante osservare quanto tempo impiegherà per rinnovare gli sgravi fiscali alle classi previlegiate.

E sull’onda dell’etica della massimizzazione del profitto, meglio se di breve termine, si raccontano le favole degli utili e dell’oceano di liquidità su cui galleggiano le imprese, affondando la dignità umana, è il turbocapitalismo bellezza e tu non ci puoi fare niente, niente ti senti sussurrare.

Affascinante in questa epoca, l’etica del rubare, un confine invisibile tra il lecito e l”illecito, dove norme e regolamenti sono la sintesi di tutto e del contrario di tutto, dove più nessuno si indigna perchè in fondo ruba inconsapevolmente, come fanno tutti si dice per lavarsi l’anima.

Sia ben chiaro non si tratta solo di un comandamento ma una regola che dovrebbe essere alla base di ogni sana convivenza civile anche atea.

Sono anni che urlo l’etica dell’interesse reciproco, ma sono anni che assistiamo all’etica dell’interesse  legittimo prevaricato, fatto ad immagine e somiglianza.

Ma cambiamo argomento e torniamo all’economia in attesa di comprendere trepidanti se la Federal Reserve continuerà a gonfiare il mondo di debito, acquistando titoli tossici o innondando il mondo di liquidità. In fondo è questo quello che conta, non è vero, debito su debito come amano i mercati figli ormai del monetarismo demenziale, figli ormai di un algoritmo impazzito nato dalla teoria del caos.

La menzogna di aziende adagiate su un oceano di liquidità mai vista prima d’ora o l’idea di rifinanziare o sospendere rate dei mutui a coloro che non possono comuqnue permetterseli per indurli a consumare nuovamente è l’etica del debito, che cancella il debito sotto il tappeto in attesa di tempi migliori come hanno fatto per due decenni perduti in Giappone. 

Come avevo preannunciato nel post "dedicato" ai lettori sostenitori di Icebergfinanza, le dichiarazioni del segretario al Tesoro Geithner fatte in diretta alla trasmissione "Good Morning America" della ABC, hanno colto nel segno, la disoccupazione americana dovrà peggiorare prima di migliorare! Geithner ha messo le mani davanti ma ha fatto un errore, ovvero la disoccupazione continuerà a peggiorare prima di stabilizzarsi probabilmente in maniera strutturale ad un livello difficile da sostenere, prima di tornare a migliorare.

Gli ultimi dati sono eloquenti, parlano da soli, dalle revisioni al tasso di partecipazione al lavoro, al tasso di occupazione mentre il tasso di disoccupazione racconta che la fiducia nella ripresa latita molti restano fuori dalla forza lavoro. Fanno tenerezza i titoli dei media americani che cercano di nascondere la realtà giocando con i numeri per estrarre dal loro cilindro posti che non ci sono. L’imponente revisione del mese di giugno è dovuta essenzialmente ai dati del settore governativo, dove Stati e Contee americane stanno lottando quotidianamente contro il default cancellando servizi ed occupazione.

Come potete vedere qui sotto anche nel mese di luglio togliendo i 143.000 rapporti di lavoro conclusi per il censimento nazionale 2010 altri 60.000 sono stati persi nel settore governativo. Thanks to Timiacono

Ricordo inoltre a tutti i lettori che il mese di luglio come quello di gennaio è un mese di revisione per i dati relativi al modello statistico stagionale CES/NET BIRTH DEATH ed è per questo che sono stati aggiunti solo 6.000 posti di lavoro ipotetici preparandoci dal prossimo mese a rivedere medie di un certo rilievo. 

In fondo non sono poi male questi dati ci dice Floyd Norris dal New York Times anche se non sono belli. Spera che la crescita sia pronta a riprendersi basandosi sui numeri degli indici ISM in fondo i profitti delle imprese continuano ad aumentare, come le vendite, Dio solo sa dove.

Da gennaio a luglio il settore privato ha creato 614.000 posti il miglior periodo dall’inizio della Grande Recessione, una media di 100.000 mensili dal luglio del 2009. Dopo la recessione del 2001 ci sono voluti più di due anni per arrivare a quella cifra, dopo quella degli anni novanta 21 mesi anche se giustamente si rileva che in quelli anni le assunzioni avvennero a ritmi molto più elevati. Floyd credeva in un recupero molto più veloce e ammette di essersi sbagliato ma che nessuno può dire che ciò significhi una nuova recessione o che gli stimoli non abbiano aiutato l’economia.

Non servono tante parole, senza dimenticare il fatto che l’economia americana arrivava da un numero di oltre 700.000 licenziamenti mensili, il grafico di CalculatedRisk è illuminante

Percentuale di posti di lavoro distrutti durante le recessioniIl settore dei servizi come evidenziato dall’associazione delle piccole e medie imprese NFIB e dalla recente rilevazione dell’ indice GALLUP che solitamente fornisce oltre i due terzi della forza lavoro all’economia americana non ha fiducia in questa ripresa, anche perchè le imponenti forze della debt deflation e il deleveraging stanno cancellando la leggenda del consumatore americano che sta riscoprendo la saggezza del risparmio. 

La deflazione in atto nell’economia reale ed in particolare nella macroeconomia, spesso non è supportata dalla percezione della gente comune che quotidianamente si vede sequestrare il suo potere di acquisto da monopoli o cartelli attraverso speculazioni sistematiche. L’iperinflazione di cui in questi ultimi mesi si parla tanto è l’estrema conseguenza della perdita di fiducia della gente nella moneta, nel sistema monetario.

Ma quando la dinamica prevalente nei mercati è quella della deflazione da debiti, del deleveraging, rientro obbligato da una chiara ed insostenibile situazione di indebitamento, ciò che prevale nella gente è la fobia dei consumi e nessuno comprerà qualcosa oggi se non ne ha bisogno perchè è terrorizzato dall’idea che domani costerà cinque, dieci, cento volte. Quello che conta oggi è ristabilire da parte di imprese e privati una minima base patrimoniale, ricostituire la solvibilità perduta.

Ma tornando all’occupazione quando qualcuno non si mette a cercare lavoro perchè ormai perde qualsiasi speranza, allora la cattiva notizia diventa evidenza, ecco perchè non è salito il tasso di disoccupazione. Se poi chi perde il diritto a beneficiare dei sussidi di disoccupazione sparisce dalla circolazione

Certo è giusto sottolineare che il settore dei servizi ha aggiunto 71.000 occasioni di speranza, ma sono barlumi, insieme alle ore lavorate e all’aumento degli stipendi. Qualsiasi cifra è nulla di fronte a circa 250.000 nuovi posti mensili per cancellare il ricordo della Grande Recessione e le pressioni demografiche e migratorie, nulla! Se poi andiamo a spulciare le cifre relative al settore manifatturiero ci accorgiamo che su 36.000 nuovi posti, quasi 30.000 sono relativi al settore auto e "siderurgia indotta". Vi ricordate l’illusorio calo dei sussidi alcune settimane fa. Ebbene le industrie automobilistiche tennero aperti gli impianti oltre le aspettative. 

I servizi al dettaglio hanno aggiunto la metà di quello che è stato revisionato il mese prima, mentre il settore finanziario ha perso 17.000 posti di cui la metà relativi al mercato immobiliare senza dimenticare il settore della ristorazione.

Comunque la si voglia vedere utilizzando il bicchiere mezzo pieno, se si sono persi 131.000 posti e 143.000 sono relativi alla fine del censimento 2001, 12.000 sono quelli creati. Punto! A capo ci andremo nel secondo semestre quando la fine della favola della ricostituzione delle scorte bloccherà la ripresa manifatturiera e il mercato immobiliare proseguirà sulla strada della depressione costringendo Stati e contee a tagliare a loro volta, spazzando via le illusioni di circa 26 miliari di aiuti per stabilizzare la situazione.

Quando si parla di miglioramento sarebbe interessante produrre numeri piuttosto che speranze, numeri e settori che dovrebbero trainare questi miglioramenti senza nascondere che un oceano di liquidità e stimoli ha prodotto solo una stabile depressione nel mercato del lavoro. Non giochiamo con i numeri, non abbiamo bisogno di osservare dinamiche che vanno oltre il  25 % di popolazioni disoccupate, non giochiamo con i termini, non abbiamo bisogno di "double dip" per comprendere che da questa immensa crisi in realtà non vi siamo mai usciti.

Abbiamo visto come le revisioni spazzino via sistematicamente ogni dinamica dell’economia americana, che si tratti di occupazione, piuttosto che di risparmio o di crescita economica, questa crisi è più grave di quello che si cerca di fare credere-

E’ ovvio che i dati odierni gonfieranno le vele dei sostenitori della spesa pubblica, del leveraggio ad oltranza dell’economia, come è altrettanto chiaro che i tassi resteranno fermi a lungo per un tempo considerevole e probabilmente inimmaginabile. L’attesa spasmodica di cosa farà la banca centrale americana, di quale ulteriore stimolo fiscale metterà in atto il governo è figlia di una tossicodipendenza che rifiuta le conseguenze future.La banca centrale americana può fare poco o nulla, oltre ad avere già provocato con la sua ideologia monetaria espansiva questa crisi. La fiammata del "quantitative easing" si spegne sistematicamente in un effimero istante, nei buchi neri dei patrimoni finanziari, nell’oceano di debito che circonda l’economia

Concludo questo post oceanico condividendo con Voi compagni di viaggio, un eccellente paper della Banca Internazionale dei regolamenti che a distanza di un paio d’anni ripercorre le mie riflessioni nel post dal titolo  Dalla sauna svedese all’aurora boreale delle nazionalizzazioni sottolineando come la debolezza dei bilanci patrimoniali non è stata riconosciuta pienamente con poca volonta di sostenere gli sforzi per incoraggiare un adeguamento, lasciando che attività deteriorate siano iscritte a bilancio a valori probabilmente gonfiati. Abbiamo ripudiano in sintesi la sauna svedese per incamminarci consapevolmente tra giardini e ciliegi giapponesi, un lungo cammino per un nuovo decennio perduto, socializzando le perdite e privatizzando i guadagni, accompagnati da un azzardo morale epocale. 

 

 

 

Dopo circa due mesi di prenotazioni è affascinante notare come  ormai il nostro libro ha raggiunto le 2000 prenotazioni, frutto di circa 500 mail, un regalo fantastico da parte Vostra.

Colgo nel frattempo l’occasione di ringraziare tutti i Compagni di viaggio per la stima e l’affetto dimostratomi in occasione della prenotazione del mio libro in uscita a settembre, scusandomi per l’impossibilità di rispondere a tutti.

Per chiunque volesse lasciare una prenotazione senza alcun impegno, per aiutarci ad avere un’idea di massima di quante copie mandare in stampa alla prima uscita l’appuntamento è cliccando qui sotto sul banner della Madre di tutte le crisi,  , dove troverete un assaggio di quello che verrà …..

 

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La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!   

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……… 

46 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 9 Agosto 2010 at 09:01

L'etica del furto fa si che i mercati finanzari (divise, commodities, azioni, corporate bonds, cds) siano diventati un luogo off limits, impraticabile. Alla luce di questo l'asset management e' un'industria finita, i fondi pensione un buco nero, gli strutturati un furto autorizzato.raffaele

utente anonimo
Scritto il 9 Agosto 2010 at 11:04

Ma resta il fatto che i mercati cadono solamente in maniera emotiva: torri gemelle, enron, lehman, grecia, pertanto senza il detonatore ad esmpio del double dip,  che infatti cercano di evitare ad ogni costo, non si scompongono, specialmente se le mani forti li guidano come ben si è visto in chiusura venerdì a w.s.PEG

utente anonimo
Scritto il 9 Agosto 2010 at 12:17

Scusate il disturboMa cosa si intende per furto?Comprare forse il grano perchè si hanno aspettative di crescita del prezzo? Cosa dovrebbe fare uno quindi, rinunciare a tale azione?Forse nel regime di Castro o della ex Unine Sovietica, sarebbe accettabile, ma non certo qui.Ma vi siete mai posti la seguente domanda?Quanta gente avrà scommesso al ribasso da diciotto mesi a questa parte con le solite prediche di catastrofi e quanto altro?Quanta gente piuttosto si è scottata?Dite bene, in questo blog non si fa trading, ma non posso fare a meno di osservare tutte le volte che crollano i mercati (poche volte a dire il vero da diciotto mesi a questa parte) una notevole soddisfazione tra i commentatori.Vi suggerisco pertanto un pò di obiettività nelle cose tra quello che è e quello che dovrebbe essere.

Scritto il 9 Agosto 2010 at 12:40

Chi legge da tempo Icebergfinanza da di cosa parlo per il resto ognuno continui a fare quello che vuole o si sente ci mancherebbe giustificando tutto quello che e’ possibile! Andrea

Scritto il 9 Agosto 2010 at 13:15

Grazie Luigi ciao Andrea

utente anonimo
Scritto il 9 Agosto 2010 at 13:45

Caro #3 , si vede che non hai capito molto: chi legge qui e chi scrive, se ne teiene FUORI dai mercati, mica rimane dentro a scommettere a ribasso!!Questà è una differenza sostanziale: chi parla di come stanno andando le cose, qui,  lo fa per ammonire vero un recupero di valori, per parlare di etica che altro sarebbe l'economia in senso pieno, se non la compenetrazione di etica e gestione del valore materiale?) , invece il tuo punto di vista è di chi  vuol solo avere indicazioni per  guadagnare, purchessia.SalutiPhitio

Scritto il 9 Agosto 2010 at 14:38

Buonasera a tutti!Posso sottoporvi una questione?In particolare, naturalmente, mi piacerebbe sottoporla al padrone di casa, perché si tratta proprio di una questione di etica…Allora, supponiamo che "la gente" improvvisamente si svegliasse dal torpore generale e decidesse di non rispondere più agli stimoli indotti dal mondo esterno, limitandosi a soddisfare i bisogni primari. L'Economia si fermerebbe, no?Ecco…non riesco a conciliare queste due cose:1) il fatto che sia eticamente corretto avvisare "la gente", far aprire gli occhi alla massa sul fatto che può pure rinunciare ad indebitarsi per comprare il superfluo, anzi, forse farebbe meglio a non comprare nemmeno il superfluo e pensare a risparmiare per il futuro dei figli2) il fatto, appunto, che l'Economia si fermerebbe con conseguente chiusura di aziende e licenziamenti.C. 

Scritto il 9 Agosto 2010 at 15:54

Premesso che il mondo e l’economia hanno bisogno di due forze contrapposte che si bilancino con spostamenti di equilibri fisiologici dalla crescita alla recessione vi e’ anche la possibilità di consumare in maniera critica e risparmiare e quindi investire in maniera responsabile ed etica premiando la responsabilità sociale d’impresa senza fermare l’Economia magari evitando eccessi insostenibili o meglio attenuandoli. Andrea

Scritto il 9 Agosto 2010 at 17:20

Vedi C. (se i daiqualche altra lettra del tuo nome viene meglio… di usare il tuo nik non viene naturale…)il problema è che continuando sulla strada del consumo "irresponsabile" si creano ricchezze fittizie (ovvero molto reali ma basate su squilibri) e si generano vere povertà in quanto si bruciano risorse vere e concrete e si producono montane di rifiuti.Oggi non c'è niente di più facile che produrre "cose", i costi marginali di produzione sono bassisimi.Il problema è che gli investimenti fatti per creare l'enorme capacità produttiva oggi disponibile, in molti casi non rientreranno mai. Invee di prenderene atto e voltare pagina si cerca di tenere in vita il cadavere mettendolo in mano ai peggiori tassidermisti dello status quo.Molti settori inizialmente remunerativi, a seguito della strategia del "me too" sono diventati dei veri incubi per lavoratori e investitori (automotive in primis) .Come "predica" Andrea la soluzione del rebus passa per-deflazione-risparmio-delevereing-redistribuzione-investimento responsabile-creazione di valore per tutti gli "stake holder".più o meno in questo ordine.Purtroppo siamo solo al punto 1 / 2.Il tutto poi deve avvenire abbastanza gradualmente da non fare più male che bene.Se nella stanza dei bottoni ci fosse gente "responsabile" sarebbe un percorso possibile per quanto stretto e accidentato, ma poichè al comando ci sono un banda di ladri bastardi e irresponsabili credo che si dovrà ad un certo punto passare per una qualche "piazza Loreto"ad maiora

utente anonimo
Scritto il 9 Agosto 2010 at 17:27

cosa si intende x furto? quello che sta avvenendo ora!!!

Scritto il 9 Agosto 2010 at 18:10

Cuculo, sei tu che mi avevi detto di registrarmi e a me non è venuto in mente altro!  :)Cmq. mi chiamo Claudia.Tu e Andrea, che parlate giustamente di scelte responsabili da parte del consumatore, non mi verrete a dire che siete contrari a pagare le tasse! che poi le nostre tasse vengano sperperate malamente è un altro discorso, ma:comprare merce contraffatta o comprare dalle Multinazionali (perchè è questo che intendete quando dite di comprare in modo irresponsabile?) oppure evadere le tasse per me sono entrambe le cose eticamente sbagliate.Cmq, a parte la questione delle tasse, per me comune mortale non è ancora comprensibile la questione, per esempio quando tu, Cuculo, dici:"Il problema è che gli investimenti fatti per creare l'enorme capacità produttiva oggi disponibile, in molti casi non rientreranno mai."che significa? parli dei soldi che lo Stato dà a fondo perduto? tipo quelli che dava alla Fiat? se è questo, allora ok.Ma quando però parlate entrambi di redistribuzione…allora il quadro si complica…la redistribuzione delle ricchezze la vedo come la cosa eticamente più complicata di tutte perché mette nello stesso calderone:- ricchi onesti (=che hanno pagato le tasse e hanno sempre lavorato correttamente, per lo meno nei limiti umanamente accettabili)- ricchi disonesti (da mettere in galera)- poveri onesti (sicuramente da proteggere)- finti poveri sfaticati che se ne approfittano (falsi invalidi, ecc.) che non hanno diritto a nullaNon è semplice…

Scritto il 9 Agosto 2010 at 18:38

Claudia redistribuire significa costruire un sistema dove nella responsabilità di ognuno all’interno della comunità si cresce proporzionalmente alle proprie responsabilita’ senza creare eccessi che talvolta vedono manager guadagnare circa 400 volte l’ ultimo collaboratore spesso senza rispondere in alcuna maniera dei danni prodotti dalle loro strategie. Ma il discorso va oltre sino ad abbracciare la splendida utopia reale della democrazia aziendale che da anni sperimenta Ricardo Semler o che proponeva Adriano Olivetti L ‘ ideologia dell’utilitarismo rivisitata ad immagine e somiglianza del turbocapitalismo e’ fallita ed e’ ora di costruire logiche aziendali basata su nuovi ideali, che non rinnegano necessariamente il profitto. Andrea

utente anonimo
Scritto il 9 Agosto 2010 at 19:55

A me ha fatto molta impressione la pagliacciata di tanti miliardari che ora vogliono donare !!! Non potevano pensarci prima, dare condizioni di lavoro migliori, nelle fabbriche in asia dove la gente si uccide per poter tenere il ritmo di chi fa la notte fuori dai negozi per comprare gadget alla moda ?Pensateci perche' in tante parti del mondo si mandano i minori al lavoro (200-300 milioni di bambini lavorano) perche'si pagano poco i genitori nelle fabbriche…poi ci si lamenta che non si compra…che la domanda stagna ma perbacco e' naturale se non si vuol accettare di imporre salari per un livello di vita accettabile, possiamo continuatinamente immolare tutto al profitto…certamente no.Per quello che riguarda il post sopra, non capisco cosa centri Cuba, se ritengo che quancosa possa daneggiare il mio prossimo di base non la faccio, cosa leggiamo nel Vangelo, che dobbiamo approfittare degli altri ? Saluti a tutti.Massimo

utente anonimo
Scritto il 9 Agosto 2010 at 20:45

Il grosso problema della vostra idea, cioè della giapponesizzazione, è che non siamo giapponesi.I giapponesi lavorano anche per un minestrina in brodo al giorno, noi non ne siamo abituati, e provvederemo in modo diverso soprattutto al Sud: mercato nero…meno tasse raccolte…..default…….e non è la fineMa avendo il prosciutto davanti agli occhi, non si vede oltre il proprio naso.

Scritto il 9 Agosto 2010 at 20:56

Certo siamo diversi, questa volta e’ diverso….a noi non succederà mai! Andrea

Scritto il 9 Agosto 2010 at 21:18

# 14:"e provvederemo in modo diverso soprattutto al Sud: mercato nero…meno tasse raccolte….."Bello schifo che è il Sud.

Scritto il 9 Agosto 2010 at 21:24

Andrea,non vede? In Italia (nel Sud, soprattutto) quello che dice lei non è praticabile perché l'Etica è una parola che in Italia non conoscono in troppi strati della popolazione, non solo a livello politico o manageriale…

Scritto il 9 Agosto 2010 at 21:35

Dire che non e’ praticabile non significa che lo sara’ mai perché solo così si affossa con le parole quello che e’ un desiderio nascosto di molta gente del sud prigioniera di un passato amico e nemico insieme ma che nella sostanza e’ un male comune in ogni angolo d’Italia Andrea

Scritto il 9 Agosto 2010 at 21:54

No, mi spiace, non sono d'accordo.Esistono ancora due Italie, ed è quella del Sud che ci tiene a differenziarsi da quella del Nord, il numero 14 è il cittadino medio del Sud, io sono la cittadina media del Nord. Io non mi riconosco in lui ma lui tanto meno si riconosce in me; lui mi ritiene una deficiente, mentre io invece lo considero un furbetto.Quindi…due Italie che non si incontreranno mai. Alla faccia di chi ci ha unito…E non parliamo di eccezioni, quelle è ovvio che ci sono, parliamo  per una volta della regola.Dimmi, numero 14, dillo che mi consideri una deficiente, così mettiamo le carte in tavola una volta per tutte.

Scritto il 9 Agosto 2010 at 22:45

Buona seraGran bel articolo Capitano Andrea lo sottoscrivo.Leggendo i post di questa sera voglio postare dei link per Claudia alias TassaBella, forse è il caso di non limitarsi a guardare le nostre piccole beghe Italiote tipo Nord-Sud, Est-Ovest, Pianura-Montagna ecc ecc ma cercare di guardare cosa succede in giro per il mondo.http://www.stampalibera.com/?p=14625#comments secondo lei Claudia questi signori pagano le tasse oppure le hanno mai pagate nei secoli passati??? Chissa perchè non  ci sono anche dei nomi Russi, Cinesi, Indiani, Brasiliani, Arabi ad esempio………………..molto strana questa cosa….non crede ????http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7334 Gli UNGHERESI proprio un gran popolo………………….almeno sono un popolo unito!!!http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7335 anche gli ISLANDESI si stanno facendo furbi……………che siano i Napoletani del nord ???? heheheheEd infine nel caso che il Sistema non vi piaccia e vi vengano strane ideee……………….vi consiglio questa lettura http://www.vocidallastrada.com/2010/08/la-pazzia-militare-e-il-piacere-di.htmlSD

utente anonimo
Scritto il 10 Agosto 2010 at 00:31

No non ti considero deficiente, solo ignorantella.E non sono proprio del Sud.Il male comune in realtà non è l'evasione, ma questo stato.Anche se raccogliesse i 60-100 miliardi in più di tasse che mancano, si indebiterebbe per altri 600 miliardi, perchè allo Stato i soldi non bastano mai.Altrimenti come saremmo arrivati a questo debito pubblico, se avesse speso di meno di quello che incassa.Ma chi glielo ha permesso di indebitarsi?E per questi sprechi è giusto invocare la redistribuzione, cioè il sequestro, come se questo processo non fosse giunto ormai al capolinea.Bisogna vergognarsi di questo stato: adesso si rischia di avere delle elezioni con da un parte un puttaniere e dall'altra parte un frocio.Va bene che l'Islanda è messa così male che hanno messo una lesbica a governare il paese.Più che froci, lesbiche e puttanieri questo Stato non riesce più ad esprimere.E continuate a parlare di un passato male comune e non vedete invece qual'è il problema."Certo siamo diversi, questa volta e' diverso….a noi non succederà mai! Andrea ": non succederà cosa??La miseria diventerà tale che magari riuscissimo a lavorare per una minestrina come i giapponesi, anzichè alimentare scontri sociali e guerra……oppure volete continuare a credere nella favola che i soldi di carta aumenteranno di valore???Sono convinto che con froci o puttane il sistema continuerà a peggiorare: 25 miliardi di finanziaria a fatica e strumento europeo di salvataggio dell'Euro a cui dobbiamo contribuire con 85 miliardi.A proposito di evasione come mai questo fondo europero di salvataggio avrà sede in un paradiso fiscale? mA NESSUNO SE LO CHIEDE?Quando sento parlare di evasione, sento una terribile puzza di ignoranza.APRIRE GLI OCCHI CHE ORMAI E' PIENO GIORNO!

utente anonimo
Scritto il 10 Agosto 2010 at 00:32

Che il Delaware sia una sorta di paradiso fiscale lo sanno benissimo gli americani: quasi la metà delle società quotate a Wall Street e al Nasdaq hanno la sede nello Stato del vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, per pagare meno tasse locali, non essendo gli utili imponibili. Che il piccolo Stato a sud della Pennsylvania offra grossi vantaggi alle società offshore, presentandosi come una alternativa alle isole Cayman o alle Bermuda, sono in meno a saperlo, ma chi opera nel settore ne è al corrente da tempo. Stabilire una società offshore nel Delaware permette infatti di non pagare quasi un centesimo di imposte a parte bassissime tasse sulla concessione e sul deposito.

Scritto il 10 Agosto 2010 at 06:24

La frase …. A noi non succederà mai e’ ovviamente in senso ironico ma il punto va oltre le vicende storiche. Abbraccia la responsabilità individuale e se qualcuno non crede ad un possibile cambiamento di mentalità ci penserà la Storia a smentirlo come ha sempre fatto. Non saranno affatto facili gli anni che verranno ma saranno il preludio di una piccola rivoluzione delle coscienze, silenziosa, obbligata quanto si vuole ma indotta da uno sguardo nel buo di questo tempo dove qua e la vi sono luci di Speranza! Andrea

Scritto il 10 Agosto 2010 at 06:41

@ S. D.:siete unici ragazzi!Invece di convincere # 14 a comportarsi "bene",  invece di pensare che qualcuno il buon esempio lo deve pur dare, che se ognuno di noi si comportasse bene non ci sarebbe bisogno di avere nè galere nè giudici, che se nessuno rubasse a cominciare dal basso forse non lo farebbe nemmeno una volta raggiunto il potere (dico forse), volete convincere me a rubare "così come fan tutti".Che lo Stato faccia default è un altro discorso, a me starebbe pure bene perché non ho niente da perdere nell'eventuale default dell'Italia, ma tutto da guadagnare, ma non pensiate che ricominciare dalla terra e dall'aratro cambierebbe qualcosa nella mentalità dell'italiano del Sud…Al Nord lavorare non fa paura (quasi) a nessuno, al Sud fa paura (quasi) a tutti, quindi credo che sia più al Sud che al Nord l'interesse a far andare avanti la Grande Baracca così come sta andando: ruba tu che rubo anch'io che…qualcosa succederà…Come molto più dignitosi in Polonia, in Cina, in Serbia, in Giappone e..in tanti altri Paesi del mondo sono i lavoratori, rispetto che qua da noi al Sud!!!!Ah…già…quelli sono dei deficienti, eh? come quelli che pagano le tasse.Ma non avete letto con quanto DISPREZZO il mitico numero 14 considera il popolo giapponese?Quello è razzismo, non certo il mio!Io imprenditrice preferirei un'azienda multirazziale, qua in Italia, senza sfruttare nessuno, con contratti in bianco italiani, piuttosto che riempirmi l'azienda di lavoratori (??) del Sud.E basta parlare a forza di link…fate la fatica di parlare un po' con le vostre parole come fa il padrone di casa quando scrive un post o un commento! Ma già, anche formulare un proprio pensiero autonomo è faticoso..meglio farlo fare agli altri. 

Scritto il 10 Agosto 2010 at 07:14

No, mi correggo, continuate pure a parlare a forza di link, che se scrivete come # 22, allora preferisco andarmi a leggere un link…

Scritto il 10 Agosto 2010 at 08:26

Buongiorno a tutti,oggi devo scrivere,me lo detta il cuore.Mia cara Claudia perché scrivi con tanto astio e con tanta arroganza?Non sei ignorante come qualcuno ha sostenuto, sei superba e la superbia ottenebra la vista.Sono piemontese e l'esperienza che ho vissuta con i meridionali mi porta ad affermare che gli stessi trapiantati a Torino sono diventati "piemontesi" in tutto e per tutto,in laboriosità poi battono noi.Ovvio che dappertutto ci sono le pecore nere anche al nord-Italia, se vogliamo fermarci all'ItaliaA mio avviso è questione di territorio e non di persone.Dove il territorio è "sano" le persone respirano aria salubre e diventano sane.Dove il territorio è "marcio" si ammalano di tutti quei mali che non vorremmo vedere al sud e che stanno per attecchire al nord.Sbandierare la bandiera nordista contro il sud non porta da alcuna parte!.E poi mia cara Claudia, anziché disprezzare i link che ti ha passato S.D.prova ad allargare un poco di più i tuoi orizzonti così capirai che il male quello con la " M " maiuscola sta da un' altra parte…..così come ha cercato di farti capire l'anonimo 14 che hai un poco bistrattato.Grazie Capitano ,semplicemente grazie come sempre, a rivederci a settembre………………buona giornata a tutti ed usiamo un poco più di umiltà che saremo bene accetti dai nostri simili.

utente anonimo
Scritto il 10 Agosto 2010 at 08:38

Ma cos'e' tutto questo isterismo e permalosita' contro #14? O mi sono perso qualcosa? A me sembra uno scettico e un arrabbiato che si e' espresso con parole sue. Anche io mi considero scettico e arrabbiato, ma non mi considero certo disonesto e razzista!

utente anonimo
Scritto il 10 Agosto 2010 at 09:55

Il problema non è Link o non link, ma il fatto che il 90% delle volte sono link spazzatura.

utente anonimo
Scritto il 10 Agosto 2010 at 10:08

montecristoSe  dovessi  commentare  questa  epoca  storica  come  scrittore,farei un  bel  libro  con uno  sputo  confezionato in una mini teca,solo questo  penso  sarebbe  sufficiente  per  sintetizzare  l'epoca in cui  viviamo.

Scritto il 10 Agosto 2010 at 10:24

Allora:deficiente, questo me lo son detta già da sola; ignorantella me lo ha detto il numero 22, superba la ccp12100, avanti il prossimo! Non capite che non fate tutti che fare il mio gioco?chi mette il dito nella piaga, quella vera, viene massacrato, ammesso che si senta colpito uno che si butta in una mischia da solo (sola, precisiamo che sono anche una donna) contro tutti; lo capite o no che vi buttate tutti contro una che dice:1) le tasse van pagate, anche se chi ci governa sperpera i nostri soldi2) il Sud paga le tasse meno che al Nord. E questi sono numeri, Andrea potrebbe tirar fuori le statistiche, una per tutte è il canone RAI.L'Economia è fatta di numeri, di statistiche, non di buone intenzioni come vorrebbe lastricare la strada ccp12100.I numeri parlano per me.Aspetto con ansia il prossimo insulto…vediamo chi ha più fantasia… 

Scritto il 10 Agosto 2010 at 10:27

…astiosa e arrogante li ha già detti ccp12100, non li avevo visti, ora non valgono più…

utente anonimo
Scritto il 10 Agosto 2010 at 10:47

Cara Claudia,per i comportamenti non etici si puo' colpevolizzare un singolo individuo; ma se lo stesso difetto si riscontra in un popolo intero, allora si puo' soltanto indagare su quali circostanze storiche e su quale educazione tramandata da una generazione all'altra hanno causato quella situazione, ma certo non si puo' colpevolizzare un popolo intero (per esasperare il concetto: te la prenderesti con un bambino zingaro che ruba?). Ogni giudizio negativo affibbiato a un popolo e' una forma di razzismo. Con questo non voglio giustificare i mali italiani, ma voglio dire che puntare l'indice contro il Sud non basta, se non si intraprendono tutte le azioni che servono per cambiare il corso delle cose.

Scritto il 10 Agosto 2010 at 11:05

ccp12100, confermi un vecchio detto: piemontesi falsi cortesi, cioè prima mi chiami cara Claudia, poi mi appioppi degli insulti e mi infileresti due dita negli occhi.Cmq, pensare che l'etica di un essere umano debba essere legata al territorio in cui vive è davvero deprimente…Pensare che per far vivere e lavorare onestamente certe persone bisogna portarle tutte da te in Piemonte, è davvero offensivo dell'intelligenza dell'uomo. Ciao e buone vacanze a tutti!

Scritto il 10 Agosto 2010 at 11:16

No, mia cara Claudia, l'economia prima dei numeri è fatta di persone!E,ricorda che quando le buone intenzioni si traducono in fatti concreti non lastricano la strada bensì coinvolgono la massa portandola a cambiare.Puntare il dito non serve,dobbiamo cominciare da noi stessi,siamo noi che dobbiamo cominciare a trasformarci e con noi devono cambiare i politici che ci governano ( utopia? forse.)Concordo con te,le tasse vanno pagate ed ognuno deve contribuire secondo le proprie disponibilità.Concordo con te il Sud ha pagato meno tasse del Nord.Ma il problema delle tasse sta nascosto nelle pieghe di un sistema che ci ha gabellato ed il popolo italiano ( ed altri nell'UE ) ha perso la sua sovranità, questo io lo ritengo il  problema numero uno.Siamo davanti a una classe politica che indigna,tanto in Italia quanto in Europa,poco poco il più pulito ha la rogna, e …..sperare di cambiarla nel breve non è una cosa facile,in Europa poi è impossibile visto che le nomine ai vertici non vengono dalle elezioni!!!Quello che volevo farti intendere era semplicemente che si può discutere con più umiltà e meno arroganza pur dicendo le stesse cose.Se sei su questo blog è perché apprezzi Andrea,penso, quando mai hai sentito trasparire dagli scritti di Andrea arroganza ?Quindi quando il nostro ospite è gentile dobbiamo restituire commenti gentili, è il minimo che gli dobbiamo per il grande lavoro che svolge e….non si è ancora stancato di farlo nonostante tutto…….Sono donna anch'io,sono stata diretta anch'io molte volte e quindi forse sono apparsa arrogante pure io ed oggi me ne pento.Ho capito che si possono dire le cose che si pensano in modo garbato e bene accetto a tutti senza esacerbare gli animi del prossimo.Buona giornata  

Scritto il 10 Agosto 2010 at 11:21

ccp12100, confermi un vecchio detto: piemontesi falsi cortesi, cioè prima mi chiami cara Claudia, poi mi appioppi degli insulti e mi infileresti due dita negli occhi.Cmq, pensare che l'etica di un essere umano debba essere legata al territorio in cui vive è davvero deprimente…Pensare che per far vivere e lavorare onestamente certe persone bisogna portarle tutte da te in Piemonte, è davvero offensivo dell'intelligenza dell'uomo. Ciao e buone vacanze a tutti!IL TUO COMMENTO NON MERITA DETTAGLIATE REPLICHE !HO TANTA NOSTALGIA DEGLI SCRITTI DI VALENTINA, DONNA PURE LEI MA CON ALTRI MODI DI APPROCCIARSI………….BUONE VACANZE ANCHE A TE

utente anonimo
Scritto il 10 Agosto 2010 at 11:54

Alla commentatrice che si firma tassabella…Ma come ti permetti a insultare i meridionali?!Tu non sai nemmeno di cosa parli!Quando il sud era per conto suo non esistevano ne emigrazione ne mafia!Poi è venuta gente come te, ignorrante e razzista, che ha colonizzato, pardon ha liberato, il meridione e da allora sono cominciati i guai per i meridionali !Vi siete portati via tutto lasciando il Sud letteralmente in mutande e avete massacrato quelli che si ribellavano alla spoliazione, deportando quelli fatti prigionieri nel lager piemontese di Fenestrelle.Vi siete inventati la vostra superiorità pur sapendovi discendenti dei barbari, dimendicando invece le ascendenze di civiltà elleniche delle regioni meridionali della Magna Grecia.Avete costretto decine di milioni di persone ad emigrare verso paesi lontanissimi per guadagnarsi il pane.Avete, inoltre,  usato i "terroni" come  manodopera a basso costo per costruire le vostre case, i vostri ponti, le vostre strade e quant'altro e per far funzionare le vostre imprese fasulle, perennemente sovvenzionate dallo stato italiano.Gli operai meridionali lavoravano 12 ore al giorno ed ognuno rendeva il doppio e il triplo degli altri. Altro che scansafatiche!Avete creato le mafie al Sud per tenere buona la popolazione meridionale e per fare i vostri porci comodi, succhiando il poco denaro che era rimasto da quelle parti, grazie alle mafie al vostro servizio, per poterlo immettere nei circuiti bancari del nord, utilizzando al contempo il sud come capro espiatorio per le vostre magagne e persino come pattumiera per i vostri rifiuti tossici.I mezzi di comunicazione in mano vostra, non fanno altro che sputtanare il sud da 150 anni.E si potrebbe continuare all'infinito…quindi datti una calmata!doc

utente anonimo
Scritto il 10 Agosto 2010 at 12:15

1) le tasse van pagate, anche se chi ci governa sperpera i nostri soldima assolutamente NO !i soldi non crescono nell'orto sai ?

Scritto il 10 Agosto 2010 at 13:15

Visto che insistete, ora scelgo di rispondere all'unico commento che, per me, merita risposta: # 33, sei stato nominato!Mai me la prenderei con un bambino, fosse ladro, fosse figlio di zingari da cui ha imparato a rubare, i bambini sono TUTTI uguali, sacri, con gli stessi diritti. E così anche i giovani, io li assolvo praticamente sempre, i giovani, le colpe le addosso sempre ai genitori. Un adolescente stupra un'altra adolescente? Responsabili sono i genitori, sia economicamente che, cosa più importante, moralmente.Quindi, se vedo uno zingarello che cerca di entrarmi in casa, io lo invito a far merenda e passo anche un pomeriggio volentieri con lui.Quindi, lasciamo fuori i bambini da qualunque discorso, che solo il nominarli rischia di "inquinare" la loro innocenza.Purtroppo, ad un certo punto però diventano adulti e lì cominciano i problemi.Ora, caro # 33, dovresti provare a spiegarmi la seguente cosa:come mai se io dico che il Sud non paga le tasse (e, ripeto, sono numeri) mi sento dire che sono una razzista, mentre se il #37 fa una filippica contro il Settentrione…nessuno dice niente.Chi sarebbe razzista con chi?Siccome il #37 ha scritto dopo di te, io sono certa che non lo hai visto perché sono altrettanto certa che se no non useresti due pesi e due misure.Per la cronaca: non sono un'imprenditrice,  IO NON SONO NESSUNO…Io stimo intellettualmente il padrone di casa, se no non sarei qua, lui non c'entra nulla, anzi, lo ringrazio per avermi dato delle risposte nei giorni scorsi, io mi sono scontrata solo con alcuni dei suoi lettori…a me sembrava evidente, ma a qualcuno bisogna spiegare proprio tutto…

utente anonimo
Scritto il 10 Agosto 2010 at 13:52

Guarda Tassabella… nessun insulto, solo un consiglioSono un polentone che ha vissuto 2 anni a BariProva a vivere anche tu 1 anno distante da casa e poi rivedi cosa scrivi. Probabilmente ti sentirai sciocca. A me è successo cosiP.S. Non occorre che vivi nel meridione per un anno, basta che cambi aria. Anche all'estero va benekelcri

Scritto il 10 Agosto 2010 at 15:06

@ Kelcri:hai voglia di spiegarti meglio?mi sembra interessante quello che potresti dire…in effetti, io non ho mai vissuto nè all'estero nè al di fuori della mia città…

utente anonimo
Scritto il 10 Agosto 2010 at 15:37

Intendo che mi sembra di rividermi quando ero più giovane e avevo meno visto e abitato l'ItaliaOra ho abitato a Milano, Torino, Bari e Trento. 4 città molto diverseAvevo una marea di certezze. Ora ho solo tantissimi dubbiSinceramente non so cosa sia meglio. Certo è che "rivedo" in te la foga e la sicurezza nelle certezze che avevo io.Scrivo cose in ordine sparso, le prime che mi vengono in mente:- il razzismo della gente del sud- il ritmo alto del lavoro e gli orari di lavoro al sud- la scoperta della mafia del nord- la scoperta dei difetti della mia gente….Se vuoi ne "scriviamo" più separatamente, non credo che interessi tuttikelcri@yahoo.comkelcri

Scritto il 10 Agosto 2010 at 16:15

@ Kelcri:finalmente, qualcuno di costruttivo!contaci che ti scrivo, non ti do qua sopra il mio indirizzo mail per evidenti ragioni, ma vedrai che dal nick sull'indirizzo capirai … come mai io esprima i miei concetti con tanta foga… ;)a presto…

Scritto il 10 Agosto 2010 at 22:08

Posso suggerire una lettura per l'estate:Viaggio in Italia di Guido Piovene, è del 1957, parrebbe datato invece ilistra e spiega caratteri e stereotipi italiani che , come ben emerge , dai commenti precedenti sono ancora profondamente radicati.I caratteri dei popoli si formano e si trasformano assai lentamente

Scritto il 11 Agosto 2010 at 08:43

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-08-10/ecco-perche-google-attira-191800.shtml?uuid=AYLZUkFCLe azioni del colosso dei motori di ricerca non attira più gli investitori perché il suo modello di business non è più così innovativo come un tempo, una caratteristica che per il settore delle aziende hi tech è ciò che veramente fa la differenza. Non scommetto su un'azienda semplicemente perché cresce e ha i conti in ordine, ma soprattutto perché convince il potenziale di quanto ha in cantiere….Non investo per avere un giusto utile da un'azienda che lavora bene, io investitore voglio sempre staccare il biglietto vincente dela lotteria, non mi basta partecipare ad una azienda che paga qualche % anno di dividendi e cresce con il mercato, voglio vedere il mio capitale moltiplicarsi in pochi anni magari mesi.E' dal tempo della New Economy, delle start-up tecnologiche che moltiplicavano la capitalizzazione per 10 dopo  IPO per poi scoppiare nel 2001 come bolle di sapone che la gente ragiona così, chissà qunto ci vorrà per liberarsene.Anche questa è etica del furto!

Scritto il 11 Agosto 2010 at 09:30

@ Cuculo:vediamo se riesco a spiegarmi in modo da farmi capire almeno da te, rispetto a quello che io intendo:non si può passar la vita, reale e virtuale, ad andar a caccia di chi ruba di più, di chi imbroglia di più, di chi frega di più il prossimo, solo perchè questo possa giustificare che nel nostro piccolo  allora sia giusto evadere il canone Rai, non pagare il biglietto sul bus, girare senza casco, pagare l'idraulico che viene ad aggiustarmi un tubo 30 euro in nero invece di 50 fatturati perché tanto la fattura dell'idraulico non me la scarico, ecc. ecc.Posso andar avanti all'infinito con esempi che tutti conoscete.Se su questo blog vi affannate a parlare di ETICA, dovreste affannarvi a convincere TUTTI i lettori che rubare non va bene. Punto.Chi usa, come penso io, gli esempi sbagliati dei comportamenti dei politici, della Goldman Sachs, di tutti quelli che dovrebbero stare in galera, solo per alleggerire la propria coscienza di cittadino, sbaglia. E' chiaro il mio concetto?Se bisogna educare il cittadino a non rubare, nostro figlio a non rubare, è dalla famiglia, dall'individuo che bisogna partire. E' questa la mentalità che in questo blog sembra sempre che non si voglia far niente per modificare. Qua si ha l'impressione che gli esempi che giornalmente portate servano solo ad annegare sempre più nella mentalità che io ritengo sbagliata nonchè, ovviamente, dannosissima se questi discorsi li sentono in casa i vostri figli.Finchè si vive in uno Stato ed in qualche misura si usufruiscono dei servizi (scuole, ospedali, ecc.) bisogna rispettare le regole, anche se i politici non lo fanno per primi. Tutti, senza distinzioni di colori politici.Piuttosto allora decidiamo, e qua mi ci metto dentro anch'io, di fare una rivoluzione, appendere al muro chi al muro dovrebbe essere appeso, e poi si ricomincia da capo, ma finchè tutti quanti viviamo nella Grande Baracca, ognuno dal suo piccolissimo dovrebbe dar l'esempio al prossimo, per crescere figli e poi cittadini migliori.Fine, da parte mia, dell'argomento tasse. Ognuno continui a pensarla come vuole… Ciao, Cuculo!

Scritto il 11 Agosto 2010 at 11:11

Permettetimi di cambiare argomento, mi permetta, Andrea, di usare questo spazio forse in modo improprio, ma … vorrei continuare su un argomento che mi sta a cuore.Se ognuno di noi non si prende l'mpegno morale di educare i propri figli secondo i giusti principi, come potete pensare che i politici di domani saranno diversi da quelli di oggi?Allora:tutti noi genitori vorremmo, dovendo scegliere, che i nostri figli frequentassero bambini perbene figli di persone perbene, ecc.Qualcuno di voi si augura forse che il proprio figlio diventi il miglior amico del figlio di uno dei nostri politici? Avrebbe forse qualcosa di buono da imparare dal figlio di uno dei nostri politici?Certo una gran parte di persone sarebbe contenta perché penserebbe subito di approfittare di qualche privilegio, ma non è così che devono andare le cose nel mio mondo etico.Io mi sono trovata nella situazione in cui mia figlia è, per questioni caratteriali e…diciamolo pure, per sfortuna, diventata molto amica della figlia di un uomo molto pericoloso, nome molto conosciuto, per fortuna ora in galera.Io ho conosciuto questa ragazza: è una ragazza come tutte le altre, per lo meno all'apparenza, che però penso abbia una grossa difficoltà a conciliare nella sua giovane testa (ma avrei difficoltà pure io) l'affetto che nutre una figlia per il padre con il fatto che il padre sia davvero, ma davvero un …pericolo per la società.A me questa ragazza fa pena, ovviamente, certo che preferirei che mia figlia se ne tenesse alla larga perché dove c'è la sua amica …potrebbe esserci pericolo anche per mia figlia, ma la mia coerenza e la MIA ETICA mi hanno fatto fare a mia figlia il seguente discorso:la tua amica non è colpevole delle colpe del padre, non è colpa sua se nella famiglia in cui per adesso vive continua a "respirare" la stessa aria malsana, ma ora è ancora giovane, quindi non ancora in grado, soprattutto economicamente perchè studia e non lavora, di fare una scelta. Se poi però, quando crescerà, diventerà "una di loro", e chi vuol intendere intenda, allora tu la devi lasciar andar per la sua strada, se no diventeresti anche tu connivente con una persona dai principi sbagliati. E chi è connivente per me è uguale a essere delinquente. Questa è la mia etica personale, applicata in un campo diverso che non sia lo stranoto argomento tasse che mi esce dagli occhi, non so a voi…

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