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VOLA ALTO L'AQUILA AMERICANA, NELL'INVERNO DELL'ECONOMIA!
Bisogna ammettere che i dati di oggi sull’occupazione sono sorprendenti e che chiunque abbia a cuore l’anima e non il numero di persone che hanno perso il loro lavoro in questi ultimi anni di grande crisi, non può che esserne contento.
Questa è una buona notizia! Ho spesso sostenuto in passato l’inattendibilità dei dati macroeconomici in generale che si tratti di America o Europa non importa.
Nonostante i vari ISM e gli INITIAL CLAIMS abbiano segnalato una realtà profondamente diversa, non ho elementi da poter discutere e mettere in dubbi questi dati sino a quando non verranno revisionati nel tempo tra qualche mese o qualche anno.
Alcune perplessità sorgono rispetto ai più affidabili sussidi di disoccupazione che solo nella loro media a quattro settimane al di sotto delle 400.000 unità storicamente testimoniano la possibilità di ritornare a creare lavoro in maniera strutturale e non temporanea come è accaduto in questo mese di novembre, occupazione finalizzata alle dinamiche dell’ultimo mese dell’anno, mese fondamentale per i consumi.
Sorprendente è inoltre l’incredibile forbice che esiste tra una sistema di rilevazione spesso inattendibile come la ADP che misura il settore privato e quello governativo del BLS, 169.000 vs 11.000, sorprendente davvero!
Come più volte osservato, il BLS nel mese di febbraio comunicherà una importante revisione negativa di circa 824.000 posti di lavoro nella realtà delle cose, frutto nella maggior parte dei casi di uno degli strumenti utilizzati per rilevare l’imponente mercato del lavoro americano, ovvero il modellino statistico stagionale CES/NET B/D model. nell’occasione l’unfluenza del dato in questione, ovvero quello del B/D Model ha influito in maniera marginale rispetto al passato, il che mi fa dire che probabilmente se verrà confermato il prossimo mese, d’ora in poi potrebbe influenzare questa volta in maniera negativa un’eventuale dinamica positiva dell’occupazione americana.
Come abbiamo più volte visto il B/D model è un modello statistico che si richiama alle tendenze degli ultimi anni, senza essere in grado di assecondare le svolte economiche, togliendo o aggiungendo minori posti di lavoro rispetto alla realtà!
Un’altra perplessità è relativa alle dichiarazioni degli ultimi mesi da parte di molti governatori delle varie Federal Reserve regionali che segnalavano come lungo il cammino dell’occupazione per uscire dal lungo tunnel della Madre di tutte le crisi avrebbe costretto la stessa Federal Reserve a tenere bassi i tassi di interesse per lungo tempo. La reazione del dollaro, fa pensare che a breve qualcuno incomincerà ad urlare la necessità di un rapido aumento dei tassi per evitare un ritorno del solito fantasma dell’inflazione. Probabilmente con il tempo chissà che gli amanti delle exit strategist non incomincino a trovare buone motivazioni da un dato che in fondo assomiglia ad una rondine in pieno inverno.
Nella glaciale deflazione di questo tempo, non basterà il lanciafiamme dell’inflazione finanziaria, non cambio idea, l’occupazione subirà un strutturale ridimensionamento.
Inoltre quale fretta e per quale motivo Obama ha convocato un tavolo permanente per occuparsi delle condizioni del mercato del lavoro se questi ultimi dati in realtà riflettono una dinamica effervescente di un mercato che ha subito una sostanziale depressione nell’economia reale?
<!– –>(AGI) – Washington, 4 dic. – I dati sul mercato del lavoro Usa a novembre dimostrano che finalmente l’economia statunitense sta maturando quei "progressi di cui c’era grande bisogno" e che il Paese "si sta muovendo nella giusta direzione". Il commento e’ del portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, che ha comunque escluso che il presidente Barack Obama possa annunciare gia’ in occasione di un discorso sui temi economici in agenda martedi’ prossimo un secondo piano di stimoli. – <!– –>(AGI) – Allentown, 4 dic. – Il presidente statunitense Barack Obama non nasconde la sua soddisfazione per i buoni dati registrati dal mercato del lavoro Usa a novembre ma invita a non lasciarsi andare a facili ottimismi. "La strada per la ripresa e’ ancora lunga", avverte parlando ad Allentown, in Pennsylvania, un’area duramente colpita dalla recessione. "Dobbiamo fare tutto cio’ che di responsabile possiamo per spingere i nostri imprenditori a tornare ad assumere". – <!– –> (Via Wall Street Italia )
<!– –>Se qualcuno vuole convincermi che la Federal Reserve e il Tesoro americano non sanno in anticipo i dati riferiti all’occupazione, perde il suo tempo.
fonte: BLS
E’ stata dimezzata la perdita di posti di lavoro nell’edilizia, soprendentemente nei mesi invernali, mentre nei mesi favorevoli come la primavera e l’estate le perdite sono state molto più sensibili, l’industria manifatturiera ha continuato a distruggere posti di lavoro, mentre quasi 60.000 nuovi posti sono stati creati dall’industria dei servizi terziari contro una perdita uguale nello scorso mese. Quasi 70.000 posti di lavoro sono stati inoltre creati dal servizi professionali con altri 40.000 che provengono dalla sanità. Servizi al dettaglio e servizi professionali hanno contribuito in maniera determinante a questo buon risultato.
I posti di lavoro temporanei nella sostanza riferiti ai Professional & Business Services sono stati la punta di diamante di questo nuovo ed entusiasmante volo d’aquila dell’economia americana.
Migliora inoltre il computo delle ore settimanali lavorate, dimostrando se mai ve ne fosse bisogno che gli impreditori americani prima di ricominciare ad assumere allungheranno le ore lavorative dei propri dipendenti a part-time.
Stabile la forza lavoro, il livello di partecipazione mentre resta sullo stesso livello il numero delle persone che sono costrette a lavorare a part-time a causa delle condizioni economiche.
Secondo lo stesso BLS siamo di fronte ad un nuovo recor di quasi 6000 lavoratori che sono senza lavoro da ormai più di 26 settimane.
Un’ultima ed importante considerazione andrebbe fatti in riferimento all’occupazione dei servizi di ristorazione, uno dei migliori termometri della fiducia delle famiglie per un ritorno alla normalità, ovvero l’uscire per mangiare al ristorante., ma in questo caso le notizie non sono buone, le perdite di lavoro proseguono.
Complessivamente si tratta di una buona notizia, anche se non basta per farmi cambiare idea sulla reale situazione dell’economia americana e mondiale, una situazione che resta strutturalmente inserita in un processo di cambiamento epocale.
Per Paul Krugman una buona notizia è una cattiva notizia, in quanto un numero non troppo brutto contribuirà ad attenuare il bisogno di urgenza, l’urgenza di preoccuparsi per la vera emergenza di questa crisi, ovvero l’occupazione…..una tragedia avvolta in uno strano compiacimento.
Icebergfinanza come un cantastorie che si esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!
La "filosofia" di Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!
Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……….
Curioso che a novembre, mese in cui l’edilizia e tutti i lavori all’aperto si fermano, e il problema "lavoro" diventa più serio, i numeri siano "positivi"…
Edo
che bello lo STRESS TEST èstato rispettato.
il SISTEMA FINANZIARIO E BANCARIO USA è solido, nelle sue fondamena….
tutto può continuare….
che bello …che bello…. che bello….
Buone Feste a tutti…anche ai disoccupati!!!!!!!!!!!!!!!!!!
l’anno prossimo , vista la solidità bancaria e finanziaria …si troverà sicuramente un lavoro….
che bello !!!!!!!!!!! che bello !!!!!!
Giobbe1971
p.s. spero che non ci sia un’altra ricerca Gallup o di Andrea Mazzalai sui dati del BLS …altrimenti il panettone mi sarà indigesto
Citazione:
"Per Paul Krugman una buona notizia è una cattiva notizia, in quanto un numero non troppo brutto contribuirà ad attenuare il bisogno di urgenza, l’urgenza di preoccuparsi per la vera emergenza di questa crisi, ovvero l’occupazione…..una tragedia avvolta in uno strano compiacimento."
A me questo strano compiacimento non suona tanto strano. Mi sembra invece che uno dei disegni sia quelli di ristrutturare e ridimensionare pesantemente la quantita’, qualita’ e distribuzione del lavoro. Con l’aggravante di spostarla da un continente all’altro con lo scopo del solo maggior profitto. Finche’ alla fine non restera’ nessuno per comprare.
La diffusa disoccupazione rendera’ le persone anche piu’ sottomesse, e cosi’ piu’ controllabili e meglio sfruttabili.
Cosa volete che gli interessi di questi disoccupati… sembra che abbiano altre idee.
vi posso riportare un esempio dal campo: italia la perdita di posti di lavoro sta consegnando una massa di "disperarti" disposti a dire si a tutti , alle aziende, poche, che assumono (cioè queste fanno tutto quello che vogliono perchè sanno che la forza lavoro pur di avere un occupazione accettano tutto)…..inoltre c’è ora a disposizione un eccellente parco bestiamo da usare con contratti a termine che vengono sapientemente usati dalle aziende per mascherare forti tagli di personale oltre a quelli ufficiali. infine si preferisce assumere gente con famiglia a carico in quanto più facilmente riccattabili.
dicesi neo-schiavismo. ripeto parlo per conoscenza diretta non per fantasie finanziarie. è dura convivere con il voltastomaco credetemi
saluti
Grazie, Dorf, per il commento sulla denuncia di Auriti. L’ho subito girato nelle mail. Ho visto che ne diffondo circa 120. Se solo 10 di questi fanno come me non c’è male. Se anche voi tutti lo faceste, su praticamente ogni idea accettata che compare sul blog di Andrea (penso si sia fatta un’ottima selezione di persone che pensano al prossimo), l’impatto non sarebbe male.
Per quanto riguarda la distribuzione della ricchezza, che è la causa fondamentale delle depressioni, ne avevamo già ampliamente parlato nel 2007 e mi ero riferito a RAVI BATRA ed al suo libro "La Grande Depressione del ’90". Avevamo pure già discusso sui danni della delocalizzazione, già quando chi si faceva un giro in bicicletta per le strade di Boston vedeva tutti i negozi chiusi e "vendesi". Vi ricordate? Era il 2007. Tutto saliva, come ora: anche l’euro sul dollaro, ma nelll’economia reale era già presente il default.
Ora pensate al 2007 e cosa vi raccontavano.
Cercano di raccontarvi le stesse cose ora che l’economia reale va molto, molto peggio. E se anche dovesse migliorare un po’, saremmo ad anni luce dalla situazione già critica del 2007.
Per quanto riguarda i mercati borsistici, non hanno alternativa alla discesa in quanto:
1) Se dovessero rispecchiare i fondamentali, scenderebbero
2) Nel momento in cui fosse davvero iniziata la ripresa: vendi sulla notizia, quindi scendono. Hanno già scontato la parte iniziale della ripresa.
3) Nel momento in cui fossimo davvero fuori dalla crisi e tranquilli per il futuro, chi controlla il mercato lo farebbe precipitare, senza paura di ripercussioni, per comprare a prezzi stracciati.
Il vero problema è che fino ad ora tutto è salito perché non c’è nessuna luce in fondo al tunnel e quelle poche famiglie che noi ben conosciamo hanno dovuto succhiare il più possibile (aumenti di capitale, emissioni bond, vendita asset spazzatura) per organizzarsi per il prossimo default e, in seguito, papparsi tutto il pappabile.
"E pluribus unum". Te lo scrivono pure sui dollari: tengono il banco e gli altri giocano a carte scoperte ed hanno qualche centinaio di anni d’esperienza: chi crede che vincerà lo Yuan, o il Remimbi, o Lula, penso che nel breve perderà la sua scommessa.
E non crediate che il NWO passi solo per la finanza. Passa per l’OMS, la FAO e tutte le altre associazioni internazionali.
E allora chi li può fermare?
Forse la loro avidità e la loro sicurezza genererà un errore fatale. Forse l’errore è già in atto.
Qualche potente uomo di buona volontà riuscirà ad approfittarne per scoprire anche le loro carte a tutti gli altri uomini di buona volontà.
E sarà veramente la pace.
Bill
x Bill….nonostante potenzialmente il momento sia propizio per grandi cambiamenti credo che alla fine quelli che tirano i fili ci faranno cadere in una trappola ancora più profonda………grazie al rimbambimento mediatico che ormai ha devastato gran parte dell’umanità
ciao BILL. allora ti dò un’altra chicca,e anche x tutti gli altri. un bel articolone di antonella randazzo, che spiega in 8 pagine, sintetiche ma chiare, chi comanda il mondo e perchè lo fà. quindi questo link, che vi posto e invito a leggere bene, caro bill mandalo da leggere a tutti i tuoi contatti.
Sistema Finanziario e Potere
di
Antonella Randazzo
Molte persone credono che le banche siano istituzioni che investono i risparmi dei clienti
per produrre profitti. Non immaginano neppure lontanamente la vera natura dell’istituzione
bancaria. Non associano affatto le crisi economiche, la disoccupazione o le guerre, al
sistema finanziario, e quindi non comprendono la vera natura del potere che oggi vessa il
mondo intero.
Per giungere alla verità basterebbe sapere che il denaro prestato dalle banche non esiste,
è “moneta virtuale”, che pur non esistendo viene caricata di interessi. La banca crea
denaro semplicemente scrivendo la cifra sullo schermo del computer, ma i pagamenti del
debito devono essere puntuali, altrimenti si impadronisce dell’automobile o della casa, che
sono beni reali.
questo è solo un anticipo. leggi tutto e incazzati moderatamente! qui il link. http://www.altrainformazione.it/wp/la-fonte-del-potere-2/signoraggio-la-linfa-vitale-dei-poteri-forti/sistema-finanziario-e-potere/
DORF
ahh scusa bill. ora ho visto una cosa. quando apri il link ti porta ad altra informazione. dopo devi passare sopra col mouse alla voce la fonte del potere. dopo scorrendo con la manina vedi signoraggio. scorri sopra senza cliccare. e vedrai la voce sistema finanziaro e potere. ecco, solo li’ clicca x aprire tutto il doc. e leggerai un bel articolino. ciao ancora.
DORF
Un altro bel articolino:
Questo è il potere
http://www.disinformazione.it/questo_e_il_potere.htm
Un altro bel articolino:
Questo è il potere
http://www.disinformazione.it/questo_e_il_potere.htm
Un altro bel articolino:
Questo è il potere
http://www.disinformazione.it/questo_e_il_potere.htm
Un altro bel articolino:
Questo è il potere
http://www.disinformazione.it/questo_e_il_potere.htm
Montecristo:
E chi non è contento se l’occupazione migliora! ma come abbiamo visto qualche giorno fà i dati sono in continua revisione "vedi PIL",bisognerà aspettare per vedere se è un dato attendibile.
Non mi è piaciuto l’ultimo post di Andrea,ho notato in lui una certa rassegnazione , ci mancava solo che dicesse che tutto quello detto fino ora è stato uno sbaglio.
Montecristo dov’è che vedi rassegnazione nel post di Andrea!?
che non sia mai, prova a rileggerlo!!
Io ci vedo crudo realismo e
sottile pungente ironia, è talmente sottile e
pungente che a volte mi sfugge, ma c’è!
non è necessario guardare lontano!!
A dir la verità ho
come la sensazione che spesso non si voli bendati, bensì camminiamo ciechi e per di più bendati inciampando ad ogni passo!
Non avete mai visto un edifico occupato abusivamente, da chi non arriva a fine mese!? Siamo fortunati ad aver le nostre tiepide case!!
E’ tutta colpa della nostra pavidità(P.Barnad)
http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=23742157&postcount=1
Ciao a tutti i naviganti,
è stata una settimana caotica
Un occhio indietro a sabato/domenica scorsa ad Assisi con un po’di nostalgia.
Ho avuto poco tempo e sto cercando di leggere tutti i commenti.
Per buona pace di Dorf, e per confermare quando scrive Bill :
E non crediate che il NWO passi solo per la finanza. Passa per l’OMS, la FAO e tutte le altre associazioni internazionali.
E allora chi li può fermare?
Vi incollo il link alla prefazione del card.Ratzinger dell’anno 2000 ad un libro che se leggerete…………. vedrete che torna tutto chiaro chiaro ……….tanto gli argomenti che Dorf ogni tre per due affronta che hanno indignato ( ed è dire poco ) anche me………e chi non si indignerebbe???
Ragazzi,forza e coraggio, dietro l’inverno troveremo la primavera e dovremo cambiare profondamente per meritarci veramente un tempo migliore.
Auguro a tutti una buona Domenica
Un abbraccio a tutta la ciurma ed un GRAZIE ad Andrea
Un’ Autorevole Fonte, la prefazione dell’allora Cardinale Ratzinger, che potete trovare qui, al libro "Nuovo disordine mondiale". La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità di Schooyans Michel
Ciao a tutti i naviganti,
è stata una settimana caotica
Un occhio indietro a sabato/domenica scorsa ad Assisi con un po’di nostalgia.
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Per buona pace di Dorf, e per confermare quando scrive Bill :
E non crediate che il NWO passi solo per la finanza. Passa per l’OMS, la FAO e tutte le altre associazioni internazionali.
E allora chi li può fermare?
Vi incollo il link alla prefazione del card.Ratzinger dell’anno 2000 ad un libro che se leggerete…………. vedrete che torna tutto chiaro chiaro ……….tanto gli argomenti che Dorf ogni tre per due affronta che hanno indignato ( ed è dire poco ) anche me………e chi non si indignerebbe???
Ragazzi,forza e coraggio, dietro l’inverno troveremo la primavera e dovremo cambiare profondamente per meritarci veramente un tempo migliore.
Auguro a tutti una buona Domenica
Un abbraccio a tutta la ciurma ed un GRAZIE ad Andrea
Un’ Autorevole Fonte, la prefazione dell’allora Cardinale Ratzinger, che potete trovare qui, al libro "Nuovo disordine mondiale". La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità di Schooyans Michel
Ciao a tutti i naviganti,
è stata una settimana caotica
Un occhio indietro a sabato/domenica scorsa ad Assisi con un po’di nostalgia.
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Per buona pace di Dorf, e per confermare quando scrive Bill :
E non crediate che il NWO passi solo per la finanza. Passa per l’OMS, la FAO e tutte le altre associazioni internazionali.
E allora chi li può fermare?
Vi incollo il link alla prefazione del card.Ratzinger dell’anno 2000 ad un libro che se leggerete…………. vedrete che torna tutto chiaro chiaro ……….tanto gli argomenti che Dorf ogni tre per due affronta che hanno indignato ( ed è dire poco ) anche me………e chi non si indignerebbe???
Ragazzi,forza e coraggio, dietro l’inverno troveremo la primavera e dovremo cambiare profondamente per meritarci veramente un tempo migliore.
Auguro a tutti una buona Domenica
Un abbraccio a tutta la ciurma ed un GRAZIE ad Andrea
Un’ Autorevole Fonte, la prefazione dell’allora Cardinale Ratzinger, che potete trovare qui, al libro "Nuovo disordine mondiale". La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità di Schooyans Michel
Ciao a tutti i naviganti,
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Un occhio indietro a sabato/domenica scorsa ad Assisi con un po’di nostalgia.
Ho avuto poco tempo e sto cercando di leggere tutti i commenti.
Per buona pace di Dorf, e per confermare quando scrive Bill :
E non crediate che il NWO passi solo per la finanza. Passa per l’OMS, la FAO e tutte le altre associazioni internazionali.
E allora chi li può fermare?
Vi incollo il link alla prefazione del card.Ratzinger dell’anno 2000 ad un libro che se leggerete…………. vedrete che torna tutto chiaro chiaro ……….tanto gli argomenti che Dorf ogni tre per due affronta che hanno indignato ( ed è dire poco ) anche me………e chi non si indignerebbe???
Ragazzi,forza e coraggio, dietro l’inverno troveremo la primavera e dovremo cambiare profondamente per meritarci veramente un tempo migliore.
Auguro a tutti una buona Domenica
Un abbraccio a tutta la ciurma ed un GRAZIE ad Andrea
Un’ Autorevole Fonte, la prefazione dell’allora Cardinale Ratzinger, che potete trovare qui, al libro "Nuovo disordine mondiale". La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità di Schooyans Michel
Evviva! Il report dell’Agenzia del Lavoro (BLS) uscito oggi ci dice che negli Stati Uniti a Novembre la disoccupazione è scesa dal 10,2% di ottobre al 10,0% The unemployment rate edged down to 10.0 percent in November, and nonfarm payroll employment was essentially unchanged (-11,000)Ma se il totale del numero degli occupati è rimasto lo stesso, o è diminuito di sole 11.000 unità, dove è andato a finire quello 0,2% di disoccupati? La spiegazione, nascosta, è sempre nel rapporto della BLS, più sotto. The number of long-term unemployed (those jobless for 27 weeks and over) rose by 293,000 to 5.9 million. The percentage of unemployed persons jobless for 27 weeks or more increased by 2.7 percentage points to 38.3 percent.Capito? Il numero dei disoccupati di lungo periodo (quelli senza lavoro da oltre 27 settimane) è cresciuto di 293.000 unità arrivando a 5,9 milioni. La percentuale dei disoccupati per 27 o più settimane è cresciuta di 2.7 punti percentuale al 38.3 per cento. E allora, direte voi, dov’è la spiegazione dell’arcano? Perchè è diminuito il tasso di disoccupazione? Perchè è diminuito il tasso di coloro che fanno parte della forza lavoro in quanto è diminuita la popolazione della forza lavoro. La forza lavoro negli Stati Uniti è diminuita di 98.000 unità. Il numero di coloro che non fanno più parte della forza lavoro è aumentato di 291.000. Il totale della popolazione attiva è pari a 153.877 + 82.866. Il tasso di coloro che fanno parte del mercato del lavoro è pari al 65%. Vi ho confuso ancora di più le idee? In tal caso chiedo scusa, ma c’è qualcuno che sia mai realmente riuscito a spiegarvi il gioco delle tre carte?
Evviva! Il report dell’Agenzia del Lavoro (BLS) uscito oggi ci dice che negli Stati Uniti a Novembre la disoccupazione è scesa dal 10,2% di ottobre al 10,0% The unemployment rate edged down to 10.0 percent in November, and nonfarm payroll employment was essentially unchanged (-11,000)Ma se il totale del numero degli occupati è rimasto lo stesso, o è diminuito di sole 11.000 unità, dove è andato a finire quello 0,2% di disoccupati? La spiegazione, nascosta, è sempre nel rapporto della BLS, più sotto. The number of long-term unemployed (those jobless for 27 weeks and over) rose by 293,000 to 5.9 million. The percentage of unemployed persons jobless for 27 weeks or more increased by 2.7 percentage points to 38.3 percent.Capito? Il numero dei disoccupati di lungo periodo (quelli senza lavoro da oltre 27 settimane) è cresciuto di 293.000 unità arrivando a 5,9 milioni. La percentuale dei disoccupati per 27 o più settimane è cresciuta di 2.7 punti percentuale al 38.3 per cento. E allora, direte voi, dov’è la spiegazione dell’arcano? Perchè è diminuito il tasso di disoccupazione? Perchè è diminuito il tasso di coloro che fanno parte della forza lavoro in quanto è diminuita la popolazione della forza lavoro. La forza lavoro negli Stati Uniti è diminuita di 98.000 unità. Il numero di coloro che non fanno più parte della forza lavoro è aumentato di 291.000. Il totale della popolazione attiva è pari a 153.877 + 82.866. Il tasso di coloro che fanno parte del mercato del lavoro è pari al 65%. Vi ho confuso ancora di più le idee? In tal caso chiedo scusa, ma c’è qualcuno che sia mai realmente riuscito a spiegarvi il gioco delle tre carte?
Evviva! Il report dell’Agenzia del Lavoro (BLS) uscito oggi ci dice che negli Stati Uniti a Novembre la disoccupazione è scesa dal 10,2% di ottobre al 10,0% The unemployment rate edged down to 10.0 percent in November, and nonfarm payroll employment was essentially unchanged (-11,000)Ma se il totale del numero degli occupati è rimasto lo stesso, o è diminuito di sole 11.000 unità, dove è andato a finire quello 0,2% di disoccupati? La spiegazione, nascosta, è sempre nel rapporto della BLS, più sotto. The number of long-term unemployed (those jobless for 27 weeks and over) rose by 293,000 to 5.9 million. The percentage of unemployed persons jobless for 27 weeks or more increased by 2.7 percentage points to 38.3 percent.Capito? Il numero dei disoccupati di lungo periodo (quelli senza lavoro da oltre 27 settimane) è cresciuto di 293.000 unità arrivando a 5,9 milioni. La percentuale dei disoccupati per 27 o più settimane è cresciuta di 2.7 punti percentuale al 38.3 per cento. E allora, direte voi, dov’è la spiegazione dell’arcano? Perchè è diminuito il tasso di disoccupazione? Perchè è diminuito il tasso di coloro che fanno parte della forza lavoro in quanto è diminuita la popolazione della forza lavoro. La forza lavoro negli Stati Uniti è diminuita di 98.000 unità. Il numero di coloro che non fanno più parte della forza lavoro è aumentato di 291.000. Il totale della popolazione attiva è pari a 153.877 + 82.866. Il tasso di coloro che fanno parte del mercato del lavoro è pari al 65%. Vi ho confuso ancora di più le idee? In tal caso chiedo scusa, ma c’è qualcuno che sia mai realmente riuscito a spiegarvi il gioco delle tre carte?
Evviva! Il report dell’Agenzia del Lavoro (BLS) uscito oggi ci dice che negli Stati Uniti a Novembre la disoccupazione è scesa dal 10,2% di ottobre al 10,0% The unemployment rate edged down to 10.0 percent in November, and nonfarm payroll employment was essentially unchanged (-11,000)Ma se il totale del numero degli occupati è rimasto lo stesso, o è diminuito di sole 11.000 unità, dove è andato a finire quello 0,2% di disoccupati? La spiegazione, nascosta, è sempre nel rapporto della BLS, più sotto. The number of long-term unemployed (those jobless for 27 weeks and over) rose by 293,000 to 5.9 million. The percentage of unemployed persons jobless for 27 weeks or more increased by 2.7 percentage points to 38.3 percent.Capito? Il numero dei disoccupati di lungo periodo (quelli senza lavoro da oltre 27 settimane) è cresciuto di 293.000 unità arrivando a 5,9 milioni. La percentuale dei disoccupati per 27 o più settimane è cresciuta di 2.7 punti percentuale al 38.3 per cento. E allora, direte voi, dov’è la spiegazione dell’arcano? Perchè è diminuito il tasso di disoccupazione? Perchè è diminuito il tasso di coloro che fanno parte della forza lavoro in quanto è diminuita la popolazione della forza lavoro. La forza lavoro negli Stati Uniti è diminuita di 98.000 unità. Il numero di coloro che non fanno più parte della forza lavoro è aumentato di 291.000. Il totale della popolazione attiva è pari a 153.877 + 82.866. Il tasso di coloro che fanno parte del mercato del lavoro è pari al 65%. Vi ho confuso ancora di più le idee? In tal caso chiedo scusa, ma c’è qualcuno che sia mai realmente riuscito a spiegarvi il gioco delle tre carte?
LEAP/2020 aveva già scritto in Febbraio e Marzo 2009 che senza una rielaborazione completa del sistema monetario internazionale prima dell’estate 2009, il mondo si sarebbe orientato ineluttabilmente verso questa situazione di dislocazione geopolitica globale, tipo “una grandissima depressione” a livello planetario, basata sul crollo del pilastro americano del passato.
Ci siamo
E’ uscito il nuovo Geab
Altapatagonia
Buonasera
Se a qualcuno interessa qualche link che parla di Marc Faber (bancarotta dei governi???) , Guernsey (sovranità monetaria) e Geab 39 (Altapatagonia riesci sempre a precedermi hehehe)
http://informazionescorretta.blogspot.com/2009/12/interessante-notizia-in-corso-di.html
http://dmonax.blogspot.com/2009/12/guernsey-e-la-sovranita-monetaria.html
http://informazionescorretta.blogspot.com/2009/12/geab-39-parte-i.html
Buona lettura
SD
Buonasera
Se a qualcuno interessa qualche link che parla di Marc Faber (bancarotta dei governi???) , Guernsey (sovranità monetaria) e Geab 39 (Altapatagonia riesci sempre a precedermi hehehe)
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Buona lettura
SD
Buonasera
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SD
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Buona lettura
SD
se può interessare posto questo eccellente linkl
http://www.wolfstep.cc/2314/labolizione-della-competenza/
per conoscenza confermo che la dinamica è esattamente quella descritta nell’articolo
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per ccp 12100. sappi che quando era ancora cardinale, ratzinger parlò x ben 5 volte, quindi 5 ore con AURITI. questo papa sà TUTTO di usura, banche, signoraggio, riserva frazionaria, reddito di cittadinanza. e come uscirne. se solo si decidesse a parlare!!!! lettera aperta ai vescovi di AURITI. di qulache anno fà. lui si muoveva, eccome!!
SENZA LA PROPRIETÀ POPOLARE DELLA MONETA È IMPOSSIBILE
ATTUARE LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA.
di Giacinto Auriti
Lettera aperta ai Vescovi parte prima
Attualità della Dottrina Sociale della Chiesa, Giacinto Auriti
La Dottrina Sociale della Chiesa è sinteticamente ed esaurientemente formulata in cinque parole del Pater Noster: “…dacci oggi il nostro pane quotidiano…”. Qui la parola più importante non è “pane”, ma “nostro” che sta a significare che non bisogna dare solo il pane, ma anche il diritto di pretenderlo, cioè la “proprietà”. Il pane soddisfa il bisogno di mangiare comune a tutti gli esseri viventi. Il diritto di pretendere, che distingue l’uomo dalla bestia, soddisfa il bisogno di giustizia, il bisogno della certezza del diritto e conferisce all’uomo la dignità giuridica di essere “soggetto”, non “oggetto”, di diritto.
Sorge a questo punto la domanda: “come è possibile dare all’origine la proprietà del pane a chi non ha il diritto di pretenderla? E’ ovvio che se do il pane a chi non è proprietario il gesto è riconducibile alla categoria dell’ ”elemosina” , non del “ diritto sociale ”. Ecco perché ”De Gasperi, (…) affidando la politica economica ad uomini come Einaudi e La Malfa, prese congedo dalla dottrina sociale della Chiesa. (…) Come è stato giustamente osservato, De Gasperi non si limitò ad una semplice revisione della dottrina sociale della Chiesa (…), fece qualcosa di più definitivo e sotto molti punti di vista stupefacente : la cancellò con un solo tratto di penna (…) Realizzò l’egemonia della Democrazia Cristiana in Italia (…) secondo una linea che si ricollegò (…) più alla prassi degli statisti liberali dell’Italia prefascista che alla tradizione della dottrina sociale cattolica. (cfr. Giuseppe Bedeschi., Le ideologie politiche in Italia dalla Costituente al centrismo, Torino, 2003, p. 27). La verità è che la dottrina sociale della Chiesa non poteva essere realizzata perché mancava la parte relativa al sistema monetario : la scoperta del valore indotto per la proprietà popolare della moneta. La moneta era ancora concepita come titolo di credito rappresentativo della riserva di proprietà della banca. Con la fine degli accordi di Bretton Woods abbiamo avuto la conferma storica, oltre a quella scientifica (cfr. Auriti, L’ordinamento internazionale del sistema monetario, Edigrafital, Teramo, 1993, p. 41 e ss.), che la riserva non serve. Una volta dimostrato che il valore monetario è causato non da chi emette, ma da chi accetta la moneta per convenzione sociale, ne va attribuita gratuitamente la proprietà, a titolo originario al portatore come reddito di cittadinanza, perché è lui stesso che, accettandola, ne crea il valore, senza alcun costo. Ecco perché la moneta, all’atto dell’emissione, deve essere accreditata (e non addebitata) alla collettività nazionale. In tal modo può essere realizzata la dottrina sociale della Chiesa solo con la giustizia monetaria che consente ad ognuno di comprare con la sua moneta il suo pane. Con la proprietà popolare della moneta si può creare finalmente la convergenza di forze politiche finora contrapposte ed incompatibili. Le sinistre la devono accettare perché – avendo la moneta un potere d’acquisto pari alla totalità dei beni reali misurati o misurabili nel valore – realizza concretamente e senza debito, la “proprietà di popolo” anche dei beni reali. Le destre la devono accettare come “socializzazione della moneta” cioè come bene perseguito non con la formula del mero godimento economico (in conformità delle tesi del nichilismo giuridico della lotta di classe) ma come diritto della persona con contenuto patrimoniale. I liberali la devono accettare in quanto si realizza il disposto del 2° co. dell’art. 42 della Costituzione che dispone l’accesso alla proprietà per tutti e potenzia l’economia di mercato. Infatti con questo progetto, per finanziare i produttori, si “finanziano” i consumatori che è l’unico modo per promuovere secondo giustizia l’economia di mercato. I cattolici la devono accettare perché altrimenti la dottrina sociale della Chiesa viene relegata nella soffitta delle utopie dimenticate. Si dà infatti, ad ognuno, non l’elemosina, ma il suo denaro per comprare il suo pane in piena dignità giuridica.
Si realizza così la società organica della democrazia integrale in cui il popolo non ha solo la sovranità politica, ma anche quella monetaria. (cfr. G. Auriti, Il Paese dell’Utopia, la risposta alle cinque domande di Ezra Pound, Tabula fati, Chieti 2002, p. 39 e ss.). L’unica condizione perché questo progetto si realizzi è che gli operatori non facciano parte della categoria, storicamente nefasta, dei camerieri dei banchieri.
Lettera aperta ai Vescovi parte seconda
Con la scoperta del valore indotto come misura del valore e valore della misura, si è finalmente scoperta la verità monetaria. Poiché la proprietà della moneta deve essere di chi ne crea il valore e non di chi ne fa il simbolo, la moneta deve nascere, a titolo originario, di proprietà di chi l’accetta, e non di chi la emette. Da ciò consegue che, all’atto dell’emissione, la moneta va accreditata come reddito di cittadinanza e non addebitata come attualmente avviene..
Quando la banca centrale emette la moneta prestandola, poiché prestare è prerogativa del proprietario, trasforma la collettività da proprietaria in debitrice del proprio denaro. Ecco perché la c.d. moneta nominale è diventata corpo del reato di truffa di dimensioni planetarie. Mancando la consapevolezza che la moneta è gravata dall’equivalente “debito da signoraggio” (analogo all’ipoteca che grava sugli immobili) il cittadino si illude di disporre della proprietà della sua moneta perché quando la spende trasferisce anche l’equivalente debito non dovuto e, quando l’incassa, acquista anche il medesimo, equivalente debito causato dalla truffa professionalmente realizzata dalle banche centrali. Dilaga così il malessere sociale dell’insolvenza ineluttabile per debiti non dovuti, che può essere eliminata solo sostituendo alla moneta nominale, debito del portatore, la moneta di valore indotto, proprietà del portatore.
In questo sistema è impossibile attuare il messaggio del Pater noster: “…dacci oggi il nostro pane quotidiano”, mentre l’unico realmente operante è quello del Deuteronomio: “…Presta al povero…”. Il povero infatti diventa tale perché trasformato da proprietario in debitore del proprio denaro.
Ciò spiega anche la differenza tra Vecchio e Nuovo Testamento, e cioè tra ebraismo e cristianesimo, ossia tra “prestare” e “dare”. Poiché la moneta, come misura del valore e valore della misura, ha un potere d’acquisto pari a tutti i beni economici che si possono acquistare, ne duplica specularmente il valore. Il portatore della moneta può comprare, a libera scelta, i beni offerti sul mercato, a condizione che gli sia assegnato, secondo giustizia, all’atto dell’emissione, la sua quota di reddito monetario di cittadinanza, a titolo di “proprietà” e non di “debito”. Per dare ad ognuno la proprietà del “suo” pane occorre dargli la proprietà della “sua” moneta per comprarlo.
Oggi le banche, prestando all’atto dell’emissione la moneta di costo nullo e senza riserva, sono in grado di elargire, a costo nullo, prestiti illimitati e/o pretenderne la restituzione. Oggi le banche sono le “chiese di Satana” e le banche centrali le relative “cattedrali”, perché si spaccia per valore monetario, l’elemosina concessa in prestito dal truffatore al truffato. Senza la proprietà popolare della moneta la Dottrina Sociale della Chiesa non è attuabile. Ecco perché Satana si è appropriato della moneta e si è storicamente realizzata una tradizione satanica che ha trasformato i popoli da proprietari in debitori da signoraggio del proprio denaro, vittime di una truffa mostruosamente immane.
San Francesco l’aveva capito. Ecco perché consentì ai padri questuanti di accettare solo l’obolo di beni reali e vietò di accettare la moneta-elemosina di Satana.
Per sconfiggere Satana e dare attuazione alla Dottrina Sociale della Chiesa si deve fare di ogni popolo il proprietario della sua moneta come fondamentale ed universale atto di giustizia.
DORF
@ il #18
".. posto questo eccellente linkl"
Vero gran parte degli articoli del sito http://www.wolstep.cc sono molto buoni e altamente consigliabile la lettura.
Per quanto riguarda invece la "..conferma che la dinamica é esattamente quella descritta nell’articolo .." di cui il #18 riporta il link aggiungo solo che chi ha lavorato in una qualunque azienda e ha osservato con distacco come avviene il reclutamento di nuove leve e la gestione dell’esistente non può che concordare.
Il mito dei costi sempre più insostenibili per le aziende é una balla che serve a coprire le incompetenze di molti che vi ci lavorano
luigiza
Ciao a tutti,
non ho ancora letto tutti i vostri commenti, ma sento il dovere di rispondere a Dorf,il quale cita per la seconda volta che Papa Ratzinger, ha parlato per ben 5 volte con Auriti e per 5 ore per ogni incontro…………..
cosa vuoi dire Dorf?
forse che il Papa deve ingaggiare una battaglia sul signoraggio?
non ti pare che siamo noi che dobbiamo attraverso le sue parole, agire e darci da fare……….darci da fare anche oltre ai dibattiti su di un blog??
ognuno di noi dovrebbe fare proprie le parole del Papa,che sia credente oppure no, quello che dice è di una attualità senza precedenti…….andiamoci a leggere la "Caritas in Veritate"
non voglio assolutamente polemizzare,bensì sottolineare che ognuno di noi ha il dovere di agire nel suo ambiente come si sente e come meglio può, per il bene di tutti.
Io ci Credo che se ognuno si attiva e se riusciamo a fare gruppo qualcosa potrebbe cambiare………..perlomeno staremo meglio con noi stessi perchè perlomeno ci avremo provato.
Caro Dorf anch’io ho letto Auriti e l’ho apprezzato e credo nelle sue argomentazioni sul signoraggio, ma io chi sono ? nessuno……..ma se tu, se io, se altri alziamo la testa dalla sabbia e cominciamo a proporre,cominciamo a incontrarci, dopo aver studiato,letto e riletto Andrea ecco che forse qualcosa potrebbe nascere.
Spero vivamente quindi di incontrarti ad un prossimo convegno, ad Assisi pochissimi sono usciti allo scoperto e si sono fatti presenti dichiarando la loro ID e presentandosi per quello che sono, persone con un volto e con una spinta interiore per,insieme,cercare di migliorare qualcosa………….
ora vado a leggervi tutti………….buona giornata
Grazie Andrea
uno stralcio dal testo :
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20090629_caritas-in-veritate_it.html
7. Bisogna poi tenere in grande considerazione il bene comune. Amare qualcuno è volere il suo bene e adoperarsi efficacemente per esso. Accanto al bene individuale, c’è un bene legato al vivere sociale delle persone: il bene comune. È il bene di quel “noi-tutti”, formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale [4]. Non è un bene ricercato per se stesso, ma per le persone che fanno parte della comunità sociale e che solo in essa possono realmente e più efficacemente conseguire il loro bene. Volere il bene comune e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di carità. Impegnarsi per il bene comune è prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall’altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale, che in tal modo prende forma di pólis, di città. Si ama tanto più efficacemente il prossimo, quanto più ci si adopera per un bene comune rispondente anche ai suoi reali bisogni. Ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le sue possibilità d’incidenza nella pólis. È questa la via istituzionale — possiamo anche dire politica — della carità, non meno qualificata e incisiva di quanto lo sia la carità che incontra il prossimo direttamente, fuori delle mediazioni istituzionali della pólis. Quando la carità lo anima, l’impegno per il bene comune ha una valenza superiore a quella dell’impegno soltanto secolare e politico. Come ogni impegno per la giustizia, esso s’inscrive in quella testimonianza della carità divina che, operando nel tempo, prepara l’eterno. L’azione dell’uomo sulla terra, quando è ispirata e sostenuta dalla carità, contribuisce all’edificazione di quella universale città di Dio verso cui avanza la storia della famiglia umana. In una società in via di globalizzazione, il bene comune e l’impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell’intera famiglia umana, vale a dire della comunità dei popoli e delle Nazioni [5], così da dare forma di unità e di pace alla città dell’uomo, e renderla in qualche misura anticipazione prefiguratrice della città senza barriere di Dio.
Il Papa parla attraverso le encicliche,sussurra con le lettere.le esortazioni apostoliche,coi i discorsi ma……bisogna starlo a sentire,bisogna leggerlo e sopratutto occorre mettere in pratica la "buona novella"…………
anche qui uno stralcio dal discorso del Papa
L’atteggiamento della Chiesa nei confronti dell’Europa contemporanea rispecchia il messaggio evangelico della carità e della libertà: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo" (Marco, 16, 15-16); "Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio" (Giovanni, 1, 11-12). La Chiesa propone non impone il Vangelo.
Il Vangelo è essenzialmente una buona notizia anche per oggi. Per questo la nostra riflessione sulla situazione del cattolicesimo nell’Europa secolarizzata intende essere una buona notizia.
Il compito della Chiesa in Europa è triplice: proclamare il Vangelo; testimoniarlo con coerenza; annunciare il Vangelo nei moderni areopaghi della cultura, della politica, dei massmedia, dell’educazione dei giovani. Per l’Europa il Vangelo resta anche per il terzo millennio il suo Libro per eccellenza, un libro di vita, di verità e di luce, come è vita, verità e luce Cristo, Parola di Dio incarnata. Riprendiamo in mano questo Libro, divoriamolo, gustiamolo e celebriamolo: questa era l’esortazione del servo di Dio Giovanni Paolo II.
Dal canto suo Benedetto XVI, grande studioso dell’Europa e della sua identità cristiana, a più riprese ha incoraggiato l’Europa a non vergognarsi del Vangelo, ma ad apprezzarlo e a viverlo. A Parigi, nell’incontro con gli intellettuali francesi il 12 settembre 2008, ha affermato: "Per molti, Dio è diventato veramente il grande Sconosciuto (…). Una cultura meramente positivista che rimuovesse nel campo soggettivo come non scientifica la domanda circa Dio, sarebbe la capitolazione della ragione, la rinuncia alle sue possibilità più alte e quindi un tracollo dell’umanesimo, le cui conseguenze non potrebbero essere che gravi. Ciò che ha fondato la cultura dell’Europa, la ricerca di Dio e la disponibilità ad ascoltarLo, rimane anche oggi il fondamento di ogni vera cultura".
Fonte:http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#12
Ciao a tutti,
non ho ancora letto tutti i vostri commenti, ma sento il dovere di rispondere a Dorf,il quale cita per la seconda volta che Papa Ratzinger, ha parlato per ben 5 volte con Auriti e per 5 ore per ogni incontro…………..
cosa vuoi dire Dorf?
forse che il Papa deve ingaggiare una battaglia sul signoraggio?
non ti pare che siamo noi che dobbiamo attraverso le sue parole, agire e darci da fare……….darci da fare anche oltre ai dibattiti su di un blog??
ognuno di noi dovrebbe fare proprie le parole del Papa,che sia credente oppure no, quello che dice è di una attualità senza precedenti…….andiamoci a leggere la "Caritas in Veritate"
non voglio assolutamente polemizzare,bensì sottolineare che ognuno di noi ha il dovere di agire nel suo ambiente come si sente e come meglio può, per il bene di tutti.
Io ci Credo che se ognuno si attiva e se riusciamo a fare gruppo qualcosa potrebbe cambiare………..perlomeno staremo meglio con noi stessi perchè perlomeno ci avremo provato.
Caro Dorf anch’io ho letto Auriti e l’ho apprezzato e credo nelle sue argomentazioni sul signoraggio, ma io chi sono ? nessuno……..ma se tu, se io, se altri alziamo la testa dalla sabbia e cominciamo a proporre,cominciamo a incontrarci, dopo aver studiato,letto e riletto Andrea ecco che forse qualcosa potrebbe nascere.
Spero vivamente quindi di incontrarti ad un prossimo convegno, ad Assisi pochissimi sono usciti allo scoperto e si sono fatti presenti dichiarando la loro ID e presentandosi per quello che sono, persone con un volto e con una spinta interiore per,insieme,cercare di migliorare qualcosa………….
ora vado a leggervi tutti………….buona giornata
Grazie Andrea
uno stralcio dal testo :
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20090629_caritas-in-veritate_it.html
7. Bisogna poi tenere in grande considerazione il bene comune. Amare qualcuno è volere il suo bene e adoperarsi efficacemente per esso. Accanto al bene individuale, c’è un bene legato al vivere sociale delle persone: il bene comune. È il bene di quel “noi-tutti”, formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale [4]. Non è un bene ricercato per se stesso, ma per le persone che fanno parte della comunità sociale e che solo in essa possono realmente e più efficacemente conseguire il loro bene. Volere il bene comune e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di carità. Impegnarsi per il bene comune è prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall’altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale, che in tal modo prende forma di pólis, di città. Si ama tanto più efficacemente il prossimo, quanto più ci si adopera per un bene comune rispondente anche ai suoi reali bisogni. Ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le sue possibilità d’incidenza nella pólis. È questa la via istituzionale — possiamo anche dire politica — della carità, non meno qualificata e incisiva di quanto lo sia la carità che incontra il prossimo direttamente, fuori delle mediazioni istituzionali della pólis. Quando la carità lo anima, l’impegno per il bene comune ha una valenza superiore a quella dell’impegno soltanto secolare e politico. Come ogni impegno per la giustizia, esso s’inscrive in quella testimonianza della carità divina che, operando nel tempo, prepara l’eterno. L’azione dell’uomo sulla terra, quando è ispirata e sostenuta dalla carità, contribuisce all’edificazione di quella universale città di Dio verso cui avanza la storia della famiglia umana. In una società in via di globalizzazione, il bene comune e l’impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell’intera famiglia umana, vale a dire della comunità dei popoli e delle Nazioni [5], così da dare forma di unità e di pace alla città dell’uomo, e renderla in qualche misura anticipazione prefiguratrice della città senza barriere di Dio.
Il Papa parla attraverso le encicliche,sussurra con le lettere.le esortazioni apostoliche,coi i discorsi ma……bisogna starlo a sentire,bisogna leggerlo e sopratutto occorre mettere in pratica la "buona novella"…………
anche qui uno stralcio dal discorso del Papa
L’atteggiamento della Chiesa nei confronti dell’Europa contemporanea rispecchia il messaggio evangelico della carità e della libertà: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo" (Marco, 16, 15-16); "Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio" (Giovanni, 1, 11-12). La Chiesa propone non impone il Vangelo.
Il Vangelo è essenzialmente una buona notizia anche per oggi. Per questo la nostra riflessione sulla situazione del cattolicesimo nell’Europa secolarizzata intende essere una buona notizia.
Il compito della Chiesa in Europa è triplice: proclamare il Vangelo; testimoniarlo con coerenza; annunciare il Vangelo nei moderni areopaghi della cultura, della politica, dei massmedia, dell’educazione dei giovani. Per l’Europa il Vangelo resta anche per il terzo millennio il suo Libro per eccellenza, un libro di vita, di verità e di luce, come è vita, verità e luce Cristo, Parola di Dio incarnata. Riprendiamo in mano questo Libro, divoriamolo, gustiamolo e celebriamolo: questa era l’esortazione del servo di Dio Giovanni Paolo II.
Dal canto suo Benedetto XVI, grande studioso dell’Europa e della sua identità cristiana, a più riprese ha incoraggiato l’Europa a non vergognarsi del Vangelo, ma ad apprezzarlo e a viverlo. A Parigi, nell’incontro con gli intellettuali francesi il 12 settembre 2008, ha affermato: "Per molti, Dio è diventato veramente il grande Sconosciuto (…). Una cultura meramente positivista che rimuovesse nel campo soggettivo come non scientifica la domanda circa Dio, sarebbe la capitolazione della ragione, la rinuncia alle sue possibilità più alte e quindi un tracollo dell’umanesimo, le cui conseguenze non potrebbero essere che gravi. Ciò che ha fondato la cultura dell’Europa, la ricerca di Dio e la disponibilità ad ascoltarLo, rimane anche oggi il fondamento di ogni vera cultura".
Fonte:http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#12
Ciao a tutti,
non ho ancora letto tutti i vostri commenti, ma sento il dovere di rispondere a Dorf,il quale cita per la seconda volta che Papa Ratzinger, ha parlato per ben 5 volte con Auriti e per 5 ore per ogni incontro…………..
cosa vuoi dire Dorf?
forse che il Papa deve ingaggiare una battaglia sul signoraggio?
non ti pare che siamo noi che dobbiamo attraverso le sue parole, agire e darci da fare……….darci da fare anche oltre ai dibattiti su di un blog??
ognuno di noi dovrebbe fare proprie le parole del Papa,che sia credente oppure no, quello che dice è di una attualità senza precedenti…….andiamoci a leggere la "Caritas in Veritate"
non voglio assolutamente polemizzare,bensì sottolineare che ognuno di noi ha il dovere di agire nel suo ambiente come si sente e come meglio può, per il bene di tutti.
Io ci Credo che se ognuno si attiva e se riusciamo a fare gruppo qualcosa potrebbe cambiare………..perlomeno staremo meglio con noi stessi perchè perlomeno ci avremo provato.
Caro Dorf anch’io ho letto Auriti e l’ho apprezzato e credo nelle sue argomentazioni sul signoraggio, ma io chi sono ? nessuno……..ma se tu, se io, se altri alziamo la testa dalla sabbia e cominciamo a proporre,cominciamo a incontrarci, dopo aver studiato,letto e riletto Andrea ecco che forse qualcosa potrebbe nascere.
Spero vivamente quindi di incontrarti ad un prossimo convegno, ad Assisi pochissimi sono usciti allo scoperto e si sono fatti presenti dichiarando la loro ID e presentandosi per quello che sono, persone con un volto e con una spinta interiore per,insieme,cercare di migliorare qualcosa………….
ora vado a leggervi tutti………….buona giornata
Grazie Andrea
uno stralcio dal testo :
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20090629_caritas-in-veritate_it.html
7. Bisogna poi tenere in grande considerazione il bene comune. Amare qualcuno è volere il suo bene e adoperarsi efficacemente per esso. Accanto al bene individuale, c’è un bene legato al vivere sociale delle persone: il bene comune. È il bene di quel “noi-tutti”, formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale [4]. Non è un bene ricercato per se stesso, ma per le persone che fanno parte della comunità sociale e che solo in essa possono realmente e più efficacemente conseguire il loro bene. Volere il bene comune e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di carità. Impegnarsi per il bene comune è prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall’altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale, che in tal modo prende forma di pólis, di città. Si ama tanto più efficacemente il prossimo, quanto più ci si adopera per un bene comune rispondente anche ai suoi reali bisogni. Ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le sue possibilità d’incidenza nella pólis. È questa la via istituzionale — possiamo anche dire politica — della carità, non meno qualificata e incisiva di quanto lo sia la carità che incontra il prossimo direttamente, fuori delle mediazioni istituzionali della pólis. Quando la carità lo anima, l’impegno per il bene comune ha una valenza superiore a quella dell’impegno soltanto secolare e politico. Come ogni impegno per la giustizia, esso s’inscrive in quella testimonianza della carità divina che, operando nel tempo, prepara l’eterno. L’azione dell’uomo sulla terra, quando è ispirata e sostenuta dalla carità, contribuisce all’edificazione di quella universale città di Dio verso cui avanza la storia della famiglia umana. In una società in via di globalizzazione, il bene comune e l’impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell’intera famiglia umana, vale a dire della comunità dei popoli e delle Nazioni [5], così da dare forma di unità e di pace alla città dell’uomo, e renderla in qualche misura anticipazione prefiguratrice della città senza barriere di Dio.
Il Papa parla attraverso le encicliche,sussurra con le lettere.le esortazioni apostoliche,coi i discorsi ma……bisogna starlo a sentire,bisogna leggerlo e sopratutto occorre mettere in pratica la "buona novella"…………
anche qui uno stralcio dal discorso del Papa
L’atteggiamento della Chiesa nei confronti dell’Europa contemporanea rispecchia il messaggio evangelico della carità e della libertà: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo" (Marco, 16, 15-16); "Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio" (Giovanni, 1, 11-12). La Chiesa propone non impone il Vangelo.
Il Vangelo è essenzialmente una buona notizia anche per oggi. Per questo la nostra riflessione sulla situazione del cattolicesimo nell’Europa secolarizzata intende essere una buona notizia.
Il compito della Chiesa in Europa è triplice: proclamare il Vangelo; testimoniarlo con coerenza; annunciare il Vangelo nei moderni areopaghi della cultura, della politica, dei massmedia, dell’educazione dei giovani. Per l’Europa il Vangelo resta anche per il terzo millennio il suo Libro per eccellenza, un libro di vita, di verità e di luce, come è vita, verità e luce Cristo, Parola di Dio incarnata. Riprendiamo in mano questo Libro, divoriamolo, gustiamolo e celebriamolo: questa era l’esortazione del servo di Dio Giovanni Paolo II.
Dal canto suo Benedetto XVI, grande studioso dell’Europa e della sua identità cristiana, a più riprese ha incoraggiato l’Europa a non vergognarsi del Vangelo, ma ad apprezzarlo e a viverlo. A Parigi, nell’incontro con gli intellettuali francesi il 12 settembre 2008, ha affermato: "Per molti, Dio è diventato veramente il grande Sconosciuto (…). Una cultura meramente positivista che rimuovesse nel campo soggettivo come non scientifica la domanda circa Dio, sarebbe la capitolazione della ragione, la rinuncia alle sue possibilità più alte e quindi un tracollo dell’umanesimo, le cui conseguenze non potrebbero essere che gravi. Ciò che ha fondato la cultura dell’Europa, la ricerca di Dio e la disponibilità ad ascoltarLo, rimane anche oggi il fondamento di ogni vera cultura".
Fonte:http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#12
Ciao a tutti,
non ho ancora letto tutti i vostri commenti, ma sento il dovere di rispondere a Dorf,il quale cita per la seconda volta che Papa Ratzinger, ha parlato per ben 5 volte con Auriti e per 5 ore per ogni incontro…………..
cosa vuoi dire Dorf?
forse che il Papa deve ingaggiare una battaglia sul signoraggio?
non ti pare che siamo noi che dobbiamo attraverso le sue parole, agire e darci da fare……….darci da fare anche oltre ai dibattiti su di un blog??
ognuno di noi dovrebbe fare proprie le parole del Papa,che sia credente oppure no, quello che dice è di una attualità senza precedenti…….andiamoci a leggere la "Caritas in Veritate"
non voglio assolutamente polemizzare,bensì sottolineare che ognuno di noi ha il dovere di agire nel suo ambiente come si sente e come meglio può, per il bene di tutti.
Io ci Credo che se ognuno si attiva e se riusciamo a fare gruppo qualcosa potrebbe cambiare………..perlomeno staremo meglio con noi stessi perchè perlomeno ci avremo provato.
Caro Dorf anch’io ho letto Auriti e l’ho apprezzato e credo nelle sue argomentazioni sul signoraggio, ma io chi sono ? nessuno……..ma se tu, se io, se altri alziamo la testa dalla sabbia e cominciamo a proporre,cominciamo a incontrarci, dopo aver studiato,letto e riletto Andrea ecco che forse qualcosa potrebbe nascere.
Spero vivamente quindi di incontrarti ad un prossimo convegno, ad Assisi pochissimi sono usciti allo scoperto e si sono fatti presenti dichiarando la loro ID e presentandosi per quello che sono, persone con un volto e con una spinta interiore per,insieme,cercare di migliorare qualcosa………….
ora vado a leggervi tutti………….buona giornata
Grazie Andrea
uno stralcio dal testo :
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20090629_caritas-in-veritate_it.html
7. Bisogna poi tenere in grande considerazione il bene comune. Amare qualcuno è volere il suo bene e adoperarsi efficacemente per esso. Accanto al bene individuale, c’è un bene legato al vivere sociale delle persone: il bene comune. È il bene di quel “noi-tutti”, formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale [4]. Non è un bene ricercato per se stesso, ma per le persone che fanno parte della comunità sociale e che solo in essa possono realmente e più efficacemente conseguire il loro bene. Volere il bene comune e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di carità. Impegnarsi per il bene comune è prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall’altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale, che in tal modo prende forma di pólis, di città. Si ama tanto più efficacemente il prossimo, quanto più ci si adopera per un bene comune rispondente anche ai suoi reali bisogni. Ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le sue possibilità d’incidenza nella pólis. È questa la via istituzionale — possiamo anche dire politica — della carità, non meno qualificata e incisiva di quanto lo sia la carità che incontra il prossimo direttamente, fuori delle mediazioni istituzionali della pólis. Quando la carità lo anima, l’impegno per il bene comune ha una valenza superiore a quella dell’impegno soltanto secolare e politico. Come ogni impegno per la giustizia, esso s’inscrive in quella testimonianza della carità divina che, operando nel tempo, prepara l’eterno. L’azione dell’uomo sulla terra, quando è ispirata e sostenuta dalla carità, contribuisce all’edificazione di quella universale città di Dio verso cui avanza la storia della famiglia umana. In una società in via di globalizzazione, il bene comune e l’impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell’intera famiglia umana, vale a dire della comunità dei popoli e delle Nazioni [5], così da dare forma di unità e di pace alla città dell’uomo, e renderla in qualche misura anticipazione prefiguratrice della città senza barriere di Dio.
Il Papa parla attraverso le encicliche,sussurra con le lettere.le esortazioni apostoliche,coi i discorsi ma……bisogna starlo a sentire,bisogna leggerlo e sopratutto occorre mettere in pratica la "buona novella"…………
anche qui uno stralcio dal discorso del Papa
L’atteggiamento della Chiesa nei confronti dell’Europa contemporanea rispecchia il messaggio evangelico della carità e della libertà: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo" (Marco, 16, 15-16); "Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio" (Giovanni, 1, 11-12). La Chiesa propone non impone il Vangelo.
Il Vangelo è essenzialmente una buona notizia anche per oggi. Per questo la nostra riflessione sulla situazione del cattolicesimo nell’Europa secolarizzata intende essere una buona notizia.
Il compito della Chiesa in Europa è triplice: proclamare il Vangelo; testimoniarlo con coerenza; annunciare il Vangelo nei moderni areopaghi della cultura, della politica, dei massmedia, dell’educazione dei giovani. Per l’Europa il Vangelo resta anche per il terzo millennio il suo Libro per eccellenza, un libro di vita, di verità e di luce, come è vita, verità e luce Cristo, Parola di Dio incarnata. Riprendiamo in mano questo Libro, divoriamolo, gustiamolo e celebriamolo: questa era l’esortazione del servo di Dio Giovanni Paolo II.
Dal canto suo Benedetto XVI, grande studioso dell’Europa e della sua identità cristiana, a più riprese ha incoraggiato l’Europa a non vergognarsi del Vangelo, ma ad apprezzarlo e a viverlo. A Parigi, nell’incontro con gli intellettuali francesi il 12 settembre 2008, ha affermato: "Per molti, Dio è diventato veramente il grande Sconosciuto (…). Una cultura meramente positivista che rimuovesse nel campo soggettivo come non scientifica la domanda circa Dio, sarebbe la capitolazione della ragione, la rinuncia alle sue possibilità più alte e quindi un tracollo dell’umanesimo, le cui conseguenze non potrebbero essere che gravi. Ciò che ha fondato la cultura dell’Europa, la ricerca di Dio e la disponibilità ad ascoltarLo, rimane anche oggi il fondamento di ogni vera cultura".
Fonte:http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#12
SCUSATE: non mi ha tenuto il corsivo delle citazioni……….
questo è un mio commento, non voglio assolutamente mettere mie parole,magari inadeguate, in bocca al Papa
Il Papa parla attraverso le encicliche,sussurra con le lettere.le esortazioni apostoliche,coi i discorsi ma……bisogna starlo a sentire,bisogna leggerlo e sopratutto occorre mettere in pratica la "buona novella"……
Bello il link indicato dal #18
http://www.wolfstep.cc/2314/labolizione-della-competenza/
Qualche tempo addietro scrissi che nelle aziende grandi ed in particolare nelle multinazionali che assumonono come da link sopra c’è almeno un 30% di persone che "non si sa cosacistannoafare" sono abili generatori di "presntazioni in Power point" brllanti riciclatori di competenze altrui, team builders, coordinators, communicators, se alla fine dell’anno gli chiedi cosa hanno fatto ti mostrano una lista lunga così. Se misuri il "peso" del loro lavoro trovi un valore negativo come i palloncini gonfiati con elio.
Mi ricordo di un giovane brillante laureato in economia con master alla business school di New York che assunto come Area manager per la vendita di prodotti industriali si presentò alla prima riunione in cui venne presentato al gruppo dal HRM (Human resources manager) dicendo che il suo principale obiettivo era di creare un buon rapporto con il team e l’HQ…
Dopo una anno ha cambiato lavoro (complementi di arredo) dopo un’altro anno lo ha cambiato di nuovo (Prodotti medicali)… stava facendo una brilante carriera … chissà che fine ha fatto?
Certo stiamo parlando di persone e quando qualcuno perde il lavoro è sempre una tragedia ma se uno è un come dicono a Milano l’è un barlafuss sa di esserlo e sa che se l’azienda andrà in crisi sarà tra quelli di cui l’azienda si potrà privare…
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Mi ricordo di un giovane brillante laureato in economia con master alla business school di New York che assunto come Area manager per la vendita di prodotti industriali si presentò alla prima riunione in cui venne presentato al gruppo dal HRM (Human resources manager) dicendo che il suo principale obiettivo era di creare un buon rapporto con il team e l’HQ…
Dopo una anno ha cambiato lavoro (complementi di arredo) dopo un’altro anno lo ha cambiato di nuovo (Prodotti medicali)… stava facendo una brilante carriera … chissà che fine ha fatto?
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Mi ricordo di un giovane brillante laureato in economia con master alla business school di New York che assunto come Area manager per la vendita di prodotti industriali si presentò alla prima riunione in cui venne presentato al gruppo dal HRM (Human resources manager) dicendo che il suo principale obiettivo era di creare un buon rapporto con il team e l’HQ…
Dopo una anno ha cambiato lavoro (complementi di arredo) dopo un’altro anno lo ha cambiato di nuovo (Prodotti medicali)… stava facendo una brilante carriera … chissà che fine ha fatto?
Certo stiamo parlando di persone e quando qualcuno perde il lavoro è sempre una tragedia ma se uno è un come dicono a Milano l’è un barlafuss sa di esserlo e sa che se l’azienda andrà in crisi sarà tra quelli di cui l’azienda si potrà privare…
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Siamo a Natale e c’è abbastanza tensione in giro, i dati sulla disoccupazione, come hai sempre giustamente fatto notare, sono quanto di più aleatorio e inattendibile (ma anche manipolabbile), fra tutti i dati dell’economia americana.
Bisogna considerare anche la complessità del sistema lavorativo americano, che ha poco a che fare con il rigido e trutturato mercato del lavoro Europeo.
Ma sono convinto che il dato verrà rivisto, a meno che l’economia non abbia di colpo agganciato la ripresa, ma con i dati al ribasso che arrivano dai consumi, c’è poco da stare allegri.
Sono sempre più convinto che la crisi non sarà ne a V ne a W, questa sarà una crisi lunga, e assisteremo ad un triste movimento laterale della produzione e della disoccupazione, bisogna smaltire un sacco di debito accumulato, la parola exit strategy mi far morir dal ridere!
Vorrebbero convincerci che tutto è sotto controllo, quando invece non sono in grado di controllare un bel niente, altrimenti la crisi neanche ci sarebbe stata.
-IL Compasso-