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UN ANNO DOPO: UN MONDO DI BOLLE!
Ormai ad un anno esatto dal fallimento di Lehman Brothers, il sistema finanziario mondiale sembra più in forma che mai a livello di ricavi, ricavi necessari a puntellare la disastrosa situazione patrimoniale, nascosta sino ad ora grazie alla magia di un sistema di regole contabili estremamente flessibili, che ha permesso di occultare la reale situazione patrimoniale.
Peccato che come scrive Stefano Bassi, secondo Moody’s: l’outlook sulle banche statunitensi resta negativo
L’agenzia di rating internazionale Moody’s non cambia idea sulle banche statunitensi e in una nota di oggi reitera l’outlook negativo sul comparto. Nello studio gli esperti ribadiscono la propria posizione secondo cui i problemi legati alla qualità degli asset costringeranno gli istituti a stelle e strisce a effettuare notevoli accantonamenti aggiuntivi nel 2009 e nel 2010, rendendo così le banche americane in generale poco redditizie. "Non crediamo – afferma Craig Emrick, vicepresidente e senior credit officer di Moody’s – che il peggioramento della qualità degli attivi per l’industria bancaria statunitense abbia raggiunto il picco massimo e per questo anticipiamo trimestri caratterizzati dalle perdite per molto banche all’interno del nostro universo di rating".
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Gli amanti delle teorie del complotto potrebbero quasi pensare che le banche lo scorso marzo l’abbiano fatto apposta a finire a un passo dal fallimento. Perché, dopo la valanga dil iquidità iniettata dalle Banche centrali e gli interventi governativi per salvarle, alla fine a vincere sembrano proprio loro: le banche.
Per onor di cronaca, vorrei sottolineare come oggi si sta parlando di colossi bancari e non di banche locali o banche che da sempre si dedicano in via esclusiva alla semplice intermediazione del credito, come avviene nel nostro paese. Nell’america dei colossi troppo grandi per fallire, invece le banche regionali falliscono con soluzione di continuità, come ad esempio Corus Bank che insieme a Guaranty e Colonial porta alla ragguardevole cifra di quasi 50 miliardi di attivi disintegrati in varie formule.
Nel secondo trimestre dell’anno hanno infatti registrato ricavi a palate: 32 miliardi di dollari Bank ofAmerica, 29,9 Citigroup, 25 JP Morgan per citarn solo alcune. Il problema è che gran parte di questi ricavi non sono arrivati dalla tradizionale attività bancaria, ma sono stati conseguenza diretta del rally dei mercati: secondo i calcoli di «Analisi mercati finanziari» del Sole 24 Ore che ha passato in rassegna 12 tra le principali banche europee e americane mediamente il 59% dei ricavi sono arrivati da attività di trading, da dividendi e da commissioni. Insomma: le banche mondiali assomigliano oggi più a fondi che a istituzioni creditizie. Più che finanziare imprese e famiglie, speculano sui mercati.
"E, in questo modo, realizzano utili a palate. Merito della fiducia che ha spinto al rialzo i mercati? In parte sì. Ma, soprattutto, merito delle banche centrali che hanno pompato così tanta liquidità da permettere il rally di tutti i mercati e di conseguenza i guadagni di tutti i trader."
Domandina della giornata: Secondo Voi è possibile che il programma di quantitative easing, ovvero l’emissione di nuova moneta messa in atto dalle banche centrali non abbia destinato qualche interessato sguardo anche all’andamento dei mercati azionari, attraverso l’acquisto diretto di azioni, come avvenne successivamente al crollo dei mercati finanziari, in occasione dell’attacco alle torri gemelle?
" Per capire la situazione non bisogna dunque partire dai bilanci delle banche, ma dai bilanci delle banche centrali. Nel momento peggiore della crisi, a inizio 2009, queste istituzioni hanno iniziato a pompare liquidità come non avevano mai fatto prima. La Federal Reserve Usa, per esempio, ha iniettato oltre mille miliardi di dollari di liquidità in più rispetto all’estate 2007: di fatto ha più che raddoppiato la quantità di denaro sul mercato Usa. Ed è per questo che la base monetaria in America, cioè la quantità di contanti in circolazione sommata alle riserve delle banche, nell’ultimo anno è aumentata del 100%: incremento che a memoria di banche dati non era mai avvenuto in passato. La Banca centrale europea ha fatto più o meno lo stesso. Questo va sommato ai trilioni spesi dai Governi, ai tassi vicini allo zero e agli aiuti diretti delle banche centralia favore degli istituti di credito. Un fiume di soldi."
Morale: sul mercato c’è una quantità immensa di liquidità a bassissimo costo. E questo facilita giochetti che assomigliano tanto a quelli che, nel 2006-2007,- hanno portato alla crisi più pesante degli ultimi decenni. Le banche testimoniano ormai tutti gli operatori approfittano dei tassi a breve termine bassissimi per realizzare guadagni quasi automatici sul mercato dei titoli di Stato. Basta prendere in prestito soldi dalla Bce (pagando 1%) e comprare un titolo di stato tedesco biennale (che ieri rendeva l’1,21%) per guadagnarci con rischi minimi. «E un gioco da ragazzi», osserva un banchiere. Tanti istituti si spingono anche più in là: finanziandosi a tassi bassi dalla Bce o sul mercato dei pronti/termine comprano titoli di Stato a lunga scadenza, obbligazioni aziendali o titoli più redditizi. Poco conta se il gioco di finanziarsi a breve termine per investire a lungo termine un anno fa ha quasi causato il crack del mondo intero: oggi il gioco secondo le testimonianze degli addetti ai lavori sembra essere tornato di moda.
E così che qualunque tipo di titolo attira una forte domanda. Sui titoli di Stato gli acquisti sono così forti che i rendimenti continuano ascendere, come dimostrano i BoT: in Germania i rendimenti dei titoli biennali sono calati, negli ultimi tre mesi, di mezzo punto percentuale arrivando all’1,21%. I corporate bond, cioè le obbligazioni emesse da aziende, hanno dimezzato i rendimenti grazie alla forte domanda: in Europa rendevano il 4,84% più dei titoli di Stato a marzo e ora secondo l’indice iBoxx – offrono appena il 2% in più. Per non parlare del rally delle Borse: da marzo +55% in Europa e +53% in America. Se a questi si somma il fatto che gli spread denaro/lettera sono ancora molto elevati (permettendo lauti guadagni alle banche che intermediano i titoli), il gioco è fatto: utili a palate.
Certo utili a palate, senonchè S&P e Moody’s lanciano un allarme in relazione al possibile picco dei fallimenti dei titoli con rating più bassi, previsto per il quarto trimestre di quest’anno. Personalmente prevedo che il picco sarà da ricercarsi più in la nel tempo, quando il prossimo decennio perduto si rivelerà nella sua sostanziale strutturalità.
Sempre Morya Long ci sussurra che i_Corporate_Bond sono al record. ora si teme il rischio bolla:
Chiamarlo «boom», ormai, può sembrare riduttivo. Forse la parola più vicina alla realtà è «bolla». Le aziende di tutto il mondo hanno emesso, da gennaio a oggi, più di mille miliardi di dollari di obbligazioni: vetta mai toccata in passato, neanche prendendo gli anni per intero. Contemporaneamente, sul mercato secondario, le stesse obbligazioni societarie hanno registrato il rally più consistente della storia: secondo Morgan Stanley non si era mai visto nulla di simile dal 1925 ad oggi. A guardare il mercato dei corporate bond sembra insomma che la crisi finanziaria non esista: le società di tutto il mondo emettono perché gli investitori hanno tanta voglia di comprare, e gli investitori comprano perché le società hanno tanta voglia di emettere.(…)
Credo che saranno in molti ad avere qualche problemino a proposito di rating e solvibilità, non appena si materializzerà la possibilità di una sorta di double dip recession o un lungo e indecifrabile periodo di stagnazione economica, accompagnato da una strisciante deflazione. E’ affascinante notare che in alcuni casi oggi il settore finanziario dispone di spread più elevati rispetto alle stesse imprese a cui in teoria si concede credito, un segnale di fiducia fantasma.
E non è finita, come riporta Borsa & Finanza, 91 milioni di dollari sono le commissioni che le grandi banche di investimento incasseranno se andrà in porto la maxifusione tra gli americani di Kraft e gli inglesi di Cadbury. Una nuova ondata di M&A, grandi fusioni e acquisizioni che sembrano voler preannunciare la fine della recessione. Sembra realmente di essere tornati ai bei tempi, quando Chuck Prince, ex ceo di Citigroup, sosteneva che bisognava continuare a ballare sin che la musica suonava, ed oggi le orchestre abbondano nelle sale da ballo dei nuovi Titanic.
Morya, conclude con la speranza che gli utili di adesso non si traducano negli eccessi di domani, ma noi sappiamo che la Storia non mente mai, l’eccesso di oggi è automaticamente sinonimo del decesso di un domani.
Dando un’occhiata al settore immobiliare, come si legge in "Lehman Is a Footnote in the Great East-West Globalisation Crisis," sul Telegraph’s ad opera di Ambrose Evans-Pritchard …..
As of last week, the ABX index of sub-prime mortgage debt showed that AAA-rated securities from early 2007 were trading at 28 cents on the dollar – AA was at 4 cents, near all-time lows. No one can say that $2 trillion (£1.2 trillion) of sub-prime and Alt-A debt is still trading at panic levels, exaggerating losses. The dust has settled. What we can see is that creditors will never recoup their money.
Dedicato a tutti quelli illuminati che in questi anni e in questi mesi hanno sottolineato come il panico sul valore dei titoli con sottostante il mercato immobiliare americano fosse in fondo semplice schiuma, che il sottostante era birra della migliore qualità, che era impossibile non ritrovare in un futuro non tanto lontano del valore in questi titoli strutturati con sottostante e collaterale relativo al mercato immobiliare.
I titoli strutturati marchiati dalla leggendaria triplaA massima solvibilità garantita dalle agenzie di rating oggi viaggiano con perdite del 72 % del proprio valore, mentre per quelli vicini all’ultimo girone, la perdita e del 96 %, sempre teorica si intende ovviamente, in fondo domani tutto cambia e il mercato immobiliare tornerà agli antichi splendori in un istante…..
Date un’occhiata a QUESTA tabella, molti di questi titoli ormai, sono carta straccia!
The housing crash has tipped 15m US home owners into negative equity. A third of sub-prime mortgages are in default. Some 7.8pc of all loans backed by the Federal Housing Administration are in foreclosure or 90 days in arrears. This is why the US Treasury had to seize Fannie Mae and Freddie Mac, the $5.3 trillion pillars of US housing. It is not a liquidity crisis. It is a bankruptcy crisis. Foreclosures reached 358,000 in August alone. More Americans are being evicted each month than during the entire Depression year of 1932.
Mentre la saggezza convenzionale è intenta ad urlare al mondo la fine della recessione tecnica, 15 milioni di famiglie americane, hanno un patrimonio negativo, ovvero il debito eccede il patrimonio, il mutuo residuo utilizzato per acquistare la casa è ormai superiore al valore stesso dell’abitazione. Un terzo dei mutuatari subprime hanno dichiarato default e il 7,8 % dei mutui concessi dalla FHA Federal Housing Administration sono pignorati o in arretrato nel pagamento delle rate di circa 90 giorni.
Dall’economia reale e dalla finanza pochi segnali reali di speranza, se non qualche elettroshock governativo o statistico; in settimana faranno volare le vendite al dettaglio con la partecipazione del settore automobilistico ed energetico, una rinascita temporanea dovuta agli incentivi alla rottamazione e alla speculazione.
Noi invece, con coloro che hanno contribuito e vorranno contribuire alla navigazione di Icebergfinanza, andremo a scoprire nei dettagli attraverso un’analisi dettagliata quelle che saranno le possibili prospettive future per l’economia addentrandoci una volta di più in alcuni misteri che riguardano l’analisi fondamentale, esplorando inoltre orizzonti che spesso non vengono tenuti nella dovuta considerazione.
La "filosofia" di Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!
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Noto da inesperto una incongruenza che mi piacerebbe chiarissi. Se tutti stanno inondando di liquidità il sistema come è possibile una deflazione? Se aumentano i soldi dovrebbero aumentare i prezzi. Sicuramente è troppo banale però mi verrebbe da pensare a inflazione. Posso anche pensare che tutti questi soldi non siano equamente distribuiti, ma mi viene da pensare che chi ha questa liquidità si metterà a comperare di tutto, alzandone i prezzi.
LA ZAVORRA DEL DEBITO
Tuttavia la zavorra del debito se è sostenibile tiene in equilibrio la barca, ma se il debito è eccessivo la barca affonda.
Il fatto che il Giappone, abbia avuto in questi decenni tassi ragionevolmente bassi con un debito elevato (>100%) è dovuto alla bilancia commerciale molto positiva (paese esportatore).
L’ America con elevato debito sia commerciale,sia privato,sia aziendale che statale sta scivolando verso un’economia fallimentare in cui la zavorra del debito eccessivo frenerà qualsiasi ripresa (tassi elevati, svalutazione, disoccupazione ecc.)
Gli stimoli e le droghe di greenspan-bernanke (da loro irresponsabilmente definite illimitate) non ne possono essere la cura, ma solamente un temporaneo e sintomatico antipiretico.
Ludwig Von Mises
“Non c’è modo di evitare il collasso finale di un boom indotto da un’espansione creditizia. La scelta è solo se la crisi debba avvenire prima come risultato dell’abbandono volontario di un’ulteriore espansione del debito o più tardi con la totale catastrofe del sistema monetario coinvolto”
LAPALISSIANO PER CHIUNQUE ABBIA UN MINIMO DI BUON SENSO.
Dal 1970 al 1982 ci sono stati 18 trimestri di “recessione tecnica”.
Dal 1983 al 2009 ci sono stati solo 11 trimestri di recessione.
Anche se per ragioni differenti e con scenari internazionali mutati da allora la fase turbolenta dell’economia degli anni ’70 scontava l’enorme crescita degli anni ’50 e ’60.
Anche oggi donniamo scontare un ventennio di forte e poco armonica crescita.
Per i prossimi anni dovremmo aspettarci una sequenza di recessioni piuttosto ravvicinate che in linea teorica dovrebbero permettere al sistema economico-finanziario di ricuperare stabilità.
Vi segnalo questo articolo di fubini sul corsera di oggi, pienamente in linea con la rotta indicata da Capitan Mazzalai.
ciao a tutti
dvx
La grande avanzata delle_quotazioni_e dubbi su un «lieto fine» della recessione
Il balzo di immobili, oro e listini
Sulla ripresa l’ombra delle bolle
Raddoppia la moneta in circolazione negli Usa, Rogoff le banche hanno fatto utili con prestiti a tassi vicini a zero
La selezione
La Bce ha iniziato a parlare di di futuri rialzi dei tassi, la Federal Reserve sta ritirando ossigeno a Wall Street. Tra un anno la grande selezione potrebbe iniziare da Bank of America A metà 200911 primo istituto americano denunciava attività per 2.250 miliardi di dollari, un volume superiore di un terzo a quello dell’intero 2008 MILANO Un anno fa capitolava Lehman, vacillava Merrill Lynch, mentre anche Morgan Stanley e Goldman Sachs vedevano in Borsa l’orlo del precipizio. E un certo mondo attorno a Wall Street aveva gIà trovato il colpevole: le vendite allo scoperto, la tecnica a debito che permette agli investito- ti di lucrare sul ribasso di un titolo accelerandone il crollo. La stessa manovra che nel 92 aveva affossato la lira e arricchito George Soros, ora rischiava di distruggere alcune grandi icone americane.
Per molti, quella tecnica è sempre stata parte dell’efficienza brutale di Wall Street nel dire la verità su quanto vale una banca, o una moneta. Ma dall’autunno scorso le vendite allo scoperto sono state proibite ovunque e da allora nulla è ancora tornato come prima. Germania e Francia mantengono il divieto e anche dove è stato levato, negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, rimangono restrizioni prima impensabili su quel tipo di scommesse (l’Italia, quantq a questo, ora ha un regime fra i pi aperti). E con questi vincoli anti -ribassi ancora largamente al loro posto che l’Eurostoxx 50 e il Dow Jones Industrial Average hanno guadagnatq entrambi circa il 50% dal 9 marzo scorso. E come se la corsa dei campioni dei listini si fosse svolta con un busto sotto la maglia che li teneva in piedi, e nessuno sa se senza si sarebbero di nuovo ripiegati su se stessi.
La grande avanzata delle Borse negli ultimi mesi, quella che ha quasi riportato New York, Londra, Parigi o Milano sui livelli pre-Lehman, è il grande enigma del 2009. Chi ci ha creduto, sottolinea come a marzo le quotazioni azionarie fossero ridicolmente basse rispetto agli utili delle società e come le piazze finanziarie in realtà abbiano anticipato gli attuali germogli di ripresa.
Esistono per poi altri indizi che stendono un’ombra sulle speranze di un lieto fine semplice e imminente. In un anno, la massa di moneta in circolazione solo negli Stati Uniti è cresciuta del 109% grazie agli interventi della Federal Reserve e chi voglia capire dove sia finita pu concentrarsi su un’anomalia: dalle obbligazioni alle azioni, ai metalli preziosi, tutte lqclassi di valori attualmente sono al rialzo. E come se gli investitori semplicemente premiassero tutto e tutti: l’oro al record di oltre i i.ooo dollari l’oncia, i titoli di Stato a breve così richiesti che hanno rendimento netto a zero, la Borsa così affollata di compratori che continua a salire dopo la corsa degli ultimi mesi, gli euforia da acquisti *** investitoti immobili del distretto finanziario di Canary Wharf, a Londra, che tornano a crescere. Di solito invece si compra l’oro come rifugio quando si fugge dal reddito fisso e dalle azioni, o magari viceversa. Invece i mercati festeggiano un anno senza Lehman con un comportamento opposto all’avversione indiscriminata cli allora.
Sembrano i sintomi di una bolla speculativa. Ma per alcuni, come Kenneth Rogoff di arvard, quest’euforia apparente è soprattutto un atto di accusa verso le grandi banche occidentali: negli ultimi mesi hanno fatto grandi utili investendo ovunque fondi presi abbondanteiiiente a prestito dalle banche centrali a tassi zero (negli Stati Uniti e in Gran Bretagna) o poco pi (nella zona-euro). L’aumento del 67% dei profitti da «trading» finanziario di Goldman Sachs nei primi dei mesi del 2009, rispetto a un anno fa, pu essere la spia che Rogoff ha ragione. L’istituto principe di Wall Street sottolinea per che ha lavorato soprattutto sui fondi dei clienti e non sui propri. Anzi, ricorda che grazie alla gran massa di prestiti supplementari quest’anno la Banca centrale europea ha guadagnato quasi un miliardo di euro in pi di interessi.
Della bolla d’estate, dei salvataggi garantiti dai contribuenti, hanno dunque approfittato in molti. E fosse questo il problema, la sua soluzione sarebbe solo una questione di tempo: la Bce ha già iniziato a parlare dei futuri rialzi dei tassi, la Fed sta già ritirando un po’ di sostegno a Wall Street. Tra un anno nelle vene del sistema finanziario correrà meno liquidità a poco prezzo e la grande selezione del mercato inizierà.
Ma, appunto, questo rischia di essere una trama già vista dopo la bolla tecnologica: in fondo l’esito è noto. Stavolta per il sistema che emerge dalla crisi presenta contraddizioni anche pi insidiose e dure da scardinare. Bolle pesanti come pietre. Perché questa doveva essere la tempesta che avrebbe riportato all’umiltà i grandi banchieri, eppure sembra vero l’opposto. I colossi finanziari non sono mai stati così capaci di ricattare i loro governi grazie alla loro taglia, cresciuta mentre l’economia crollava. 11 primo istituto americano, Bank of America, a metà di quest’anno denunciava attività di un terzo pi vaste di quelle del 2008, per 2.25omi- liardi di dollari. In Gran Bretagna Lloyds e Royal Bank of Scotland, le due banche nazionalizzate in extremis, controllano ora una quota molto pi ampia degli sportelli del regno, oltre il 30%. E nell’area-euro l’insieme degli aiuti offerti al settore finanziario fra garanzie, interventi e sussidi è pari al 31% del prodotto interno lordo.
Lehman è morta, ma le grandi banche sopravvissute emergono dall’anniversario della sua fine pi potenti di prima. Sanno che il trauma di un anno fa non si è pi cicatrizzato. Gli istituti sono troppo grandi per essere lasciati fallire, quindi su di loro esiste una garanzie implicita degli Stati. I grandi banchieri potranno continuare a navigare, e rischiare, sui mercati contando che i contribuenti impediranno loro di andare a fondo. Quei i.fioo miliardi di dollari di perdite da speculazione, le 450 mila perdite di posti di lavoro nella finanza, sono passati senza mutare i rapporti di forza. La si potrà forse chiamare bolla: qualcuno, là dentro, continua a sentirsi molto protetto.
quindi alla faccia dei catastrofisti, e del mutamento antropologico penso proprio che la barca continuerà ad andare avanti come sempre………non è cambiato niente l’hanno fatta franca anche questa volte……come sempre il banco ha vinto……
Vi segnalo questo articolo di fubini sul corsera di oggi, pienamente in linea con le previsioni indicate da Capitan Mazzalai:
http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/View.aspx?ID=2009091413683915-1
ciao a tutti
dvx
I fantasmi del protezionismo !!!
Pochi ne parlano ma il serpente continua a strisciare, dal prossimo ottobre credo che gli US applicheranno un dazio dal 35% al 50% sulle gomme di origine cinese…i quali stanno gia’ affilando le armi sulla mancata revoca dell’ embargo US dei prodotti aviari (polli) che gli US hanno mantenuto dopo la famosa aviaria….mi sa che ne vedremo delle belle !!!
Comunque in vista del prossimo summit di Pittsburg vorrei rinfrescarvi la memoria su quanto era stato deciso a Londra lo scorso Aprile:
http://www.londonsummit.gov.uk/en/summit-aims/summit-communique/
Vi riassumo i punti piu’ critici:
We have today therefore pledged to do whatever is necessary to:
– strengthen financial regulation to rebuild trust;
– fund and reform our international financial institutions to overcome this crisis and prevent future ones;
– promote global trade and investment and reject protectionism, to underpin prosperity;
-and build an inclusive, green, and sustainable recovery
Saluti
Massimo
BANCHE USA: SITUAZIONE PIU’ GRAVE DEI LIVELLI PRE-LEHMAN
di WSI
Il premio Nobel Stiglitz lancia l’allarme: i problemi sono maggiori di quelli del 2007, prima dello scoppio della crisi. L’imperativo e’ ridurre le dimensioni eccessive degli istituti principali. L’economia mondiale ha ancora molta strada da fare
Prima Festa dell’Altra Economia
Una Festa per vedere l’Altra Economia che c’è.
La Festa si propone come luogo d’incontro dei settori economici (dal biologico al commercio equo solidale, dalle energie rinnovabili alle ecoproduzioni, dal turismo responsabile alla finanza etica) che dimostrano la concretezza di una nuova economia fondata sulla qualità del lavoro e sulla sostenibilità.
A Roma l’Altra Economia è una realtà di tutto rispetto che l’ente pubblico, e in particolare la Regione Lazio – accompagna da tempo con strutture (Città dell’Altra Economia) e politiche (Legge Regionale sull’Altra Economia).
La crisi economica e sociale nella quale l’Italia si dibatte da tempo può essere superata coniugando sviluppo e sostenibilità, ambiente ed energia, globalizzazione e cura del territorio è la strada da percorrere e da incentivare; proponendo al pubblico e agli amministratori pubblici una nuova economia.
Alla Festa dell’Altra Economia metteremo in mostra le migliori pratiche e i risultati raggiunti, dibatteremo sul futuro dell’economia solidale e dei movimenti che la sostengono, per far vedere, toccare e gustare i prodotti e i servizi di un’economia diversa.
La Festa dell’Altra Economia è il primo appuntamento nazionale per il settore dell’Altra Economia.
Una festa per incontrarsi, confrontarsi e proporre sperimentazioni coinvolgendo anche persone nuove… e per divertirsi.
Dal 17 al 20 Settembre nell’ex Campo Boario, area dell’ex Mattatoio di Testaccio ci saranno aree espositive, mercato dei produttori biologici, convegni, seminari e laboratori per scolaresche ed adulti, ma anche concerti, spettacoli e animazioni.
La nuova Legge regionale sull’Altra Economia definisce i settori coinvolti in accordo con quanto fatto dai movimenti nel corso degli ultimi 10 anni: agricoltura biologica, commercio equo e consumo critico, finanza etica, risparmio energetico e rinnovabili, scambi non monetari, open source e turismo responsabile. Questi settori saranno riassunti in 4 aree espositive:
1 – Biologico (Agricoltura e Alimentazione)
2 – Solidale (Commercio Equo, Turismo Responsabile e Finanza Etica)
3 – Naturale (Energie rinnovabili, Bioedilizia, Parchi, Beni Comuni)
4 – Ecologico (Riuso e Riciclo, Ecoproduzioni)
Gli istituti finanziari si stanno comportando come le zecche su un cane.
Ora che il cane sta morendo e non c’e’ un altro cane da infestare, ce faranno le zecche?
Probabilmente inveiranno sul cane che li lascia morire
L’attuale situazione è deflattiva perchè, per quanto denaro venga pompato nel sistema, il gorgo dei debiti che lo risucchia è ancora più forte.
Si facevanotare che il nosionale delle obbligazioni modiali era di circa 700.000 miliardi di dollari. Anche l’1% di svalutazione complessiva genera un buco superiore a qualsiasi capacità di farvi fronte con immissioni di liquidità.
A mio parere, ci sarà una implosione fianziaria catastrofica entro fine anno.
Phitio
Guardare al nozionale degli strumenti finanziari è come contare le persone in una stanza di specchi
#13 ti dirò la verità: spero che entro fine anno succeda quello che dici tu…………dubito perchè quelli hanno più vite dei gatti
se succdde comunque champagne a fiumi
Pil, il confronto con gli altri Paesi. Il Pil italiano di quest’anno sarà decisamente inferiore alla media Ue, che, secondo le previsioni di Bruxelles, dovrebbe attestarsi al -4% sia per i Paesi della zona euro che per l’Ue-27. In dettaglio, nel 2009 la Germania dovrebbe chiudere a -5,1%, la Spagna a -3,7%, la Francia a -2,1%, l’Italia a -5,0%, l’Olanda a -4,5%, il Regno Unito a -4,3%. La Polonia chiuderà a 1,0%.
Eppure l’ordine di grandezza del sistema finanziario è il quadrilione (1 milione di miliardi).
La morsa del debito eccessivo non dà scampo: la cura è la recessione.
Eppure l’ordine di grandezza del sistema finanziario è il quadrilione (1 milione di miliardi).
La morsa del debito eccessivo non dà scampo: la cura è la recessione.
ecco i nostri cari amici banchieri. festeggiamoli, vogliamogli bene.
http://incautoacquisto.com/wp-content/uploads/2009/04/banchieri-459×305.jpg
DORF
noi crediamo in questa roba.
http://www.pianetaoscuro.com/iwcm/pianetaoscuro/iwcmuserdata/images/Difference.jpg
DORF
Per Il Cuculo #9 e #11 e per CRISALIDE #10 dell’articolo precedente, cercherò di commentare i post solamente per dovere di cronaca e perchè partecipo al blog……altrimenti ognuno ha le sue opinioni/convinzioni.
Il contante è una moneta a corso Legale e le Fatture si possono ancora (non saprei…sino a quando!!!) pagare in contanti (ci aveva provato Prodi!!!), la “roba buona” è semplicemente una donazione/regalo e non è ancora vietato dalla Legge (non saprei ancora sino a quando hehehe).
Sicuramente l’imposizione fiscale è gravata di una percentuale d’evasione, ed è anche gravata dall’inneficenza dell’apparato statale, degli interessi sul debito pubblico e delle “spese varie” (leggasi bustarelle) necessarie alla gestione della cosa pubblica.
Infine anche le bollette del gas, elettricità ed acqua sono gravate dalle perdite di rete e maggiorate a causa delle persone “insolventi”!!!!
Per finire riguardo ai dipendenti ed al fatto che non possono evadere nulla…..non per offendere nessuno, ma credete veramente che i dipendenti a 1.000-1.200 euro al mese non si procurino altri redditi!!! (per quanto possibile…naturalmente)….ma per favore….se Voi sapeste hehehe.
Un saluto
SD
Nessuna incongruità, se hai tempo dirigi la prua sul TAG inflazione e deflazione del blog, l’oceano di liquidità esistente o è parcheggiato nelle riserve ad aumentare la base patrimoniale o circola nelle arterie della speculazione.
Tralasciando l’effimero effetto sui prezzi energetici, nell’economia reale non una sola goccia viaggia alla velocità necessaria a procurare inflazione oggi.
Si tratta di liquidità stagnante, ma l’argomento verrà trattato in profondità in altra occasione.
Andrea
Rispetto tutte le scuole di pensiero, mi nutro di qualunque contributo che esse siano in grado di dare alla risoluzione dell’aspetto economico di questa crisi, ma non amo alcuna ideologia.
Tutto sommato è chiaro che in questo momento per scelta o per necessità, o addirittura per forza, l’economia reale in certe manifestazioni sta lentamente abbandonando l’espansione del debito, mentre la finanza continua imperterrita a giocare con la leva.
Il problema sta tutto qua!
Andrea
Non solo in linea teorica una serie di recessioni ravvicinate alternate da riprese effimere permetteranno di riequilibrare le sorti dell’economia mondiale, ma in pratica questa crisi richiederà quasi gli stessi anni impiegati per espandersi nella crescita figlia del debito.
Andrea
Che la barca possa continuare a navigare come sempre questo sarà la Storia a sancirlo, io fossi in uno di quelli illuminati che continuano a giocare con la playstation della finanza incomincerei seriamente a preoccuparmi di ciò che potrà accadere, perchè la fiducia nella prossima crisi verra spazzata via con la forza di un’esplosione atomica…non c’è impero che la Storia non abbia accompagnato nella polvere!
Andrea
#16
Io non so chi tu se’ né per che modo
venuto se’ qua giù; ma un cretino
mi sembri veramente quand’io t’odo.
Fubini parla di una grande selezione che potrà incominciare da Bank of America, io invece credo che stia sbagliando bersaglio, l’osservato speciale è un’altro.
Andrea
La Festa dell’Altra Economia è una festa per incontrarsi, confrontarsi e proporre sperimentazioni coinvolgendo anche persone nuove… e per divertirsi.
E’ ora di uscire da vecchi schemi mentali da logori retaggi ideologici.
Andrea
“L’agenzia di rating internazionale Moody’s non cambia idea sulle banche statunitensi e in una nota di oggi reitera l’outlook negativo sul comparto.”
Caro Andrea,
se fosse stato un rating positivo l’avresti postato ugualmente?
Spero che i pareri delle agenzie valgano sempre e non solo se essi sono funzionali alle proprie opinioni.
Ricorderai che fino al giorno prima del suo fallimento, nessuna agenzia dava pareri negativi sulla Lehman.
Con questo non voglio dire che siano tutte “baggianate” ma o ci si crede sempre oppure non ci crede mai (senza se e senza ma…).
Con simpatia.
Claudio
bravo andrea perfetto nel lessico e nen sottile filo poetico dei tuoi scritti di cui condivido perfettamente i contenuti.ho
da poco iniziato a fare scalipng non per fare speculazione ma per difendere strenuamente i miei risparmi il terrore dell’inflazione e’la molla che mi ha spinto agisco con prudenza quasi eccessiva e con qualche successo ultimamente ho cominciato sui titoli difensivi invece di monetizzare i guadagni accumulare azioni .
dai tuoi articoli per chi vuol capire indicazioni ne emergono ma anche se e’ al di fuori delle tue finalita’ io mi auguro che ce ne darai anche in modo piu’ esplicito.
che sono le banche e le loro istituzioni a fare treding e’ sicuro visto che i proventi da commissioni sul trding sono calati .
tutti i riferimenti alla grande ricessione sono vizziati dal fatto che questa crisi avviene su un mercato globale e l’uscita ,se mai ci sara’,e le conzeguenze per i vari mercati saranno diverse e sarebbe utile vedere le cose anche in questa prospettiva.ad esempio la Kraft vuole acquistare Cadbury con un prestito dalla Deutsche Bank e successiva emissione di un bond enel emette un bond in dollari .
la kraft acqista non pensando a uno sviluppo ma come punto di forza del piano pensa a una massiccia riduzione di personale.la cina fa incetta di materie prime non pensando a una ripresa immediata ma a una crisi del dollaro l’america alza i dazzi ecc
aiutaci a difenderci
Hong Kong ha deciso di riportarsi a casa tutte le riserve auree custodite a Londra. Ritirerà tutto l’oro fisico e lo depositerà in un nuovo caveau ricavato sotto l’aeroporto.
Si vedano a riguardo effedieffee marketwatch.
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4 million lost jobs
• 4.6 percentage point surge in the unemployment rate
• 20% decline in the S&P 500
• 30% plunge in house values
• A 3.5% reduction in real GDP per capita
• 11% decline in the trade-weighed dollar
• 109 failed banks (almost matching the total from the prior 13 years combined)
Altapatag
x ilCuculo #29
capisco che hai affari in ballo e potresti finire con il culo a terra più di adesso ma potreste essere anche meno ARROGANTE
Chissà se qualcuno crede ancora alle pagliacciate di Obama e company del g20. Ma cosa vogliono riformare??? Hanno salvato degli zombi con i soldi dei contribuenti .In parole povere hanno dato soldi alle banche e queste cosa hanno fatto…Anzichè diminuire la leva se li sono tradati tutti a mercato…ecco perchè non scende nulla e loro hanno utili spaventosi.Queste non sono banche ,sono Hedge Funds , Insider,Market Maker di primario livello,grandi burattinai,ladri senza scrupoli…sono loro che reggono il gioco,mica la politica.Pensate se dicessero a una GS o a BOFA o JPM che muovono più del 60% dei volumi del NYSE:”Ragazzi basta ,avete esagerato,basta fare soldi con il Trading per derubare la gente ed avere stipendi milionari”.Sapete loro che farebbero…direbbero Obama torna a giocare nei summit scriviti un discorso e racconta le quazzate che dici di solito ,ma non venire a romperci…E Obama starebbe zitto e se ne andrebbe con la coda tra le gambe…Sapete il perchè???Perchè sa benissimo che questi in un paio di giorni piazzano ordini di Sell ad cazzum su tutti i titoli e fanno crollare la borsa e le altre seguirebbero a ruota…Perchè se nessuno l’ha capito la Finanza ormai sono loro ed hanno talmente tanto potere che sovrastano addirittura la politica.Voi mi direte si vabbè il tuo ragionamento non sta in piedi…Così perderebbero il loro posto di lavoro…Questo è vero ma che gliene fregherebbe…Tanto se gli vietano di fare Trading e le altre vaccate lo perderebbero ugualmente…Anzì seguendo questa strategia riuscirebbero a afre tanti di quei soldi che la quantità è inimmaginabile…Quindi cosa gliene fregherebbe di perdere il lavoro farebbero più soldi in un anno che in 10 vite.Si ma come?Semplicissimo con i soldi dati dallo Stato ( contribuenti ) hanno pompato il mercato guadagnandoci tantissimo es hanno ricevuto dieci ora si ritrovano mille.Ora se Obama &co rompe loro Shortano il mercato fino al Crack investendo i mille e trovandosi alla fine con centomila,a quel punto ridanno i dieci allo stato dichiarano il Crack e partono per le isole caraibiche che si sono comprati,mentre l’america precipita nel Caos e nella guerra civile…E sapete qual’è il bello , che sono stati i contibuenti a permetteli ciò,loro oltre a dare i soldi tramite lo Stato magari sono investiti a mercato e quando crollerà perderanno tutto perdendo due volte, la cosa buffa è che in fondo sono loro stessi artefici della loro disgrazia…Obama non è nessuno , non può fare niente e questo lo sa.D’altronde è stato egli stesso a mettere la sua testa nella ghigliottina…Ed ora ecco perchè è alla loro mercè.Se loro decidono la sua testa cade e loro saranno lì a guardare e ridere come sempre…Ormai sono onnipotenti ,sono come Dei.Ditemi questa non è la più grande truffa della storia? In primis i dannegiati sono i buoi dei contribuenti Americani , in secondo luogo tutti.Il mondo potrà sopportare ciò che loro desiderano questo diventi?La volontà umana verrà piegata ai loro voleri?Chi vivrà ,se vivrà vedrà…
La civiltà avrà veramente inizio quando il potere dell’amore sostituirà l’amore del potere
Ain
Per quanto riguarda le agenzie di rating la mia opinione la sapete, servono poco e spesso a nulla……..detto questo, io oggi ho un’altra visione della situazione, oggi continuo a viaggiare controcorrente, nella stessa maniera nella quale viaggio da oltre due anni. Non è solo da oggi che riporto il fatto che il sistema finanziario sia in parte sostanzialmente fallito, che facciamo mi invento agenzie di rating che alzano gli outlook per un futuro che non vedo……
Andrea
#38
ma cosa vai dicendo, ho solo dato del cretino ad uno che ha tetto una cosa cretina.
Il mio culo ? Bene grazie.
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La vita è come andare in bicicletta.
Per mantenere l’equilibrio si deve continuare a muoversi.